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Scampati a una tragedia non una, ma due volte. “Per pochi secondi abbiamo mancato il crollo dell’alberatura e del lampione” spiega Giulio Delle Donne. È uno dei due giovani nell’auto inghiottita dalla voragine di via Morghen al Vomero. Ora si mostra calmo. Ma appena uscito dalla vettura “eravamo ovviamente scossi”. Giulio ha 21 anni, è all’ultimo anno di Giurisprudenza. Contemporaneamente è iscritto anche a Psicologia. È piuttosto noto al Vomero, perché è consigliere della municipalità 5. Eletto con la lista “Per la Città”, è presidente della commissione Cultura. Con i suoi 2 metri di altezza, è rimasto in auto per interminabili secondi. “Ero bloccato tra due spinte” racconta, senza imbarazzi. “Da un lato – dice – era mio interesse uscire, dall’altro più lucidamente pensavo che era meglio non muoversi troppo, per non aggravare il peso della macchina”. In poche parole “ero inerte”.

Sono istanti in cui scorre la vita, davanti agli occhi. Anche se hai 21 anni. Alla fine però, Giulio è scattato fuori. Illeso. “Ho sentito le voci che mi chiamavano e ho deciso di uscire”. L’amico alla guida è riemerso per primo, dopo l’apertura dell’airbag. A lui, il passeggero, invece non si è aperto. “Abbiamo sentito il terreno franare sotto di noi” riferisce. “Fortunatamente la frana è partita dal marciapiede, quindi il veicolo parcheggiato ha attutito la nostra caduta e ha impedito a noi di cozzare col terreno”. Un miracolo, per chi crede. Una serie di circostanze fortunate, in ogni caso.

Giulio Delle Donne era reduce da una serata con gli amici. In comitiva, avevano festeggiato il superamento di alcuni esami. Erano in un pub vicino, a San Martino. “Abbiamo avuto la fortuna – dichiara – di poter contare tanto sul gruppo di amici in un’altra auto quanto sulla presenza di due militari dell’operazione Strade Sicure, sono intervenuti tirandoci fuori con le braccia”. Adesso la grande paura è passata. Ma da politico, Giulio guarda oltre. “Serve uno screening dei sottoservizi idrici”. Sarebbe proprio ora.