Tempo di lettura: 5 minuti“La politica è l’arte del possibile”, scriveva Otto von Bismarck. Ma nel Sannio di oggi, la politica sembra piuttosto l’arte dell’opportunismo, del silenzio strategico e della spartizione, più che del possibile o del necessario.
Siamo entrati nella fase pre-elettorale e, come da copione, si agita il teatrino dei nomi. Ferve il chiacchiericcio sui possibili candidati alle prossime Elezioni Regionali in Campania, con Benevento che, ancora una volta, diventa terreno di scontro tra equilibri da mantenere e poltrone da assegnare. Si rincorrono indiscrezioni, si testano alleanze, si misurano le fedeltà. Ma in tutto questo movimento, ciò che manca è proprio ciò che dovrebbe contare: il programma. Nessuno racconta una visione. Nessuno spiega che idea abbia della Campania, e ancor meno delle sue aree interne.
Il centrosinistra, che governa la Regione, non sente il dovere di fare bilanci. Di spiegare, con trasparenza, che cosa ha fatto — o non ha fatto — per il Sannio. Il centrodestra, al governo della nazione, si affaccia con l’ambizione di conquistare anche Napoli, ma tace su ciò che vorrebbe fare qui, nelle zone dimenticate dell’entroterra campano. Promesse? Nemmeno quelle, per ora.
Poi c’è lui, Clemente Mastella, che continua a essere l’epicentro di ogni equilibrio sannita. Le accuse di familismo politico scivolano via come pioggia sull’oleandro. Amministra il Comune e la Provincia, tiene rapporti solidi con una rete di sindaci fedeli, raccoglie consenso come se il tempo non passasse. E mentre i partiti si accapigliano sui nomi, lui continua a dettare i tempi e i pesi.
Intanto, le aree interne restano l’eterna promessa non mantenuta. Ogni cinque anni tornano nei discorsi, nelle conferenze, nei convegni, e poi scompaiono sotto la polvere dell’indifferenza politica. Si discute di chi, mai del come. Si negoziano candidature, non strategie. Eppure, chi vive queste terre sa che il tempo delle sceneggiate è finito. Che l’apatia rischia di diventare rassegnazione. E che la vera emergenza, oggi, non è il nome di chi si candida, ma il vuoto di senso che questi nomi continuano a rappresentare.
In questo contesto spoglio di proposte e programmi, tra certezze, auto-candidature e sussurri di corridoio, sono variegati i profili che stanno emergendo partito per partito pronti a contendersi i due seggi in consiglio regionale spettanti al Sannio.
Nel centrosinistra, il Partito Democratico, alle prese con qualche malumore interno, è pronto a schierare la coppia inedita formata da Giovanni Cacciano e Antonella Pepe. Se l’attuale segretario provinciale è ormai certo della candidatura, stessa cosa non si può dire per Pepe che, negli ultimi giorni, ha rimesso la sua disponibilità alla candidatura solo a condizione che il partito ritrovi un pluralismo venuto meno all’indomani delle Elezioni politiche.
Per quanto riguarda la lista di Vincenzo De Luca, A testa Alta, confermata la candidatura di Mino Mortaruolo resta da definire la casella femminile. Ad affiancare il consigliere regionale uscente potrebbe essere Stefania Pavone, la presidente dell’Ordine degli Avvocati troverebbe il sostegno di un folto gruppo di professionisti della provincia vicini allo sceriffo salernitano.
Restando nell’ambito del centrosinistra, ancora tutto da definire per il Movimento Cinque Stelle, il partito di Conte passerà attraverso la votazione degli iscritti per la scelta dei propri rappresentanti. Si muove qualcosa, invece, per Alleanza Verdi – Sinistra Italiana che nella giornata di domani ufficializzerà l’adesione al partito di Giovanna Megna, consigliere comunale a Benevento, prima eletta tra le fila di Civico 22 alle ultime Elezioni comunali potrebbe essere il nome da spendere per il movimento di Fratoianni.
Nel centrodestra, Fratelli d’Italia resta il partito più in auge. Sono tanti i nomi che circolano nell’ambiente, il favorito resta Mario Ferraro, l’imprenditore sannita che negli ultimi mesi ha investito anche nell’editoria, pare sia molto attivo ed avrebbe riscontrato anche svariati sostegni in giro per la provincia. La casella femminile invece è contesta da Antonella Rinaldi, consigliere d’opposizione a San Giorgio del Sannio e Annalisa Clemente, consigliere d’opposizione a Montesarchio.
Tandem definito per quanto riguarda la Lega, ad affiancare Luigi Barone, ormai già in campagna elettorale da diverse settimane, dovrebbe essere Rita Rocco, avvocato nonchè sorella di Armando Rocco, uno dei sindaci più vicini a Matteo Salvini.
Discorso a parte, invece, per Forza Italia che dovrebbe puntare su Fernando Errico, anche se in un incontro tenutosi nelle scorse settimane presso un noto Hotel della città sia emerso un ostracismo da parte di alcuni sindaci ed amministratori azzurri. Per quanto riguarda la casella femminile restano in ballo due giovanissime, Fiorenza Ceniccola, storica rappresentante sin dai tempi di Silvio Berlusconi e Maria Luisa Bello, figlia di Gianvito, noto ingegnere della città con un trascorso politico.
Merita un discorso a parte Noi di Centro, il partito di Clemente Mastella è ancora in bilico su quello che sarà il posizionamento tra i due schieramenti, dubbio determinato dalla possibile candidatura di Matteo Piantedosi che porterebbe il Sindaco di Benevento a virare a destra. Se la candidatura di Pellegrino Mastella è ormai certezza, resta ancora da definire la casella femminile con Giovanna Annese e Giovanna Razzano in corsa, anche se indiscrezioni dell’ultima ora darebbero per favorita una figura della società civile, molto vicina al Sindaco di San Giorgio del Sannio, che troverebbe anche l’approvazione di Sandra Lonardo.