lunedì, Settembre 15, 2025
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Salernitana da cardiopalma: derby vinto sul Sorrento per 2-1

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L’Arechi torna a riempirsi in occasione di Salernitana-Sorrento, valevole per la terza giornata di serie C. Dopo le settimane di punizione a causa dei ben noti fatti occorsi durante la partita contro la Sampdoria, ritornano i tifosi della Bersagliera. I granata arrivano dall’ottima vittoria esterna a Cosenza, mentre i rossoneri dalla sconfitta allo Zaccheria contro il Foggia. Il match, si presenta come una piccola rivincita dopo la gara di coppa di un mese fa, circa, quando i rossoneri sono passati dopo i tempi regolamentari. Sugli spalti, presenti l’allenatore della Cavese, Fabio Prosperi, e l’allenatore del Giugliano, Mirko Cudini.

Come ogni derby che si rispetti, non sono mancate le emozioni e le polemiche. Il Sorrento chiude il primo tempo in vantaggio. La Salernitana, anche se con confusione, prima pareggia e poi raddoppia. Al primo dei sei minuti di recupero, Donnarumma para un calcio di rigore dopo revisione var. Merito alla grande reazione della squadra di Raffaele, che vince la terza consecutiva, la prima di fronte al proprio pubblico. Buona, comunque, la prova del Sorrento di Conte, che non si è arreso facilmente.

Salernitana-Sorrento, il primo tempo: rete dopo 8 minuti, 0-1

Bastano otto minuti di orologio alla squadra di Mirko Conte per passare in vantaggio. Passaggio per Cuccurullo che trova Sabbatani: in ritardo Quirini, e l’attaccante ospite infila Donnarumma che non può arrivare. All’8°, Sorrento in vantaggio sulla Salernitana: 0-1. Dalla rete, è dominio granata. Al 23°, un’altra occasione per il Sorrento che attacca in verticale la difesa dei padroni di casa: Cangianiello trova centralmente ancora Sabbatani, che buca centralmente la difesa, ma trova puntuale la deviazione di Donnarumma. Al 27°, occasione ghiotta per la Salernitana: cross dalla sinistra di Anastasio, colpo di testa di Ferraris che impegna Harrasser in una deviazione angolata e bassa.

I tifosi sorrentini si fanno sentire, nel settore a loro riservato, ma la Salernitana schiaccia i loro beniamini. Ciononostante, la squadra di Raffaele è costantemente imprecisa nella trequarti avversaria. Ed anche nervosa. Prima del duplice fischio – quattro minuti di recupero annessi -, dopo una respinta di Donnarumma sul solito Sabbatani, ci prova ancora la squadra di casa: cross lungo e teso di Anastasio dalla sinistra, Golemic in proiezione offensiva spedisce alto di testa.

Salernitana-Sorrento, il secondo tempo: remunta completata, 2-1

Al 54°, la Salernitana trova il gol del pari, ma dopo revisione var c’è il fuorigioco di Tascone che serve Quirini, autore del gol. Due minuti dopo, gran tiro da lontano di Varone, che finisce sopra la traversa. Al 60°, proprio il centrocampista napoletano ribatte a rete dopo uscita del portiere del Sorrento, ma sulla respinta del tiro reclama animosamente un tocco di mano. Non c’è richiesta né revisione var, quindi si prosegue.

Nonostante la confusione e la frenesia della Salernitana, i granata avanzano il proprio baricentro rendendosi più pericolosi. Al 70°, punizione esagerata del neo entrato Knezovic , sulla quale vola Harrasser in angolo. Dalla conseguente battuta, il pallone finisce a capitan Inglese che segna il gol del pari con un piattone preciso sul palo lontano: al 71°, il risultato Salernitana-Sorrento è di 1-1. L’Arechi esulta e la partita si anima. Al 75°, richiesta var per la Salernitana per un presunto fallo da rigore: l’arbitro, dopo pochi istanti, non ravvede irregolarità. Al 78°, vantaggio dei granata: cross sul secondo palo di Villa, arriva puntuale Capomaggio che, in tuffo, infila la palla nell’angolo basso di Harrasser. Salernitana-Sorrento, 2-1. Gli ospiti reagiscono bene: all’85°, bel tiro dalla distanza che impegna Donnarumma. Al 90°, calcio di rigore dopo revisione var: tocco di mano dopo l’angolo battuto da Matera. Alla battuta Santini che tira al centro, facile preda per la respinta di Donnarumma. Fra Salernitana e Sorrento, finisce 2-1.

Casertana sconfitta a Trapani: micidiali due gol durante la ripresa

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foto pagina Facebook ufficiale

Alla Casertana non riesce neanche stavolta la vittoria in trasferta. Dopo la partita contro il Benevento e, in coppa, contro il Campobasso, rimangono ostiche le partite lontane dal Pinto. Stavolta è stato il turno del Trapani, che aveva dolci ricordi con quella vittoria di qualche mese fa che significava permanenza in terza serie. Adesso, purtroppo, dalla Sicilia, i falchetti tornano con un pugno di mosche.

Trapani-Casertana, la sintesi del match

La gara si è aperta con un avvio di marca rossoblù; la Casertana ha costruito le azioni più pericolose, costringendo Galeotti a diversi interventi e sfiorando il vantaggio in più di un’occasione. Il Trapani però colpisce una traversa poco dopo il quarto d’ora. Al 23°, un episodio in area venne inizialmente segnalato come possibile rigore per la Casertana ma, dopo la verifica al VAR, l’arbitro ha deciso di non assegnare la massima punizione.

Nel secondo tempo, la Casertana non capitalizza, a differenza dei padroni di casa. Soltanto una traversa colpita da Vano circa all’ora di gioco, l’unica occasione per gli ospiti. Invece il Trapani infila prima con Grandolfo al 67° minuto e poco dopo con Ciotti con un tiro sul palo lontano a De Lucia battuto.

FOTO/ Tamponamento lungo la Telesina, tre feriti

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Tamponamento tra tre auto: una Fiat Bravo una Peugeot e una BMW questa sera sulla statale Telesina, su uno dei viadotti che collegano gli svincoli di Campobasso e Ponte.
Il sinistro ha causato tre feriti: il conducente di una delle vetture, un 25enne, e due minori. A causa della violenza dell’impatto, la Fiat Bravo è finita in direzione opposta al suo senso di marcia.
Sul posto sono intervenuti, per prestare soccorso, due ambulanze del 118, un’auto medica, i Vigili del Fuoco e due pattuglie della Polizia Stradale.
Gli agenti hanno effettuato i rilievi per stabilire la dinamica del sinistro. Lunghissimi incolonnamenti in entrambi i sensi di marcia per circa 2 ore anche per consentire la rimozione dei veicoli incidentati.

 

Autopsia su Cristina Pagliarulo: “Poteva salvarsi se operata in tempo”

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Cristina Pagliarulo avrebbe potuto essere salvata se fosse stata operata in tempo. E’ quanto ha stabilito l’autopsia sul corpo della 41enne deceduta all’ospedale Ruggi di Salerno lo scorso marzo, sottolineando che la morte “era prevedibile e prevenibile” e dunque la condotta dei medici – 7 sono quelli indagati dalla procura, che ha aperto l’inchiesta nei mesi scorsi – è “chiaramente colposa” poiché “il ritardo nel trattamento è stato tale da superare il margine di errore accettabile”.
La relazione tecnica dell’autopsia sarà al centro della puntata di ‘Fuori dal Coro’ su Rete 4 in onda questa sera, ma la trasmissione ne ha diffuso un’anticipazione. Cristina Pagliarulo entrò al pronto soccorso dell’ospedale alle 3.05 del 3 marzo del 2025. Dieci ore più tardi le è stata fatta una tac. Ma nonostante gli esiti fossero chiarissimi – dice la trasmissione – nessun medico pare aver capito che fosse in corso un’ischemia intestinale. Cristina lamentava dolori, piangeva e chiedeva aiuto. Ma non è servito, anzi: una dottoressa ha chiamato il reparto di psichiatria, infastidita dai lamenti e solo alle 17.30 del 4 marzo, la donna è stata portata in sala operatoria. Troppo tardi, stando a quanto stabilito dall’esame autoptico.
L’omissione del trattamento chirurgico nei tempi raccomandati – si legge nella relazione tecnica – rappresenta una grave violazione delle leges artis, in quanto ha determinato un peggioramento del quadro clinico fino al decesso. Il nesso causale tra il mancato intervento e il decesso è scientificamente fondato, poiché il progressivo scadimento delle condizioni ha avuto un ruolo determinante nell’innesco dell’evento fatale”. Dunque “l’evento morte era prevedibile e prevenibile, in quanto il trattamento corretto avrebbe evitato il conseguente arresto cardiaco”. Se Cristina “fosse stata operate entro le 6 ore dall’insorgenza dei sintomi – conclude la relazione autoptica – si sarebbe evitata l’ischemia intestinale e di conseguenza la diffusa necrosi” che l’ha portata alla morte.
Nei giorni scorsi la mamma di Cristina aveva protestato durante la visita del governatore Vincenzo De Luca a Salerno. “Mia figlia è stata condannata a morte in questo ospedale” ha detto. Il neo direttore generale della struttura Ciro Verdoliva ha preso l’impegno di incontrare la donna e ha assicurato la “massima collaborazione” affinché “si faccia chiarezza e possano venire fuori le responsabilità, anche quelle dell’azienda, non solo dei professionisti”.

Nino D’Angelo: “Non invitato alla festa per Pino Daniele”

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Amarezza, ma nessuna polemica, almeno sui social. Nino D’Angelo, nel corso di una delle due serate che ha tenuto ha Napoli, dal palco ha raccontato un retroscena del concerto per Pino Daniele che ci sarà il prossimo 18 settembre. “Sono un poco amareggiato per una cosa – ha detto il cantante napoletano. Tra poco si farà una grande festa per il mio amico Pino Daniele. Tutti mi scrivono e mi chiedono che cosa farò. Allora, voi dovete sapere che non mi hanno proprio invitato”.
Subito dopo, D’Angelo ha deciso di fare un omaggio “al mio grande Pino che nel 2008 mi ha invitato sul palco a cantare con lui. La voglio fare questa sera e che la piazza è piena: sei grande Pino”. E poi dopo un sentito applauso del pubblico ha cantato “Napule è” di Pino Daniele. Dopo la serata, il cantante non è più tornato sulla questione sui suoi social.

VIDEO/ Solopaca in festa: migliaia di visitatori per la tradizionale ‘Festa dell’Uva’

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Solopaca si è colorata con la magia e i profumi della 46esima edizione della Festa dell’Uva. Dalle prime ore del mattino le strade del borgo sannita si sono riempite di turisti e visitatori accorsi per ammirare il corteo storico e la sfilata dei carri allegorici, frutto della sapiente bravura dei Maestri Carraioli.

Nove i carri che hanno sfilato quest’anno, ispirati al tema del mito e della leggenda – da ‘Dracula’ al ‘Cavallo di Troia’, dal ‘Mito di Ampelo’ a ‘Il Gladiatore’, ma anche ‘I segreti di una star’ e ‘Le streghe di Benevento’ dedicato alla nota leggenda, due ispirati al Napoli Calcio (‘A un passo dal cielo’ e ‘Geolier e Pathenope’) e ‘La boccia nella roccia’ – vere e proprie opere d’arte rivestite interamente con chicchi d’uva. A precederli il corteo storico dei duchi Ceva Grimaldi, accompagnati da bande musicali, sbandieratori, majorette e i tradizionali bottari. Un evento suggestivo che ha saputo unire spettacolo, cultura e tradizione, regalando emozioni a grandi e piccoli.

Dopo la sfilata i visitatori hanno potuto fermarsi tra le vie della cittadina dove li attendevano stand enogastronomici e le cantine locali con prodotti tipici e degustazioni.

Grande la soddisfazione del sindaco Pompilio Forgione, che ha sottolineato la partecipazione straordinaria e l’importanza della festa per l’identità e la promozione del territorio.
Compiacimento condiviso anche dal Presidente della Provincia, Nino Lombardi, il quale ha espresso vivo apprezzamento per questa storica manifestazione, indicandola tra quelle più importanti che si svolgono nell’intera provincia. 

Determinante, come sempre, anche il contributo della Pro Loco di Solopaca che ha curato il corteo storico e tante delle attività collaterali, confermando la ‘Festa dell’Uva’ come una delle manifestazioni popolari più partecipate non solo del Sannio ma dell’intera regione.

Scuola, il Vescovo agli alunni: Siate un popolo che non si arrende

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“Settembre, se fosse un momento,/ sarebbe le sei del mattino/ perché custodisce un intento,/ ha l’animo ancora bambino,/ e se fosse un pasto, di certo,/ sarebbe la mia colazione”. Questi versi di Eleonora Orsi, docente, da quando mi sono stati consegnati, all’inizio del mese, hanno preso il posto di “Settembre. Andiamo, è tempo di migrare” di D’Annunzio imparati sui banchi di scuola, versi dolenti, pieni di nostalgia, che descrivono l’inizio della transumanza “in terra d’Abruzzo”.

Non so quanto il poeta manierista avesse veramente desiderio di tornare e accompagnare i pastori che “lascian gli stazzi e vanno verso il mare”, in me, invece, nasce una voglia incontenibile di scendere domani per le strade e sorridere ai bambini che tornano a scuola coi zaini colorati incollati alle spalle (dei genitori!) o incoraggiare gli adolescenti che, dinoccolati, muovono pigri verso i plessi scolastici.

La poesia di Eleonora Orsi è spumeggiante, racconta la gioia di tornare a scuola, la consapevolezza che, se inizia un nuovo anno scolastico, possiamo ancora sperare nella terra, nel mondo, nella pace: “Che razza di giorno ci attende?/ Settembre e le sue aspettative./ Un popolo che non si arrende./ Settembre è la strofa iniziale,/ l’attacco, l’esordio, la nota,/ lo sparo, la marcia nuziale.”

Nel silenzio assordante delle diplomazie che lasciano esplodere droni mortali che distruggono vite e paesi, la Scuola torna a sillabare le parole, a dare valore al parlarsi tra persone, tra popoli, tra generazioni, tra secoli diversi. “Un popolo che non si arrende” è l’esercito di alunni, insegnanti, docenti, genitori e istituzioni che non restano impietriti dalla barbarie, ma tornano a parlare dell’uomo, delle stelle, dei sogni, della pace, della possibile convivenza tra diversità che si danno la mano. Un popolo che riapre la Scuola crede nella cultura, nella civiltà, nel futuro della terra, pone un gesto rivoluzionario. Se avessi accesso al bilancio dello Stato raddoppierei lo stipendio di maestre e docenti perché nel loro servizio di inculturazione e di traduzione rendono un grande servizio all’umanità oggi poco riconosciuto. Salutiamo tutti l’albeggiare di Settembre, celebriamo questo nuovo inizio, l’aprirsi delle aule, dei cuori, delle intelligenze dei nostri giovani: se riapre la

Scuola c’è ancora speranza! Il prossimo 4 Ottobre l’Ufficio di Pastorale Scolastica organizza in città il GIUBILEO del MONDO della Scuola: sono convocati gli Stati Generali, sfilerà per la città il popolo di quanti frequentano, lavorano ed hanno a cuore il futuro dell’umanità che vede nelle classi, nei corridoi, nelle lavagne interattive, nei libri, sui banchi, il grande laboratorio del futuro. Buon Anno a docenti ed alunni, a genitori e dirigenti, a piccoli e grandi! La Scuola è uno spazio sacro che riapre a Settembre. Lascio alla poetessa E. Orsi la chiusa di questo messaggio con gli ultimi versi della sua poesia.

“Non c’è cuore che non si scuota. Il buio che c’era c’è ancora, però non detiene il controllo: siam fatti per altro. L’aurora. Lo schiudersi. L’alba. Il decollo.”

Benedico il decollo di questo Anno Scolastico come benedirei il pane che incontra la fame.

+ Arturo Aiello
Avellino, 14 Settembre 2025

Telese Terme, nasce il ‘Centro Oculare Fasulo’

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Dal 15 Settembre 2025 apre ufficialmente le porte il Centro Oculare Fasulo, una nuova realtà dedicata alla prevenzione, diagnosi e benessere della vista.

Il Centro nasce con l’obiettivo di offrire un servizio innovativo e completo per la salute oculare, mettendo a disposizione strumenti tecnologici di ultima generazione e un approccio umano e personalizzato, rivolto a persone di tutte le età.

“Vogliamo che il nostro Centro diventi un punto di riferimento per la comunità – afferma il fondatore, Dott. Lorenzo Fasuloun luogo dove le persone possano prendersi cura della propria vista non solo dal punto di vista tecnico, ma anche umano, con percorsi di prevenzione e consulenza mirati.”

Il Centro Oculare Fasulo, situato in Via Cicerone 3, Telese Terme, propone servizi che spaziano dallo screening visivo alle consulenze neuro-optometriche, dalla diagnostica strumentale avanzata fino a programmi di igiene oculare e prevenzione del benessere visivo.

L’apertura del Centro rappresenta un passo importante per il territorio, unendo competenza professionale, innovazione e attenzione al paziente.

VIDEO/ Camminata rosa: l’intreccio di passi, speranza e resistenza

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Ci sono momenti che non si raccontano, si vivono. L’undicesima edizione della Camminata Rosa (CLICCA QUI) è stata proprio questo: un intreccio di passi, sorrisi, lacrime e abbracci che hanno dato vita a un fiume di emozioni impossibili da rinchiudere in poche righe.

Camminare insieme, con addosso quel colore che è diventato simbolo di forza e speranza, significa sentire il battito di una comunità che non dimentica e che non si arrende. Ogni persona portava con sé una storia, un ricordo, una ferita che il tempo non cancella ma che, in quel cammino, trova conforto nell’abbraccio degli altri.

Ho provato a spiegare cosa si prova a trovarsi lì, circondati da centinaia di voci e cuori che battono all’unisono. Ma la verità è che certe sensazioni non hanno bisogno di parole: si leggono negli occhi, si respirano nell’aria, si stringono nelle mani tese. È un’emozione che si vive sulla pelle, come un brivido che ti ricorda che non sei solo.

La Camminata Rosa non è soltanto un evento, è un viaggio interiore. È un dire “ci sono” a chi sta combattendo, un “grazie” a chi ce l’ha fatta, un pensiero affettuoso a chi non cammina più accanto a noi ma continua a esserci, in un modo diverso, tra i nostri passi.

Alla fine, resta il silenzio che segue alle parole non dette, ma riempito da un senso profondo di unità e speranza. Ed è lì che capisci che certe emozioni, più che raccontarle, vanno semplicemente custodite.

FOTO -Camminata rosa, in ogni passo quanta vita c’è

Benevento, si riprende martedì: fissata la seduta a porte aperte

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Appuntamento fissato per la ripresa a martedì pomeriggio per i giallorossi ai quali Auteri ha concesso due giorni di riposo. La squadra, dopo il blitz a Siracusa è ritornata nel Sannio subito dopo il match che ha di fatto riconsegnato alla Strega la vetta della classifica, complice il clamoroso tonfo del Catania a Cosenza.

La società, nel frattempo, ha fissato la consueta seduta a porte aperte: i cancelli dell’Antistadio Imbriani si apriranno mercoledì 17 settembre alle 9:45 quando i tifosi potranno assistere all’allenamento dei giallorossi. 

SERIE C/ 4a giornata: cade il Catania a Cosenza, solo pari per l’Atalanta U23

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