Nove avvisi di apertura d’indagini per le giornate del 15, del 26 e del 27 maggio, probabilmente altri in arrivo. È il bilancio provvisorio che arriva da alcuni movimenti napoletani che da sempre si organizzano contro il genocidio in Palestina e le guerre ad ogni latitudine.
“Un attacco vile, prevedibile con i tempi che corrono ma non per questo meno odioso. I tutori dell’ordine stanno guardando dalla parte sbagliata: tra di noi troveranno solo attivisti, lavoratori, studenti, persone che lottano. I veri criminali stanno al governo”, è quanto si legge in una nota pubblicata da Mezzocannone Occupato, tra i destinatari delle ipotesi di reato notificate a casa degli attivisti dalle prime ore del mattino di martedì.
“Non ci sfugge – continuano – la natura grottescamente intimidatoria di questa iniziativa della questura che comunque non otterrà l’effetto sperato. Non abbiamo paura, sappiamo in che mondo ci muoviamo, sappiamo cosa c’è scritto nel nuovo decreto sicurezza che pure abbiamo combattuto con tutte le nostre forze. Non ci facciamo intimidire. Abbiamo piuttosto necessità di stare dalla parte giusta della storia.”
“Nella conferenza stampa di domani racconteremo cosa è accaduto: non abbiamo fatto altro che mobilitarci contro ogni guerra e contro un popolo che sta subendo un genocidio: se questo per la Questura o per chicchessia è un reato, allora siamo tutti colpevoli”, continua il centro sociale in una nota.
L’appuntamento con la stampa è previsto per la giornata di domani venerdì 18 luglio alle ore 10.30 in piazza San Domenico. Durante il punto con la stampa è previsto un Flash Mob a cui gli attivisti daranno vita nella piazza della conferenza.