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Sos per 3 pini a Piano di Sorrento, Wwf contro un condominio

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Piano di Sorrento (Na) – Come scongiurare l’abbattimento di tre maestosi pini all’interno del condominio “Parco Corsicato” a Piano di Sorrento? E’ quello per cui si sta battendo il responsabile del Wwf Terre del Tirreno.
Da un lato c’è il condominio e le autorità amministrative competenti che, sulla base di una perizia agronomica e del silenzio-assenso della Soprintendenza, hanno autorizzato l’abbattimento degli alberi. Dall’altra il Wwf che ritiene gli alberi in salute e quindi non da sradicare.
Tra l’altro, al loro posto si vogliono installare tre piante non autoctone di Tuja, sebbene il regolamento del comune di Piano di Sorrento per la tutela del patrimonio arboreo imponga l’impianto di essenze autoctone.
Claudio D’Esposito, presidente del Wwf, non si rassegna alle decisioni collettive e con una nota trasmessa a tutte le autorità accompagnata dal una controperizia agronomica spiega perché gli alberi non devono essere abbattuti. “I pini, dopo i trattamenti effettuati contro la cocciniglia, hanno manifestato una evidente e rigorosa ripresa vegetativa e, come ad oggi si può facilmente osservare, vegetano in ottimo stato di salute, la qual cosa smentisce di fatto le pretestuose motivazioni addotte in perizia che erroneamente attesta ‘l’impossibilità a debellare l’infezione che porterà alla morte delle piante'”.
Ciò giustificherebbe l’abbattimento, ma i pini fotografati dal Wwf il 14 luglio 2022, che nella perizia vengono descritti “con ridotto sviluppo dei germogli, in deperimento avanzato e irrimediabilmente compromessi” non avrebbero alcun elemento (rami morti o spezzati, tronco eccessivamente inclinato, carie o cavità visibili, infezioni fungine, ecc…) che “possa far temere un crollo o pericolo per la pubblica e privata incolumità”.

 

Napoli: controlli polizia locale contro movida-selvaggia

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Napoli – Sanzioni per vendita di alcol ai minorenni, mancanza di autorizzazioni e concessioni, suolo pubblico occupato abusivamente ed altro: molte le violazioni contestate dalla Polizia locale di Napoli nei controlli compiuti negli orari serali e notturni della Movida nel fine settimana.
Nel centro storico il personale dell’Unità operativa Avvocata, nell’ambito delle verifiche sulla vendita di alcolici ai minori, ha intercettato una sedicenne intenta al consumo ed è risalita al bar di via Santa Chiara che le aveva illecitamente venduto la bevanda alcolica: il titolare dell’esercizio è stato sanzionato e segnalato agli uffici comunali e alla Questura, mentre l’adolescente è stata affidata ai genitori.
Dai controlli di Polizia amministrativa effettuati dalla Polizia locale sono inoltre scaturiti ulteriori 34 verbali per l’assenza di autorizzazioni amministrative e sanitarie per l’esercizio delle attività di somministrazione al pubblico di alimenti e bevande, per l’occupazione abusiva di suolo pubblico, per la diffusione di musica senza autorizzazione e per lo sversamento illecito dei rifiuti. In particolare, in via Santa Chiara ed in Vico Medina sono stati sanzionati i titolari di due bar e di un ristorante che diffondevano musica all’esterno dei locali senza alcuna autorizzazione (al ristoratore è stato contestato anche l’illecito ingombro della strada, occupata con sedie e tavoli senza concessione).
Nell’area collinare i controlli commerciali e sanitari effettuati dai caschi bianchi hanno riguardato i locali di piazza Leonardo, via Morghen, via Santo Stefano e via Caiazzo: dalle verifiche sono scaturite 11 sanzioni nei confronti di altrettante attività che occupavano abusivamente il suolo pubblico o lo facevano in modo difforme rispetto a quanto concesso. In via Merliani sanzionato il titolare di un esercizio che diffondeva musica senza autorizzazione ed intercettati 3 venditori ambulanti abusivi dediti alla vendita in strada tra via Niutta e via Omodeo a cui è stata sequestrata la merce. In un locale di via Bernini, inoltre, la Municipale ha sanzionato il venditore e sequestrato 100 giocattoli posti in commercio senza le prescritte marcature CE, che sono garanzia di sicurezza dei prodotti.
Nel territorio della I Municipalità verifiche svolte nei confronti di attività di via Nazario Sauro, di vico Lungo Gelso, di vico Satriano, di Corso Europa, di via Riviera di Chiaia, di via Chiaia e di via Mergellina. Sanzioni per l’occupazione di suolo pubblico illecita o difforme per 7 locali. In altri 5 casi la violazione accertata era relativa ad insegne o tende non autorizzate. Accertata anche la mancanza dell’autorizzazione alla somministrazione per un sushi bar di piazzetta Ascensione.
Gli agenti della Municipale hanno fermato in viale Dohrn un parcheggiatore abusivo che – sebbene avesse già ricevuto un provvedimento di divieto di accesso al centro urbano ed un ordine di allontanamento per precedenti analoghe violazioni – esercitava la sua attività illecita nella stessa strada servendosi di un ciclomotore senza targa e con telaio contraffatto. E’ stato denunciato ed il veicolo sequestrato.
Intervento del personale della Polizia locale anche in via Coroglio, punto di concentrazione della movida nella parte occidentale della città ed in cui sono presenti numerosi locali particolarmente attrattivi. Le criticità connesse all’importante afflusso di giovani hanno reso necessario fino a tarda notte il costante monitoraggio e la disciplina della viabilità.
Per il presidio di sicurezza e le attività di prevenzione in piazza Garibaldi – operazioni finalizzate anche ad impedire lo svolgimento dei mercatini abusivi di indumenti e materiali usati – la Municipale ha assicurato il monitoraggio dell’area fino alla mezzanotte.
Numerose verifiche di polizia stradale effettuate dagli agenti in tutte le strade cittadine: 310 veicoli controllati e 137 verbali elevati – tra Fuorigrotta, il Vomero, il territorio di Chiaia ed il centro storico – con il sequestro di 16 vetture circolanti senza assicurazione e la rimozione di 40 veicoli per sosta irregolare. Il personale del Gruppo GIT Motociclisti, operando nella zona del lungomare – in via Orazio, in via Caracciolo, in piazza Vittoria, in piazza Trieste e Trento ed in piazza Municipio – ha fermato e sanzionato 3 conducenti di veicoli con targhe straniere per le irregolarità relative alla registrazioni di quelle vetture, fatto verbali a 3 persone che guidavano mezzi per i quali non erano abilitati e denunciato un soggetto recidivo nella guida senza patente.

 

La Forza e Coraggio bussa due volte: annunciati un attaccante e un portiere

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Benevento – Qualche giorno di tranquillità, che non equivale all’immobilismo, poi il nuovo affondo sul mercato con l’annuncio di due nuovi atleti che vanno ad aggiungersi alla rosa che la società della Forza e Coraggio sta affidando a mister Papa. Entrambi giovani ed entrambi con un curriculum di tutto rispetto. 

Il primo è Enrico Ventola, attaccante classe ’97, dal lungo curriculum nonostante la giovane età. Tutta la trafila nell’Avellino, partendo dall’Under 19 e fino ad arrivare alla prima squadra. Esperienze con le maglie della Lupa Roma, del Messina e del Mantova, oltre che degli irpini. In Campania ha vestito le maglie dell’Aversa Normanna dell’Afragolese, del Casoria, del Pomigliano, del Città di Avellino e della Virtus Campania. Tappa in Basilicata con la maglia del Rotonda.
Il secondo è Valerio Napolitano, portiere classe ’99 proveniente dal Vitulazio. Giovane ma con, alle spalle, avventure importanti con la maglia dell’Eclanese in Eccellenza e con la Gelbison. Un elemento giovane che potrà dare il proprio contributo alla stagione della Forza e Coraggio.

Minaccia infermiera in ospedale Napoli, interviene la polizia

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Napoli – Ancora minacce e episodi di violenza negli ospedali di Napoli. Questa volta nel mirino è finita un’infermiera dell’ospedale Santobono, minacciata da una donna che aspettava il suo turno e che ha pure danneggiato un termo-scanner del pronto soccorso. Sul posto è arrivata la polizia, che ha bloccato la donna e l’ha denunciata.
I fatti si sono verificati ieri sera, quando gli agenti del commissariato Arenella sono intervenuti presso il pronto soccorso del “Santobono” dove era stata segnalata l’aggressione ad un’infermiera. I poliziotti hanno accertato che, poco prima, una donna che aveva accompagnato la figlia per una visita, aveva cominciato a lamentasi per i tempi di attesa lunghi, arrivando poi a minacciare un’infermiera e danneggiando il termo-scanner del pronto soccorso. La donna, una 22enne napoletana, è stata denunciata per minacce a pubblico ufficiale e danneggiamento.

“Sabato sera l’ospedale pediatrico Santobono di Napoli è stato teatro di una nuova aggressione ai danni di un’infermiera. L’autrice della violenza è stata denunciata ma, come sempre accade in questi casi, è tornata subito in libertà. Una circostanza che alimenta i comportamenti violenti nei nosocomi che diventano sempre più un far west”. Lo afferma il consigliere regionale di Europa Verde, Francesco Emilio Borrelli, il quale chiede che “la donna venga condannata non solo per il grave gesto compiuto ma sia anche costretta a risarcire i danni provocati all’infermiera e alla struttura”.
Non è pensabile – aggiunge – che sia sempre la collettività ad accollarsi le spese dei comportamenti violenti altrui.
Occorre fermare la deriva di violenza che investe gli ospedali campani quotidianamente attraverso la presenza di presìdi fissi delle forze dell’ordine e di pene più severe per gli aggressori”.

San Pio, Io x Benevento: “Condizione che abbiamo denunciato più volte che mette a rischio l’utenza”

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Benevento – Riceviamo e pubblichiamo la nota stampa a firma dell’associazione Io x Benevento.

Quanto da noi segnalato e denunciato trova ora conferma anche da tutti gli Organi preposti. A partire dai Sindacati che tutelano gli operatori sanitari che lavorano al S. Pio, all’Ordine dei Medici che è stato sollecitato dai Medici a prendere una posizione e a chiedere un intervento istituzionale. La Politica che continua a rappresentare in Regione una gestione sanitaria che il consigliere regionale Abbate ha definito allarmante e pericolosa. Insomma, non vogliamo limitarci a sostenere “lo avevamo detto e denunciato” ma la domanda che sorge spontanea è la seguente: “perché Ferrante ha denunciato più volte solo il Presidente di IO X BENEVENTO? “ Sarà stata, forse, una forma di intimidazione e di persecuzione personale? “
La nostra Associazione ha cercato solo di tutelare l’interesse generale e di rappresentare ciò che l’utenza subiva e che oggi trova riscontro anche da quanto denunciato dagli stessi medici e dalle rispettive sigle sindacali che ringraziamo sentitamente per il lavoro di analisi e di report fatto con cognizione di causa. 
Se siamo arrivati al punto che i Sindacati, con molta preoccupazione consigliano addirittura la chiusura del PS, allora possiamo immaginare la paura dell’utenza che è costretta per motivi di salute anche gravi, ad andarci per farsi curare. 
L’esercizio dell’apparire, del raccontare cose che non trovano incidenza, è giunto a capolinea. 
I cittadini che in quest’ultimo anni hanno subito sofferenza a causa di responsabilità gestionali denunciate da tutti ed esigono risposte. I cittadini che afferiscono al nosocomio vogliono essere curati adeguatamente è un diritto e non una cortesia. I medici e tutti gli operatori sanitari hanno il diritto di lavorare nella più auspicabile tranquillità e serenità e non come denuncia CIMO, di essere stressati e massacrati da turni che non garantiscono lucidità e concentrazione. 
Attendiamo risposte certe, sia in relazione all’accertamento di responsabilità che non possono essere sottaciute e sia in merito ad un eventuale confronto tecnico istituzionale con la Regione Campania che dia la possibilità, una volta e per tutte, di affrontare il tema della Sanità nella sua complessità e ne elabori programmi e soluzioni a misura di territorio”. 

Ercolano, botte tra due coppie: in quattro finiscono in manette

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I motivi sono diversi e tutti banali, dallo stendino che dà fastidio all’auto parcheggiata nel posto sbagliato, sufficienti però a dare vita a una violenta rissa tra due coppie di vicini che gli stessi carabinieri intervenuti definiscono “stile wrestling”.

E’ successo ad Ercolano. I carabinieri della locale tenenza erano già a conoscenza dei dissidi tra i quattro e ieri pomeriggio c’è stata l’ennesima lite. Mariti e mogli erano in strada (gli uomini hanno 40 e 68 anni mentre le mogli 35 e 62) e si stavano azzuffando. Nonostante l’arrivo della pattuglia i quattro hanno continuato a picchiarsi e i carabinieri hanno faticato non poco per bloccarli. Sono stati quindi tutti arrestati e portati in caserma, dove hanno nuovamente tentato di aggredirsi a vicenda.

Ad avere la peggio, almeno secondo le prognosi del 118, la coppia più anziana: la donna è stata giudicata guaribile in 7 giorni per delle contusioni all’occhio destro mentre l’uomo è stato trattenuto in osservazione per la frattura del naso. I quattro arrestati sono stati sottoposti agli arresti domiciliari e ospedalieri, in attesa del giudizio.

Operazione Green Life: armi e una piscina abusiva, arrestato 29enne

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Prosegue l’operazione “Green life” con nuovi sequestri dei Carabinieri della compagnia di Castellammare di Stabia e quelli dello squadrone eliportato Cacciatori di Calabria. Con loro, dall’alto, l’occhio elettronico del drone pilotato da remoto da militari del nucleo investigativo di Napoli.

Nel comune di Sant’Antonio Abate, sui Monti Lattari, i carabinieri hanno arrestato Luigi Verdoliva, 29enne del posto già noto alle forze dell’ordine. Durante una perquisizione nella sua abitazione i militari hanno rinvenuto una pistola Berretta calibro 9 con matricola abrasa, caricatore, 13 cartucce e un jammer, cioè un disturbatore di frequenze. In un terreno attiguo, interrate tra rami secchi e rifiuti, una pistola Tanfoglio con matricola abrasa calibro 9 con 20 cartucce e un fucile sovrapposto a canne mozze calibro 12 con 4 proiettili dello stesso calibro. Verdoliva è ora in carcere, in attesa di giudizio. Nell’ambito di quest’attività i Carabinieri hanno sequestrato a Verdoliva anche una piscina costruita abusivamente in un’area sottoposta a vincoli paesaggistici: 10 metri per 5 le dimensioni.

Attorno una recinzione di 2 metri di altezza, completamente in muratura. Infine, in un rudere abbandonato, i carabinieri hanno scoperto una coltivazione indoor di cannabis, completa di impianto di illuminazione, areazione e irrigazione: 7 i fusti piantati di 1 metro e mezzo circa di altezza. Sono stati distrutti. La piantagione è stata sequestrata a carico di ignoti.

Avellino, Silvestri e Ciancio verso l’addio: ecco l’indizio social

Silvestri
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Il post di Luigi Silvestri

Avellino – “Il passato fa dei giri immensi, ma poi ritorna”. E’ il messaggio pubblicato su Instagram da Luigi Silvestri. Il difensore siciliano, finito fuori dai piani tecnico dell’Avellino nelle prossime ore si trasferirà al Siena. Il classe ’93 ha già indossato la casa dei bianconeri nella stagione 2015/2016. Il messaggio dunque postato sui social parla chiaro, anzi chiarissimo. Addio in arrivo anche per Simone Ciancio che dopo due stagioni saluterà l’Avellino per vestire la maglia del Novara. Dopo la risoluzione consensuale con Giuseppe Carriero, ecco altri due movimenti sul binario delle uscite.

Nelle prossime ore nel frattempo, alla spicciolata i calciatori faranno tappa in Irpinia in vista del ritiro di Mercogliano che prenderà il via domani. Il direttore sportivo, Enzo De Vito valuta anche i profili da inserire in rosa nelle prossime settimane. All’appello manca un difensore over, un mediano over, un esterno sinistro e una punta. La prima pista porta a Ramzi Aya in uscita dalla Reggina, De Vito lancerà l’assalto nei prossimi giorni. Il sogno a centrocampo è Marco Armellino del Modena. In avanti da registrare il pressing del Vicenza per Franco Ferrari che ha salutato il Pescara nelle scorse ore. Non è escluso che il diesse irpino possa lanciare l’assalto ad una punta proveniente dalla serie cadetta che lo scorso anno ha “giustiziato” l’Avellino in casa. Giorni caldi per il mercato, tra uscite e entrate.

Avellino, De Vito sul mercato: “Abbiamo le idee chiare, ma prima le uscite”

Dimaro, il Napoli si presenta ai tifosi: Spalletti chiede entusiasmo

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La serata della Val di Sole si tinge d’azzurro. Il Napoli si è presentato ai tifosi nella piazza Madonna della Pace di Dimaro. La rosa azzurra è salita gradualmente sul palco in un clima di calore ed entusiasmo.

Il primo ad entrare è stato Luciano Spalletti che ha parlato ai tifosi con un discorso molto appassionato: “Alcuni calciatori importanti sono andati come Ospina, Insigne, Koulibaly, Ghoulam, Martens ed hanno portato con sè ricordi importanti, ma adesso altri ne sono arrivati ed altri ne arriveranno portando con loro tanto entusiasmo. Quello che non deve mancare mai è il vostro entusiasmo, perchè quello è insostituibile e non si può comprare. Stiamo uniti e forza Napoli!

Poi via via sono saliti sul palco lo staff tecnico e di seguito l’intera rosa in ordine di ruolo: portieri, difensori, centrocampisti e attaccanti. Spazio anche per lo staff medico che ha chiuso la passerella.

Tutti gli azzurri sono stati accolti dagli olè e dal boato della piazza in una presentazione all’americana. Particolarmente acclamato il nuovo arrivato Khvicha Kvaratskhelia che ha scandito al microfono l’esatta pronuncia del suo nome, dando sensazione e conferma che è molto più agevole chiamarlo semplicemente Kvara, come già battezzato da Spalletti e dal gruppo.

Chiusura con la musica della Champions, il famoso inno de ‘O Surdato ‘nnammurato e l’ormai celeberrimo coro di “Un giorno all’improvviso” che hanno riecheggiato tra le stelle del Trentino.

Processo bombe a Colliano, in aula le vittime degli attentati: “Parli troppo, ti conviene stare zitto”

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Colliano (Sa)- “L’uccellino mi ha detto che tu parli troppo, ti conviene stare zitto se non vuoi fare una brutta fine”. È una delle tante minacce subite per mesi dall’imprenditore di Colliano, Gino Carbone, vittima degli attentati esplosivi con le bombe carta, avvenuti nel 2017, quando per eliminare la concorrenza e ottenere l’egemonia sugli affari economici che gravitavano nel territorio della Valle del Sele, nei pressi dell’area commerciale con bar, ristoranti, night, alberghi termali e sale slot, sita in località Bagni tra Colliano, terme di Contursi Terme e ponte Oliveto Citra, l’imprenditore collianese Biagio Scaglione, insieme ad altre dieci persone, mise in piedi una vera e propria associazione a delinquere finalizzata a mettere in atto estorsioni, spaccio di sostanze stupefacenti, furti di cani di razza e in abitazioni e immessa sul mercato di banconote contraffatte, con l’uso di armi e bombe, prendendo di mira bar, ristoranti e night.

Parole e minacce precise quelle ricevute da Carbone, raccontate ai carabinieri nei giorni seguenti ben due attentati subiti e ripetute nelle scorse ore, davanti ai giudici della prima sezione penale del Tribunale di Salerno, presieduta dal magistrato, Mariella Montefusco, dove è in corso l’udienza che vede Scaglione, attualmente detenuto presso il carcere di Fuorni a Salerno, e altre dieci persone per un altro procedimento penale, tra cui imprenditori e operai, rispondere a vario titolo delle accuse di delitti contro il patrimonio, contro l’industria ed il commercio, contro la fede pubblica, detenzione di armi, estorsione e ricettazione, per gli attentati esplosivi avvenuti ai danni dei bar “Colorado Café” e “J’adore Café” e del night club “Eden”, siti tra i comuni di Colliano, Oliveto Citra e Contursi Terme, nel 2017.

Attentati coordinati dall’imprenditore di Colliano e titolare del ristorante “Roma”, Biagio Scaglione, ritenuto, insieme all’allora compagna e istigatrice delle azioni, Mirica Mirela Simion, la mente dell’organizzazione, per i quali due anni fa, furono arrestati e finirono a processo Mirica Mirela Simion, Daniele Vuocolo, Gerardo Sandro Falcone, Gerardo e Lorenzo Raimo, Maurizio Torsiello, Marco Gizzi, Gennaro Esposito, Mario Alvaro Carbone e Gregorio Ursi. Accuse per le quali, nel corso dell’udienza preliminare, i giudici hanno assolto Mario Alvaro Carbone difeso dall’avvocato Giuseppe Grimaldi, concesso il patteggiamento per l’imprenditore Gregorio Ursi difeso dall’avvocato Giuseppe Della Monica, e rimesso in libertà Gerardo Raimo difeso dall’avvocato Alfredo Lo Pilato. I 9 imputati, difesi dagli avvocati, Vincenzo Morriello, Alfredo Lo Pilato, Michele Cuozzo, Ada Carasia, Vincenzo Speranza, Alfonso Ronca, Rocco Pecoraro, Giovanna Eliana Fiore e Pasquale Freda, che stanno affrontando il processo sono tutti liberi mentre restano in carcere solo Scaglione ed Esposito detenuti per altre vicende. A costituirsi parte civile nel processo, le vittime dei locali oggetto degli attentati, gli imprenditori Gino Carbone, Marco Tartaglia, e Daniele Taglianetti, che nelle scorse ore sono stati sentiti dai giudici come testi del Pm dove hanno raccontato le minacce subite prima e dopo gli attentati. “Più volte sono stato avvicinato da persone che mi consigliavano di vendere il locale a Scaglione- hanno raccontato le vittime, che hanno sottolineato come, in un primo momento nel post attentati, quelle richieste di vendita dei locali- sembrassero consigli. -Salvo poi, trasformarsi in minacce- ti conviene stare zitto se hai sospetti su qualcuno che poi fai la fine del “cinese” (l’appellativo dato ad un cittadino della Valle del Sele che fu ridotto sulla sedia a rotelle a seguito di una presunta aggressione)”. Tra i testi ascoltati, anche l’imprenditore Ursi, e una decina di persone tra carabinieri, cittadini, imprenditori di Colliano, San Gregorio Magno, Calabritto e Palomonte, assuntori di sostanze stupefacenti e vittime di furti, residenti nella Valle del Sele, finiti nel fascicolo delle intercettazioni tra Scaglione e gli altri imputati ma tutti estranei ai fatti. Il processo continuerà in autunno quando, per effetto della fine della pena, potrebbe essere scarcerato anche l’imprenditore Scaglione.

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