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Quando Armando Del Re ha visto il giudice ha urlato la sua innocenza: “Io con questa storia non c’entro niente, mi stanno massacrando su tutti i giornali e anche quando dimostrerò la mia innocenza resterò sempre il mostro”. È stata quasi una dichiarazione spontanea quella rilasciata dall’uomo accusato di essere il pistolero che venerdì della scorsa settimana ha fatto fuoco in piazza Nazionale a Napoli ferendo la piccola Noemi e il pregiudicato Salvatore Nurcaro. Nel carcere di Siena, davanti al giudice per le indagini preliminari Francesco Buccino Grimaldi, Armando Del Re, assistito dall’avvocato Claudio Davino, ha risposto alle domande del pubblico ministero di Siena per la convalida del fermo con l’accusa di tentato omicidio aggravato dal metodo mafioso.

Secondo la Procura di Napoli, che ha chiesto l’emissione del decreto di fermo, Del Re è il responsabile della sparatoria che poteva costare la vita a due persone. Il movente sarebbe legato a una questione personale ma nell’ambito camorristico. Nel decreto di fermo ci sono intercettazioni telefoniche di soggetti che erano già indagati dalla procura antimafia e la testimonianza di una donna che ha raccolto tre numeri della targa dello scooter e li ha forniti alla polizia. Gli agenti della Squadra Mobile sono risaliti alla moto che era di Del Re e così è stato incastrato. In carcere anche il fratello Antonio che è detenuto a Poggioreale in attesa della convalida. La decisione del giudice è prevista per lunedì mattina.