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Napoli – “Non abbandoniamo il Mezzogiorno a se stesso, unitevi a noi” così gli operai della Whirlpool di Napoli richiamano all’attenzione del caso i cittadini italiani perché sulla vertenza dello stabilimento di Ponticelli c’è difatti in ballo “il futuro dei nostri figli”.

Continua la lotta dei lavoratori dello stabilimento Whirlpool di Napoli Est. Dopo la manifestazione nazionale, dello scorso 17 luglio, gli operai napoletani ritornano nuovamente in strada in vista del incontro, convocato per il prossimo 31 luglio, in videoconferenza col Ministero dello Sviluppo Economico e del Lavoro.

Già domani si terrà, presso l’Hotel Terminus di Napoli, un coordinamento nazionale del gruppo Whirlpool, a cui parteciperanno i Segretari Nazionali di Fim-FiomUilm e delegazioni di delegati e lavoratori dei vari stabilimenti Whirlpool in Italia. Appuntamento per le ore 16.

Mentre cresce il fermento per la mobilitazione di questo giovedì, 23 luglio, quando i lavoratori saranno in presidio all’esterno del Consolato americano a Napoli.  

Il messaggio unisono dei lavoratori resta il secco “No a reindustrializzazioni” con loro, infatti, ci saranno anche gli operai dello stabilimento Embraco di Torino divenuti simbolo, in negativo, di come le reindustrializzazioni Whirlpool-Invitalia siano fallimentari.

Si partirà alle ore 9 e 30 dalla stazione di Napoli-Mergellina per raggiungere piazza della Repubblica, dove si trova il consolato Usa. Insieme agli operai del sito di via Argine, oltre ai rappresentati sindacali locali e nazionali, saranno presenti rappresentanze di lavoratori provenienti da tutte le realtà del Gruppo Whirlpool e delegazioni di tutte le aziende del territorio di Napoli. Perché la vertenza che pende sulla fabbrica di Ponticelli, dove una multinazionale ha letteralmente strappato un accordo firmato con il Governo, ha creato un precedente che ora mette in agitazione l’intera classe operaia del Paese.

Anche per questo motivo i lavoratori napoletani hanno scelto un presidio non casuale. Portando, difatti, la loro voce quanto più vicino alla multinazionale a stelle e strisce. Una delegazione di operai sarà infatti ricevuta dal console americano per palesare alle istituzioni statunitensi il comportamento scorretto della Whirlpool con lo Stato italiano.

Dopo essere stati dal Prefetto di Napoli – si legge sulla nota di Rsu e dai prefetti di appartenenza di ogni città in cui i siti Whirlpool risiedono, dove si è ribadito in modo unitario al governo di far rispettare l’accordo 2018 firmato da Whirlpool con le Istituzioni, di far recedere dalla chiusura del sito di Napoli e salvaguardare tutti gli altri siti del gruppo, si ritorna in strada con un atto simbolico e dimostrativo, a dire alle multinazionali ed in Primis alla Whirlpool che chi viene a fare profitto nel nostro Paese deve rispettare, accordi, leggi e regole ma soprattutto rispettare i cittadini. Con quest’atteggiamento non solo la Whirlpool viene meno ad accordi ma dimostra di non aver rispetto per il Paese e lede i diritti dei lavoratori che sono alla base della nostra democrazia”.