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Finanziati progetti del Pnrr al Piano di ambito di Palomonte

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Palomonte (Sa) – L’azienda consortile Agorà S 10 di Palomonte, l’ambito più piccolo della provincia, fa bingo portando a casa un risultato eccellente, il finanziamento di sei interventi che riguardano l’inclusione sociale di determinate categorie di soggetti fragili e vulnerabili come famiglie e bambini, anziani non autosufficienti, disabili e persone senza dimora. I fondi sono quelli del Pnrr.

Agorà ottiene 4 milioni e 800 mila euro, grazie a progetti presentati insieme agli Ambiti di Salerno e di Cava de Tirreni; e 715 mila con una partecipazione singola.

Si rivela vincente la strategia messa in atto dall’Azienda consortile di partecipare in associazione con gli ambiti più grandi della provincia, questo ha consentito di accedere a tutte le linee di investimento. Il Consorzio Sociale ha infatti partecipato a tutte e tre le linee di investimento dell’avviso e si vede approvati 6 sub-investimenti.

Eccoli nel dettaglio

Autonomia degli anziani non autosufficienti: € 2.460.000,00;

Rafforzamento dei servizi sociali domiciliari per le dimissioni anticipate e protette: € 330.000,00;

Rafforzamento dei servizi sociali e prevenzione del burn out: € 210.000,00;

Povertà estrema housing first: € 710.000,00;

Povertà estrema-stazioni di posta: € 1.090.000,00.

Inoltre, come Ambito Territoriale Sociale (ATS), in forma singola, vedono finanziato anche  il sub-investimento “Percorsi di autonomia per persone con disabilità”, con € 715.000,00.

Infine, la partecipazione al sub-investimento Sostegno alle capacità genitoriali e prevenzione della vulnerabilità delle famiglie e dei minori, ritenuto idoneo ma non finanziato (importo richiesto è € 211.500,00).

“Il nostro ambito ottiene un risultato importante, significativo che ci consente di sostenere le aree più fragili e con maggiori bisogni”, dice il direttore dell’Azienda consortile, Giovanni Russo, che ha fortemente voluto la partecipazione con gli ambiti di Salerno e di Cava. “E’ stata una scelta dettata dalla necessità di creare le condizioni per assicurarci il risultato dal momento che si competeva con 600 ambiti nazionali ed il nostro è il più piccolo della provincia, il secondo più piccolo della regione”.

La violenza di genere al centro di un convegno organizzato al Comune di Cava

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Cava de’ Tirreni (Sa) – Un’occasione di confronto per parlare delle violenze morali e fisiche di cui sono vittime le donne ogni giorno, ma anche per aprire la porta ad azioni concrete, utili ad affrontare un problema che si è acuito negli ultimi anni.

 
Si terrà domani (giovedì 12 maggio) alle ore 18, nella sala di rappresentanza del Comune di Cava, il convegno “Ab–Uso” – organizzato dalle artiste Annamaria Panariello e Rosanna Di Marino – che focalizzerà l’attenzione sul tema della violenza “di genere e in genere”.
 
L’iniziativa rappresenta la naturale prosecuzione di un omonimo progetto di Panariello e Di Marino, plasmato nella precedente performance artistica (intitolata appunto “Ab-uso”) presentata per la prima volta qualche mese fa a piazza della Libertà a Salerno e che sarà replicata a piazza Abbro poco prima del convegno.
 
All’appuntamento parteciperanno il sindaco di Cava Vincenzo Servalli; l’assessore alla Cultura Armando Lamberti; la critica d’arte Gabriella Taddeo; la coordinatrice dell’Assemblea delle donne di Salerno Maria Di Serio; la psicologa e psicoterapeuta Pina Cucco. L’incontro sarà arricchito dagli interventi delle poetesse Barbara Spatuzzi e Maria Mammola, dalla fotografa Valentina Cirillo e dall’esibizione musicale di Paola Civale al violino. La moderazione sarà a cura di Franco Bruno Vitolo
 
“La nostra collaborazione artistica vuole essere provocazione e ha lo scopo di far accendere riflettori su dibattiti a tematiche sociali. In questo senso assume un particolare significato anche il nostro nome d’arte “Osmotica” che racchiude l’esigenza di reciproco scambio e compenetrazione di idee ed atteggiamenti artistici – hanno spiegato Annamaria Panariello e Rosanna Di Marino – La performance vuole, inoltre, offrire una riflessione su tutte le violenze e, guardando oltre, denunciare e superare ogni forma di confine e sopraffazione. Ab-uso prolunga, dunque, questo filo di trasmissione attraverso una verbalizzazione con il supporto delle varie figure professionali che saranno presenti”.
 
A margine dell’iniziativa le artiste doneranno ai membri del convegno l’opera scomposta “Volo di Libertà” che, come spiegato dalle artiste, “è stata realizzata a quattro mani e volutamente su più tele, in modo che ognuno custodirà una parte del tutto, in simbologia di tutela ed unione con l’altro, con la consapevolezza che la scelta della “non violenza” è sempre una condivisione ed un sentire derivante da più parti”.
 
Annamaria Panariello, nata a Cava dei Tirreni (Sa), consegue gli studi artistici presso l’istituto d’arte “Filiberto Menna” (Sa). Maestra d’arte, ceramista, scultrice, pittrice e poeta, perfeziona i suoi studi artistici presso la bottega del Maestro Raffaele Graziano a Salerno. Ha realizzato opere per esponenti di spicco del panorama culturale italiano, tra cui il maestro e regista italiano Ugo Gregoretti. La sua arte ha ottenuto rilevanza mediatica e le sue opere figurano in collezioni di enti pubblici e privati, sia in Italia che all’estero. È inserita, tra l’altro, negli annuari di arte moderna contemporanea editi da Mondadori. 
 
Rosanna Di Marino, nata a Cava de’ Tirreni (Sa), frequenta l’Accademia di Belle Arti a Napoli, specializzandosi in pittura. I primi lavori risalgono agli anni ’80 e sono improntati ad un figurativismo classico. Nel ’95 la prima svolta, caratterizzata da un distacco tematico e tecnico della pittura dell’artista. Abbandonato il soggetto della figura, la Di Marino si addentra in un percorso più astratto, “riscaldato” da accostamenti cromatici forti. L’acquisizione delle tecnologie informatiche, poi, consente all’artista cavese di rielaborare cromaticamente alcune delle sue opere grafiche. Dal 2001 crea opere più incisive e lavori più introspettivi: una sorta di fusione ideale tra il primo ed il secondo periodo con una lettura particolare della realtà e con un utilizzo della figura rielaborata con un cromatismo forte. In quest’ultima fase, le opere sono contaminate con elementi quali la sabbia e scritte di giornali, quasi a formare basi reali da cui far scaturire la sua urgenza espressiva.

Salerno, tre interventi dei vigili urbani

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Salerno – C’era amianto nel cassone di materiale edile sul quale ha fatto un controllo la polizia municipale di Salerno dopo una segnalazione arrivata alla centrale operativa. I vigili sono intervenuti in via Zara e hanno rinvenuto il materiale a sospetto contenuto di amianto, poi rivelatosi in eternit. Il cassone che lo conteneva era parte dei lavori  di efficientamento energetico con isolamento termico ad un fabbricato di via Zara. Si è proceduto al sequestro del cassone e agli adempimenti giudiziari del caso. Ma non è l’unico intervento effettuato dai vigili urbani che con il personale del Reparto Motociclisti è intervenuto in aiuto di una donna, impiegata in un pubblico esercizio della città, che da diversi giorni riceveva numerose telefonate da uno sconosciuto. La donna era riuscita a fare in modo che il soggetto si presentasse dinanzi alla attività commerciale. Una volta sul posto, l’uomo ha cercato di adescarla ma è stato subito fermato dagli agenti intervenuti e portato presso gli uffici di Piazza Vittorio Veneto, dove è stato identificato e denunciato. 

Lo stesso personale qualche giorno fa ha individuato il conducente di un Suv che, sistematicamente, parcheggiava la propria auto in Traversa De Dominicis negli stalli riservati alle persone diversamente abili. Il conducente utilizzava il contrassegno invalidi del suocero deceduto da tempo. Il contrassegno è stato ritirato e si è proceduto agli adempimenti di rito.
 
 

Emancipazione femminile, la presidente del Consiglio comunale di Telese a ‘Il Monito’

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Telese Terme (Bn) – E’ stata apprezzata, come più volte sottolineato in studio dalla ex senatrice Graziella Pagano, la partecipazione della presidente del Consiglio Comunale di Telese Terme, Maria Venditti, alla puntata de Il Monito, programma tv ideato da Rosa Criscuolo e condotto con Lorenza Licenziati, che ha voluto dedicare un approfondimento che andrà in onda venerdì 13 maggio alle 22.30 su Tv Luna (canale 14 digitale terrestre e streaming su tvluna.it) all’universo femminile con ospiti di rilievo, rappresentative delle battaglie e dell’impegno quotidiano delle donne.
Durante questa settimana, più volte, l’informazione ha focalizzato l’attenzione sulle donne: sui diritti negati, sulle donne afghane, su quelle mamme e lavoratrici, sulle donne con disabilità e su quelle vittime di molestie, proprio nella settimana delle denunce di Rimini.
Maria Venditti, dopo aver sottolineato “il deficit nel dibattito pubblico rispetto alle persone con disabilità dei temi relativi alla sessualità e alla maternità”, chiarendo ed evidenziando, dunque, un ritardo nell’emancipazione, ha, poi, rilevato l’emersione del tema dell’identità. “La liberazione piuttosto che la libertà parte da un empowerment, da una presa di coscienza di quello che si vuole essere come essere umano e arriva ad una costruzione di una propria identità”.

Appassionato e coinvolgente l’intervento della ex senatrice Graziella Pagano, coordinatrice provinciale di Italia Viva a Napoli e simbolo della sinistra campana. Incalzata dalle domande in studio ha ricordato: “Facevo parte di uno dei primi gruppi femministi di Napoli. Non bisogna più parlare di emancipazione. L’emancipazione avviene negli anni ’50. Nel rapporto tra uomo-donna ciò che conta è la differenza sessuale non l’uguaglianza. La donna combatte la sua battaglia per i diritti civili e sociali a partire dalla sua differenza. Non bisogna, dunque, adeguarsi al sistema maschile. Le donne durante il corso degli anni sono state poco attente a capire che c’era una differenza nella differenza, per cui poco attente ai diritti mancati delle donne con disabilità”.

Tra l’altro, Pagano, ha rispolverato un episodio del 1996, quando era vicepresidente del Gruppo parlamentare DS e fu cambiata la legge sulla violenza sessuale, da reato contro la morale a reato contro la persona: “In questa battaglia nacque un gruppo coeso di donne che copriva ogni ala parlamentare”.

A parlare dei temi sulla violenza di genere che ha acuito i suoi effetti nel periodo post pandemico la deputata di Fdi nonché avvocato Ilenia Lucaselli: “La pandemia non ha aiutato né da un punto di vista lavorativo perché le donne sono state largamente penalizzate, né dal punto di vista della diminuzione della violenza domestica. Nella 18esima legislatura è passato in Aula il Codice Rosso con l’appoggio di tutti i partiti in maniera trasversale”. L’ on. Lucaselli sottolinea che “su alcune questioni, soprattutto quando si tratta di diritti delle donne, bisognerebbe avere in Europa una normazione comune”. Tuttavia la parlamentare fa rilevare che nel Codice Rosso c’è stata più un’attenzione sulle sanzioni che sulla prevenzione e “questo rappresenta un problema perché è come se si trattasse di un tabù demandato soltanto alle associazioni territoriali”.

Hanno partecipato, inoltre, alla puntata, la giornalista de Il Monito, Pina Stendardo tracciando un suo profilo sul percorso storico delle lotte delle donne, sull’acquisizione dei diritti e dell’affermazione della libertà; e la crossdresser Ines Rodriguez che ha lanciato una riflessione sulla libertà di essere donne anche da parte di chi donna non è nata.

Bellandi: ecco per chi suona la campana e come

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Salerno – Abrogando le disposizioni adottate dal suo predecessore, il vescovo di Salerno, Andrea Bellandi ha emanato nuove disposizioni sull’uso delle campane nelle chiese per fissare regole non solo sugli orari, ma anche sulle modalità e finanche l’intensità del suono.  Secondo il nuovo regolamento le campane potranno essere suonate nei giorni feriali dalle ore 7.00 alle ore 22.00 (in città alle ore 21.00) e nei festivi dalle ore 7.30 alle ore 22.00 (in città alle ore 21.00), ma faranno eccezione la Veglia pasquale, la Notte di Natale, la Veglia di Pentecoste e la Festa Patronale. In ogni caso le campane saranno suonate per
indicare le celebrazioni liturgiche e le altre manifestazioni di preghiera e di pietà popolare ;scandire i momenti più importanti della vita della comunità cristiana (feste, lutti, ecc.) e 
richiamare al mattino, a mezzogiorno e alla sera il saluto a Maria.
Altri utilizzi potranno essere richiesti e consentiti, in via eccezionale, da parte dell’Ordinario del luogo. I rintocchi dovranno essere limitati alle ore, al più alle mezz’ore, e non essere ripetuti. La durata del suono per l’avviso delle celebrazioni liturgiche non deve mai superare i 2 minuti (3 minuti nelle celebrazioni prefestive e festive), con eccezione delle solennità, in cui non si dovrà per superare la durata di 5 minuti. La durata del suono per altri scopi (per l’Angelus o in occasione di particolari solennità, della festa patronale, della morte di un fedele, ecc.) non deve comunque superare quella tradizionale ed essere ispirata a criteri di moderazione. L’intensità del suono deve essere, se possibile (agendo per esempio sull’eventuale amplificazione), regolata in modo tale che, con attenzione al contesto ambientale in cui l’edificio di culto inserito, le campane mantengano la funzione di segno (siano quindi percepibili da parte dei fedeli), ma non siano fonte di disturbo. In base all’intensità del suono, se ne regoli la durata, facendo attenzione al contesto ambientale in cui l’edificio di culto è inserito, in modo che le campane mantengano la funzione di segno (e come tale siano percepite da parte dei fedeli), ma non superino i limiti della normale tollerabilità.

I play off visti da Coda e Ciofani: speranze riposte… sull’amicizia

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Benevento – Ottenuta la promozione diretta rispettivamente con Lecce e Cremonese, Massimo Coda e Daniel Ciofani possono godersi in tutta tranquillità i play off di serie B che scatteranno venerdì. I due attaccanti sono stati ospiti a Sky Sport per celebrare il salto in A compiuto dalle formazioni di Marco Baroni e Fabio Pecchia.

Capocannoniera del campionato e premiato come giocatore miglior giocatore dell’anno, Coda non dimentica il suo passato in vista del mini torneo che garantirà la terza e ultima promozione. “Vincerà i play off chi sarà più bravo ad azzerare tutto e ripartire da capo, si tratta di un torneo a parte. Io spero che ce la faccia il Benevento del mio amico Letizia”, ha svelato l’attaccante originario di Cava de’Tirreni.

Insidie pronosticate anche da Ciofani, le cui preferenze vanno però in direzione contraria. “Dopo aver raggiunto la serie A ce li godremo in poltrona. Difficile fare un pronostico, faccio un in bocca al lupo a tutte. Se devo indicare un nome dico l’Ascoli dove gioca il mio amico Dionisi”, ha dichiarato il bomber di Avezzano.

Comunque vada, insomma, uno dei due rimarrà deluso già venerdì sera, quando Ascoli e Benevento inaugureranno i play off di serie B. Al “Del Duca” andrà in scena il confronto tra i bianconeri di Andrea Sottil e i giallorossi di Fabio Caserta. Un solo risultato possibile per la Strega, vincere entro i tempi supplementari, altrimenti a sfidare il Pisa in semifinale saranno i piceni in virtù del miglior piazzamento ottenuto al termine della stagione regolamentare.

Cantiere navale al posto del vigneto, una denuncia a Forio

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Napoli – Un’area di 1500 metri era catalogata come vigneto ma, secondo gli accertamenti eseguiti, ospitava un’attività di lavorazione e cantieristica navale. E’ quanto emerso a seguito di un controllo da parte dei carabinieri forestali a Forio di Ischia (Napoli).
Il proprietario – 42enne del posto – ora dovrà rispondere di gestione illecita dei rifiuti speciali pericolosi e non pericolosi, di scarico illecito delle acque reflue e di abusivismo edilizio.
I carabinieri hanno sequestrato l’intera area con all’interno i rifiuti stoccati nel piazzale e un container rialzato adibito ad officina e laboratorio meccanico. Sequestrate anche parti meccaniche e 16 imbarcazioni.

Circolare, green pass per membri sezioni elettorali ospedali

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Roma – Al fine di garantire adeguate condizioni di sicurezza nell’espletamento delle fasi di raccolta del voto degli elettori positivi al Covid-19 in trattamento ospedaliero o domiciliare e di tutti coloro che si trovano in condizioni di isolamento, per le elezioni che si terranno nel 2022 i componenti delle sezioni elettorali ospedaliere e dei seggi speciali devono essere muniti di certificazioni verdi Covid-19. Lo prevede la nuova circolare del ministero della salute ‘Indicazioni sulle misure di prevenzione dal rischio di infezione da SarsCoV2 per lo svolgimento delle consultazioni elettorali e dei referendum previsti dall’articolo 75 della Costituzione da tenersi nell’anno 2022’.
La circolare, firmata dal direttore della Prevenzione del ministero della salute Gianni Rezza, richiama il decreto legge n. 41 del 4 maggio 2022 con cui sono state disciplinate le modalità operative, precauzionali e di sicurezza per la raccolta del voto nelle consultazioni elettorali e referendarie dell’anno 2022. Il decreto intende salvaguardare il pieno esercizio del diritto al voto da parte di tutti i cittadini attraverso modalità operative che assicurino, individuando apposite misure precauzionali, la piena garanzia dello svolgimento del procedimento elettorale e referendario e della raccolta del voto, prevedendo anche per gli elettori Covid-19 positivi, collocati in isolamento ospedaliero o domiciliare, esplicite modalità operative e di sicurezza che consentano, anche a tali soggetti, di poter prender parte attiva alle consultazioni.

L’art. 3 del decreto prevede la costituzione di sezioni ospedaliere nelle strutture sanitarie che ospitano Reparti Covid-19 con posti letto da 100 a 199 posti, che si aggiungono a quelle già previsti dalla normativa vigente nelle strutture sanitarie da 200 posti in poi. Tali sezioni ospedaliere, tramite seggi speciali, possono provvedere alla raccolta del voto domiciliare per gli elettori sottoposti a isolamento per Covid-19, nonché ricoverati presso le strutture sanitarie con Reparti Covid-19 con meno di 100 posti letto. La circolare indica le modalità di raccolta del voto domiciliare: il personale dovrà essere dotato di adeguati dispositivi di protezione individuale. I componenti del seggio speciale dovranno indossare camice/grembiule monouso, guanti, visiera con mascherina chirurgica oppure dispositivi di protezione facciale di tipo FFP2 o FFP3. In ogni caso, l’elettore, ai fini dell’esercizio del voto, dovrà indossare almeno la mascherina chirurgica. la circolare indica anche le modalità di raccolta del voto presso le strutture residenziali sociosanitarie e socioassistenziali (RSA), con l’uso di mascherine chirurgiche sia per gli operatori di seggio che per il votante. Inoltre, si legge, “le operazioni di voto dovranno essere il più rapide possibile e dovranno svolgersi all’interno di locali dedicati, sufficientemente ampi ai fini del mantenimento del distanziamento e dotati di adeguato ricambio d’aria”.
Inoltre, le autorità sanitarie territorialmente competenti, nei giorni immediatamente precedenti le operazioni di voto, stabilisce la circolare, “dovranno fornire adeguata formazione ai componenti (limitatamente a quelli non sanitari) delle sezioni elettorali ospedaliere e a quelli dei seggi speciali che provvedono alla raccolta e allo spoglio del voto domiciliare degli elettori in trattamento domiciliare o isolamento. Al fine di assicurare l’efficacia delle misure descritte, dovrà essere garantito il costante raccordo fra l’autorità sanitaria e le autorità competenti per il procedimento elettorale”.

Piano di Zona S2: finanziati i progetti del PNRR

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Cava de’ Tirreni (Sa) – Il Piano di Zona S2 Cava Costiera amalfitana informa che i progetti presentati dall’Ufficio di Piano nell’ambito del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR) finanziato dall’Unione europea – Next generation Eu, sono stati ammessi a finanziamento per complessivi 3.055.000 euro.

In dettaglio, sono stati finanziati progetti per quanto riguarda l’Investimento 1.1.1. “Sostegno alle capacità genitoriali e prevenzione della vulnerabilità delle famiglie e dei bambini per complessivi 211.500 euro; mentre, per l’Investimento 1.2 “Percorsi di autonomia per persone con disabilità” sono stati finanziati progetti rispettivamente: per Progetto individualizzato per 115.000 euro; Abitazione per 420.000 euro e Lavoro per 180.000 euro.

Complessivamente l’Ambito S2 è stato ammesso a finanziamenti per 715.000 euro.

Per le restanti linee di Investimento l’Ambito S2 ha poi partecipato a proposte in partenariato con il comune capofila Salerno anche esse ammesse a finanziamento complessivi 2.340.000 euro.

Si tratta di progetti che riguardano gli Investimenti: 1.1.2. Autonomia degli anziani non autosufficienti per 2.460.000 euro; 1.1.3. Rafforzamento dei servizi sociali a sostegno della domiciliarità per 330.000 euro; 1.1.4. Rafforzamento dei servizi sociali e prevenzione del burn out tra gli operatori sociali per € 210.000; 1.3.1.  Housing first. Povertà estrema Assistenza alloggiativa temporanea fino a 24 mesi, desinata a singoli o piccoli gruppi o nuclei familiari privi di dimora per 710.000 euro; 1.3.2.  Stazioni di posta. Centri di servizio per il contrasto alla povertà per 1.090.000 euro.

Il Ministero del Lavoro e delle Politiche sociali intende infatti favorire le attività di inclusione sociale di determinate categorie di soggetti fragili e vulnerabili come famiglie e bambini, anziani non autosufficienti, disabili e persone senza dimora.

Si potrà passare ora alla fase della programmazione esecutiva, secondo gli indirizzi che saranno stabiliti dal Coordinamento istituzionale dell’Ambito S2 Cava Costiera amalfitana e nella forma aggregata dal gruppo del partenariato.

Querelle rifiuti, Azione: “Basiti per le decisioni assunte”

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Riceviamo e pubblichiamo la nota del Comitato provinciale di Avellino in Azione sulla vicenda rifiuti ed impianti di smaltimento. 

Alla luce degli ultimi atti e delle scelte politiche maturate in materia di rifiuti, Azione resta come sempre piuttosto basita per le decisioni assunte ed il silenzio della politica locale.

La scelta della Regione di prevedere i due impianti di Montella e Solofra, se da un lato fa tramontare definitivamente l’ipotesi Chianche e i proclami mirabolanti che qualcuno ha negli anni propinato alla nostra terra, fa sorgere diversi interrogativi che necessitano di una riposta.

La individuazione di due impianti in grado di trattare 49.000 tonnellate di umido ciascuno, a cui si aggiungono le circa 8.000 tonnellate dell’impianto di Teora, determina il superamento del principio della provincializzazione.

Poichè è evidente che se la nostra provincia produce circa 50.000 tonnellate di umido all’anno, l’Irpinia finirà con lo smaltire più del doppio del suo fabbisogno diventando nuovamente la pattumiera della Regione.

Fa specie che i 4 consiglieri regionali eletti in Irpinia non si siano accorti di questo ennesimo schiaffo e che in silenzio consentano che da Salerno e Napoli si provi a trasformare questa terra nel ricettacolo delle incapacità gestionali delle altre province.

Alla luce di quanto emerge il Piano d’Ambito esistente appare ancor di più inadeguato alla gestione del ciclo dei rifiuti, non solo per la parte umida, ma nella sua struttura: mancano la definizione degli Sto e manca soprattutto una definizione dei contratti di affidamento dei servizi che vanno messi a gara.

In questo momento i riferimenti istituzionali di questa terra devono rispondere alla domanda se esistano o meno le condizioni in questa provincia per essere autonomi nelle scelte strategiche riguardo alle comunità amministrate.

Se è vero che l’irpinia ha bisogno di dotarsi di un’impiantistica e di infrastrutture efficienti (non solo per lo smaltimento dell’umido), è altrettanto vero che questa esigenza va collocata in un attento piano d’Ambito, capace di poter tradurre le istanze delle comunità in risultati economicamente sostenibili.

I luoghi candidati ad ospitare gli impianti non vanno selezionati sulla base delle comodità e convenienze del momento, ma in base a scelte di piano lungimiranti, che richiedono una rappresentanza istituzionale colta, capace e seria.

L’Irpinia non merita questa scimmiottatura di politica ambientalista portata avanti da una classe dirigente che non conosce la differenza tra aerobico ed anaerobico.

La revisione del Piano d’Ambito va attuata alla luce del ripensamento del ruolo del privato e della necessità che l’ATO ristabilisca un corretto rapporto contrattuale con quello che sarà il soggetto gestore ad oggi non individuato, poiché questo influisce sulla determinazione della corretta tariffa.

Azione non è ostile al coinvolgimento dei privati nel completamento del ciclo dei rifiuti, ma pone delle questioni chiare che, lungi dal rappresentare esercizio di vis polemica, non dovrebbero sfuggire prima di tutto ai sindaci delle comunità coinvolte, ormai preda più delle logiche di posizionamento che della tutela dei cittadini amministrati, e che non possono sfuggire, in particolare, neanche al neo eletto presidente dell’Ato rifiuti.

Azione si chiede, ad esempio, come sarà possibile inserire il privato nel sistema di smaltimento della frazione umida e con quali criteri verranno stabilite le tariffe, ovvero i costi, a carico della parte pubblica, ricordando che per i comuni ospitanti si prevedono cospicui incentivi economici.

La risposta a tali domande diventa quanto mai urgente poiché è evidente che in danno dell’Irpinia si sta giocando l’ennesima partita tra le consorterie politiche delle aree costiere.

Alla politica irpina spetta il compito di evitare l’ennesimo scempio; agli irpini spetta quello, ben più importante, di ricordarsi alle prossime elezioni dei nomi, cognomi e delle facce di chi in silenzio consente che l’Irpinia subisca l’ennesimo schiaffo.

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