martedì, Settembre 9, 2025
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”T’aggio visto ‘ncopp a Tik Tok”: il cortometraggio per le star dei social

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Costumi, usi e abusi di uno dei social più in voga non solo tra le giovani generazioni. Un viaggio in compagnia di alcuni dei personaggi che fanno maggiore tendenza, nel bene e nel male.

Tutto questo è ”T’aggio visto ‘ncopp a Tik Tok”, il corto nato da un’idea di Gaetano Cuomo e Giovanni De Liguori che verrà presentato e proiettato fuori concorso in anteprima assoluta mercoledì 27 luglio al Faito Doc Festival, la rassegna internazionale che quest’anno raggiunge il traguardo delle quindici edizioni, in programma fino al 27 luglio a Vico Equense (Napoli) e la cui direzione artistica è curata da Nathalie Rossetti e Turi Finocchiaro.

”T’aggio visto ‘ncopp a Tik Tok” in poco meno di dieci minuti permette di fare una veloce, divertente e puntuale panoramica tra alcuni dei video dei tiktoker campani più in voga: dalla ”star” Rita De Crescenzo ad Armando Cobucci Sparadais (di Paestum); da Wonderpiera, famosa per il remake in dialetto napoletano di ”I feel good” di James Brown ad Emilio Borrelli, Sandokan di Acerra; dalla pornostar di Pompei Valentina Nappi al cantante Gigione fino al comico Francesco Paolantoni, che ritiene che il ”corsivo” – lo slang nato a Milano e reso famoso da Elisa Esposito – si parla da molto più tempo a Pozzuoli. E ancora: pseudo camorristi che emulano, ma si potrebbe dire ”scimmiottano”, i personaggi di Gomorra fino a perfetti sconosciuti che si lanciano in balletti, raccontano barzellette, illustrano i loro pensieri alla ricerca di una popolarità che forse non arriverà mai. ‘In the future everyone will be world-famous for 15 minutes: la profezia di Andy Warhol – afferma Giovanni De Liguori – trova la sua più diretta e feroce realizzazione con i video di TikTok, che regalano fama e notorietà ai suoi più audaci protagonisti. Con tutto ciò che ne consegue: follower, sponsor, invidia, minacce, critiche (queste ultime prontamente ribattute, sempre a mezzo TikTok). Al di là del folclore e delle spesso amare risate, ciò che ne viene fuori è probabilmente la fotografia più reale ed impietosa di una gran parte del Paese reale”. ”È da più di un anno che seguiamo ogni giorno i video made in Naples – gli fa eco Gaetano Cuomo – e ci siamo imbattuti in contenuti a volte interessanti, altre volte trash. Ci piace concludere dicendo che tutto sommato però i napoletani anche su TikTok irrompono con la loro innata creatività”. ”Il Faito Doc Festival è il luogo della ‘sperimentazione creativa’, dell’immaginazione che trova una forma sullo schermo. Dove i sogni diventano possibili quando si cammina in molti e in empatia con gli altri e con la natura”, concludono gli organizzatori della rassegna.

Politiche, sindaci candidati? Enzo Napoli: ”No, grazie!” (VIDEO)

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È un no, netto, secco che non lascia adito a interpretazioni o ripensamenti quello con il quale il sindaco di Salerno risponde alla domanda su una sua possibile candidatura alle prossime elezioni politiche. La domanda sorge spontanea se il segretario nazionale del partito democratico, Enrico Letta indica i primi cittadini come possibili e preferibili candidati da inserire nei collegi dove la campagna elettorale più veloce che si ricordi dovrà cercare di conquistare il voto degli elettori a tempi da record. Quindi, secondo la ricetta del segretario del PD, meglio puntare su volti noti e affidabili come quello dei sindaci. Ma, il sindaco di Salerno Vincenzo Napoli ricorda di essere stato eletto soltanto un anno fa e che quindi non sarebbe coerente  con il suo mandato pensare all’upgrade in Parlamento. Ed anche il segretario provinciale del partito democratico al momento conferma i nomi uscenti e dà per certa la candidatura di Piero De Luca e di Eva Avossa. 

 

“A Benevento la buona sanità”: lettera di gratitudine di una paziente del San Pio

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Benevento – La malasanità è uno dei cavalli di battaglia dei disfattisti di mestiere. Certo, non tutto ed ovunque funziona come dovrebbe o quantomeno secondo le aspettative e le necessità di chi soffre. È questa la ragione che ha indotto una paziente oncologica a cambiare struttura e ad indirizzarsi speranzosa al Rummo di Benevento. Qui vi, racconta in un’appassionata lettera, ha trovato quella medicina, che, come dice la stessa etimologia del termine, si prende cura dei malati con competenza, passione e dedizione.

In questo il motivo che entusiasticamente la porta a “lodare … apprezzare … gridare al mondo la serietà e la professionalità” del personale del nosocomio pubblico del capoluogo sannita. “A Benevento – prosegue la missiva – sono seguita dalla splendida dott.ssa Bareschino, dall’eccellente chirurgo Annecchiarico e dal bravissimo e paziente dott. Palmieri che con tutta la sua equipe mi ha sempre aiutato e sostenuto […] ad ogni telefonata il signor Lello e la signora Antonietta mi hanno accolto e risolto i problemi che man mano si presentavano”. La paziente, forte della sua bella cultura classica, accenna, poi, all’importanza della cosiddetta “terapia del sorriso”, come premessa “per ringraziare Dio e tutti questi meravigliosi professionisti, che con dolcezza, serietà e amore mi seguono ogni giorno”, infondendo linfa vitale per sconfiggere il temuto nemico.

Dall’Oglio-Avellino, tutto fatto: centrocampista in viaggio verso l’Irpinia

Dall'Oglio
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Avellino – Jacopo Dall’Oglio può dirsi virtualmente un calciatore dell’Avellino. La società irpina ha raggiunto l’accordo con il centrocampista classe ’90 del Palermo. Dall’Oglio approderà alla corte dei lupi a titolo definitivo. Accelerata nel weekend da parte del direttore sportivo, Enzo De Vito per il mediano di Milazzo. Centrocampista che nell’ultima stagione ha collezionato 29 presenze e 5 assist tra campionato e playoff. Nelle prossime ore si aggregherà al gruppo di Roberto Taurino a Mercogliano. Non è l’unico colpo in canna da parte del club irpino.

Avellino, D’Agostino fa tappa in ritiro: si rivede Maniero in campo

“Natura in musica”, il Festival itinerante di Luca Aquino tocca 5 comuni del Sannio

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San Leucio del Sannio (Bn) – Il festival itinerante “Natura in musica” riparte sulle strade del Sannio per la Direzione artistica di Luca Aquino.

Il grande trombettista jazz beneventano parte il 30 luglio con la nuova avventura musicale del 2022 da San del Leucio con il concerto di Nino Buonocore per toccare successivamente altri Comuni del territorio sannita.
La presentazione della rassegna è avvenuta proprio a San Leucio del Sannio nel Palazzo Zamparelli, moderata dal giornalista Luigi Trusio. La tournée prevede quindi le tappe di San Bartolomeo in Galdo, Fragneto l’Abate, Faicchio per concludersi infine ad Arpaia.
Aquino sarà non soltanto direttore artistico della rassegna ma si cimenterà, e questa è veramente una novità, anche come artista nei comuni sanniti. 
Ad aprire la conferenza il sindaco di San Leucio Nascenzio Iannace: “Abbiamo l’onore e l’onere di essere comune capofila di questo progetto. Abbiniamo la musica ai nostri paesaggi. L’obiettivo è far conoscere le nostre colline beneventane abbinandola con la buona musica”.
E’ intervenuta l’assessore comunale al Commercio di San Bartolomeo in Galdo, Maria Picciuto che ha detto: “Creare una rete e uno scambio collegandolo al turismo. L’obiettivo è la promozione del territorio riscoprendo la natura” .
Ecco il programma 
30 luglio Palazzo Zamparelli  ore 21:30 Nino Buonocore
31 luglio Palazzo Zamparelli  ore 21:40 Joice Elaine Yuille & The Hammond Groovers
ore 23:00 Dg set Walter Db
San Bartolomeo in Galdo  
10 agosto Santuario dell’Incoronata   Luca Aquino e Natalino Marchetti “Italian Songbook” 
Fragneto L’Abate 12 agosto piazza Umberto I centro storico ore 21:30 Luca Aquino e Natalino Marchetti “Italian Songbook” 
Arpaia 26 agosto ore 21:30 convento di Santa Maria delle Grazie  Luca Aquino e Natalino Marchetti “Italian Songbook”
28 agosto  ore 21:30 Raffaele Casarano e Mirko Signorile abbazia San Fortunato  
Faicchio  27 agosto ore 21:30 piazza Roma  Luca Aquino “Nim project “
28 agosto ore 21:30 Boomerang Street Band
 
 

Elezioni, Mastella: “Nessuna elemosina, andiamo anche da soli”

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Benevento – “Nessuna elemosina”, anzi. “Nessuno mi ha chiamato, se mi chiamano io ascolto tutti, ma non vado a elemosinare niente a nessuno. Noi siamo anche disponibili ad andare da soli”. Lo assicura Clemente Mastella che oggi a Napoli presenta il nuovo simbolo di Noi di Centro e la corsa per le prossime elezioni. “Ci presenteremo se non ci fosse una risposta ai nostri interrogativi e alle nostre richieste di alleanza, in virtù dei dati che vengono fuori da questo elemento sondato da Noto, che ci vede forti in Campania – spiega- noi siamo disposti anche ad andare da soli. Peraltro io ho già vinto nella mia città, Benevento, contro uno schieramento di destra e di sinistra, il 28 luglio ci sono le elezioni provinciali e vince il mio candidato rispetto al centrodestra e centrosinistra, e direi che non c’è due senza tre, vinceremo anche in alcuni collegi uninominali”.

“Se si fa un’alleanza deve essere seria e un’alleanza seria presuppone che non ci siano veti per tentare di vincere altrimenti è inutile partecipare alla gara. Se Letta non elimina i veti che ci sono rispetto agli altri, è meglio non presentarsi al voto, vince il Centrodestra tranquillamente”, ha detto Clemente Mastella. “Hanno l’ossessione della Meloni che io non ho, bisogna presentarsi con un programma serio che non è soltanto l’agenda Draghi ma che guardi le diseguaglianze al Sud in particolare, alle famiglie che hanno difficoltà anche con figli con handicap”, sottolinea. E a chi gli chiede se questo centro non sia troppo affollato, risponde: “Centro affollato? Io lo vedo abbastanza sgombro perché uno pone veti rispetto agli altri”. “lo dico anche a letta, mi auguro forte della sua esperienza da democristiano e di grande intelligenza, che eviti e faccia evitare i veti- ribadisce- deve mettere dentro i sindaci, chiedere ad altri sindaci di trovare personalità di rango che hanno consenso elettorale, altrimenti perdono. E lui sarà la prossima vittima, perché dopo le elezioni se non farà questo lui sarà l’ex segretario del Pd”.

“Le nostre richieste? Di essere valutati per quello che siamo. Non siamo una piccola fronda, vale più la realtà territoriale di 11 milioni di abitanti tra Campania, Puglia, Basilicata e Molise, di quanto non valga l’insistenza su un territorio nazionale del 2%. il 2% in Toscana e in Emilia Romagna non serve, il nostro serve”. 

“Peraltro siccome al sud il m5s era molto forte e ancora resterà una traccia discreta, noi dobbiamo portare avanti l’esperienza che è stata fatta da De Luca con le regionali- spiega- un’area centrale forte in Campania esiste. Non è un caso che io arrivo a cifre molto alte, io sono al 9% in campania secondo Noto, e spiego la ragione: io dopo l’uscita di scena ahimé sul piano naturale drammaticamente di De Mita, rappresento l’ultimo erede di questa famiglia democristiana che è ancora forte in Campania e in Sicilia. Qui la direzione è andata verso sinistra, in Sicilia è andata verso destra”. E avverte: “Se vogliono tenerne conto ne tengano conto, altrimenti ne terranno conto gli elettori, a noi non ce ne frega nulla. Facciamo la battaglia a mani nude e andiamo avanti”.

“Per Renzi i mediocri si alleano per abbattere i più bravi? A volte vedo che è così, poi bisogna anche evitare alcune cose, alcune considerazioni di se stessi abbastanza luciferine”. Così Clemente Mastella, segretario di Noi di centro. “Calenda si è laureato a Roma e va bene, io sono laureato a Napoli. Tanto rispetto per l’università di Roma, ma anche l’università di Napoli… – dice a Napoli – noi siamo un territorio politico, un piccolo territorio politico, quello che lo facciamo lo facciamo a mani nude, senza l’incoraggiamento di industriali alti che ci sostengono, quello che abbiamo lo abbiamo con grande fatica”. “Il centrosinistra vince a due condizioni, se ci crede davvero e mette dentro tutti, con pd perno di coalizione, senza accettare veti dice- io me la gioco nei miei collegi, voglio vedere gli altri come calenda, non prende un senatore se va fuori dalla coalizione”.

Il comportamento di Forza Italia? “Era scritto negli astri, poi c’è questa voglia di Berlusconi di tornare, vuole fare il presidente del Senato”, dice Clemente Mastella segretario di Noi di centro. “Maiora premunt, in questo caso tra l’essere senatore … ha preferito far così- dice- dopodiché abbiamo assistito a cose abbastanza improvvide, quando dicono alleanza con i Cinque stelle, c’è stato bruto i M5S, anche Forza italia e la Lega”. A chi gli chiede se non andranno al centrodestra, risponde: “Noi siamo al centro. Ho combattuto e vinto a Benevento contro centrodestra e centrosinistra, vinceremo le provinciali, non c’è due senza tre, andremo avanti tranquillamente al centro. In Campani, Puglia, Basilicata e Molise si registrano consensi buoni che faranno la differenza”. Tra gli ex del centrodestra, cita solo la Carfagna: “Una chiacchierata me la farei, persona che stimo”.

“L’ultima volta che in Italia ha vinto il centrosinistra è stato il 2006, chi c’era nel 2006? Mastella. E vinsero grazie ai voti della Campania. Quindi non fosse altro che per scaramanzia, per un po’ di iella da evitare, consiglio di fare l’alleanza con noi. Chi non la fa, sono cacchi propri”.

“L’alleanza con m5S sarebbe innaturale, sarebbe un disastro anche se aritmeticamente valgono ancora qualcosa. Poi lo vedete Di Battista alleato con me?. Peraltro gli consiglio di stare in Siberia, qui fa molto caldo lì si sta freschi, anziché tornare in Italia restasse in Siberia- dice- se mi invitano a pigliare un caffè a Vladivostok ci vado volentieri, porto il caffè napoletano e glielo consegno”.

Coppia focosa si apparta nella cabina di un lido: il bagnino interviene e li allontana 

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Passione travolgente troppo rumorosa in spiaggia e i bagnanti infastiditi chiedono l’intervento del bagnino. Come riporta ‘L’Occhio di Salerno’, è successo sul litorale salernitano in un frequentato lido balneare: protagonisti un uomo e una donna.

I due travolti da una irrefrenabile passione si sono rifugiati dentro una delle tante cabine della spiaggia, attirando però, con i loro gemiti, l’attenzione di altri bagnanti, i quali, infastiditi, si sono rivolti al bagnino di turno chiedendo che intervenisse. Il bagnino incaricato ha così bussato con forza e intimato il ritorno all’ordine, interrompendo cosi il rapporto. La coppia si è rivestita, ha preso le proprie cose e se ne è andata.

Morte di Mario Paciolla, dal Sudamerica nuovi dubbi sull’ipotesi suicidio

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Napoli – Si torna a parlare di Mario Paciolla, giornalista, attivista e volontario napoletano morto durante l’esercizio delle sue funzioni di volontario delle Nazioni Unite, in circostanze mai del tutto chiare, il 15 luglio del 2020. Una morte inizialmente classifica come suicidio, Mario fu ritrovato impiccato con un lenzuolo, ma, col passare del tempo, sono emersi particolari che hanno indotto a rivedere questa tesi.

Il quotidiano colombiano El Espectador, come riportato dal Sindacato Giornalisti della Campania, ha pubblicato un articolo firmato dalla giornalista Claudia Julieta Duque dal titolo “Mario Paciolla: due autopsie contraddittorie e il timbro dell’impunità”, in cui rilancia l’ipotesi di un suo possibile omicidio e di una volontà di insabbiamento dell’inchiesta in Colombia sulle reali cause della morte del cooperante napoletano dell’Onu.

Duque, che conosceva Paciolla e ha seguito l’evoluzione del caso fin dal primo momento, scrive nell’incipit del suo articolo che la verità di quanto accaduto “è stata coperta dal marchio dell’impunità che accompagna gli omicidi politici in Colombia: due indagini giudiziarie, due autopsie, due anni e nessun risultato concreto”. E questo, “nonostante gli elementi che mostrano la distruzione delle prove, l’alterazione della scena degli eventi, la simulazione di un suicidio, e molteplici testimonianze che contestano la versione secondo cui il poeta e giornalista napoletano si sarebbe tolto la vita a causa di depressione”.

Nell’articolo si ricorda che parti del rapporto della seconda autopsia fatta in Italia dal medico legale Vittorio Fineschi e dalla tossicologa Donata Favretto, consegnata alla Procura di Roma nell’autunno 2020, certificano che “alcune prove non trovano nessuna spiegazione alternativa nel contesto dell’ipotesi del suicidio, (mentre) supportano prevalentemente l’ipotesi di strangolamento con successiva sospensione del corpo”.

A questo si aggiunge che “gli esperti dell’Istituto di medicina legale italiano hanno criticato la cattiva gestione del cadavere, la descrizione imprecisa del solco (il segno che produce la pressione estrema sul collo e che permette di differenziare una impiccagione suicida da uno strangolamento omicida) e del modo in cui era disposto il lenzuolo che lo ha provocato, l’insufficiente documentazione fotografica, così come la mancanza di dettagli su, per esempio, i rilievi delle ferite che presentava il corpo”. Tutto questo ha reso impossibile, si dice ancora, “stabilire con assoluta certezza la causa della morte del giovane di 33 anni“.

Da uno dei documenti che Duque ha potuto consultare emergono altri particolari: “Sebbene le coltellate sul cadavere potrebbero a prima vista essere classificate come autoinflitte, uno studio più dettagliato di esse ha permesso ai medici legali di appurare che mentre le ferite del polso destro presentano “chiari segni di reazione vitale”, nella mano sinistra mostravano “caratteristiche sfumate di vitalità”, o “vitalità diffusa”, suggerendo che alcune delle ferite potrebbero essere state inflitte “in limine vitae o anche post mortem”, cioè quando Paciolla era in uno stato agonizzante o era già morto”.

 

‘Banda del buco’ rapina gioielleria in pieno giorno, clienti legati (VIDEO)

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Aversa (Ce) – Sono attivamente ricercati dalla Polizia di Stato i banditi che il 20 luglio scorso hanno rapinato una gioielleria del centro di Aversa (Caserta), in cui si sono introdotti da un buco scavato nel pavimento mentre erano presenti titolare e due clienti, che sono stati immobilizzati e legati.

Un colpo che ha destato allarme perché avvenuto in pieno giorno, e anche perché il titolare, già da settimane prima della rapina, pare avesse sentito rumori strani, tanto da averne anche parlato con le forze dell’ordine. Il consigliere regionale di Europa Verde Francesco Emilio Borrelli, spiega di essere stato contattato da una parente del gioielliere, e di aver saputo che quest’ultimo “aveva chiesto aiuto alle forze dell’ordine perché aveva notato movimenti strani fuori al negozio e crepe nel pavimento”. Peraltro lo stesso titolare della gioielleria, già il giorno dopo la rapina, aveva sfogato in un post su facebook tutta la sua rabbia. “Poco meno di 10 minuti per distruggere oltre 40 anni di carriera. Tutta la mia famiglia è sotto shock, ma quello che è successo mi deve fornire la forza per tutelare tutti i miei colleghi e commercianti, nessuno merita di provare ciò che ieri mi è capitato”.

Per Borrelli, la rapina di Aversa dimostra che “siamo in emergenza e questo lo stiamo denunciando da tempo. Cittadini e commercianti sono esasperati, non li si può lasciare in balia della criminalità e della delinquenza che stanno prendendo il sopravvento. Serve un piano sicurezza, uno vero ed efficace, perché banditi e rapinatori oltre a vanificare anni di duro lavoro e di sacrifici delle persone oneste attentano alla loro vita. Servono una maggior copertura della rete di videosorveglianza e più agenti per le strade. Noi non smetteremo mai di difendere e schierarci dalla parte di tutte le vittime di questi farabutti che stanno rovinando la vita di tanti lavoratori onesti” ha concluso il consigliere regionale.

 

Tragedia a Montoro, 35enne ritrovato privo di vita

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Montoro (AV) – Questa mattina, su segnalazione al 112, i Carabinieri della Stazione di Montoro sono intervenuti in  Via Sferracavallo, dove, riverso a terra, è stato rinvenuto cadavere un 35enne del luogo. Su disposizione dell’Autorità Giudiziaria la salma è stata traslata all’ospedale “Moscati” di Avellino.
Accertamenti in corso.

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