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Riesame, accolto il ricorso: annullata misura cautelare per Salvatore Colangelo

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Il Tribunale delle Libertà di Napoli, RIMC n°2258/2025, ha così definito il processo di riesame della misura cautelare posta a carico di Colangelo Salvatore, abitante nella Valle Telesina: “annulla l’impugnata ordinanza e, per l’effetto, dichiara cessata la misura coercitiva dell’allontanamento dalla casa familiare e del divieto di avvicinamento alla persona offesa e ai luoghi da essa frequentati”.

Il ricorso per riesame, promosso dal difensore di Salvatore Colangelo, Avv. Nicola Marino, quindi, ha condotto alla cessazione della misura coercitiva, intervenuta sulla base della denuncia sporta dai querelanti.
Nel piccolo centro, ovviamente, si era già diffusa la voce che additava il Colangelo quale soggetto maltrattante.

Il Tribunale del riesame, come emerso dal dispositivo, a seguito della discussione orale tenuta il giorno 16.7.2025 dall’Avv. Filomena Marino, dello Studio Legale Marino, è stato di tutt’altro avviso, determinandosi, in accoglimento del ricorso promosso dal difensore, per l’annullamento della misura.

Il Colangelo, quindi, espressamente ha richiesto al suo difensore di diffondere la detta notizia, avendo fiducia nella Giustizia, che saprà fare il suo corso anche nel procedimento penale sottostante la irrogata, ma annullata, misura.

Accolte le richieste della parte civile, sannita condannato a due mesi di reclusione

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Il Tribunale di Benevento ha condannato l’imputato C. A. S. alla pena di due mesi di reclusione ed euro 2250,00 di multa, all’esito del procedimento penale celebrato con rito ordinario.

L’uomo era accusato dei reati di esercizio arbitrario delle proprie ragioni con violenza sulle cose (art. 392 c.p.) e violenza privata (art. 610 c.p.) per aver occupato e alterato arbitrariamente una corte esclusiva di proprietà del fratello R. S., oltre ad averne ostacolato l’accesso mediante il parcheggio stabile di un furgone.

Il Tribunale ha accolto integralmente le argomentazioni avanzate dal PM e dalla parte civile, rappresentata dall’Avv. Antonio Di Santo del Foro di Benevento, riconoscendo il danno materiale e morale subito dal sig. Roberto Sanzari. L’imputato era difeso dall’Avv. Romano del Foro di Nocera Inferiore.

Furto in valle telesina, tranciati cavi elettrici davanti casa del deputato Rubano

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Cavi elettrici sono stati tranciati da persone rimaste sconosciute davanti all’abitazione del deputato di Forza Italia Francesco Maria Rubano a Puglianello, il comune del beneventano di cui è sindaco, mentre il parlamentare era a Benevento ad un convegno con la ministra Casellati.

Sul posto sono intervenute le forze dell’ordine, che hanno avviato indagini. L’episodio di oggi fa seguito a quello di qualche giorno fa quando nei pressi dell’abitazione del parlamentare si incendiò del materiale elettrico.

Maxi concorso OSS: ufficiali le date della prova scritta per 1.274 posti in Campania

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È ufficiale: la Regione Campania ha annunciato le date della prova scritta del concorso unico regionale per 1.274 posti di Operatore Socio Sanitario (OSS), atteso da migliaia di candidati.

Le prove si svolgeranno nei giorni 22, 24, 25 e 26 settembre 2025 e saranno organizzate in tre turni giornalieri. L’organizzazione è affidata alle aziende sanitarie capofila del concorso, che a breve pubblicheranno anche i dettagli sulla suddivisione dei candidati.

La prova scritta consisterà nella soluzione di quesiti a risposta multipla. Per consentire una preparazione adeguata, è prevista la pubblicazione di una banca dati composta da 5.000 domande. La diffusione è attesa per il 7 agosto 2025, con disponibilità per la consultazione per un periodo di 45 giorni, attraverso i siti istituzionali delle aziende coinvolte.

Le sedi d’esame saranno così distribuite: i candidati dell’Area 1 svolgeranno la prova presso il Palapartenope, mentre quelli dell’Area 2 saranno convocati al Palavesuvio.

Incendio a Positano a ridosso dell’hotel San Pietro: rogo nato dalla vegetazione

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Un incendio di vaste dimensioni è divampato nel pomeriggio a Positano, nei pressi dell’hotel a cinque stelle San Pietro. Le fiamme, secondo una primissima ricostruzione, avrebbero interessato le sterpaglie che si trovano sul costone sottostante la struttura alberghiera. Al momento non è chiaro se e in che modo l’hotel sia stato coinvolto dalle fiamme.    La situazione, in ogni caso, è tornata alla normalità nel giro di poco, grazie all’intervento del personale dell’albergo e dei vigili del fuoco. Le immagini di quanto accaduto sono diventate ben presto virali facendo il giro del web.
 
L’incendio divampato nel pomeriggio nei pressi dell’hotel San Pietro, nota struttura alberghiera di Positano, ha soltanto lambito i locali tecnici della struttura. Lo si apprende da fonti investigative. Il rogo è partito dalla vegetazione sottostante e si è propagato. L’intervento del personale dell’albergo e dei vigili del fuoco ha evitato che le fiamme raggiungessero l’hotel. Nessun ferito e non è stata necessaria l’evacuazione di persone. Sul posto, oltre ai vigili del fuoco, anche i carabinieri della compagnia di Amalfi. 

Ancora cellulari in carcere: sequestri della Penitenziaria

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Sindacati Sinappe, UIL PA Polizia Penitenziaria e USPP rendono noto che, nel corso di un’operazione di perquisizione ordinaria, il personale di Polizia Penitenziaria ha sequestrato cinque smartphone, un apparecchio elettronico funzionante come router e diversi cavetti usati come caricabatteria all’interno della Casa di Reclusione di Sant’Angelo dei Lombardi.

Questo significativo risultato operativo è stato ottenuto nonostante la cronica carenza di personale, evidenziando ancora una volta l’alto livello di impegno, spirito di sacrificio e professionalità degli agenti di Polizia Penitenziaria, che con dedizione continuano a garantire sicurezza e legalità all’interno dell’istituto.
Infatti, durante i controlli ordinari effettuati con efficacia e rigore, sono stati rinvenuti dispositivi tecnologici vietati, tra cui smartphone e un router, potenzialmente usati per comunicazioni illecite con l’esterno.

Sinappe, UIL PA PP e USPP esprimono pieno apprezzamento per il lavoro svolto e ribadiscono la necessità urgente di potenziare gli organici, attualmente in sofferenza; fornire strumenti tecnologici avanzati per il contrasto all’introduzione di oggetti non consentiti; sostenere concretamente il personale operante negli istituti penitenziari.

In merito, inoltre, ad alcune immagini circolate su un noto social network e attribuite a un detenuto che le avrebbe scattate all’interno di una cella del carcere di Sant’Angelo dei Lombardi, Sinappe, UIL PA Polizia Penitenziaria e USPP smentiscono categoricamente che tali contenuti siano stati scattati all’interno di questa struttura.

Le sigle sindacali invitano quindi alla massima cautela nella diffusione di informazioni non verificate, rinnovando la piena fiducia nel lavoro del Corpo di Polizia Penitenziaria e nella trasparenza delle attività svolte all’interno dell’istituto.
SINAPPE – Scocca
UIL P. P. – Volino
USPP – Repola

Detenzione al fine di spaccio di droga: 44enne arrestato

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Nell’ambito dei servizi pianificati per il contrasto allo spaccio di sostanze stupefacenti, i poliziotti del Commissariato di P.S. distaccato di Ariano Irpino (AV), nella tarda serata di ieri, hanno tratto in stato di arresto in flagranza un 44enne del posto, con a carico precedenti di polizia, trovato in possesso di sostanze stupefacenti.

In particolare, nel vano motore dell’autovettura condotta dall’uomo, all’interno della vaschetta del liquido lavavetri, venivano rinvenuti nr. 5 involucri termosaldati in cellophane contenenti eroina, del peso di 5,75 grammi, e nr. 4 involucri termosaldati in cellophane contenenti cocaina, del peso di 20,90 grammi. La successiva perquisizione presso l’abitazione della predetta persona consentiva di rinvenire, all’interno di uno scatolo, un bilancino di precisione, una forbice, un misurino, una tessera plastificata e un accendino; materiale occorrente per il confezionamento delle dosi. Il tutto veniva debitamente sottoposto a sequestro.

Il P.M. di turno della Procura della Repubblica di Benevento, avvisato dell’arresto, disponeva gli arresti domiciliari dell’indagato, in attesa dell’udienza di convalida.

Le contestazioni sono allo stato provvisorie e la misura cautelare è stata disposta in sede di indagini preliminari, avverso cui sono ammessi i mezzi di impugnazione e il destinatario della misura stessa è una persona sottoposta alle indagini e, quindi, presunto innocente fino all’esito del giudizio definitivo.

Le misure e le attività svolte con il coordinamento della Procura della Repubblica di Benevento sono tese a rafforzare la prevenzione e il contrasto alla vendita e al consumo di sostanze stupefacenti.

 

VIDEO- Nargi: Gianluca Festa ‘Re folle‘, io tornerò a testa alta

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Quanto accaduto ha principalmente un nome e cognome: Gianluca Festa. E poi c’è un complice, Rino Genovese. Non da ultimo i vertici nazionali e regionali del Partito Democratico che si sono intromessi in una vicenda cittadina ed hanno impedito a consiglieri liberi di salvare la città di Avellino”

Si è presa qualche ora per riflettere l’orami ex sindaco di Avellino Laura Nargi ma all’indomani della sfiducia consumata in Consiglio comunale, parla e lo fa in modo perentorio. Per la prima volta chiama l’ex sindaco per nome e cognome. E stavolta lo fa “perchè la città deve sapere, ma sono certa che già lo ha capito, chi è il responsabile di quanto accaduto. Gianluca Festa, un Re Solo, un Re Folle” dice ancora Nargi che nel corso di una conferenza stampa non nasconde un certo turbamento per quanto accaduto: “Il bilancio politico è il previsionale, il consuntivo è il tecnico: hanno votato contro la città, contro loro stessi, un bilancio affossato da Gianluca Festa, che abbiamo seguito tutti negli ultimi cinque anni, e questo forse comporterà anche il dissesto”.

Dure accuse anche a Rino Genovese “poteva essere il diciassettesimo voto e salvare la città, perché aveva votato un previsionale, le linee programmatiche. Poi si è nascosto dietro un vile silenzio in Consiglio e ha tradito il patto che lui stesso aveva proposto alla città. Certo ho sbagliato anche io dopo il ballottaggio, ma ho chiesto scusa. Lui diceva di non aver mai chiesto poltrone, quindi non capisco perché poi si sia contraddetto. Forse perché è diventato un adepto festiano? Non si sa”.

Nargi non lesina attacchi anche a quella maggioranza uscita dalle urna che lei stessa aveva premiato riconoscendo assessorati e, appunto, mettendo all’angolo nella prima fase  i consiglieri del “Patto Civico”: “Hanno utilizzato lo stesso vile silenzio di Genovese. Mi vergogno per loro. Non so se chiamarli consiglieri, perché io sono una donna delle istituzioni e ho sempre dato un valore enorme alla figura del consigliere comunale, ma loro non hanno avuto senso di responsabilità. Hanno pensato solo ai personalismi”.

Quindi il ruolo del Partito Democratico: “Non ho nulla da dire contro i singoli consiglieri comunali del Partito democratico, che a dire la verità meritano il mio ringraziamento per tutto il lavoro svolto e per le belle parole di ieri, ma loro non potevano fare altrimenti. Il mio pensiero va a quel PD, a quella classe dirigente che ha distrutto un partito così importante come il PD, che ha sempre pensato agli egoismi, cercando ancora una volta di ricostruire la sua verginità sulle macerie istituzionali. Un partito così non verrà perdonato.Sono venuti dai vertici regionali e nazionali, si sono inseriti in un discorso cittadino e hanno contribuito, insieme  a Gianluca Festa ad affondare la città”.

Nargi poi esalta la sua squadra, quei consiglieri che strada facendo sono passati dalla sua parte e rilancia subito la sfida: “Il mio non è un addio, ma un arrivederci.  bMe ne vado a testa alta e con la coscienza pulita. Senza macchie giudiziarie, nonostante qualcuno ha provato a tirarmi in ballo e a dire la verità ancora non mi ha nemmeno chiesto scusa”
Abbiamo costruito in pochi mesi una squadra civica di professionisti, di persone che hanno messo mente e cuore per questa città, un gruppo che crescerà sempre di più al mio fianco in nome di Avellino, perché per noi è una missione di vita e non una poltrona stare qui.

Napoli, 9 attivisti Pro Palestina indagati per proteste anti Nato ed Israele: “Non ci intimidiranno”

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Nove denunce per resistenza aggravata e altrettante notifiche di avvio indagine, per gli attivisti Pro Palestina a Napoli. Ma loro sospettano che altre ne siano in arrivo. Nel mirino le proteste del 15 ed il 27 maggio scorsi. Una è stata inscenata durante la tappa napoletana del Giro d’Italia. Gli attivisti contestavano la presenza della Israel-Premier Tech, squadra israeliana. La seconda manifestazione si è tenuta durante la cena di gala del vertice Nato sulla sicurezza del Mediterraneo. “Non ci faremo intimidire” hanno detto oggi gli antagonisti, in una conferenza stampa a piazza San Domenico Maggiore.

Le persone denunciate provengono dal centro sociale Mezzocannone Occupato e da altre sigle. “Da tempo denunciamo le tendenze autoritarie che – ha affermato Davide Dioguardi, della Rete A Pieno regime Napolisi stanno consumando nel nostro paese: ne sono una prova le aperture d’indagini che stanno arrivando da martedì, ne è una prova l’irrespirabile clima da stato di Polizia favorito dal governo Meloni”. A chi domandava cosa fosse successo nei giorni delle manifestazioni, ha risposto Marta Di Giacomo del Laboratorio Insurgencia. “Una cosa molto semplice – ha sostenuto -: Napoli – che è città di pace ma tutt’altro che pacificata – non ha permesso né alla squadra Israeliana partecipante al giro d’Italia né ai lord della guerra dell’Alleanza Atlantica di fare la propria passerella indisturbati”. Insomma, ha spiegato l’attivista: “Vogliamo stare dalla parte giusta della storia: contro la guerra ed il genocidio del popolo palestinese”.

La conferenza stampa, ben presto, si è trasformata in un happening. I giovani del centro sociale hanno esposto i ritratti di Donald Trump, Antonio Tajani ed altri leader occidentali. Ad ognuno hanno affibbiato una scritta, con epiteti come “guerrafondai” e “imperialisti”. Poco dopo, si sono spostati sotto la vicina sede di Fratelli d’Italia. E lì è scattata un’altra contestazione, tra striscioni e vernice. “Un segnale chiaro – hanno dichiarato gli attivisti – per ribadire che non ci arrenderemo né dinanzi alle provocazioni della Questura né tanto meno dinanzi al clima da Ungheria di Orban che l’esecutivo vuole imporre a tutto il paese”.

Napoli, Conte rilancia: “Amma faticà, ma chiù assai”

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Dopo l’inizio del ritiro nella cornice verde della Val di Sole, il Napoli di Antonio Conte ha iniziato a sudare sul campo. Oggi, però, è stato il momento delle parole. Il tecnico azzurro ha parlato per la prima volta in conferenza stampa dal ritiro di Dimaro, tracciando un bilancio del lavoro iniziato e dello spirito con cui la squadra affronterà la nuova stagione. Tanti i temi toccati: dai nuovi acquisti all’arrivo di Kevin De Bruyne, passando per la costruzione del progetto Napoli. Ecco le sue dichiarazioni più importanti. Conte ha subito ribadito il senso della missione iniziata un anno fa con la società: “Abbiamo cominciato un progetto nuovo insieme al presidente e al club, partendo da un decimo posto. L’obiettivo nei tre anni è costruire basi solide che possano durare nel tempo. Sono un costruttore, e mi auguro di riuscire a farlo anche col Napoli. Lo Scudetto è stato un risultato incredibile, inaspettato per tanti motivi, ma il nostro lavoro non cambia: la ricostruzione continua. Il bello è che adesso lo facciamo con lo Scudetto sul petto, che è un gran bel vedere”.

Il tecnico si è soffermato anche sull’ottimo lavoro della società che ha portato ben cinque nuovi innesti sin dal primo giorno di ritiro: “Avevo parlato della necessità di avere una squadra collaudata, mi auguro che possa accadere. Dobbiamo pensare a quello che siamo e a ciò che vogliamo diventare. Il fatto di avere subito qui a Dimaro i nuovi acquisti è un segnale importante. Stiamo inserendo nuovi pezzi per dare fondamenta solide, il club lo sa bene e siamo tutti d’accordo sul fatto che il percorso sia solo all’inizio”.

Inevitabile un passaggio su Kevin De Bruyne, il grande colpo del mercato estivo azzurro: “È un calciatore che non ha bisogno di presentazioni. Parliamo di uno dei centrocampisti più forti al mondo degli ultimi anni, ha vinto tutto, ma ha ancora tanto da dare al calcio. Ha scelto Napoli per una nuova sfida, per mettersi in gioco. Sicuramente è diverso dal City, ma si è già calato bene nella nostra realtà e siamo molto contenti di averlo con noi. Dirlo oggi è prematuro, ma speriamo tutti che rappresenti un ulteriore step di crescita”.

Conte ha poi riflettuto sul significato profondo della costruzione di un progetto duraturo, che possa andare oltre la sua stessa presenza in panchina: “De Bruyne è un grande nome, ma anche gli altri nuovi acquisti hanno valore. Arrivano a un’età diversa, ma sono qui per strutturare il Napoli non solo per il presente, ma anche per il futuro. È questo che vogliamo fare: creare una struttura che funzioni anche quando io non ci sarò più, tra cinque, sette o dieci anni. Sarebbe la cosa più bella per il Napoli e per i suoi tifosi”.

Alla domanda se ci possa essere una squadra con più fame del Napoli, Conte ha risposto con grande realismo: “Dobbiamo guardare a noi stessi, come l’anno scorso. Pensare a migliorare e a crescere. È inevitabile che quando porti lo scudetto sulla maglia parti da favorito, non ci dobbiamo sottrarre. Dopo il ciclo della Juventus ci sono state tante squadre diverse a vincere, e questo dimostra la difficoltà del nostro campionato. Due stagioni fa, con lo scudetto appena vinto, il Napoli chiuse decimo. Questa esperienza deve dare più forza a tutto l’ambiente per capire che non sarà facile”.

Sulla gestione della pressione e il peso dello Scudetto, Conte è stato molto chiaro: “Lo Scudetto sul petto per definizione ti mette tra i favoriti, ma non dobbiamo sottrarci. Abbiamo fatto tanto per quel tricolore e deve essere uno stimolo. Tutti dobbiamo essere stimolati a capire come e quanto lo difenderemo. Serve umiltà, niente voli pindarici: il lavoro è la nostra forza. L’ambiente dovrà essere molto intelligente: si vince tutti insieme o non si va da nessuna parte”.

Alla domanda se ci possa essere una squadra con più fame del Napoli, Conte ha risposto con realismo e autocritica: “Dobbiamo guardare a noi stessi, come l’anno scorso. È inevitabile che quando porti lo Scudetto sulla maglia parti da favorito, ma non ci dobbiamo sottrarre. Dopo il ciclo della Juventus, ci sono state squadre diverse a vincere. Due stagioni fa, con lo Scudetto appena vinto, il Napoli chiuse decimo. Questa esperienza deve dare forza all’ambiente per capire che non sarà facile”.

Chiaro anche il rapporto con il presidente Aurelio De Laurentiis, con cui Conte condivide obiettivi e visione: “Il presidente è molto intelligente, non mi fissa obiettivi. L’obiettivo vero è rendere orgoglioso il popolo napoletano. Si è creata una simbiosi, ricordo tutti i sold out sin dai preliminari di Coppa Italia. Il popolo ha visto una squadra che sudava la maglia, e questo non deve cambiare. Ricordiamoci che ne vince sempre una: non significa che le altre abbiano fallito”.

Conte ha scelto anche lo slogan simbolico per la nuova stagione: “Appena finito il campionato me lo chiesero e dissi: ‘Amma faticà again’. Va bene anche a livello europeo. Se vogliamo restare sul napoletano possiamo dire: ‘Amma faticà ma chiù assai’. Ci aspettano tante competizioni: la nuova Champions, la Supercoppa, la Coppa Italia. Ci stiamo attrezzando per competere e rendere orgogliosi noi stessi e i tifosi”.

Una struttura solida rispetto all’anno scorso: “L’importanza è notevole. Nel nostro albergo vedevo la foto dell’anno scorso e fa riflettere il percorso fatto. Siamo venuti qui con tanti ragazzi, pochi calciatori sono rimasti, io chiesi al club di vederli e valutarli e facemmo altre scelte. Se andiamo a vedere chi è rimasto, ne avrò contati 6-7. Quest’anno torniamo con lo scudetto sul petto, con tutti i confermati dell’anno scorso ed è un’altra situazione e stanno arrivando calciatori perché a giugno abbiamo sposato una visione che non guarda solo al presente ma anche al futuro e stiamo seguendo questa linea. Oltre ad alzare la qualità della rosa abbiamo necessità di implementare a livello numerico per i tanti impegni, a differenza delle altre che sono state in Europa e hanno fatto le competizioni, noi non dobbiamo prendere sotto gamba questo. Stiamo creando una situazione con scelte ponderate per una struttura solida che duri nel tempo e non costruita su palafitte che crolli via al primo soffio di vento”.

Un punto di ripartenza o da migliorare: “Noi l’anno scorso a Dimaro eravamo veramente in pochi. Partivamo praticamente da zero a livello di conoscenza mia e di calciatori, oggi lavoriamo dopo un anno di lavoro e c’è una base importante da cui ripartiremo, cercando di migliorarla. Ci stiamo già lavorando, ho già fatto vedere ai ragazzi cose positive e cose che non siamo riusciti a fare. Mi auguro che, con un anno di lavoro in più, non si parte da zero. Per me questo è molto importante, al tempo stesso dobbiamo introdurre in questi meccanismi i nuovi calciatori. Dovrò essere bravo io ma anche i calciatori stessi. Sicuramente l’anno scorso a livello difensivo siamo stati bravi, penso che dobbiamo migliorare nel cercare di fare più gol, dove l’anno scorso non siamo stati così realizzativi per quanto creato. Ma c’è sempre da migliorare. L’anno scorso lamentai in rosa la mancanza di certi giocatori e stiamo cercando di sopperire”.

Il ritorno in Champions è più stimolante anche per rispondere a chi la critica per i suoi risultati in Europa? “Per noi sarà stimolante sicuramente. Io ho fatto sei annate da allenatore in Europa, prendendo sempre squadre che prima non facevamo la Champions, squadre in ricostruzione. Io posso capire che mi si chiedano i miracoli, ma ci sono fatti che non possono essere trascurati. La Champions è un percorso, sicuramente io devo avere pazienza a stare più anni in un club perché così costruisci davvero. Le altre volte sono andato via, ma ho lasciato anche una struttura che poi si è presa le sue soddisfazioni. Sei partecipazioni sono poche, se si confronta ad esempio col Manchester City. Io sono comunque il primo a essere stimolato, poi sappiamo che la lotta delle italiane con le altre è impari. Noi sappiamo chi siamo, siamo orgogliosi di chi siamo, ma sappiamo anche i nostri limiti. La possibilità di spesa è totalmente diversa. Dobbiamo cercare col nostro meglio di dare fastidio, come successo lo scorso anno. Saremo armati, questo deve essere il messaggio per tutti quanti”.

Collocazione tattica di De Bruyne: “Lui per come giocava al City è un centrocampista che può diventare trequartista. Ha caratteristiche precise: grandissima qualità, quando ha la palla vede cose che tanti altri non vedono. Abbiamo quattro competizioni, non iniziamo a dire questo è titolare e questo no altrimenti si cade nel provincialismo”.

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