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Con il varo della manovra economica va di pari passo anche quella più tecnica di tipo fiscale. La ‘tregua’ voluta dalla maggioranza di governo ha un menù piuttosto ampio. 

La misura di effetto più immediato è lo stralcio delle cartelle sotto i 1.000 Euro, affidate alla agenzia della riscossione tra il 2000 e il 2015. Come già avvenuto in passato, la logica dietro questo intervento è che i costi per l’amministrazione finanziaria risulterebbero superiori rispetto all’effettivo beneficio per le case dello Stato. Al di sopra di questa soglia scatteranno le nuove operazioni di ‘rottamazione’ e di ‘saldo e stralcio’ che si spingono di fatto fino al presente. Saranno ammesse le cartelle emesse fino al 30 giugno di quest’anno (sempre partendo dal 2000). Nel primo caso si tratta di una definizione agevolata che permette di versare il debito originario senza sanzioni e interessi che si sono accumulati (che in alcuni casi portano al raddoppio del dovuto) a fronte di un versamento forfettario del 5 per cento. Scatta anche la rateizzazione automatica in cinque anni. Il binario del ‘saldo e stralcio’ comporta invece un abbattimento della somma commisurato alla situazione dell’interessato. 

Ma ci sono tanti altre modalità per mettersi in regola. C’è la regolarizzazione degli omessi versamenti tramite ravvedimento speciale, la definizione agevolata delle somme dovute a seguito del controllo automatico delle dichiarazioni, quelle relative ai processi verbali di constatazione e alle controversie tributarie. Per queste ultime dovrebbe essere possibile anche la conciliazione agevolata dei giudizi tributari pendenti in cassazione. 

Per quanto riguarda gli omessi versamenti di imposte anche in questo caso il progetto esaminato dovrebbe permettere il pagamento di un forfait del 5 per cento in 24 mesi. 

Viene resa definitiva anche l’esenzione dell’obbligo di fattura elettronica per tutti i soggetti che sono tenuti a ‘passare’ la tessera sanitaria come gli studi medici.