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Aumento della Tari a Bracigliano, i motivi svelati dall’opposizione

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Perchè la Tari è aumentata a Bracigliano? Il Gruppo di opposizione “Radici”, lo sta svelando attraverso un viaggio tra i provvedimenti istituzionali, che in questo caso intende portare a conoscenza la determina numero 63 dello scorso 24 aprile avente ad oggetto: “Determina a sanatoria della determina num. 5 del 15 gennaio 2025 di affidamento in forma diretta all’interno del cimitero comunale del servizio attinente a tutte le operazioni cimiteriali e del servizio di manutenzione del cimiteriale e degli spazi pubblici a favore della ditta…..”

“Fermo restando – sottolineano i membri del Gruppo “Radici” – che i servizi cimiteriali vanno garantiti e quindi ogni iniziativa in questa direzione trova la giusta risposta, a primo impatto viene subito da pensare che risulta tutto regolare. Se non fosse per servizi quali: lo scavo della fossa, l’inumazione delle salme e la manutenzione del verde pubblico, che non rientrano affatto tra quelli che riguardano la gestione dei rifiuti solidi urbani”.

L’importo dell’affidamento di tali servizi alla ditta affidataria è pari a 38.234,80 euro così ripartiti:

– sul capitolo 1416del bilancio provvisorio 2025-2027, la somma di 9.000,00 euro (gestione servizi cimiteriali);

– sul capitolo 1574 del bilancio provvisorio 2025-2027, la somma di 29.234,80 euro (gestione dei rifiuti solidi urbani)

Spesa, questa di 29.234,80 euro, che insieme ad altre determinerà l’incremento della Tari per i prossimi anni.

Prossimamente vi informeremo su altri provvedimenti adottati dall’attuale amministrazione che graveranno sulla Tari e quindi sulle tasche dei contribuenti Braciglianesi”, concludono i Consiglieri di “Radici”.

Demedicalizzazione delle ambulanze del 118, AVS: “Una situazione che desta preoccupazione”

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Riceviamo e pubblichiamo la nota stampa del gruppo Alleanza Verdi Sinistra sulla demedicalizzazione delle ambulanze del 118.

Desta preoccupazione la programmata riorganizzazione del servizio del 118, resa nota in questi giorni dalla Direzione generale dell’ASL di Benevento, secondo cui non è necessaria la presenza del personale medico a bordo delle ambulanze.

In un territorio già provato da anni di disattenzione politica e di scelte miopi, indebolire ulteriormente la rete di emergenza-urgenza, che è parte integrante dei Livelli Essenziali di Assistenza (LEA) del Servizio Sanitario Nazionale, significa violare un principio costituzionale: il diritto alla salute.

La demedicalizzazione delle ambulanze, avviata nella ASL di Benevento dal 1° luglio 2023, non è stata subìta in silenzio: ha provocato proteste popolari, interrogazioni istituzionali, prese di posizione unanimi di sindaci e Consigli comunali, interventi del Prefetto, denunce dei sindacati e del mondo associativo. Una comunità intera ha già detto “no” ad una scelta che riduce la presenza dei medici a bordo del 118. Eppure si continua ad ignorare la voce dei territori.

La ASL non può ridurre la performance del 118 a un semplice dato cronometrico. I tempi di arrivo del mezzo di soccorso – i cosiddetti tempi LEA – pur rilevanti ai fini della premialità dei manager, non sono di per sé garanzia di appropriatezza e qualità delle cure. Non si può negare che l’efficacia dell’emergenza extraospedaliera si realizza pienamente quando sul luogo dell’intervento giunge l’ambulanza con un’equipe completa – medico, infermiere e autista – capace, grazie alla sinergia multiprofessionale, di unire la tempestività delle manovre salvavita con l’immediatezza della diagnosi e della terapia

La carenza di medici non può essere usata come causa per arretrare nei diritti. Esistono strumenti contrattuali e soluzioni organizzative – come le prestazioni aggiuntive – già previste dal legislatore proprio per sopperire alle carenze d’organico. Non applicarli significa scegliere di non garantire l’assistenza.

I drammatici effetti di questa politica sono sotto gli occhi di tutti: pazienti in codice rosso trasportati senza medico, interventi salvavita avviati in ritardo, ospedali congestionati per l’assenza di filtro territoriale. È evidente che siamo davanti a una regressione del sistema sanitario pubblico, che è tutto il contrario dell’efficientamento.

Tutto ciò è ancor più inaccettabile nelle nostre aree interne, già colpite da anni di abbandono.

 Il territorio sannita continua a scontare criticità strutturali che rendono sempre più fragile il diritto alla salute dei cittadini. Il presidio di Sant’Agata de’ Goti, formalmente destinato alla riconversione in struttura territoriale, vive ancora oggi nell’incertezza, con reparti depotenziati e un Pronto Soccorso ad ore, costantemente a rischio di chiusura per carenza di personale e mancata applicazione del decreto regionale 41/2019. All’ospedale San Pio di Benevento il sovraccarico del Pronto Soccorso e l’insufficienza di risorse umane generano disservizi, attese interminabili e perfino episodi di tensione ai danni degli operatori sanitari. A tutto ciò si aggiunge la vergogna della mobilità sanitaria: migliaia di cittadini costretti ogni anno a rivolgersi fuori provincia o fuori regione anche per prestazioni di base. Lo Stato arretra, le famiglie pagano.

Per questo non accetteremo più scelte calate dall’alto in nome del risparmio o di sperimentazioni fallimentari. Chiediamo un cambio di rotta immediato: il 118 va potenziato, non smantellato.

 I presidi sanitari vanno rilanciati, non svuotati. La salute è un diritto, non una voce di bilancio.

Siamo al fianco dei lavoratori e delle lavoratrici della sanità pubblica e continueremo a mobilitarci contro una riorganizzazione che mette a rischio la vita dei cittadini.

Campionati Regionali di Dressage e Paradressage 2025, oro per i campani Mandato e Riccardelli

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Una giornata storica per lo sport equestre paralimpico campano: Valentino Mandato e Davide Riccardelli hanno conquistato il podio ai Campionati Regionali di Dressage e Paradressage 2025, svoltisi presso l’ASD Il Cavaliere Country Club di Agnano (Napoli). I due paratleti, in coppia con il cavallo Ringo T, hanno dimostrato una determinazione e una passione che hanno lasciato senza fiato il pubblico.

– Valentino Mandato e il suo compagno Ringo T hanno conquistato il podio nel Fei Grand Prix Freestyle Grado 1 con un punteggio del 63,16%.

– Davide Riccardelli e lo stesso Ringo T hanno conquistato il podio nel Fei Grand Prix Freestyle Grado 3 con un punteggio del 58,33%.

La coppia di atleti ha dimostrato come la determinazione e la passione possano portare a risultati straordinari diventando fonte d’ispirazione non solo per chi ha una disabilità.

A premiare gli atleti sul podio è stato il Presidente della FISE Campania, Salvatore Zotti.

Dietro al successo di Valentino e Davide c’è la guida esperta di Claudio Belardo, coordinatore dell’area paradressage FISE Campania, psicologo e istruttore responsabile della scuola federale sport equestri paralimpica paradressage dell’ASD I Tifatini di Caserta. La sua professionalità e la sua passione hanno contribuito in modo determinante alla crescita degli atleti.

La vittoria di Valentino e Davide rappresenta un importante traguardo per lo sport equestre paralimpico campano e apre le porte a nuove prospettive e sfide. Gli atleti e il loro allenatore sono già al lavoro per prepararsi alle prossime competizioni e continuare a rappresentare al meglio la regione Campania.

Festa Forza Italia a Telese, Cataudo: “Tajani e Martusciello investono sul Sannio”

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Avere ospitato nel nostro territorio ministri, sottosegretari, parlamentari, dirigenti nazionali e il nostro leader Antonio Tajani è motivo di orgoglio per il Sannio. Non si è trattato soltanto di una pagina politica importante, ma di un modello politico da perpetrare.
L’investimento politico che il presidente Antonio Tajani e il coordinatore regionale Fulvio Martusciello stanno facendo sul Sannio, insieme al lavoro instancabile dell’onorevole Francesco Maria Rubano, dimostra quanto credano in questo territorio e puntino su di esso come laboratorio politico e centro propulsore di nuove energie”.
Lo dichiara in una nota Claudio Cataudo, sindaco di Ceppaloni e vice-segretario provinciale di Forza Italia.
La presenza a Telese non solo della nostra classe dirigente ma anche di tante persone nuove, che guardano a Forza Italia come punto di riferimento a Benevento e provincia, è la prova della nostra forza attrattiva. Chi vuole dare un contributo al futuro di questo territorio sa che qui trova la sua casa politica e l’unica vera opportunità di impegno”, conclude Cataudo.

Don Patriciello, da San Giuseppe Moscati “per chiedere aiuto”

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Una foto che ritrae la tomba di San Giuseppe Moscati nella chiesa del Gesù Nuovo a Napoli e un post di poche righe.
“Napoli, lunedì 29 settembre 2025. Solo nella preghiera possiamo riposare la stanchezza e riprendere le forze per continuare ad annunciare il Vangelo che libera. A San Giuseppe Moscati, come sempre, sono venuto a chiedere aiuto. Dio vi benedica. Padre Maurizio Patriciello”. E’ quanto pubblicato dal prete anti camorra don Maurizio Patriciello sui social all’indomani dell’episodio intimidatorio che lo ha visto protagonista ieri nel corso della messa del mattino quando gli è stato consegnato un fazzoletto con all’interno un proiettile 9×21 da un uomo successivamente arrestato.
 
Da qui voglio mandare un abbraccio fino a Caivano a Maurizio Patriciello. Tutti in questo momento vorremmo essere al suo fianco, perché quello che è avvenuto ieri è di una gravità inaudita, non tanto per il gesto, ma per il momento in cui lo si è voluto fare, davanti al corpo di Cristo. Ma sono convinta che Don Maurizio non si lascerà intimidire”. Lo ha detto Chiara Colosimo, presidente della commissione parlamentare Antimafia, nel corso della presentazione del rapporto ‘La criminalità del Lazio’, presentato oggi nella sede della giunta regionale dal presidente dell’Osservatorio tecnico-scientifico per la Sicurezza.

Ciambriello e Saggiomo: “Chiediamo giustizia e verità sulla morte di Sylla”

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I garanti dei detenuti della Regione Campania, Samuele Ciambriello, e il Garante dei diritti dei detenuti della Provincia di Caserta, Don Salvatore Saggiomo, intervengono con fermezza in merito al tragico decesso del detenuto Sylla Mamadou Khadialy, avvenuto presso la Casa Circondariale di Santa Maria Capua Vetere.
Sylla Mamadou, fermato il 25 settembre 2025 per presunte violazioni penali, si trovava al momento dell’arresto in uno stato di evidente agitazione psicomotoria. Dopo il fermo, il giovane è stato trasferito presso il pronto soccorso dell’ospedale di Caserta dove, secondo alcune dichiarazioni, sarebbe stata somministrata una terapia farmacologica, presumibilmente un sedativo lo stesso giorno del trasferimento al carcere di Santa Maria Capua Vetere.
A seguito di questi eventi, il Garante dei Diritti delle Persone Private della Libertà della Provincia di Caserta ha effettuato una visita presso la struttura penitenziaria per verificare quanto accaduto e raccogliere informazioni.

È emerso che al momento dell’ingresso in carcere Sylla Mamadou presentava uno stato di dissociazione dalla realtà, manifestando una forte agitazione e atteggiamenti aggressivi verso chiunque si avvicinasse. Per motivi di sicurezza è stato posto in isolamento nella cella di matricola, ma ogni tentativo di avvicinamento da parte del personale sanitario o penitenziario veniva respinto con violenza.
Si è tentato anche un approccio mediato da un altro detenuto, ma anche questa iniziativa è risultata infruttuosa a causa dell’eccessiva agitazione del giovane. Secondo il medico psichiatra dell’istituto, le condizioni di Mamadou erano tali da rendere inefficace una sedazione immediata in carcere, e sarebbe stato necessario un trasferimento in una struttura ospedaliera specializzata in emergenze psichiatriche acute. È stato quindi richiesto l’intervento del 118, ma la procedura di Trattamento Sanitario Obbligatorio non è stata attuata. Il personale sanitario ha somministrato farmaci, ma il medico penitenziario non è stato informato né sulla tipologia né sul dosaggio, e rimane poco chiaro come il detenuto sia stato dimesso dall’ospedale, nonostante fosse ancora in stato di alterazione e aggressività; durante il periodo di ricovero, durato circa otto ore, non risultano documentate con chiarezza le modalità di monitoraggio e i trattamenti effettuati”. Così il Garante Casertano Saggiomo
La TAC eseguita sarebbe risultata negativa, ma permane il dubbio sulla reale possibilità di effettuare un esame così complesso su un paziente in forte stato di agitazione.
Ulteriore elemento di criticità è la chiusura da mesi dell’infermeria all’interno del carcere di Santa Maria Capua Vetere, situazione che ha gravi ripercussioni sia sui detenuti, privi di accesso tempestivo a cure e terapie, sia sul personale penitenziario, che si trova in difficoltà nella gestione delle emergenze sanitarie.
A seguito dell’intervento e della visita effettuata presso la Casa Circondariale di Santa Maria Capua Vetere dal Garante delle persone private della libertà personale della provincia di Caserta, il Garante regionale Ciambriello è prontamente intervenuto, indirizzando una comunicazione alla direttrice dell’istituto penitenziario e al responsabile della direzione sanitaria.
Nella nota, il Garante ha richiesto puntuali chiarimenti in merito alla situazione, formulando la seguente istanza:
Chiedo di conoscere con urgenza gli eventi che si sono susseguiti a partire dal momento del suo ingresso in Istituto, quando è stato visitato dal medico presente in carcere, lo stato psico-fisico in cui è arrivato, e se sono state utilizzate misure di contenimento. Quali sono state le cause accertate al momento della dichiarazione del decesso. Inoltre chiedo di conoscere se sia stato applicato il protocollo per le lesioni di dubbia origine, che attraverso l’utilizzo di fotografie testimonia le eventuali lesioni del detenuto. Un protocollo che credo sia stato accettato e firmato, in caso contrario vorrei avere notizie in merito”.
Il decesso di Sylla Mamadou rappresenta un evento gravissimo che impone una riflessione profonda. I garanti richiedono chiarezza e trasparenza sulle procedure adottate, una verifica rigorosa delle responsabilità, la riapertura immediata dell’infermeria penitenziaria e l’applicazione rigorosa dei protocolli per il rilevamento e la documentazione delle lesioni di dubbia origine.
Chiediamo con forza verità, giustizia e rispetto affinché episodi come questo non si ripetano mai più. È urgente che si intervenga con responsabilità per garantire che nessun altro entri in carcere per non uscirne vivo”. Così Ciambriello e Saggiomo.

Forte: “FI In crescita, in Campania lo dimostreranno i numeri”

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La Lega è ormai ovunque il terzo partito della coalizione. Molti uscenti in Campania dovranno dire addio al seggio, mentre Forza Italia avrà sia alle regionali che alle politiche molti più seggi da assegnare che uscenti. Siamo in crescita costante e in Campania lo dimostreremo con i numeri, partendo dalla provincia di Caserta”. Lo sostiene Amelia Forte, commissario provinciale di Forza Italia a Caserta. 

Comunità Montana del Fortore: incontro tra la Giunta e i sindacati dei lavoratori forestali

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Presso la Comunità Montana del Fortore si è tenuto un importante incontro tra i rappresentanti della Giunta Esecutiva dell’ente ed i sindacati di categoria dei lavoratori forestali. La riunione ha rappresentato una sorta di prosecuzione di quella  tenutasi lo scorso 11 settembre alla Rocca dei Rettori tra i sindacati stessi e gli enti delegati del Sannio.

Hanno partecipato, oltre al presidente dell’ente montano Zaccaria Spina e al vice presidente Giuseppe Addabbo, Alfonso Iannace per la Fai-Cisl e Alfredo di Rubbo per la Uila-Uil, mentre Carlo Ceccarelli della Flai-Cgil, impossibilitato ad essere presente, ha presenziato in modalità telematica.

Dopo la riunione di tre settimane fa, le associazioni di categoria hanno chiesto alle Comunità Montane singoli incontri per effettuare dei focus locali sui temi per ciascun ee e l’ente fortorino si è immediatamente attivato.

L’argomento più delicato tra quelli toccati è stato ovviamente quello relativo all’emergenza stipendi. “Per quanto riguarda la Comunità Montana del Fortore – ha spiegato il presidente Zaccaria Spina – siamo stati costretti ad una serie di anticipazioni che in ogni caso stanno pregiudicando e compromettono  la gestione ordinaria dell’ente dal punto di vista sia finanziario che operativo. Noi siamo arrivati a pagare gli stipendi agli operai fino a maggio ed è già una fortuna, se si pensa che in Campania, tra le 20 Comunità Montane e Province ci sono casi molto più gravi, in alcuni casi gravissimi, con dipendenti che non ricevono le spettanze” .

Quel che preoccupa – prosegue Spina – è la totale mancanza di informazioni certe sulla tempistica di erogazione dei fondi necessari da parte della Regione Campania. Senza le dovute rassicurazioni, per gli Enti delegati diventa difficile garantire l’ordinaria amministrazione. Ne va della loro sopravvivenza”.    

In merito alla situazione del Fortore, si è andati poi nel dettaglio sui crediti vantati dall’ente montano che non ha ancora percepito accrediti a saldo, nonostante l’approvazione delle rendicontazioni e degli stanziamenti da parte della Regione, per annate pregresse, con cifre residue da incassare per reintegrare i fondi, fino ad arrivare al 2024 (un milione ancora da ricevere) per non parlare del 2025 per il quale non è stato versato ancora un solo euro, né per il progetto della Forestazione trasmesso nei mesi scorsi in Regione, tantomeno per i fondi ordinari per il funzionamento della struttura.

Siamo ad un passo da quella che può trasformarsi in una vera e propria emergenza – avverte Spina – anche perché gli enti non hanno più possibilità di fare anticipazioni con le casse praticamente vuote, cui bisogna aggiungere le condizioni di disagio in cui versano gli operai che chiedono il pagamento delle spettanze e vanno avanti solo grazie al senso di responsabilità”.

Con i sindacati sono state infine ripercorse tutte le tematiche e le prospettive affrontate nella riunione congiunta del 11 settembre, ed è stata ribadita l’assoluta necessità di accorciare i tempi e velocizzare le procedure e sburocratizzare le pratiche. Senza una sensibile sensibilizzazione, diventa complesso anche realizzare la fase di progettazione e quella relativa alle rendicontazioni. Si è parlato anche di alcuni aspetti legati al servizio AIB (Anti Incendi Boschivi) e all’applicazione del CCNL, e di concerto si è deciso di tenersi continuamente in contatto e in allerta per le determinazione successiva da assumere, anche in seguito alle interlocuzioni con gli altri Enti Delegati e la stessa Regione Campania.

Cani da passeggio, ora diventa obbligatoria anche la museruola

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Nuova stretta per la disciplina degli animali d’affezione sul territorio comunali. Una serie di nuove regole che, chiaramente, sono destinate ai loro proprietari, ossia agli accompagnatori degli stessi “su strade, marciapiedi e luoghi pubblici o aperti al pubblico, nei giardini o parchi pubblici, nelle zone destinate al verde pubblico, nelle aiuole e rotonde stradali”.

In una città in cui ogni giorno si confrontano la libertà dei cittadini e il rispetto reciproco, il nuovo pacchetto di regole proposte per la convivenza tra cani, proprietari e pedoni porta con sé, tra le varie misura, una “novità” che è destinata a sollevare polemiche: l’introduzione obbligatoria del possesso della museruola “rigida o morbida, da applicare al cane in caso di situazioni rischiose per l’incolumità di persone o animali o su richiesta del Servizio di vigilanza o altre autorità competenti”.

Un obbligo destinato non solo ai possessori di animali di razze o conformazioni considerate “potenzialmente pericolose”, ma  per tutti i nostri amici a quattro zampe, anche i cagnolini più docili.

Insomma non vale più la tacita regola il cane è  “buono”, e dunque si dava per scontato che chi possiede un animale ben educato non necessitasse di divieti extra. Ma il Comune sembra voler superare questa distinzione, puntando su regole generali di sicurezza anziché eccezioni.

Le altre regole, molte delle quali già in vigore in passato: 

1. di impedire ad un animale, in proprio affidamento, di cacciare, molestare o ferire un altro animale o persone e danneggiare alberi, siepi, aiuole e qualsiasi bene pubblico;
2. che i cani devono essere tenuti al guinzaglio della lunghezza massima di 1,5 metri, anche se hanno ricevuto un addestramento “alla convivenza” con gli altri cani e le persone, in quanto prevalgono le regole di prudenza nei confronti di animali che per le più svariate ragioni possono avere un comportamento imprevedibile anche pericoloso; sono fatte salve dal presente divieto le pubbliche perimetrate fisicamente, destinate e/o individuate planimetricamente per la ricreazione canina e dei rispettivi conduttori;
3. di impedire che gli animali sporchino con deiezioni solide e liquide imbrattino le strade, i
marciapiedi, gli arredi, i giochi, gli elementi della pubblica illuminazione, le aiuole, i cespugli, gli alberi ed ogni altro spazio e manufatto pubblico, nonché a ridosso di portoni di ingresso e degli accessi ad abitazioni, negozi, vetrine, veicoli parcheggiati;
4. di provvedere all’immediata rimozione delle eventuali deiezioni solide lasciate dall’animale ed alla diluizione delle deiezioni liquide;
5. di disporre di strumenti idonei alla immediata rimozione delle deiezioni solide, (paletta od altro oggetto) e/o di sacchetti monouso, oltreché di una bottiglietta od altro contenitore di acqua da utilizzare per la pulizia e diluizione delle deiezioni liquide;
6. il divieto di utilizzare detergenti per la diluizione delle deiezioni liquidi sulle superfici
permeabili (aiuole e piante);
7. di esibire, su richiesta della Pubblica Autorità o Associazioni convenzionate con
l’Amministrazione Comunale, i predetti strumenti di raccolta e pulizia;
8. di depositare le deiezioni solide raccolte nelle apposite Dog Toilette presenti sul territorio
comunale;

10. il divieto di condurre un cane ad una distanza inferiore a venti metri da attrezzature ludiche per bambini o nelle aree gioco e nelle aree destinate ad attività ginniche, anche se non segnalate ma che siano chiaramente destinate a tali utilizzi dalla presenza di giochi e attrezzature fisse o mobili;
11. il divieto di consentire lo scavo di buche e/o l’asportazione di materiale in aiuole o aree verdi;
12. che seppur consentito l’accesso degli animali d’affezione, nei parchi e nelle aree verdi destinate al pubblico, questo non è consentito ai soggetti affetti da malattie infettive, diffusive e da ecto ed endoparassiti;
13. di monitorare il proprio animale anche quando libero di vagare, senza guinzaglio e museruola,  nelle aree di sgambamento riservate e recintate;
14. di evitare l’ingresso nei luoghi succitati a cani di sesso femminile in condizioni di estro.

SANZIONI
Chiunque violi le disposizioni è soggetto ad una sanzione amministrativa da un minimo di € 25,00 ad un massimo di € 500.
Sono esentati i non vedenti accompagnati da cani guida e particolari categorie di portatori di handicap impossibilitati all’effettuazione della raccolta delle deiezioni canine. Sono altresi esentati dal rispetto della presente ordinanza le Forze di Polizia e la Protezione Civile qualora impieghino cani per esigenze di servizio.
Sono fatte salve le sanzioni previste dal vigente Codice Penale in materia di maltrattamento e malgoverno degli animali e comunque dalla normativa vigente in materia.

Infermiere ferito all’ospedale di Roccadaspide.,Ugl Salute chiede più controlli

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La Ugl Salute esprime sdegno e ferma condanna per la vile aggressione avvenuta nella tarda serata di ieri presso il Pronto soccorso dell’ospedale di Roccadaspide, dove il padre di un paziente ha distrutto i vetri del triage e aggredito violentemente il personale sanitario, ferendo un infermiere e tentando di colpire un’altra operatrice.

“Ancora una volta – dichiara il Segretario Nazionale Ugl Salute, Gianluca Giulianoci troviamo di fronte a un episodio intollerabile di violenza contro lavoratori della sanità che, con dedizione e professionalità, operano già in condizioni difficili e sotto pressione. È inaccettabile che chi lavora per la salute dei cittadini debba temere per la propria incolumità. Per questo chiediamo misure immediate: presidi di polizia fissi nei pronto soccorso, sistemi di videosorveglianza potenziati, percorsi rapidi di segnalazione e intervento, formazione del personale alla gestione delle emergenze e campagne di sensibilizzazione rivolte all’utenza. È ora che la tutela degli operatori sanitari diventi una priorità assoluta, con l’applicazione rigorosa e senza sconti delle leggi contro chi aggredisce chi ogni giorno garantisce cure e assistenza”.

Duro anche l’intervento del segretario regionale dell’Ugl Salute Campania, Gerardo Marino:
L’aggressione di Roccadaspide è l’ennesimo segnale di un’emergenza nazionale che non può più essere ignorata. Non bastano parole di circostanza e solidarietà di facciata: occorre un piano regionale serio, con investimenti in sorveglianza, formazione del personale e campagne di sensibilizzazione rivolte ai cittadini. Pretendiamo che le autorità competenti adottino subito misure concrete e che l’aggressore venga perseguito penalmente con la massima severità”.

La Ugl Salute rinnova la piena solidarietà agli infermieri e agli operatori sanitari coinvolti e ribadisce con forza la necessità di aprire immediatamente un tavolo nazionale permanente sulla sicurezza in sanità. “La misura è colma: basta violenze negli ospedali. È inaccettabile che medici, infermieri e operatori sanitari, che ogni giorno si prendono cura delle persone con professionalità e dedizione, diventino bersaglio di aggressioni fisiche e verbali. Gli ospedali devono essere luoghi di cura e sicurezza, non scenari di paura e tensione. È urgente rafforzare le misure di prevenzione e protezione, promuovere il rispetto reciproco e riaffermare con forza che la violenza non può mai essere tollerata né giustificata”, ha concluso Luigi Marino, segretario generale dell’Ugl Salute di Salerno.

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