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Dai problemi di depressione al dramma familiare: Paupisi piange Elisa e il figlio Cosimo

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Una giornata di ordinaria vita familiare si è trasformata in un incubo a Paupisi, piccolo comune in provincia di Benevento. Elisa Polcino, 49 anni, è stata uccisa questa mattina, probabilmente nel sonno, dal marito, Salvatore Ocone, 58 anni, che in seguito è fuggito con i due figli minorenni. La fuga dell’uomo è terminata nel tardo pomeriggio a Ferrazzano, in provincia di Campobasso, dove le forze dell’ordine lo hanno trovato insieme ai ragazzi. All’interno del veicolo, purtroppo, il figlio Cosimo, 15 anni, era già morto, mentre la figlia Antonia, 16 anni, è stata trasportata in ospedale in gravissime condizioni, con la frattura della teca cranica e una consistente perdita di sangue. Non sono presenti ferite da arma da taglio, ma non è escluso che anche lei sia stata colpita con un corpo contundente. Ocone è ora sotto interrogatorio nella caserma di Campobasso, mentre il terzo figlio maggiorenne, lavora a Rimini ed è rientrato a Paupisi.

Il femminicidio è avvenuto alle prime ore del giorno, poco prima dell’alba, nella casa della famiglia. A trovare il cadavere di Elisa è stata la suocera, che abita al piano inferiore. “Quando mia zia è entrata – racconta una vicina di casa della coppia – ha iniziato ad urlare”. La donna non era scesa per accompagnare i figli a scuola, circostanza che l’ha insospettita. Dopo il delitto, è scattata una vasta caccia all’uomo, con pattuglie sul territorio regionale e nazionale, supporto dell’elicottero del nucleo di Pontecagnano e collaborazione della Polizia Municipale di Campobasso. Grazie al sistema Target è stato possibile rintracciare l’auto a circa 70 km di distanza e raggiungere il fuggitivo.

“Salvatore soffriva di depressione”. Secondo i vicini, Ocone aveva mostrato in passato segni di depressione e squilibrio, ma mai tali da far presagire un epilogo così drammatico. La coppia avrebbe dovuto festeggiare il 25° anniversario di matrimonio il 19 ottobre. I residenti confermano che tra i coniugi non vi erano mai state liti gravi né episodi di violenza denunciati. Il parroco di Paupisi, don Cosimo Iadanza, commenta: “Siamo una piccola comunità che si sente come una famiglia. Episodi così ci lasciano senza parole. Nulla lasciava presagire ciò che è accaduto”. “La nostra comunità è sconvolta – dice il sindaco di Paupisi Salvatore Colettail nostro è un paese tranquillo, qui non è mai successo nulla del genere. Ho partecipato ad una festa in paese, c’erano anche loro due ed erano tranquilli”.

Le autorità proseguono le indagini per ricostruire le dinamiche della vicenda, mentre la comunità di Paupisi resta sotto shock per un duplice omicidio che lascia una scia di dolore difficile da elaborare.

 

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Anm Napoli, mandati a casa 40 autisti interinali: rabbia di Usb e PaP

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Assunti da Anm la scorsa estate, da domani saranno senza lavoro. È il destino di circa 40 autisti interinali, reclutati a luglio per garantire le corse estive e la navetta sostitutiva, a causa della chiusura delle tre stazioni della metropolitana nell’Area Nord di Napoli. Questa mattina c’è stato un presidio presso la Direzione Anm di Fuorigrotta. Perché nel rinnovo ci speravano in tanti, non solo i diretti interessati. A partire dai sindacati, pronti ora a paventare “ulteriori tagli alle linee bus, già ridotte all’osso, con pesantissime ricadute sui cittadini” affermano Marco Sansone e Adolfo Vallini, rispettivamente dell’Esecutivo Regionale e Provinciale Usb Lavoro Privato – Comparto Trasporti. “Un danno doppio – sostengono i due sindacalisti -: per l’utenza che vedrà scomparire altre corse fondamentali per muoversi in città e per gli stessi lavoratori Anm, costretti quotidianamente a turni massacranti, alla guida in condizioni estreme, tra traffico ingestibile, soste selvagge e aggressioni sempre più frequenti da parte di utenti esasperati”.

Sansone e Vallini denunciano una situazione “drammatica” del Tpl a Napoli. “Linee come la 130, che – spiegano in una nota – collegava la parte alta della città al Centro Direzionale, sono state soppresse a luglio e non sono mai più tornate in servizio. Le periferie e le zone meno centrali restano sistematicamente abbandonate, trasformando i cittadini in utenti di serie A e serie B”. Eppure, sottolineano, “il fabbisogno stimato di autisti è di almeno 300 unità”. L’Usb attacca i piani alti di Palazzo San Giacomo. “Invece di assumere – attingendo dalla graduatoria già pronta dei vincitori di concorso pubblico – l’amministrazione comunale guidata dal sindaco Manfredi e dall’assessore ai trasporti Cosenza – dichiarano i sindacalisti – ha scelto di bloccare tutto in nome del contenimento della spesa”. Insomma: “Tagli ai trasporti sì, ma non alla politica”. Pensando ai sostanziosi aumenti per giunta e consiglieri comunali e municipali, resi possibili dalla legge di bilancio 2022.

“Per il Comune va bene così – polemizzano Sansone e Vallini -: chi ha la metro collinare o la Linea 6 (a mezzo servizio) può arrangiarsi, chi non ce l’ha resta a piedi. Ma cosa succede quando la metropolitana si blocca? È accaduto solo pochi giorni fa e potrebbe accadere ancora”. L’Usb chiede alcune misure. Lo scorrimento immediato della graduatoria degli autisti vincitori di concorso, l’utilizzo armonizzato degli interinali, in attesa di stabilizzazione, un piano concreto per potenziare il trasporto di superficie, “senza cui la mobilità cittadina resta mutilata”. “Napoli ha bisogno di autobus, non di annunci” dicono i sindacalisti, annunciando la richiesta di un incontro con l’amministrazione comunale. Stamane al presidio anche Potere al Popolo, per il quale il mancato rinnovo agli autisti interinali “rappresenta l’ennesimo segnale della disastrosa gestione del trasporto pubblico da parte dell’amministrazione di centrosinistra”. Una decisione “presa senza alcuna comunicazione preventiva alle Organizzazioni Sindacali e – attacca una nota di PaP – in totale assenza di una visione strategica per affrontare la crisi strutturale del settore”. Il portavoce di Potere al Popolo, Giuliano Granato, invita Manfredi e Cosenza ad assumersi “la responsabilità sociale e politica di queste scelte”. E aggiunge: “Basta precarietà, basta trattare i lavoratori come fossero usa e getta. Napoli ha bisogno di un trasporto pubblico efficiente e di qualità”.

Un punto che vale doppio: Avellino, da paura la reazione all’Euganeo

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L’Avellino mostra carattere e orgoglio all’Euganeo: sotto di due reti contro il Padova, la squadra di Biancolino non si arrende e con Biasci e Lescano firma la rimonta. Nella ripresa i biancoverdi vanno a un passo dal colpaccio, fermati solo dalla traversa e da un super Fortin. Un 2-2 che vale come un segnale di forza e coraggio in trasferta.

LE SCELTE.  Raffaele Biancolino ridisegna l’Avellino in vista della sfida con il Padova allo stadio Euganeo. In difesa il tecnico rilancia Enrici e lascia in panchina Simic, mentre sulla corsia mancina tocca a Milani presidiare la fascia. La novità più attesa riguarda la trequarti, dove torna dal primo minuto Insigne, chiamato a dare qualità e imprevedibilità alla manovra biancoverde. In avanti sorpresa con la coppia Lescano–Biasci, che dovrà trascinare i lupi in una gara dal peso specifico importante. 

PRIMO TEMPO. Partita frizzante e piena di emozioni all’Euganeo, dove Padova e Avellino chiudono la prima frazione sul 2-2. L’avvio è subito a tinte biancoverdi: al 7’ Milani sfiora il vantaggio, ma Fortin salva con i piedi. Il Padova risponde immediatamente e al 9’ trova l’1-0 con Sgarbi, bravo a svettare di testa sugli sviluppi di un corner di Favale. I veneti insistono e al 12’ sfiorano il raddoppio con Buonaiuto, fermato solo dal palo esterno. L’Avellino si fa vedere di nuovo al 25’ con Kumi, che spreca da ottima posizione. Poco dopo, però, arriva la perla di Buonaiuto: al 29’ sinistro a giro perfetto che si infila all’incrocio, 2-0 Padova. La squadra di Biancolino non si abbatte e trova subito la forza di reagire. Al 31’ Kumi crossa dalla sinistra, Lescano fa da sponda e Biasci riapre la gara con un destro preciso sul secondo palo. I lupi prendono coraggio e aumentano la pressione nella metà campo avversaria. Nel finale di tempo, al 44’, Missori brucia Favale sulla destra e mette un cross rasoterra in area. Biasci lascia scorrere con un velo intelligente. Lescano si coordina e gira di prima intenzione, trovando l’angolo giusto. La palla si insacca sul secondo palo, siglando il 2-2. Primo tempo combattuto, con continui ribaltamenti di fronte.

SECONDO TEMPO.  La ripresa allo stadio Euganeo non regala gol, ma lascia spazio a tante emozioni e a più di un’occasione clamorosa. Alla fine Padova e Avellino si dividono la posta con un 2-2 che resta fissato al termine della prima frazione, ma la ripresa racconta di un Avellino capace di sfiorare il sorpasso. I lupi partono forte e al 4’ Kumi impegna subito Fortin con un destro velenoso dal limite, ben controllato dall’estremo biancoscudato. Il Padova prova a reagire al 23’ con Lasagna, che calcia di mancino trovando la deviazione di Cancellotti: palla di poco sopra la traversa. Due minuti dopo l’occasione più nitida: contropiede rapidissimo, sponda di Lescano e Biasci lanciato a tu per tu con Fortin. L’attaccante sceglie il tiro a giro ma colpisce la traversa, sprecando il possibile 2-3. Nel finale l’Avellino ci crede ancora: al 41’ Russo prova la conclusione, trasformata in assist per Besaggio, ma Fortin legge l’azione e lo anticipa con un’uscita bassa provvidenziale.

Il tabellino.

Marcatori: 9′ pt Sgarbi (P); 29′ pt Buonaiuto (P); 30′ pt Biasci (A); 44′ pt Lescano (A)

Padova (3-5-2): Fortin; Capelli, Sgarbi, Perrotta; Buonaiuto, Varas, Fusi, Faedo, Favale; Harder, Bortolussi. A disp.: Moquet, Sorrentino, Barreca, Belli, Crisetig, Seghetti, Lasagna, Ghiglione, Di Maggio, Silva Pertinhes, Villa, Tumiatti. All.: Andreoletti

Avellino (3-4-1-2): Iannarilli; Cancellotti, Fontanarosa, Enrici; Missori, Palmiero, Kumi, Milani; Insigne; Biasci, Lescano. A disp.: Daffara, Pane, Simic, Manzi, Cagnano, Armellino, Palumbo, Gyabuaa, Besaggio, Panico, Russo, Crespi. All.: Biancolino.

Arbitro: Antonio Rapuano di Rimini Assistenti: Thomas Miniutti di Maniago e Glauco Zanellati di Seregno IV uomo: Alberto Poli di Verona VAR (on-site): Fabio Maresca di Napoli AVAR: Antonio Giua di Olbia.

Alto Calore, Buonopane: “Si riparta dallo stop agli aumenti”

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“La quasi totalità dei voti dei soci presenti in assemblea per la designazione del nuovo amministratore di Alto Calore Servizi rappresenta un segnale importante di compattezza delle comunità locali. È la dimostrazione di una volontà comune di lavorare tutti insieme per salvare la società e per avere un servizio efficiente”. È quanto dichiara il presidente della Provincia, Rizieri Buonopane, al termine dell’assemblea di Acs nel corso della quale è stata eletta la professoressa Alfonsina De Felice per il vertice societario.

“Una figura di altissimo profilo – evidenzia il presidente Buonopane -, intorno alla quale gli amministratori presenti, senza distinzione di casacca politica, si sono ritrovati. Vanta un’esperienza importante che sarà sicuramente utile per risollevare le sorti di Alto Calore Servizi. Il senso di responsabilità ha prevalso tra i soci che hanno partecipato alla riunione odierna. Altrettanto fondamentale il voto favorevole alle linee di mandato che fanno sintesi tra il documento proposto dai sindaci che si sono riuniti nei giorni scorsi a Pietradefusi e quello che ho presentato nell’assemblea delle scorse settimane, nel quale al primo punto si chiede di bloccare l’aumento delle tariffe”, conclude il presidente Buonopane.

 

Il dramma senza fine: deceduto anche il figlio dell’omicida di Paupisi

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È stato ritrovato senza vita uno dei figli di Salvatore Ocone, l’uomo fermato a Ferrazzano in provincia di Campobasso perché sospettato di aver ucciso a colpi di pietra la moglie Elisa Polcino a Paupisi, in provincia di Benevento.

Cosimo, 15 anni, si trovava insieme alla sorella, Antonia Natalia, sedicenne nell’auto con cui Ocone ha tentato la fuga. Per lui non c’è stato nulla da fare, mentre la ragazza è stata soccorsa in gravissime condizioni e trasportata d’urgenza in ospedale.

L’auto su cui viaggiavano è stata individuata da un elicottero dei Carabinieri, che ha segnalato la posizione alle pattuglie a terra riuscendo così a bloccare l’uomo.

Comunità Montana, la solidarietà di Cirocco agli operai senza stipendi

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Solidarietà piena agli operai forestali del Fortore, costretti da anni a stipendi che arrivano un mese sì e dieci no. La priorità per ogni giunta della Comunità montana è – da sempre – la risoluzione del problema “dei forestali”. Pochi mesi fa ne sono stati assunti dei nuovi, circa quaranta. Leggiamo oggi che la giunta in carica afferma di trovarsi al cospetto della “totale mancanza di informazioni certe sulla tempistica di erogazione dei fondi necessari da parte della Regione Campania”. Possiamo intendere, quindi, che la questione non è alla portata della Comunità montana, un ente svilito di ogni funzione, finanche quella politica.

Gli operai forestali rappresentano l’unica attività di interesse generale per l’area fortorina, versano in queste condizioni da anni. Chissà quale futuro si prospetta per i nuovi assunti. Allo stesso modo, l’attività “strategica” per la gestione dell’Area SNAI non vede grosse novità o progetti finanziati. Eppure le comunità montane nascono con l’obiettivo di unire le forze tra più comuni per gestire insieme servizi e risorse che da soli non avrebbero potuto sostenere. Funzioni essenziali per reggere l’urto sulle questioni che riguardano le aree interne, tanto discusse ma sempre poco concretizzate.

Resta ben poco da fare: i membri della giunta hanno guadagnato una riga in più sul proprio curriculum. Cosa buona sarebbe consegnare le chiavi in regione e salvare il salvabile. Gli operai forestali o diventano dipendenti regionali alle disponibilità dirette degli uffici dislocati nelle varie province, o c’è da aspettare ancora le eterne promesse, magari di una nuova giunta.

Latina-Benevento, prevendita al via per il settore ospiti: ampia disponibilità per i tifosi giallorossi

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In controtendenza con le ultime trasferte ha preso il via con un buon anticipo la vendita dei tagliandi per il settore ospiti del “Francioni” dove venerdì il Benevento farà visita al Latina. Ampia la scorta per i supporter della Strega con 1500 biglietti disponibili che potranno essere acquistati fino alle 19:00 di giovedì 2 ottobre. Nessuna limitazione: i biglietti possono essere venduti sia online tramite il portale CiaoTickets (12 euro più eventuali costi di commissione) e sia nelle rivendite fisiche. Non è necessario essere in possesso della Fidelity Card.

 

 

La fuga è finita: preso a Campobasso l’uomo ricercato per il femminicidio di Paupisi

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É stato fermato a Ferrazzano in provincia di Campobasso Salvatore Ocone, l’uomo sospettato di aver ucciso a colpi di pietra la moglie Elisa Polcino a Paupisi, in provincia di Benevento.

Erano nell’auto in cui è stato fermato Salvatore, i due figli minori di 15 e 16 anni. Secondo quanto si apprende, il ragazzo sarebbe morto, mentre la ragazza sarebbe stata portata in gravi condizioni in ospedale. Ad individuare l’auto dell’uomo è stato un elicottero dei Carabinieri: la segnalazione è poi stata inviata alle pattuglie in strada che hanno fermato l’uomo.

Il presunto femminicida è stato portato alla caserma dei carabinieri di Campobasso alle 18:55. In questo momento è all’interno della caserma, in attesa di essere sentito.

IN AGGIORNAMENTO

Ex Conbipel, la nuova proprietà: “Tuteleremo tutti i lavoratori”

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La nota del Gruppo Manganaro che ha rilevato il punto vendita Conbipel di Atripalda:  “Smentiamo nettamente qualsiasi ricostruzione che lasci intendere di aver già assunto decisioni in merito alla posizione degli ex dipendenti Conbipel o di una nostra presunta chiusura o indisponibilità al dialogo. Al contrario, siamo stati totalmente aperti al confronto costruttivo con tutto il personale, in sinergia con le istituzioni locali.

Negli anni di attività abbiamo sempre creduto fermamente nel valore del dialogo sociale come strumento per costruire insieme un futuro di crescita. Il nostro personale rappresenta il cuore pulsante della nostra attività. Ogni collaboratore e ogni collaboratrice rappresentano per noi un elemento fondamentale, prezioso e insostituibile per la crescita e il buon andamento dei nostri punti vendita. Siamo pienamente consapevoli, d’altronde, che dietro ogni posto di lavoro ci sono persone, famiglie, progetti di vita e dignità. E questa consapevolezza la portiamo sempre con noi in ogni nostra decisione imprenditoriale.

Il nostro impegno è quello di investire sul territorio, creando nuova occupazione e consolidando quella esistente. In un momento storico in cui molte realtà abbandonano il Sud e la nostra Irpinia, noi abbiamo scelto di esserci, di investire, di credere nelle potenzialità di questa terra e delle persone che la abitano. Non è solo una scelta di utilità economica; per noi è anche una scelta di responsabilità sociale e di attaccamento per il nostro territorio.

Con un atteggiamento di massimo rispetto per tutti, ribadiamo, pertanto, di essere ad Atripalda per creare opportunità, non per sottrarle. E lo vogliamo fare insieme alle lavoratrici e ai lavoratori, valorizzando la loro esperienza, la loro professionalità e la loro dedizione. È evidente, tuttavia, che dichiarazioni polemiche, per giunta incentrate su fatti non veri, non aiutano ad instaurare quel rapporto di fiducia reciproca, che è necessario ad avviare proficuamente l’attività del nuovo punto vendita.

Il Gruppo Manganaro, in ogni caso, continua a guardare al futuro con fiducia e responsabilità, con la consapevolezza che il successo di un’impresa si costruisce insieme alle persone che ogni giorno contribuiscono a renderla grande. In questa direzione ci siamo fin qui mossi e lungo questo sentiero continueremo ad operare con la dedizione di sempre”.

VIDEO- Lenzi lascia Alto Calore e avverte: “Fuori la politica”

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L’avvocato Antonello Lenzi passa il testimone della guida di Alto Calore tra lacrime di commozione e anche un garbato monito alla politica: “resti fuori dalla gestione della società soprattutto in questa fase delicata di concordato, se davvero si vuole salvare la società”.

A margine dell’Assemblea dei sindaci che ha maggioranza dei presenti ha eletto la professoressa Alfonsina De Felice nuovo manager ( scelta indicata direttamente da Napoli dagli ambienti regionali), il manager dimissionario fa una lunga disamina del suo anno e mezzo di lavoro.

La politica ha interferito nella sua gestione? chiedono i cronisti: “Io non sono stato condizionato dalla politica, forse più da certi silenzi in alcune fase, ma rifarei tutto quello che ho fatto, sino all’ultimo” ribatte. “Le vere divisioni sono arrivate quando le questioni sono diventate anche politiche. A quel punto mi resi conto che ogni mia decisione sarebbe stata interpretata come appartenente a un gruppo politico o a un altro. Per questo parlai di logiche distoniche. Io ragionavo con altre categorie, giuste o sbagliate, ma non politiche. Qualcuno mi ha accusato di aver fatto baratti. Ho risposto che a casa mia l’unico “Baratto” è una marca di cioccolata. Mi sono reso conto, insomma, che il mio ruolo, inizialmente rispettato, rischiava di non essere più giudicato oggettivamente, ma sempre filtrato da logiche politiche”.

Quindi si può governare Alto Calore al di fuori delle logiche politiche?Secondo me sì. Io avevo chiesto a chi mi domandava di restare che lo avrei fatto solo in caso di designazione unanime. Non perché mi piacciano i plebisciti, ma perché ritenevo necessario che la politica facesse un passo indietro rispetto ad Alto Calore, almeno in questa fase di crisi. Se la politica decidesse davvero di restare ai margini della vicenda di Alto Calore, soprattutto nell’anno che si apre con tutte le difficoltà del concordato, farebbe un atto di grande responsabilità”.

Quale suggerimento si sente di dare al suo successore?: “Credo che la professoressa De Felice, che purtroppo non ho ancora avuto il piacere di conoscere, abbia già ricoperto incarichi ed esperienze importanti, ad esempio come commissario della Camera di Commercio. Probabilmente sarei stato io a dover chiedere suggerimenti a lei, se l’avessi conosciuta prima”.

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