Home Blog Pagina 29

Zinzi (Lega): “Solidarietà agli agenti della Polfer di Caserta feriti in servizio”

Tempo di lettura: < 1 minuto
“Questa mattina insieme al Sottosegretario al Ministero dell’Interno Nicola Molteni abbiamo incontrato in Questura a Caserta, alla presenza del Questore Andrea Grassi, gli agenti della Polfer rimasti feriti nei giorni scorsi durante un intervento in difesa di una donna senza fissa dimora. Insieme a loro ho voluto portare personalmente la mia vicinanza e quella di tutta la Lega, esprimendo gratitudine per il coraggio e il senso del dovere che hanno dimostrato.

Ringrazio il Sottosegretario Molteni per la sua presenza a Caserta, segno concreto dell’attenzione che il Governo e il Ministero dell’Interno riservano alle Forze dell’Ordine e alle esigenze del territorio.

Il nostro impegno è quello di continuare a garantire agli operatori di Polizia maggiori tutele, mezzi e risorse per poter svolgere il loro lavoro in sicurezza. Ai poliziotti coinvolti rivolgiamo l’augurio di una pronta guarigione: episodi come questo ricordano a tutti quanto sia prezioso e rischioso il servizio che quotidianamente rendono alla comunità”. – Così il deputato della Lega On. Gianpiero Zinzi, Coordinatore regionale del partito in Campania.

 
 

Napoli, Università occupata per la Palestina al fianco della Global Sumud Flotilla

Tempo di lettura: < 1 minuto

“Abbiamo occupato l’università contro il genocidio in Palestina, per tenere gli occhi puntati su Gaza e sulla Global Sumud Flotilla, che con coraggio ancora sta solcando il mare Mediterraneo per una missione tanto umanitaria quanto politica per rompere l’assedio illegale e portare gli aiuto nella Striscia”, così Marta Di Giacomo del collettivo ARGO dall’occupazione di Porta di Massa.

“Oggi saremo in assemblea pubblica. Alle 17:00 partirà un corteo da piazza Garibaldi. Le dichiarazioni della Meloni sono vergognose: l’Italia è a pieno titolo complice del genocidio, irresponsabile è il governo che rende possibile affamare i palestinesi, non di certo gli equipaggi della Global Sumud Flotilla”, continua Di Giacomo rilanciando la mobilitazione del pomeriggio per la Palestina e per la Flotilla.

Paupisi, la strage familiare e il ‘delirio di rovina’: l’analisi della dott.ssa Roberta Bruzzone

Tempo di lettura: 2 minuti

Il piccolo comune di Paupisi è stato scosso da una tragedia che lascia sgomenti: Salvatore Ocone, 56 anni, ha prima ucciso la moglie Elica Polcino colpendola con una pietra mentre dormiva, poi ha tolto la vita al figlio minore Cosimo, 15 anni, e ferito gravemente la figlia Antonia Natalia, 17 anni, ora ricoverata in prognosi riservata al Neuromed di Pozzilli.

Un dramma che sembra inscriversi in quella dinamica psicologica estrema che la criminologa e psicologa forense Roberta Bruzzone, attraverso un post sui suoi social, ha definito “delirio di rovina”.

Secondo Bruzzone, episodi simili non nascono dal nulla ma da un meccanismo psichico devastante: una convinzione incrollabile che la propria vita sia irrimediabilmente distrutta, senza più possibilità di riscatto.

In questa spirale, la disperazione diventa progetto criminale e i familiari vengono percepiti come “estensione di sé”: se il soggetto è condannato al crollo, anche chi gli è più vicino deve seguirlo nella caduta.

Bruzzone elenca alcuni segnali che possono precedere tragedie di questo tipo:

  • Litigi e aggressività ricorrenti, che diventano la normalità quotidiana.

  • Frasi catastrofiche, come “non c’è più nulla da fare” o “è meglio morire tutti”.

  • Rigidità mentale assoluta, senza vie di mezzo.

  • Comportamenti eccentrici o incomprensibili, che spesso nascondono significati simbolici.

  • Coinvolgimento ossessivo della famiglia, vista come parte indissolubile del proprio destino.

Presi singolarmente, questi elementi potrebbero sembrare insignificanti. Ma se si combinano, diventano un campanello d’allarme che va riconosciuto e segnalato per tempo.

Il caso di Paupisi, come altre stragi familiari, mostra ancora una volta quanto questi drammi non siano mai del tutto “improvvisi”. La cronaca racconta di un padre che ha trasformato il proprio delirio autodistruttivo in un piano omicida, coinvolgendo i suoi affetti più cari.
Un terremoto interiore, come lo definisce Bruzzone, che scuote in silenzio fino a devastare tutto.

Ora restano un paese sconvolto, una famiglia spezzata e una comunità che cerca risposte. La riflessione della criminologa invita a non abbassare lo sguardo: cogliere i segnali, intervenire per tempo, può fare la differenza tra la vita e la morte.

Alto Calore, Musto: “Non mi interessano le poltrone“

Screenshot
Tempo di lettura: 4 minuti

“Queste poche righe mi occorrono per ringraziare i sindaci-amici che hanno voluto spendere il mio nome per dare una guida politica dell’Alto Calore Servizi, li citerò tutti alla fine di questo comunicato. Mi sono sentito onorato e ho accettato la designazione perché la mia libertà da certi meccanismi è nota a tutti. Nessuna rincorsa alla poltrona, non è nel mio stile e la mia storia lo testimonia”. Così in una nota il sindaco di Pietradefusi, Nino Musto

“Ieri sono accadute cose importanti, anche più importanti dell’elezione del nuovo AU. Queste cose qualcuno ha voluto intestarsele, forzando i fatti, ma va bene così. Quanto da noi fatto approvare in assemblea comprende si l’approvazione dell’atto di indirizzo proposto dal nostro gruppo, ma indica anche cambiamenti politici importanti.

Ieri è accaduto che:

1 Per la prima volta nella storia di ACS è stata una proposta di guida giunta dal “Basso” e per la prima volta non è stata accettata, supinamente, un’imposizione calata dall’alto, giunta dai partiti o dai maggiorenti degli stessi.

2 È stato approvato un atto di indirizzo unitario – per semplicità indicato come indirizzo Pietradefusi/Apice – che prevede una serie di impegni che il nuovo amministratore dovrà mantenere. Infatti il 57 % dei soci ha deliberato che vi siano tra le altre cose:

a) Il blocco dell’aumento delle tariffe per 3 anni;

b) L’impegno regionale ad immettere nelle casse di ACS la liquidità necessaria per evitare il default al 31.12.2025, liquidità pari ad 11/12 milioni di euro;

c) L’impegno regionale a dare finalmente prosieguo alla legge che prevede la costituzione del gestore unico regionale del servizio idrico integrato, così come già previsto dalle norme della legge Buonavitacola, con l’applicazione della tariffa unica regionale;

3 Che venga favorito il controllo omologo dei soci nella gestione dell’azienda;

4 È stata annunciata la convocazione di un’assemblea generale, a 90 giorni dall’insediamento del nuovo amministratore, per verificare l’attuazione degli indirizzi dettati dall’atto Pietradefusi/Apice e dello stato dell’azienda.
Preventivamente al voto per l’elezione dell’AU, vista la possibilità di potere ottenere questi risultati impensabili -ricordo che molte proposte erano già state respinte dall’assemblea del 25 agosto scorso- ho inteso, di concerto con i miei colleghi-soci, ritirare la mia candidatura, favorendo così l’instaurarsi di un clima più disteso in assemblea.
Questo però non vuol dire che non vigileremo sull’applicazione di quanto stabilito.
Inoltre ribadiamo fortemente la nostra contrarietà al metodo verticistico applicato nella scelta dell’AU di ACS.
Siamo dispiaciuti che chi è stato designato alla carica di AU della più importante azienda pubblica irpina-sannita non abbia potuto garantire la sua presenza in assemblea, ma non sindachiamo su questo, e ci auspichiamo che l’AU possa incontrare i sindaci-soci nei prossimi giorni.
Infine, abbiamo la necessità di chiarire il perché della nostra richiesta del ritorno della politica al centro della gestione Alto Calore.
I commissari giudiziali, nella loro relazione resa nota il 4 settembre, hanno evidenziato che la situazione dell’azienda è non drammatica, come molti pensano, ma bensì tragica. Hanno sottolineato che il rispetto dei parametri concordatari non è stato centrato. Certificando di fatto che da quando si sono succedute le cosiddette guide “tecniche” ai vertici di ACS, la situazione economica, patrimoniale e del servizio dell’azienda sono peggiorate e di molto. Questo ci conforta nel potere affermare che quella che viene spesso definita come “mala gestio” politica non è stata affatto mala gestio, almeno per l’Alto Calore Servizi.”

I miei Ringraziamenti vanno ai primi cittadini di Pago Veiano, Pietrelcina, Buonalbergo, Sant’Arcangelo a Trimonte, San Giorgio del Sannio, San Martino Sannita, Calvi, Santo Stefano del Sole, Castel Baronia, Mirabella Eclano, Montefredane, Villamaina, Atripalda, Santa Lucia, Montecalvo, Torrioni, Capriglia, Savignano Irpino, Petruro, Montoro, Montefusco, Santa Paolina, Torrioni, Pietrastornina, Luogosano, Vallesaccarda

 

Irpinia protagonista in azzurro: Ramondino nello staff di Banchi

Screenshot
Tempo di lettura: 2 minuti

Luca Banchi è il nuovo commissario tecnico della Nazionale maggiore di basket e sarà presentato venerdì 3 ottobre a Roma. Con lui, la FIP ha ufficializzato lo staff tecnico che lo accompagnerà nelle prossime sfide: Adriano Vertemati, Marco Ramondino e Iacopo Squarcina. Ramondino, oggi alla guida del club tedesco Mitteldeutscher, porta in azzurro la sua esperienza maturata tra Serie A e BBL dopo gli anni a Tortona. Per lui si tratta di un riconoscimento prestigioso, che lo proietta sul palcoscenico internazionale. L’Italia debutterà il 27 novembre contro l’Islanda nella finestra di qualificazione ai Mondiali 2027, per poi affrontare la Lituania il 30 a Vilnius.

La notizia è stata accolta con entusiasmo anche in Irpinia, dove l’ASD Felice Scandone Avellino ha voluto manifestare il proprio orgoglio per il prestigioso incarico ottenuto dal tecnico reatino. «Un traguardo che rende orgogliosa tutta la comunità avellinese e l’Irpinia – ha sottolineato la società – frutto della professionalità, della passione e della competenza che da sempre contraddistinguono il suo percorso».

Per la Scandone, che da sempre rappresenta un punto di riferimento per la pallacanestro cittadina e regionale, la nomina di Ramondino nello staff azzurro è anche un segnale di appartenenza e di vicinanza a chi, con serietà e dedizione, ha saputo affermarsi ai massimi livelli.

 

Duplice omicidio a Paupisi, la diretta della conferenza stampa in Procura

Tempo di lettura: 3 minuti

Si è tenuta questa mattina, in Procura a Benevento, la conferenza stampa sul duplice omicidio di Paupisi che ha sconvolto l’intera comunità del Sannio. Il procuratore Gianfranco Scarfò ha ricostruito le fasi della tragedia e confermato la confessione di Salvatore Ocone, il 58enne accusato di aver ucciso la moglie Elisabetta Polcino, 49 anni, e il figlio Cosimo, 15 anni, e di aver ridotto in fin di vita la figlia Antonia, 16 anni. Nel corso dell’incontro con i giornalisti, la Procura ha illustrato i dettagli dell’inchiesta e lo stato delle indagini tuttora in corso, ribadendo che restano da chiarire le motivazioni alla base del gesto. 

Iniziata la conferenza stampa, seduti al tavolo il dottore Scarfò, Procuratore della Repubblica di Benevento e il colonnello Enrico Calandro, comandante del Comando Provinciale dei Carabinieri 

La parola a Scarfò: “Grazie al lavoro indefesso messo in campo per le ricerche, agli elicotteristi e a chi ha curato le ricerche. Loro non avevano alcun telefono con loro, quindi l’impresa è stata più ardua. Una volta raggiunti, abbiamo trovato il corpo senza vita del figlio, mentre la figlia era in condizioni disperate. Sulla scorta di questi elementi, la Procura della Repubblica ha fermato Ocone, con l’ipotesi di reato di omicidio. Dovrei ringraziare anche il Comando dei Carabinieri di Campobasso, preziosissimi nel loro operato”. 

“E’ certo che l’indagato abbia un pregresso particolare, un TSO nel 2011 (psicosi cronica) ma non aveva nessun elemento di segnalazione e precedenti penali in questa famiglia. Non c’è un vissuto di violenza familiare o altro”. 

La parola al colonnello Calandro: “Avendo inteso che i figli fossero in pericolo, abbiamo sollecitato tutte le stazione dei Carabinieri del territorio e regioni limitrofe che hanno operato senza avere riferimenti di telefoni cellulari del padre e dei figli. In particolari abbiamo rivelato una prima immagine senza targa e modello ma compatibile con la vettura, direzione Caianello/Campobasso. I due fotogrammi ci hanno aiutato nel definire con l’ausilio la zona di Campobasso. Dopo diverse ore di volo, grazie alla caparbietà degli elicotteristi, è stata individuata l’auto verso le ore 18 in sosta in un uliveto nei pressi di alcune balle di fieno. Il pilota ha effettuato un atterraggio di emergenza in una zona poco distante, in tre si sono diretti verso l’autovettura, hanno immobilizzato l’uomo e verificato il decesso del ragazzo. Appurato che la ragazza fosse in vita hanno chiesto l’intervento delle ambulanze che hanno trasferito la ragazza prima al Cardarelli di Campobasso poi a fine serata alla Neuromed a Pozzilli”. 

“La dinamica è in corso d’accertamento, possiamo ritenere che la vicenda si sia consumata tutta all’interno dell’abitazione. L’arma del delitto al momento è una pietra con cui sarebbero stati colpiti tutti e tre”.

“Impossibile dire se il ragazzo è morto sul colpo, l’uomo una volta arrestato, ha ammesso le proprie responsabilità nonostante uno stato di confusione palese”

Segui qui la diretta.

SuperEnalotto, Campania fortunata: centrato un “5” da oltre 23mila euro

Tempo di lettura: < 1 minuto

Campania protagonista con il SuperEnalotto. Nell’estrazione di martedì 30 settembre, vinti 23.788,39 euro a Portici, in provincia di Napoli, grazie a un “5” centrato presso il Bar L’Angolo in corso Garibaldi, 198.

L’ultimo “6” da 35,4 milioni di euro è stato centrato il 22 maggio 2025 a Desenzano del Garda (BS). Il jackpot per la prossima estrazione, in programma giovedì 2 ottobre, sale a 58,6 milioni di euro.

Incendio a Mondragone, l’appello di Coldiretti Caserta: “La Regione aiuti le aziende agricole danneggiate”

Tempo di lettura: 2 minuti
Coldiretti Caserta fa scattare un nuovo campanello d’allarme per l’agricoltura del suo territorio di pertinenza. La nube di cloro che due giorni fa si è sprigionata nel corso di un incendio del deposito di una ditta di Mondragone è precipitata sulle coltivazioni circostanti mettendole in serio pericolo
.
“Abbiamo raccolto segnalazioni dei nostri associati che lavorano nei dintorni del luogo dell’incendio. Dalle immagini che abbiamo ricevuto è chiaro quello che sta accadendo alle coltivazioni del territorio. Non a caso il sindaco di Mondragone Francesco Lavanga ha emanato un’ordinanza con la quale ha decretato il divieto di consumo, raccolta e commercializzazione delle colture e dei foraggi agricoli nel raggio di 500 metri dall’epicentro dell’incendio e fino a diversa disposizione delle autorità competenti” spiega il presidente di Coldiretti Caserta Enrico Amico.

Considerata la natura del rogo, oltre ai Vigili del fuoco è intervenuto anche il nucleo N.B.C.R. (Nucleare, Batteriologico, Chimico e Radiologico) del Comando di Caserta, insieme al carro autoprotettori, per garantire la massima sicurezza nelle operazioni di soccorso. Da martedì è operativo anche il laboratorio mobile per il rilievo della diossina.

Una storia che ricorda quella di Teano per la quale è ancora in corso la conta dei danni: “In attesa di conoscere i valori della qualità dell’aria rilevati dall’Arpac, abbiamo chiesto prontamente all’assessore all’Agricoltura della Regione Campania Nicola Caputo di inserire all’ordine del giorno del prossimo incontro in agenda, per valutare i danni del rogo di agosto, anche questi che riguardano le aziende agricole danneggiate nella zona di Mondragone. Troppi roghi a distanza ravvicinata stanno creando ingenti danni agli agricoltori casertani” prosegue il presidente di Coldiretti Caserta Enrico Amico.

Ambiente, Ferella incalza: “L’ultima legge regionale rischia di trasformare la natura in merce”

Tempo di lettura: 3 minuti

Il nuovo disegno di legge regionale sulle cave e le estrazioni dai fiumi non è una norma “tecnica”: è una scelta politica che riguarda il futuro dei nostri territori. Infatti dietro la promessa di sicurezza idraulica e riqualificazione, il testo apre la porta alla vendita di sabbia e ghiaia fluviale, a garanzie economiche dimezzate per il recupero delle cave e a deroghe che permettono nuove aperture in aree fragili. Tradotto: più cave, più estrazioni, meno tutele per fiumi, coste e paesaggi.

Questo è quanto contenuto nel disegno di legge regionale “Disposizioni in materia di estrazioni dai corsi d’acqua, riqualificazione delle cave e contributi e polizze per attività estrattiva”, che modifica la storica legge 54 del 1985 sulle attività estrattive in Campania. Alla vigilia delle elezioni di novembre, la Giunta regionale porta in aula un disegno di legge che modifica la normativa sulle cave e introduce nuove regole per le estrazioni dai corsi d’acqua. Il titolo promette “riqualificazione” e “sicurezza idraulica”, ma il contenuto solleva più di un allarme: sembra più un provvedimento di fine mandato che un atto di visione a lungo termine.  Il DDL consente di asportare sabbia e ghiaia dai fiumi per migliorare il deflusso delle acque, ma prevede che il materiale in esubero possa essere ceduto anche a titolo oneroso. Una porta spalancata alla commercializzazione dei sedimenti fluviali, con il rischio di alterare irreversibilmente gli equilibri degli alvei.. E allora perché non prevedere un divieto esplicito, salvo eccezioni giustificate da VIA (obbligatoria sopra una certa soglia) e bilancio sedimentario?

Si legge altresì nel testo del DDL che le garanzie finanziarie richieste alle imprese coprono solo il 50% dei costi di ripristino ambientale: troppo poco per evitare che, alla fine, i cittadini paghino il conto. Perché non una copertura al 100% + 20% per contingenze, vincolata fino al collaudo ambientale? Le deroghe transitorie e le delocalizzazioni, presenti nel testo del DDL, rischiano di tradursi in nuove cave “mascherate”, senza adeguati vincoli paesaggistici o idrogeologici. Quali motivi hanno impedito di prevedere limiti volumetrici chiari, divieto in aree protette o fragili e consultazione pubblica obbligatoria? Le uniche voci che si sono alzate in questi giorni sono quelle delle associazioni ambientaliste di Legambiente e WWF. Ma guai a pensare che tutto questo non riguardi il Sannio. I dati pubblicati da Confindustria Benevento sono impietosi. La lunga galleria idraulica Campolattaro-Ponte a valle dell’invaso sul fiume Tammaro prevede un fabbisogno estrattivo di 1.300.000 mc, che se sommato ad altre opere che interessano il Sannio come i lavori AV/AC Napoli-Bari, l’ANAS telesina + fortorina, l’asse attrezzato Valle caudina-Pianodardine e vari interventi dell’Alto Tammaro totalizzano una necessità di circa 10.350.000 mc di materiale da cava.

Insomma, un tempismo discutibile. Colpisce soprattutto il contesto politico: perché presentare un disegno di legge così delicato alla vigilia del voto? La sensazione è che, sotto il vessillo della sicurezza idraulica e del recupero delle cave, si voglia accelerare per garantire nuove opportunità agli operatori del settore, lasciando al futuro Consiglio il compito di gestirne le conseguenze ambientali. Chi governa oggi ha il dovere di non scaricare sul domani i costi ambientali di scelte affrettate. Il DDL può ancora essere corretto con emendamenti mirati che bilancino interessi economici e tutela del territorio. Diversamente, rischia di passare alla storia non come una legge di riqualificazione e sicurezza ambientale, ma come l’ultimo scavo di fine legislatura.

Topi alla scuola Ruggiero di Caserta, Aveta si appella ad Asl e commissari

Tempo di lettura: 2 minuti

«La scuola è un diritto da garantire a tutti i livelli». Così Raffaele Aveta, esponente del Movimento 5 Stelle e presidente dell’associazione provinciale “Terra di idee”, commenta la notizia dei disagi riscontrati alla scuola media Ruggiero di Caserta per la probabile presenza di una colonia di ratti.

«Faccio appello – continua Aveta – alla commissione straordinaria del Comune capoluogo e alla Asl affinché intervengano tempestivamente per restituire condizioni igieniche adeguate e per consentire agli alunni di seguire le lezioni con continuità e alle lore famiglie di avere rassicurazioni in merito».

In ogni caso, la problematica registrata alla scuola del rione Acquaviva «offre lo spunto – conclude l’esponente del Movimento 5 Stelle – per una riflessione più ampia sulle condizioni dell’edilizia scolastica, che è competenza degli enti locali, e sul diritto allo studio che deve essere garantito ai nostri giovani, affinché possano istruirsi in strutture idonee ed efficienti, sia in termini logistici che formativi. Solo in questo modo, infatti, possiamo combattere l’abbandono scolastico e metterci al passo con altre zone del territorio nazionale. La vicenda, inoltre, pone sotto i riflettori anche la condizione delle periferie urbane e dei quartieri, nei quali deve essere assicurata la presenza di servizi e di infrastrutture necessarie, come quelle scolastiche, culturali, sportive e aggregative in generale».

- Pubblicità -



ARTICOLI IN PRIMO PIANO

Operai feriti a Pomigliano, le condizioni restano stazionarie

0
Sono stazionarie le condizioni dei tre operai, due ucraini ed un moldavo - tutti regolari in Italia - rimasti feriti nell'incidente sul lavoro avvenuto...

ULTIMI VIDEO-ARTICOLI