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Alla fine è arrivato un rinvio al 9 aprile, e lo sfratto non è stato (ancora) eseguito. Ma stamattina si sono mobilitati i comitati, contro lo sgombero di una 70enne ammalata grave, abitante in un appartamento del comune di Napoli. Un sit-in è stato inscenato da attivisti della campagna Diritto dell’abitare, dell’ex Opg, della rete sociale No Box e della Rete Set. Sulla donna grava un debito di 6.000 euro.

Siamo in via Palizzi, tra Vomero e Chiaia, a pochi passi dalla funicolare chiusa per lavori. Sulla soglia ufficiale giudiziario, polizia municipale e addetti di Napoli Servizi. L’anziana ha un tumore, e una situazione respiratoria molto problematica. È reduce da un ricovero lo scorso dicembre. Per due anni, alla morte del marito nel 2007, non ha potuto pagare il fitto, prima di vedersi riconosciuti invalidità e accompagnamento. Poi ha anche proposto di risarcire e rateizzare il debito.

L’amministrazione comunale è al corrente della vicenda. Ieri, i comitati anti sfratto hanno incontrato l’assessore al welfare, Luca Trapanese. Il rinvio di stamane è forse uno spiraglio. Non c’è ancora la soluzione al problema: si tratta. Ma la signora resta col fiato sospeso.

Antonietta B., 70 anni, vive con la pensione di invalidità in questa casa del Comune di Napoli da oltre vent’anni – spiega una nota degli attivisti-. È povera, molto malata, ha seri problemi alla schiena, un tumore al rene ormai incurabile per il quale può fare solo terapia del dolore e la bpco (bronchite cronico ostruttiva), gravi problemi respiratori per i quali è stata ricoverata in terapia intensiva a dicembre 2023“. La nota afferma che la morosità è “maturata 10 anni fa in un anno e mezzo dopo la morte del marito quando è rimasta senza reddito fino al riconoscimento dell’invalidità. Da allora ha ripreso a pagare regolarmente i bollettini e ha fatto quattro richieste al comune di Napoli di rateizzare il contenzioso rimaste senza risposta“.

Ieri però si “è aperto un tavolo delle reti sociali e dello sportello per il diritto all’abitare con l’assessore alle politiche sociali Trapanese che ha aiutato oggi ad avere un rinvio ma urge sanare questa situazione”. Anche perché “nell’attuale mercato immobiliare privato della città, gonfiato a dismisura dalla bolla speculativa degli affitti turistici”, persone” come la 70enne restano travolte. La richiesta: “Il governo della città deve prendersi le sue responsabilità con gli sfratti per morosità incolpevole passati in dieci anni dai 1100 l’anno del 2012 a oltre diecimila nel 2022”.