mercoledì, Ottobre 8, 2025
Home Blog Pagina 79

Consorzio A5, nuove azioni concrete contro l’abuso sui minori

Tempo di lettura: 2 minuti

Arriva un altro finanziamento dal Dipartimento per la Famiglia che consentirà al Consorzio dei Servizi Sociali A5 di mettere in campo un’azione forte di prevenzione e contrasto dell’abuso e dello sfruttamento sessuale dei minorenni, anche online.

In forte sinergia con il centro per la Famiglia, di cui è titolare lo stesso Consorzio A5 e che si trova in una moderna ed esclusiva location a Cesinali, si potrà fornire, grazie a questo ulteriore contributo ricevuto, uno specifico supporto alle persone di minore età e alle loro famiglie in situazioni di disagio e fragilità.

Il finanziamento aiuterà a perseguire l’obiettivo di:

promuovere interventi a favore delle persone di minore età vittime o potenziali vittime di violenza sessuale;

sostenere le famiglie e gli adulti di riferimento delle vittime;

– informare e sensibilizzare genitori, famiglie, insegnanti e minorenni sul fenomeno dell’abuso sessuale dei minorenni;

identificare precocemente i segnali di rischio;

fornire servizi di ascolto e supporto per genitori e famiglie di minorenni vittime o a rischio di abuso all’interno del sistema in essere presso il Centro per la famiglia;

promuovere percorsi di educazione digitale per minorenni, genitori e adulti di riferimento per prevenire l’abuso e la violenza sessuale online

Proviamo ad intercettare ogni opportunità – precisa il Direttore Generale, Carmine De Blasio – e non solo per ottenere risorse finanziarie, ma anche e soprattutto per indirizzarle e utilizzarle in una logica di sistema di azioni e interventi. Per questa ragione, per noi ha senso ottenere un finanziamento, se lo stesso consente di rafforzare e consolidare un impegno concreto già presente sul territorio.

Truffa informatica ai danni di un avellinese: arrestati tre uomini

Tempo di lettura: 2 minuti

Un 46enne dell’Avellinese è finito nel mirino di una banda di truffatori informatici che, attraverso un sms con link fraudolento e una successiva telefonata ingannevole, è stato convinto a inserire le proprie credenziali bancarie su un sito-clone. Nel giro di poche ore i malviventi sono riusciti a disporre tre bonifici, per un totale di circa 13mila euro.

La truffa è stata però interrotta grazie all’intuizione e alla tempestività dei Carabinieri di Laterza (Taranto), che durante un pattugliamento hanno notato un’auto con targa polacca ferma nei pressi di una banca. Il controllo ha permesso di scoprire 5.400 euro in contanti appena riscossi allo sportello da due degli indagati, mentre un terzo fungeva da palo e autista.

I tre – un 50enne e un 19enne della provincia di Napoli e un 29enne di Ginosa – sono stati arrestati in flagranza e trasferiti nel carcere di Taranto, a disposizione dell’autorità giudiziaria.

La brillante operazione ha ricevuto il plauso del comandante della Legione Carabinieri Puglia, generale di brigata Iacopo Mannucci Benincasa, che si è recato personalmente a Laterza per congratularsi con i militari.

Un episodio che conferma, ancora una volta, quanto l’Irpinia resti esposta ai tentativi di truffa online e quanto sia fondamentale la prontezza delle forze dell’ordine nel difendere i cittadini.

Avellino, lavoro nero nella movida: chiuso un locale e maxi-multa

Tempo di lettura: < 1 minuto

Nella serata di sabato, i Carabinieri del Nucleo Ispettorato del Lavoro di Avellino, con il supporto dei militari della locale Stazione, hanno eseguito una serie di controlli mirati nei luoghi della movida cittadina e nei principali punti di aggregazione giovanile.

L’attività ispettiva ha portato alla chiusura di un locale pubblico del capoluogo, dove sono state accertate alcune irregolarità.

Nel dettaglio, i Carabinieri hanno contestato:

  • l’impiego di una lavoratrice in assenza di un regolare rapporto di lavoro, con contestuale sospensione dell’attività;
  • la mancata redazione del documento di valutazione dei rischi;
  • l’assenza di autorizzazione all’uso di sistemi di videosorveglianza;
  • l’omessa formazione del personale e della visita medica.

Sono state elevate sanzioni per circa 25mila euro.

Lauciello lascia Aquilonia: 13 anni di servizio tra comunità e legalità

Tempo di lettura: 2 minuti

Il Luogotenente Angelo Michele Lauciello, 48enne originario di Canosa di Puglia (BT), lascia il Comando della Stazione Carabinieri di Aquilonia per assumere un nuovo incarico al Comando Provinciale Carabinieri di Trani.

Arruolato nel 1997, ha frequentato la Scuola Marescialli di Velletri e Firenze. Terminato il corso di formazione è stato destinato alla Stazione Carabinieri di Cutro (KR), che ha retto per circa quattro anni, maturando una significativa esperienza in un contesto caratterizzato dalla presenza della criminalità organizzata.

Successivamente ha assunto il Comando della Stazione di Aquilonia, ricoprendo l’incarico per tredici anni. Laureato in Scienze dell’Amministrazione presso l’Università di Siena, nel corso della sua attività si è distinto per professionalità, senso del dovere e vicinanza alla comunità, promuovendo iniziative di prossimità con i cittadini, con particolare attenzione agli studenti e agli anziani, in un’ottica di prevenzione e diffusione della cultura della legalità.

Sotto la sua guida, la Stazione di Aquilonia ha condotto numerose operazioni in materia di sicurezza ambientale e del lavoro, contrasto all’abusivismo edilizio, alle truffe, allo spaccio di sostanze stupefacenti e al fenomeno della criminalità in genere, ricevendo riconoscimenti per i risultati conseguiti.

La stima nei suoi confronti è stata più volte espressa dalla cittadinanza e dall’Arma dei Carabinieri, a testimonianza dell’impegno e della dedizione profusi nello svolgimento del servizio.

Al Luogotenente Angelo Michele Lauciello gli auguri del Comandante Provinciale, Colonnello Angelo Zito, per il nuovo incarico e l’auspicio di ulteriori soddisfazioni professionali.

Scoperto e sequestrato congegno illecito per attirare selvaggina

Tempo di lettura: < 1 minuto

I Carabinieri del Nucleo Forestale, in sinergia con i colleghi dell’Arma territoriale, nell’ambito di mirati controlli finalizzati alla prevenzione e repressione dei reati in materia venatoria e di antibracconaggio, hanno posto sotto sequestro un dispositivo elettronico illecito, utilizzato per la caccia.

Nel corso del sopralluogo i militari hanno rinvenuto un congegno elettroacustico utilizzato come richiamo per le quaglie.

I militari operanti hanno deferito in stato di libertà tre persone per esercizio della caccia con mezzi vietati e hanno proceduto al sequestro del dispositivo rinvenuto.

L’intervento dei Carabinieri rientra nell’impegno costante dell’Arma a protezione della fauna selvatica. I controlli continueranno senza sosta nei prossimi giorni.

Uccide la madre simulando un suicidio: arrestato dai carabinieri

Tempo di lettura: 2 minuti

Nella mattinata odierna i Carabinieri della Stazione di Afragola hanno dato esecuzione ad un’ordinanza di applicazione della misura della custodia cautelare in carcere nei confronti di un soggetto gravemente indiziato dell’omicidio della madre. La donna veniva ricoverata il 31 luglio 2025 per ustioni di terzo grado su quasi tutto il corpo, cui seguiva la morte in data 15 agosto 2025.

I Vigili del Fuoco, intervenuti nell’immediatezza dei fatti, avevano riscontrato che la donna aveva verosimilmente tentato il suicidio, trovando all’interno dell’abitazione solo il figlio che, nell’immediatezza, dichiarava di aver cercato di soccorrere la madre tentando di spegnere le fiamme. L’approfondimento investigativo da parte dei Carabinieri di Afragola, diretti e coordinati dalla Procura della Repubblica di Napoli Nord, conduceva ad una dinamica completamente differente, escludendo l’ipotesi di qualsiasi gesto anticonservativo.

Dalle attività di indagine svolte, anche di natura tecnica, si acquisivano, infatti, gravi indizi di responsabilità nei confronti del figlio della donna il quale, venuto a conoscenza che la madre – alla quale era legato da un rapporto morboso e tossico aveva iniziato una relazione sentimentale con un altro uomo, ne cagionava la morte, gettandole addosso dell’alcol e dandole fuoco con un accendino. L’indagato sottoposto, altresì, a consulenza psichiatrica veniva dichiarato capace di intendere e di volere, seppure affetto da schizofrenia paranoidea, ma da anni compensata da cure farmacologiche mai interrotte.

Il provvedimento oggi eseguito è una misura cautelare disposta in sede di indagini preliminari, avverso la quale sono ammessi mezzi di impugnazione e i destinatari della stessa sono persone sottoposte alle indagini e quindi presunte innocenti fino a sentenza definitiva

Roccadaspide, in frantumi i vetri del Pronto Soccorso

Tempo di lettura: < 1 minuto

Padre di un paziente manda in frantumi i vetri del triage del Pronto Soccorso dell’ospedale di Roccadaspide, in provincia di Salerno, colpendoli con un pugno e causandosi ferite alla mano. L’episodio si è verificato nella tarda serata di ieri e ha richiesto l’intervento dei Carabinieri della Compagnia di Agropoli.
L’uomo era arrivato in ospedale accompagnando il figlio minorenne, rimasto ferito in un incidente stradale. Una volta che il giovane è stato preso in cura dal personale sanitario, il padre ha preteso di entrare insieme a lui nelle aree riservate. Di fronte al rifiuto e alle rassicurazioni degli operatori, ha perso il controllo, dando in escandescenze. Nel corso della colluttazione ha tentato di colpire un’infermiera e ha sferrato un colpo al volto di un altro infermiere, che ha riportato lesioni giudicate guaribili in tre giorni. I militari intervenuti hanno riportato la situazione alla calma. L’uomo è stato identificato e sarà denunciato per danneggiamento e aggressione. Le forze dell’ordine hanno lasciato il presidio sanitario solo all’alba, dopo aver ricostruito l’accaduto.

VIDEO/ Tentano il colpo grosso in gioielleria, ma la cassaforte non entra in auto: ladri in fuga

Tempo di lettura: 2 minuti

Hanno agito nella notte tra il 24 e il 25 settembre, con il volto travisato, prendendo di mira una gioielleria di Limatola, in provincia di Benevento. Erano circa le 23:45 quando quattro malviventi hanno dapprima rubato alcuni gioielli esposti in vetrina – pezzi di poco valore, secondo quanto riferito dai carabinieri – per poi forzare l’ingresso dell’attività. Una volta dentro, i ladri hanno puntato alla cassaforte, contenente i preziosi più importanti. Sono riusciti a trascinarla fuori in strada, ma non a caricarla a bordo dell’Audi A4 con cui erano arrivati sul posto: l’abitacolo si è rivelato troppo stretto per ospitare il bottino. Dopo vari tentativi falliti, immortalati anche da un video diventato virale su TikTok, i tre hanno abbandonato la cassaforte e si sono dati alla fuga. Gli accertamenti hanno poi rivelato che l’auto utilizzata per il colpo era stata rubata. 

La proprietaria della gioielleria, accorsa subito dopo l’accaduto, non ha potuto quantificare l’entità del danno, ma – spiegano i militari – si tratterebbe di un bottino di scarso valore, vista la natura dei gioielli sottratti dalla vetrina. I preziosi custoditi all’interno della cassaforte, invece, sono rimasti al sicuro.

Sull’episodio indagano i carabinieri, che stanno analizzando le immagini delle telecamere di videosorveglianza e quelle circolate sui social per risalire all’identità dei responsabili. 

 

Capaccio, ragazzo trovato morto in piscina: carabinieri al lavoro

Tempo di lettura: 2 minuti

Sarà effettuata giovedì l’autopsia sul corpo del 27enne Taras Ivanyshyn, che è stato trovato privo di vita ieri mattina nella piscina dell’hotel Minerva, dove il giovane, di origini ucraine ma adottato da una famiglia italiana, lavorava come dipendente. Sono stati gli addetti alle pulizie della struttura alberghiera situate in località Laura di Capaccio di Paestum a notare la sagoma scura nel fondo della piscina e a dare l’allarme. Inutile l’arrivo della Croce rossa che non ha che potuto che costatare il decesso. Una morte sulla quale la procura della Repubblica di Salerno ha aperto un’inchiesta affidando l’autopsia al medico legale. I carabinieri della compagnia di Agropoli agli ordini del capitano Giuseppe Colella, hanno già acquisito i filmati delle telecamere di videosorveglianza alla ricerca di indizi per ricostruire quanto accaduto. 

I militari hanno anche ascoltato altri due dipendenti, una coppia con la quale la vittima avrebbe trascorso gli ultimi attimi di vita. I tre, terminato il turno di lavoro, sarebbero rimasti nell’area esterna trattenendosi fino a notte fonda. Elemento sul quale i carabinieri stanno indagando è il fatto che i due presentano lividi, piccole ferite e contusioni sul corpo. La donna con un occhio gonfio è stata anche trasferita d’urgenza al Ruggi per accertamenti. Tutto questo fa presupporre che ci sia stata una lite e che l’episodio potrebbe essere collegato alla morte del giovane ucraino. Ma ovviamente dovrà essere l’indagine a chiarire tutti questi dubbi, anche con l’ausilio dei rilievi effettuati dal Ris di Salerno. Il reparto scientifico dei carabinieri già nella mattinata di ieri si è recato sul posto e ha effettuato una serie di scatti fotografici, prelevando campioni ed oggetti presenti sulla scena e anche in altri locali dell’albergo.

Minorenne egiziano ferito con una bottiglia alla testa al megaparcheggio: arrestati due giovani

Tempo di lettura: 2 minuti

Nella nottata personale del Nucleo Operativo e Radiomobile della Compagnia Carabinieri di Benevento unitamente a quello della Sezione Volanti della Questura di Benevento hanno tratto in arresto un 18enne di origine marocchina e un 19enne di origine tunisina, poiché gravemente indiziati di lesioni personali aggravate ai danni di un sedicenne egiziano.

In particolare nella decorsa serata i Carabinieri della Nucleo Radiomobile e gli Agenti della Sezione Volanti intervenivano, congiuntamente, presso il pronto soccorso dell’ospedale “Fatebenefratelli” ove era stata trasportato un 17enne egiziano che presentava una vistosa ferita da arma taglio al braccio sinistro. Immediate indagini svolte attraverso l’escussione di diversi testimoni permettevano di appurare che poco prima, presso il locale megaparcheggio, ove erano presenti evidenti tracce di sangue, il minore era stato aggredito, per futili motivi, prima verbalmente, e poi colpito con una bottiglia alla testa e ferito con un’arma da taglio dal 18enne e dal 19enne, che venivano rintracciati, dopo serrate ricerche, poco distante del luogo teatro dei fatti. Alla luce delle risultanze emerse i due venivano dichiarati in stato di arresto e, su disposizione della Procura della Repubblica di Benevento, tradotti presso la locale Casa Circondariale.

Gli arrestati sono allo stato indagati e, quindi, presunti innocenti fino a sentenza definitiva. L’azione sinergica e la prontezza operativa del personale dell’Arma dei Carabinieri e della Polizia di Stato hanno permesso, in brevissimo tempo, di identificare gli autori dell’efferata aggressione che poteva degenerare in ulteriori azioni violente.

- Pubblicità -



ARTICOLI IN PRIMO PIANO

Edmondo, torna, tutto è perdonato: Martusciello ottiene le scuse e Forza...

0
Se non ci fosse bisognerebbe inventarlo: Fulvio Martusciello, coordinatore regionale di Forza Italia in Campania, capodelegazione al parlamento europeo, tagliato fuori dalla corsa alla...

ULTIMI VIDEO-ARTICOLI