mercoledì, Ottobre 29, 2025
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Šimić: “Abbiamo dato una risposta vera, ora serve continuità”

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Lucido, diretto, senza giri di parole. Lorenco Šimić parla da leader dopo l’1-1 dell’Adriatico, un pareggio che vale più di quanto dica il tabellino. Non per il punto, ma per la reazione.

“Dopo due sconfitte pesanti dovevamo dare una risposta, prima di tutto a noi stessi. E anche per far capire che possiamo fare qualcosa di importante quest’anno”, racconta il difensore croato, che non nasconde un pizzico di rammarico: “Per come la vedo io, oggi abbiamo perso due punti. Ma la direzione è quella giusta: lavorare su ciò che ancora non funziona bene, perché quella è l’unica strada.”

Il segnale c’è stato. Non solo nel risultato, ma nella solidità, nella voglia di aiutarsi, nel sacrificio collettivo. Šimić spiega anche il lavoro tattico dietro una partita intensa, fatta di cambi di modulo e adattamenti continui: “È stata una partita divertente ma faticosa. Il cambio di sistema ci permette di essere più pericolosi davanti, però richiede tanto equilibrio dietro. Abbiamo risposto bene, soprattutto io e Patrick, ma sappiamo che possiamo crescere ancora.”

Da vero uomo di reparto, Šimić riporta tutto all’essenza del difensore: “Alla fine conta una sola cosa: dietro deve esserci zero. Sempre. È quello che vogliamo e su cui lavoriamo ogni giorno.”

Poi, l’ultima frase, che racconta l’anima di un gruppo: “Quando segniamo, è merito di tutti. Quando prendiamo gol, la responsabilità è di tutti. È questo che fa la differenza tra una squadra normale e una squadra vera”.

Biancolino: “Segnali di crescita, ma non mi accontento”

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L’Avellino torna da Pescara con un punto che lascia spazio a riflessioni ma anche a segnali di ripresa. Dopo la sconfitta di sabato, la squadra di Raffaele Biancolino ha reagito con carattere, trovando un pareggio importante in un campo difficile.

Il tecnico biancoverde, al termine del match, ha analizzato con la consueta schiettezza la prestazione dei suoi. “Ho visto una squadra che ha saputo reagire. Potevamo fare anche meglio, ma i ragazzi meritano i complimenti: non era una gara semplice. Io però non mi accontento, perché so quello che possiamo dare. Prendiamoci questo punto e andiamo avanti con la consapevolezza di poter crescere ancora”.

Il cambio di modulo ha rappresentato una chiave tattica della gara. Biancolino ha spiegato la scelta del 4-2-3-1, studiata in funzione degli avversari: “Ho analizzato il Pescara e ho voluto affrontarlo sullo stesso piano, mettendo un giocatore tra le linee. La squadra ha risposto bene, soprattutto Insigne, che ha interpretato il ruolo con intelligenza e movimento”.

Nonostante la buona prova, restano alcune amarezze legate ai soliti episodi difensivi. L’Avellino ha incassato il quinto gol stagionale su palla inattiva, e il tecnico non lo nasconde: “Peccato, perché prendiamo sempre gol in situazioni evitabili. Dopo una bella parata abbiamo perso la marcatura e loro ne hanno approfittato. Sul gol mi hanno detto che c’era fuorigioco, ma l’arbitro ha ritenuto che non influenzasse l’azione. Purtroppo Simic è intervenuto proprio su quel giocatore, quindi l’azione è stata determinante. È un aspetto su cui dobbiamo lavorare tanto”.

Biancolino ha poi parlato dell’atteggiamento offensivo e dell’impegno della squadra: “Stiamo dando il massimo, ma mi aspetto sempre di più dai miei ragazzi. Solo con il lavoro quotidiano potremo fare il salto di qualità”.

Spazio anche per un elogio al debutto di Daffara, protagonista del suo esordio in maglia biancoverde: “È un portiere di valore, si è guadagnato la fiducia durante la settimana. Qui nessuno ha il posto fisso, gioca chi mi dà più garanzie”.

Infine, lo sguardo si sposta già alla prossima sfida. Sabato al “Partenio-Lombardi” arriverà la Reggiana, reduce dal successo contro il Modena. “Verranno galvanizzati dal risultato positivo, ma toccherà a noi dare tutto. Davanti al nostro pubblico dobbiamo puntare ai tre punti”, ha concluso Biancolino con determinazione.

 

Avellino, le pagelle: Daffara sicuro, Simic decisivo

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Un Avellino finalmente più compatto e determinato, capace di reagire dopo lo svantaggio e di ritrovare il gusto del punto. La squadra di Raffaele Biancolino mostra segnali di crescita, pur pagando ancora qualcosa in termini di concretezza sotto porta. Il nuovo assetto convince a tratti e restituisce fiducia in vista dei prossimi impegni.

Daffara 7 – Chiamato subito a dimostrare il suo valore, l’ex Juventus risponde con personalità. Sicuro tra i pali, reattivo nelle uscite e decisivo sulla conclusione di Di Nardo che avrebbe potuto cambiare la storia del match. Esordio convincente, trasmette fiducia.

Missori 6,5 – Spinge con costanza sulla corsia, quasi da esterno offensivo aggiunto. Firma un paio di iniziative di pregio e colpisce una traversa che grida vendetta. In difesa ogni tanto rischia qualcosa, ma la sua gara resta più che positiva.

Simic 6,5 – Alterna momenti di solidità ad altri di lieve incertezza, ma trova la zampata che vale l’1-1. Gol pesante, da vero leader del reparto. La sua presenza fisica resta un riferimento per tutto il pacchetto arretrato.

Enrici 7 – Gara di sostanza e concentrazione. Anticipi puntuali, chiusure pulite e senso della posizione da veterano. Dalle sue parti si passa poco, e quando serve imposta con semplicità ed efficacia.

Milani 6 – Parte forte, proponendosi con continuità in avanti e servendo diversi cross interessanti. Con il passare dei minuti perde brillantezza, ma resta tra i più propositivi nel primo tempo.

Kumi 5,5 – Qualche spunto iniziale lascia ben sperare, poi però fatica a trovare ritmo e misura contro gli avversari abruzzesi. Manca di incisività e presenza costante. (dall’87’ Gyabuaa s.v.) – Pochi minuti per incidere, ma ritrova il campo in un contesto per lui speciale.

Palumbo 6 – Soffre nella prima parte, bruciato da Capellini in occasione del vantaggio teramano. Nella ripresa cambia marcia: più intraprendente e per poco non firma un gol da cineteca nel finale.

Sounas 6 – Capitano e uomo d’esperienza. Impreziosisce la serata con l’assist per il pareggio, ma il giallo lo condiziona e Biancolino decide di risparmiarlo. Prestazione comunque generosa e di equilibrio. (dal 57’ Besaggio 6) – Entra con qualche esitazione, poi cresce e dà ritmo e pulizia alla manovra.

Insigne 5,5 – Torna in uno stadio carico di ricordi familiari e cerca di lasciare il segno, ma non sempre ci riesce. Qualche lampo, diverse imprecisioni. L’impegno non manca, la lucidità sì. (dal 68’ Russo 6) – Frizzante. Si muove bene tra le linee e mette in apprensione la difesa locale.

Lescano 5 – Combatte e si mette al servizio dei compagni, ma pesa come un macigno il gol fallito ad inizio ripresa. Gara di sacrificio, ma da un centravanti del suo calibro ci si aspetta di più. (dal 57’ Biasci 6) – Entra con determinazione, ma non trova il varco giusto per colpire. Lotta, ma senza acuti.

Crespi 5,5 – Si muove tanto e prova a creare spazi, ma difetta nella scelta finale e nella concretezza. Manca il guizzo che avrebbe potuto cambiare la partita. (dal 68’ Tutino 6) – Sta ritrovando minuti e condizione. Qualche buona iniziativa, ma ancora non al top.

All. Biancolino 6 – Rimette mano al modulo e torna al 4-3-1-2, ottenendo una risposta positiva dal gruppo. La squadra mostra più compattezza e voglia di lottare. Il punto muove la classifica e, soprattutto, l’autostima.

Feldi, vittoria in Coppa Divisione nel derby contro Benevento

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Le volpi ricominciano da dove avevano finito, ovvero con una vittoria. La Feldi Eboli riassaggia il parquet dopo la lunga pausa e lo fa nel migliore dei modi strappando il pass per i Sedicesimi di Finale di Coppa della Divisione dopo aver battuto per 2-4 a domicilio il Benevento C5. Grande prestazione degli uomini di mister Antonelli nonostante i tanti giorni di pausa, a prendersi la scena è Vincenzo Caponigro con una doppietta.

Fuori Venancio, Echavarria e Kenji ma nella fila dei rossoblù si rivedere finalmente Tiago Lemos, che riassaggia il campo dopo l’infortunio. Pochi secondi e le foxes sbloccano subito la gara con un gran tiro di Selucio, con i padroni di casa che sfiorano poco dopo il pareggio con l’ex Caruso. Nelle fila delle volpi Gui e Felipinho creano diversi pericoli ma sulla loro strada trovano l’altro ex di giornata, l’estremo difensore Montefalcone che chiude la porta. A metà primo tempo anche capitan Dalcin sale in cattedra opponendosi alla conclusione di Abdala poi, a 5 minuti dal termine della frazione, la Feldi raddoppia grazie a Gattarelli che in spaccata sfrutta al meglio una scucchiaiata di Felipinho anticipando i difensori avversari.

Si va al riposo sullo 0-2, ma nella ripresa si ripete lo stesso avvio del primo tempo. Pochi secondi e la Feldi cala il tris, a firmarlo è Vincenzo Capongiro. Quando la gara sembra già ampiamente indirizzata, i padroni di casa riescono a trovare la rete con Abdala che accorcia le distanze. Il Benevento crede alla rimonta e ha qualche buona occasione ma ancora una volta è capitan Dalcin a chiudere la strada. La Feldi poco dopo ristabilisce le distanze, ancora con Caponigro che fa doppietta e segna un gran gol trovando l’angolo giusto per calciare nonostante diversi uomini intorno. Nel finale portiere di movimento per il Benevento che accorcia le distanze sul 2-4 ma non riesce ad evitare la sconfitta.

“Sapevamo non sarebbe stata una partita facile, loro non sono una squadra di categoria inferiore, hanno un mister e tanti giocatori da Serie A. Siamo stati bravi a sbloccarla subito, dobbiamo continuare su questa strada e lavorare bene per crescere di settimana in settimana”, le parole di mister Antonelli al termine del match.

Nel prossimo turno le volpi affronteranno la Sandro Abate Avellino, vittoriosa nel pomeriggio in casa della Virtus Libera Ischia per 2-5. Ora pochissimo tempo per riposare, per la Feldi in programma una lunga trasferta per scendere in campo venerdì in quel di Mantova.

Tim conferisce Telecontact in newco, Uilcom: “A Napoli a rischio 303 posti”

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Sono “303 i posti di lavoro” a rischio a Napoli, secondo la Uilcom Campania, nella Telecontact Center spa. L’azienda, controllata al 100% da Tim, è inserita nell’operazione di conferimento nella neocostituita Dna srl. Nella nuova società entrerebbe anche la Gdin di Gruppo Distribuzione spa, attraverso una cessione del ramo d’azienda. Ai sensi di legge, la manovra è stata avviata con la comunicazione del 24 ottobre scorso. Le motivazioni del conferimento del call center, si legge nella lettera inviata dalle società ai sindacati, a Federmanager e Unindustria “sono riconducibili a esigenze di natura industriale e organizzativa e, in particolare, alla realizzazione di un processo di transizione occupazionale attraverso l’attuazione di un processo di aggregazione societaria e un percorso di formazione e riqualificazione dei lavoratori coinvolti, al fine di superare la crisi di settore”. Si prevedono, ricorda il piano industriale, “incentivi di decontribuzione a sostegno di iniziative di aggregazione nei settori strategici dei servizi. In questo scenario, la decontribuzione costituisce uno strumento abilitante volto a favorire la riconversione e l’evoluzione professionale del personale coinvolto, in coerenza con l’evoluzione del mercato e con l’impegno delle parti a garantire la salvaguardia del perimetro occupazionale delle due realta'”.

Telecontact Center ha quasi 1.600 dipendenti in tutta Italia. Nella Dna srl sarebbero così trasferiti circa 3.380 lavoratori. “L’operazione è ritenuta dannosa sotto tutti i punti di vista e – sostiene una nota di Uilcom Campania – rappresenta un grave arretramento per i diritti, le tutele e il futuro occupazionale dei lavoratori coinvolti, in particolare quelli provenienti da Telecontact Center“. Sebbene l’obiettivo dichiarato sia la “realizzazione di un processo di transizione occupazionale”, la segretaria regionale Uilcom, Ilaria Vitiello, ribadisce “il timore che questa operazione, analogamente a quanto avvenuto in passato nel settore del customer care (con realtà come Fastweb, Vodafone, Wind, Tim), porti a una gestione che non garantisce la continuità della forza lavoro”. Viceversa, essa mirerebbe a “ridurre i costi a scapito dei lavoratori, con esiti di crisi già visti”. Secondo Vitiello, “questa operazione è un atto grave e inaccettabile che mette a repentaglio il futuro di migliaia di lavoratori in un settore già estremamente fragile”.

La preoccupazione riguarda anzitutto i posti di lavoro. “Non parliamo ad oggi di licenziamenti – precisa la sindacalista -, ma parliamo di cessione di ramo con una garanzia occupazionale di 48 mesi”. Tale garanzia, peraltro, si attiverebbe “esclusivamente se le organizzazioni sindacali maggiormente rappresentative, firmeranno l’accordo relativo al decreto Ilva”. Vitiello sottolinea che il decreto “scade il 31 dicembre”, e qualora vi accedesse la Dna avrebbe “un’infinità di sgravi fiscali”. Se tuttavia “questo processo supererà la data del 31 dicembre – aggiunge la segretaria regionale Uilcom – naturalmente non ci sarà nulla e i rischi aumenteranno ancora di più”. Oltre a questo, tra i dipendenti serpeggia la paura di perdere “un sacco di benefici che hanno facendo parte del gruppo Tim”.

In attesa di parole ufficiali delle aziende, il quadro sindacale appare fosco. Già annunciato uno stato di agitazione, con iniziative di sciopero in tutte le sedi interessate: da Roma, a Napoli, passando per Catanzaro, Caltanissetta, Ivrea, Aosta, L’Aquila, Frascati, Fondi, e Palermo. In Campania, domani e dopodomani sono previste le assemble con tutti i lavoratori del site di Napoli. “Insieme alle altre due organizzazioni confederali – spiega Vitiello – metteremo in campo comunque delle iniziative sul territorio, anche chiedendo l’intervento del Comune e della Regione, quindi un tavolo di confronto anche con loro”. L’auspicio è di una rapida convocazione dei sindacati al ministero del Lavoro. Le sigle sindacali non nascondono l’intento di “bloccare Tim in questa scelta assurda”, aggiunge la segretaria regionale Uilcom.

Terra dei fuochi: in una riunione il punto sui controlli

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Una riunione interprovinciale di coordinamento delle forze di polizia si è svolta al Palazzo di Governo di Napoli, convocata dal Prefetto di Napoli, Michele di Bari, e del Prefetto di Caserta, Lucia Volpe, per l’ulteriore rafforzamento del dispositivo dei controlli in Terra dei fuochi.
Presenti i vertici provinciali delle forze di polizia, i comandanti regionali della Guardia di Finanza e dei carabinieri forestali, il dirigente del compartimento della Polizia stradale, il comandante del reparto aeronavale della Guardia di Finanza, i comandanti provinciali dei vigili del fuoco, l’incaricato del Ministro dell’interno per gli incendi dolosi di rifiuti in Campania, il comandante del 2° Raggruppamento Campania dell’Esercito-Operazione Strade Sicure, i comandanti della Polizia metropolitana e provinciale di Caserta, i rappresentanti di Agea e Arpac.
Nel corso della riunione sono stati analizzati i risultati delle attività di prevenzione nelle ultime settimane: ispezionate 83 imprese, 50 delle quali colpite da sequestro, controllati più di 2600 veicoli, con conseguenti 54 sequestri, denunciate 68 persone (alcune delle quali risultate con precedenti specifici o con legami con la criminalità organizzata locale) e operati 7 arresti, irrogate sanzioni per oltre 460.000 euro.
Per incrementare l’azione congiunta delle Forze di Polizia, dell’Esercito, della Polizia metropolitana e provinciale di Caserta e delle Polizie locali, il modello dei controlli in Terra dei fuochi cambia ora per dare maggiore continuità, specializzazione e intensità alle azioni di contrasto a sversamenti e roghi. L’obiettivo è operare un nuovo cambio di passo nella prevenzione degli illeciti ambientali e amplificare la capacità dei controlli di dissuadere comportamenti illeciti, dando massima applicazione agli strumenti offerti dal recente D.L. n. 116/2025, che consentono oggi di cogliere più incisivi risultati, sotto il profilo dei deferimenti per reati caratterizzati da maggior gravità, della possibilità di operare arresti e sequestri e dell’introduzione di nuove sanzioni accessorie. Il nuovo modello sviluppa: 1. una prevenzione articolata su controlli su strada continuativi, sia attorno ai siti critici per il reiterato sversamento che a salvaguardia delle aree oggetto di rimozioni di cumuli di rifiuti, assieme a controlli organici sulle filiere produttive più a rischio di illecito smaltimento e a controlli a sorpresa, da parte di pattuglie miste Esercito/Forze dell’ordine, con particolare riferimento a possibili attività in nero e aree di stoccaggio; 2. servizi più stabilmente programmati e integrati, anche attraverso pattugliamenti h. 24, servizi di sorveglianza aerea notturna e attivazione di nuovi servizi dedicati; 3. incremento della dotazione tecnologica e dei sistemi informativi. La sperimentale Control room appena inaugurata presso il Comando Regionale Carabinieri Forestali è volta alla tempestiva acquisizione e circolazione di segnalazioni e informazioni (disponibili anche attraverso nuove dotazioni di droni e videocamere), in collegamento con l’attività dei mezzi sul campo. Agea sta, inoltre, completando l’applicativo per consentire l’incrocio dei dati satellitari dei terreni agricoli in suo possesso. Le soluzioni sperimentate in estate con il piano straordinario diventano così sistema, per assicurare alla prevenzione una strategia combinata e un ulteriore passo per l’attuazione della sentenza Cedu del 30 gennaio scorso.

Mondo della fotografia in lutto: è morto Mimmo Jodice

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È morto Mimmo Jodice, considerato uno dei più importanti fotografi al mondo e tra i principali esponenti della fotografia d’avanguardia. Aveva 91 anni. Nato a Napoli nel Rione Sanità, si avvicinò alla fotografia negli anni ’50, ma risalgono agli anni ’60 le prime esposizioni con Lucio Amelio e le collaborazioni con alcuni tra i più grandi artisti dell’epoca: Andy Warhol, Sol LeWitt, Joseph Beuys, Michelangelo Pistoletto, Jannis Kounellis, Alberto Burri tra gli altri. Ha esposto la sua arte con personali nei musei di tutto il mondo: dal Philadelphia Museum of Art nel 1995 alla Maison Européenne de la Photographie nel 1998.
 
Il sindaco e tutta l’Amministrazione comunale di Napoli esprimono profondo cordoglio per la scomparsa di Mimmo Jodice, maestro della fotografia e voce poetica della città. Con la sua arte, Jodice ha saputo raccontare Napoli al di là dei cliché, restituendone l’anima più autentica. 
Per volontà del Sindaco e della famiglia, “la camera ardente sarà allestita, giovedì 30 ottobre, dalle 12 alle 16.30 presso il Maschio Angioino”, luogo simbolico e caro all’artista, che ha ospitato la sua ultima grande mostra “Napoli Metafisica”. Un gesto che intende rendere omaggio alla sua figura in uno spazio che ha saputo accogliere e valorizzare la sua visione della città.
 
“La morte di Mimmo Jodice rappresenta una grave perdita per Napoli. La sua arte sapeva reinterpretare bellezza e dolore, la mostra al Maschio Angioino a lui dedicata è stata l’occasione per rendere omaggio al suo percorso. Continueremo a onorare il suo tratto distintivo”. Così il sindaco di Napoli Gaetano Manfredi commenta sui social la morte del grande fotografo napoletano di cui si è appreso in serata.
 
Con Mimmo Jodice scompare un maestro indiscusso della fotografia italiana e internazionale, un uomo di rara sensibilità che ha saputo raccontare con la luce l’anima nascosta delle città, dei volti, delle rovine, della memoria. Il suo sguardo era insieme antico e radicalmente moderno, capace di rendere visibile l’invisibile”. Lo dice il ministro della Cultura, Alessandro Giuli.
La nostra amicizia, maturata durante la mia presidenza al Maxxi, era nutrita dalla comune convinzione che le arti riescano a trovare un senso compiuto quando vengono poste al servizio della società. È esattamente l’ideale che il maestro Jodice perseguì lungo l’intero arco della sua inarrivabile carriera. A sua moglie Angela e alla sua famiglia – conclude Giuli – va il mio caloroso abbraccio”.

Conte gode solo a metà: “Facciamo di necessità virtù per i tanti infortuni”

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Antonio Conte si gode il successo del Napoli al Via del Mare, ma come sempre con il suo consueto mix di soddisfazione e realismo. 

Il tecnico ha analizzato così la sfida:
“Partita non semplice dopo gare che ci hanno assorbito tante energie. Su questo campo è dura vincere: la grande squadra deve dimostrare prima testa, poi cuore e gambe. Nel finale non abbiamo rischiato tanto. Il primo tempo è stato buonissimo, abbiamo concesso poco anche se potevamo attaccare meglio l’area. Nel secondo tempo quel rigore poteva cambiare l’indirizzo della gara, poi siamo andati a prenderci la vittoria”.

Conte non ha dimenticato il contesto complicato di questa fase della stagione:
“Non dimentichiamo che stiamo facendo di necessità virtù: abbiamo perso gli acquisti top del mercato e nessuno ne parla. Faccio un esempio: il portiere. Abbiamo preso Milinkovic Savic e tutti si chiedevano a cosa serviva questo acquisto avendo Meret. Oggi Vanja è l’unico arruolabile, con l’infortunio dei due portieri ora bisogna tacere”.

Un pensiero speciale il tecnico lo ha dedicato a Frank Zambo-Anguissa, autore del gol decisivo:
“Contento per lui, è un giocatore con la spina sempre attaccata, un calciatore come pochi in giro. È come me, un centrocampista d’inserimento: una tipologia di centrocampisti che mi piacciono molto”.

 

 

Vanja ipnotizza, Zambo fa gol: il Napoli sbanca Lecce e mantiene la vetta

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Vince e resta al comando il Napoli di Antonio Conte. Al ‘Via del Mare’ gli azzurri liquidano il Lecce a fatica dopo una gara equilibrata e decisa da Milinkovic Savic prima e da Zambo Aguissa, match winner della sfida in terra salentina. 

Il portiere azzurro, sullo zero a zero ha parato un calcio di rigore di Camarda, spianando la strada al successo degli azzurri che l’hanno risolta grazie ad una inzuccata del tuttocampista col vizio del gol Frank Anguissa. 

 Partenopei che ringraziano anche Milinkovic-Savic, capace di neutralizzare un rigore a Camarda quando si era ancora con il risultato bloccato. In casa Napoli il tecnico Conte recupera l’attaccante Hojlund, ma lo lascia in panca preferendogli Lucca insieme a Lang. Riposo per McTominay, al suo posto gioca Elmas. Sul fronte opposto l’allenatore Di Francesco lancia dal primo minuto il baby Camarda come centravanti, sceglie Banda nel tridente offensivo.

A centrocampo torna Coulibaly. Si parte e come previsto è il Napoli a tenere il pallino del gioco in questi primi minuti, con gli uomini di Conte che provano a sfruttare le corsie esterne per cercare di sorprendere i giallorossi. Primo pericolo in area salentina, con Di Lorenzo che di testa offre la sponda a Lucca, ma Gaspar attento salva tutto (15′).

Il Lecce, dopo circa venti minuti giocati quasi in apnea, comincia a proporsi nella metà campo azzurra, riuscendo esce a consolidare il proprio possesso palla nella trequarti avversaria. E il primo acuto arriva dalla destra al 26′, cross basso Pierotti in area di rigore, pallone rimorchio per Berisha, che calcia a lato da buona posizione. Il tempo di annotare un giallo per Olivera (26′) per un intervento scomposto a metà campo, il Napoli costruisce una potenziale azione da gol. Palla in profondità di Lang per Olivera, al cross in area. Falcone sporca la traiettoria con le dita, Politano tutto libero al tiro di prima sul secondo palo, ma palla che si spegne sopra la traversa (30′).

Ancora Napoli, che prova a chiudere in vantaggio la prima frazione. Elmas al centro per Gilmour, che offre una sponda ancora per Olivera. Sinistro defilato ma ravvicinato, Falcone si salva con i piedi e la difesa giallorossa allontana sulla linea (35′). Due di recupero ma il risultato non si schioda: si va negli spogliatoi dopo un primo tempo non proprio esaltante. Gli ospiti sfiorano il gol in un paio di occasioni (Politano e Olivera), Lecce timido in avanti, ma abbastanza compatto e ben organizzato. Si riparte con una novità in casa Lecce: entra Morente, fuori Pierotti. Sulla sponda opposta al 48′ Conte costretto al cambio forzato e a sprecare uno slot, con Lang out per un problema muscolare, dentro Neres.

Occasionissima per il Napoli. Lancio lungo di Di Lorenzo per Lucca, anticipato di testa da Falcone fuori area. Politano prova poi a sorprendere il portiere col sinistro da fuori, ma non colpisce bene il pallone e Lucca commette fallo (49′). Ma la possibile svolta della gara è nell’area. L’arbitro Collu viene richiamato al Var per un tocco di mano di Juan Jesus su colpo di testa di Gaspar. Rigore per il Lecce (56′). Dal dischetto Camarda, Milinkovic-Savic ipnotizza il giovane attaccante del Lecce, che calcia alla sua sinistra e trova la parata in tuffo del portiere ospite.

Sventato il pericolo, Conte cerca di cambiare l’inerzia della gara e getta nella mischia l’artiglieria pesante: dentro Hojlund, Spinazzola e McTominay, escono Lucca, Olivera e Politano. Risponde la sponda giallorossa con l’ingresso di N’Dri per Banda. Corre il 69′ e il Napoli passa. Punizione mancina di Neres dal vertice destro dell’area, Anguissa svetta di testa e con la deviazione di Gaspar insacca alle spalle di Falcone. Ancora un cambio in casa Lecce con Stulic per Camarda (70′).

Nonostante l’errore dal dischetto, tanti applausi dal pubblico di casa al baby attaccante che, accomodatosi in panchina, non riesce a trattenere le lacrime. Ultimi cambi nel Lecce, dentro Maleh e Pierret per Berisha e Coulibaly (77′). I padroni di casa provano a spingere per il pari, ma senza creare grandi occasioni. Il Napoli di contro fatica a ripartire e a sfruttare gli spazi che si aprono. Il Lecce cerca disperatamente il pari, Conte per difendersi al meglio inserisce Gutierrez per Elmas (85′). Il cronometro corre, sono 7 i minuti di recupero. Ma il risultato non cambia. Passa il Napoli grazie alla testa di Anguissa, il Lecce si morde le mani per il rigore fallito da Camarda.

Lecce-Napoli 0-1

Lecce (4-3-3): Falcone; Veiga, Gaspar, Tiago Gabriel, Gallo; Coulibaly (32′ st Maleh), Ramadani, Berisha (32′ Pierret); Pierotti (1′ st Morente), Camarda (25′ st Stulic), Banda (20′ st N’Dri). (1 Früchtl, 32 Samooja, 21 Kouassi, 3 Ndaba, 77 Kaba, 5 Siebert, 6 Sala, 14 Helgason, 80 Kovac). All.: Di Francesco.

Napoli (4-3-3): Milinkovic-Savic; Di Lorenzo, Juan Jesus, Buongiorno, Olivera (16′ st Spinazzola); Anguissa, Gilmour, Elmas (40′ st Gutierrez); Politano (16′ st McTominay), Lucca (16′ st Hojlund), Lang (3′ st Neres). (14 Contini, 25 Ferrante, 31 Beukema, 13 Rrahmani, 35 Marianucci, 30 Mazzocchi, 26 Vergara, 69 Ambrosino). All.: Conte.

Arbitro: Collu di Cagliari.

Reti: nel st 24′ Anguissa Angoli: 5 a 3 per il Napoli.

Recupero: 2′ e 7′. Ammoniti: Olivera, N’Dri per gioco falloso, Ramadani per proteste.

Note: Camarda fallisce un rigore al 56′. Spettatori 25.596 (22.319 abbonati) per un incasso totale di 436.084 euro. 

Dodicenne a scuola con un coltello, segnalato dalla Polizia

NAPOLI;RAPINE A MINORI E ANZIANI, MANETTE A BABY GANG Armati di coltello (nella foto ) rapinavano minorenni e anziani. In due sono stati arrestati dagli agenti della Squadra mobile di Napoli: hanno rispettivamente 15 e 17 anni, componenti di una vera e propria baby gang che in piazza Garibaldi, nei pressi della stazione centrale, ha messo a segno diversi colpi. Il 'capò della banda era il 15enne.
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La Polizia di Stato ha segnalato un minore per porto di armi od oggetti atti ad offendere. In particolare, gli agenti del commissariato Dante, a seguito di una nota pervenuta alla locale sala operativa, sono intervenuti in un istituto scolastico in zona Materdei dove era stato segnalato un alunno che, all’interno del suo zaino, custodiva un coltello.
Gli operatori, una volta sul posto, sono stati avvicinati dalla docente, la quale ha raccontato di aver rinvenuto, all’interno dello zaino di un suo alunno, un coltello a serramanico e che il 12enne si era allontanato dall’istituto scolastico. Poco dopo, il ragazzino si è presentato assieme alla madre negli uffici del commissariato Dante ed è stato segnalato all’autorità giudiziaria competente. Il coltello è stato sequestrato.
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