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Bologna – E’ iniziata davanti al Tribunale di sorveglianza di Bologna l’udienza sul ricorso di Totò Riina per il differimento della pena o la detenzione domiciliare per motivi di salute. L’udienza è a porte chiuse in una delle aule penali del tribunale; sono presenti il difensore di Riina, l’avvocato Luca Cianferoni, il procuratore generale Ignazio De Francisci e il collegio dei giudici della Sorveglianza, presidente Antonietta Fiorillo.  Il capo dei capi di Cosa Nostra, 86 anni, è collegato in videoconferenza dall’ospedale di Parma, dove è detenuto al 41 bis. Non è previsto che faccia dichiarazioni. Nel decidere sull’istanza la Sorveglianza dovrà tenere conto della recente pronuncia della Cassazione su un ricorso di Riina: la Suprema Corte aveva affermato l’esistenza di un “diritto a morire dignitosamente” e aveva scritto che la Sorveglianza, nel motivare il precedente diniego, aveva omesso “di considerare il complessivo stato morboso del detenuto e le sue condizioni generali di scadimento fisico”.

Aggiornamento 12.25

Il tribunale di Sorveglianza di Bologna si è riservato la decisione sul ricorso del difensore di Totò Riina, l’avvocato Luca Cianferoni, per il differimento della pena. Il procuratore generale Ignazio De Francisci, nel suo intervento, ha chiesto che l’istanza venga respinta. La decisione è attesa nel giro di qualche giorno. L’udienza è durata circa un’ora, con Riina collegato in videoconferenza.