Napoli – “E’ un incontro che mi fa ben sperare”: così, don Maurizio Patriciello, parroco “anti clan” nel tristemente noto parco verde di Caivano, nel Napoletano, ha definito l’incontro avuto stamane con il procuratore di Napoli Giovanni Melillo.
In occasione del giorno del suo compleanno, il sacerdote da sempre in prima linea per le sue battaglie anticamorra e contro il fenomeno dei roghi abusivi di rifiuti che hanno devastato la cosiddetta “Terra dei fuochi”, è stato vittima di una grave intimidazione: un rudimentale ordigno è stato fatto esplodere da ignori davanti al cancello della sua parrocchia. E sull’accaduto sono in corso indagini e informative sono state fatte pervenire alle Procure di Napoli Nord e Napoli.
Il procuratore di Napoli, fa sapere don Maurizio, “mi ha chiamato sul telefonino per esprimermi la sua solidarietà e per comunicarmi che gli avrebbe fatto piacere ospitarmi. E stamattina siamo venuti io e il tenente della della nostra caserma di Caivano Antonio La Motta”.
“Ci siamo confidati le rispettive visioni della di quello che succede a Caivano, nel Parco Verde, nella Terra dei Fuochi, – ha detto ancora don Maurizio – anche lui è stato così caro da raccontare tante cose. Ma ciò che è più importante è che mi ha detto che sarà felice di venire a Caivano per dialogare a parlare con le persone”.
“Io ritengo che questa sia una cosa importante – ha sottolineato il parroco – perché io credo nella comunione, che qualcuno chiama sinergia, tra le forze dell’ordine, i Carabinieri e la Polizia, la magistratura, la Chiesa e i cittadini”.
Per don Maurizio è anche importante “smettere di dare troppa confidenza e anche il voto a certi a certi politici che non hanno buone intenzioni”.
“Io sono un prete che crede nella speranza – conclude il sacerdote – che è una virtù teologale: alla speranza non si può mai rinunciare. Qualche volta, scherzando, ho detto che siamo condannati a sperare e anche l’incontro di questa mattina mi fa ben sperare”.
Ordigno davanti chiesa: don Patriciello in Procura a Napoli
Ente Idrico, Damiano presidente: “Ci attende periodo di scelte importanti”
Franco Damiano, sindaco di Montesarchio, coordinerà il Distretto Idrico Calore Irpino. Ecco le sue prime parole da presidente dell’Eic Irpinia/Sannio:
“Ringrazio tutti i colleghi Consiglieri del Distretto Calore Irpino per la fiducia accordatami e per il loro tramite tutti i sindaci delle province di Avellino e Benevento che hanno saputo interpretare nel modo migliore questa scadenza elettorale, trovando la giusta sintesi, muovendosi con grande senso di responsabilità istituzionale, anteponendo gli interessi delle collettività amministrate ad altre logiche divisive. Va riconosciuta, inoltre, la capacità delle diverse forze politiche che hanno saputo costruire questo percorso, mi auguro, di nuova e duratura responsabilità.
Un particolare ringraziamento al Sindaco della Città di Benevento, Clemente Mastella, che ha voluto indicare e sostenere la mia candidatura al ruolo di Coordinatore di Distretto.
Formulo gli auguri ai due consiglieri eletti nel Comitato Esecutivo dell’Ente Idrico, con i quali collaboreremo per affermare le istanze del Distretto in tale Organo regionale.
Inizia oggi un nuovo percorso del Distretto Calore Irpino, congiuntamente a quello degli altri distretti campani e quindi un nuovo corso per l’intero Ente Idrico Campano.
Sono state realizzate importanti attività nel primo quinquennio di vita dell’Ente, in attuazione della legge regionale n. 15/2016, sia in termini di nuova governance, di pianificazione che d’ investimenti. Resta ancora tanto da fare, a partire dal nostro Distretto e colgo l’occasione per salutare il precedente Consiglio e l’uscente Coordinatore Vignola.
La Regione Campania, attraverso la nuova legge regionale ha saputo costruire un sistema di governance dal basso che coinvolge le autonomie locali e le rende vere protagoniste della gestione di un segmento importantissimo del ciclo integrato delle acque. Va riconosciuta alla Regione una visione strategica ed un impegno importante fin qui reso, sulla costruzione di un assetto democratico e moderno.
Sempre più attuale il tema dell’acqua, oggi ci costringe alla massima attenzione a causa della incessante crisi climatica ed i sindaci, principalmente, così come voluto dal legislatore regionale, devono affrontare i temi della pianificazione di distretto, dell’affidamento del servizio e della tariffazione.
Ci attende un periodo di lavoro e di scelte importanti, fondamentali per i nostri territori e dovremo essere capaci d’interpretare le esigenze ed assumere decisioni adeguate.
Poniamo immediata attenzione alle note questioni che riguardano l’Alto Calore Servizi spa cercando di preservare i tanti valori che rappresenta; Impegniamoci a recuperare le condizioni per accedere alle risorse straordinarie previste dal PNRR per i necessari investimenti sulle infrastrutture, le reti ed i servizi. Non possiamo perdere questa occasione.
Il mio impegno sarà volto alla ricerca di soluzioni condivise con il Consiglio e con gli amministratori locali che vorranno contribuire e partecipare alle scelte, cercando di preservare, insieme ai Consiglieri, il clima di responsabilità e consapevolezza che si desume dai comportamenti fin qui assunti da tutti.
Se sapremo ricercare soluzioni responsabili e condivise, sono convinto che saremo in grado di superare ogni criticità e sapremo affermare le ragioni delle nostre preziose aree interne”.
Congresso Provincia CoNaPo, Cavuoto confermato segretario
Benevento – Mercoledì 16 Marzo presso la Sala Convegni del Ricci Park Palace Hotel in S.Giorgio del Sannio Bn si è svolto il Congresso Provinciale CoNaPo Benevento.
L’evento ha visto una massiccia partecipazione di Delegati che hanno potuto dare luogo ad ampio dibattito che si è concluso con le votazioni per l’elezione delle nuova Segreteria Provinciale.
Con ampio margine è stato riconfermato il Segretario Provinciale Livio Cavuoto, mentre è stata rinnovata la Segreteria con l’elezione di nuovi membri e del nuovo Vice Segretario Provinciale Alfonso Cecere.
La Segreteria Provinciale CoNaPo Benevento è da sempre impegnata per la tutela del personale operativo dei VVF del comprensorio provinciale, i nuovi quadri appena eletti hanno espresso la ferma intenzione di continuare la loro opera in tal senso.
Accordo Regione/Rfi, D’Ercole: “De Luca si conferma un nemico dell’Irpinia”
Di seguito la nota stampa con cui Giovanni D’Ercole commenta l’accordo quadro sottoscritto tra Regione ed RFI.
“Con la sottoscrizione del nuovo accordo di programma tra Regione Campania ed RFI, che definisce le politiche del trasporto ferroviario per il quinquennio 2022-2027, viene nuovamente sancito ciò che Fratelli d’Italia denuncia da prima delle elezioni regionali, che hanno visto tributare tanto consenso al centrosinistra: DE LUCA È IL NEMICO DELL’IRPINIA.
Non soltanto si constata quotidianamente il declino drammatico dell’offerta sanitaria irpina (contraddistinta da gravisisme inefficienze dovute non all’encomiabile sforzo dei sanitari, quanto alla drammatica contestualità della costante riduzione di risorse e dell’incapacità dei vertici di nomina politica), ma è sul settore dei trasporti che si vede la ottusa volontà del satrapo salernitano di marginalizzare completamente l’Irpinia ed il suo capoluogo, con la complice indifferenza dei consiglieri regionali e dei parlamentari irpini, i quali in questo momento anziché far sentire forte l’indignazione degli Irpini che dovrebbero rappresentare ed organizzare la protesta per le scelte scellerate che vengono compiute, sono completamente anestetizzati ed assuefatti alle angherie provenienti dal bunker salernitano; anzi, qualche soddisfatto ascaro si è prodotto anche in una deprimente quanto ridicola difesa d’ufficio della Giunta Regionale!
Dal documento che contraddistingue le politiche ferroviarie reginali per i prossimi 5 anni emerge il totale abbandono del progetto della variante di Codola, che avrebbe consentito l’uscita della Città di Avellino dal drammatico isolamento, nel più assoluto silenzio di tanti, che pure manifestarono giustamente per la chiusura della tratta Avellino – Rocchetta, oggettivamente meno strategica della connessione all’Alta Velocità.
È assolutamente grave, però, non soltanto il silenzio quanto la totale incapacità od assenza di volontà ad incidere nelle scelte: infatti, entro il 25 febbraio si potevano (e si dovevano) inviare osservazioni relative al Nuovo Accordo Quadro RFI – Regione Campania – periodo 2023-2027, pubblicato anche on-line sul sito dell’ACaMIR (Agenzia Campana Mobilità Infrastrutture e Reti)! v. https://acamir.regione.campania.it/nuovo-accordo-quadro-rfi-regione-campania-periodo-2023-2027-procedura-di-consultazione/
Dove erano il Sindaco di Avellino ed il Presidente della Provincia (oltre ai soliti desaparecidos consiglieri regionali e parlamentari irpini) mentre si decidevano in maniera infame i destini del trasporto della nostra città e della nostra provincia?
Fratelli d’Italia invita Sindaco di Avellino e Presidente della Provincia, anche se in drammatico ritardo, a farsi promotori dell’apertura di una vera e propria vertenza col governo regionale per affermare e difendere la necessità vitale di Avellino e dell’Irpinia di liberarsi dall’isolamento cui De Luca, coscientemente, vuole condannarle”.
Insetti nel piatto in una mensa per bimbi, protesta a Napoli
Napoli – Un gruppo di mamme di alunni sta protestando all’esterno dell’Istituto Comprensivo Madre Claudia Russo – Solimena in via Repubbliche Marinare 301 nel quartiere napoletano di Barra. Da quanto si apprende, ieri sarebbero stati trovati insetti nel piatto di un alunno della scuola primaria. Ad accorgersi dell’accaduto, sarebbe stata una mamma che ha detto di aver trovato tracce di ‘pappici’ nel piatto dopo che il figlio è rientrato a casa. Sul posto sono presenti i Carabinieri per accertamenti. All’esterno del plesso scolastico le mamme sono in agitazione e chiedono che la mensa esterna che fornisce i pasti alla scuola osservi regole di igiene e sicurezza.
Continua la protesta a Tufino, possibili disagi servizio raccolta rifiuti
Benevento – L’Asia comunica che a causa del perdurare della protesta degli operatori dell’impianto di Tufino non è stato ancora possibile scaricare i quattro automezzi pieni di rifiuti che sono fermi in coda dalle ore 6,30 di questa stamattina. L’imprevisto, indipendente dalla volontà dell’Azienda, potrebbe causare all’utenza dei disservizi, nelle giornate di oggi e domani, rispetto alla puntuale raccolta dei rifiuti. L’Asia, in ogni caso, porrà in essere ogni sforzo possibile per garantire il servizio.
Diego venuto al mondo con gravi problemi respiratori, salvato al Moscati di Avellino
Era nato con una gravissima insufficienza respiratoria causata da un’aspirazione massiva di meconio. Il piccolo Diego, figlio di una coppia di Lioni, è stato salvato dal team dell’Unità operativa di Neonatologia e Tin dell’Azienda ospedaliera “San Giuseppe Moscati” di Avellino, che, oltre ad aver subito identificato la causa dell’ipertensione polmonare e formulato una puntuale diagnosi, ha altrettanto rapidamente trattato il piccolo con ossido nitrico inalatorio, un presidio che, se utilizzato nei tempi e nei modi giusti, si rivela salvavita, come nel caso specifico.
“Il piccolo Diego – racconta Sabino Moschella, responsabile dell’Unità operativa di Neonatologia – è venuto al mondo con una complicanza respiratoria da sindrome di aspirazione di meconio che fa registrare un alto tasso di mortalità. Grazie alla sensibilità della Direzione Strategica, che ha subito accolto la mia richiesta di dotare il reparto di ossido nitrico inalatorio, siamo riusciti a intervenire sul piccolo e a risolvere l’importante problematica, dimettendolo sabato scorso in buone condizioni di salute e senza alcuna complicanza provocata dall’ipertensione polmonare”.
Sempre vicini al loro bambino, molto desiderato, i genitori di Diego, dopo aver vissuto giorni difficili con momenti di grande preoccupazione, prima di far ritorno a Lioni, hanno espresso parole di sincera gratitudine nei confronti dei neonatologi dell’Azienda “Moscati”.
Salerno, l’accusa del consigliere Celano: “Costi più alti per i servizi alle società miste”
Salerno – Con una nota inviata alla Corte dei Conti il consigliere comunale Roberto Celano ha accusato il Comune di Salerno di pagare in più una serie di servizi affidati in house alle sue società partecipate. Si tratta in realtà di una accusa da tempo sostenuta dal consigliere comunale di Forza Italia che, però, ha dalla sua questa volta anche il ricorso presentato dalla società Ariete aggiudicataria di una gara indetta dalla città metropolitana di Napoli quale soggetto aggregatore per l’affidamento dei servizi di pulizia. La società Ariete, con un ricorso, ha contestato al Comune di Salerno di non essersi affidata alla stessa società ma di aver preferito l’affidamento diretto dei servizi alla Salerno pulita con procedure poco trasparenti. Per la società Ariete nel ricorso che è stato discusso ieri e contro il quale gli avvocati del Comune e della Salerno Pulita si sono appellati giudicandolo presentato in ritardo rispetto ai tempi, il Comune avrebbe riconosciuto delle tariffe molto più alte quindi con sprechi, fa notare Celano, di risorse pubbliche. Una media del 25 per cento in più. Il Comune di Salerno spende per esempio 250.000€ per la pulizia dello stadio Arechi, più di 350.000 per la pulizia del teatro Verdi ed Augusteo, tra l’altro utilizzati di rado per manifestazioni e spettacoli.
Nuova perizia sul bimbo ucciso: se soccorso, poteva salvarsi
Napoli – Dal dibattimento in primo grado era emerso che non si sarebbe potuto salvare Giuseppe Dorice, il bimbo di 6 anni ucciso dalle bastonate inferte dal patrigno a Cardito, in provincia di Napoli, il 27 gennaio 2019. Ma ora una nuova perizia, disposta dalla seconda sezione penale della Corte di Assise di Appello di Napoli posticipa l’ora della sua morte e ribalta questa tesi che potrebbe ora aggravare la posizione della madre la quale, chiamando i soccorsi, quindi, avrebbe potuto salvare suo figlio.
Sulla base dei risultati dell’esame autoptico analizzati durante il primo grado di giudizio si era ritenuto che il decesso causato dai danni inferti fosse sopraggiunto a distanza di una mezz’oretta dalle percosse, dopo un’emorragia e un periodo di coma. Con la nuova perizia si ritiene invece che la morte del piccolo sia sopraggiunta a distanza di 5-6 ore dall’ultima aggressione (ne aveva subita una anche la sera prima). I due consulenti nominati dall’autorità giudiziaria, che ha accolto le richieste del legale di Badre, l’avvocato Pietro Rossi (il quale ha sempre sostenuto che il calcolo dell’ora della morte del piccolo fosse errata) ritengono anche che la morte non sia stata causata, come finora ritenuto, da un danno assonale diffuso “determinato dai ripetuti colpi inferti sul cranio anche con mezzi contundenti che ne avrebbe causato il decesso con fenomenologia di eventi rapida e infausta”. Giuseppe sarebbe invece sarebbe morto “per arresto cardio-respiratorio a seguito di lesione diretta del tronco-encefalico, sede anatomica dei relativi centri nervosi regolatori”. Tutto preceduto, secondo i testi di neurologia citati nella perizia, da sopore, torpore, assenza di reattività agli stimoli esterni e dolorosi fino a uno stato di coma con deficit motorio.
“Le lesioni rilevate in corso di esame autoptico – scrivono i due consulenti nella loro perizia – e il tempo trascorso tra l’aggressione e il decesso erano sufficienti a garantire il ricorso a cure adeguate… la catena di eventi fisio-patologici, determinata dalla lesione celebrale, poteva essere gestita...” ma “…al piccolo Giuseppe Dorice venne negata ogni possibilità di recupero terapeutico e di sostegno”. Quindi, secondo i due medici, “…la mancata richiesta di intervento dalle ore 8-9 alle ore 13-14 costituisce una gravissima negligenza da parte di chi aveva oggettivamente la possibilità di farlo quale figura di garanzia nell’ambito della responsabilità genitoriale”.
Gli imputati Tony Essorbit Badre e Valentina Casa sono stati condannati in primo grado, rispettivamente, all’ergastolo e a sei anni di reclusione. Già durante il processo davanti alla Corte di Assise l’individuazione dell’ora della morte fu parecchio dibattuta dalle parti in causa e il medico che eseguì l’esame esterno e poi anche quello autoptico, sancì che la morte di Giuseppe era collocabile tra le 9 e le 11 del mattino. Tesi ora smentita dalla nuova perizia che aggrava la posizione della mamma.
Oggi, il presidente della Corte di Assise di Appello Alfonso Barbarano ha rinviato l’escussione dei testi, tra cui figurano anche i due consulenti, al prossimo 30 marzo.
Impianto innovativo di protesi al gomito, successo per il Ruggi
Salerno – Ancora un plauso alla Struttura Complessa di Ortotraumatologia dell’AOU San Giovanni di Dio e Ruggi d’Aragona di Salerno, diretta dal dottore Mauro Nese, che insieme alla sua equipe, ha ultimato con successo un impianto di protesi al gomito, con una tecnica innovativa, mai utilizzata negli ospedali pubblici Campani e con altri pochi casi segnalati in Italia. La paziente di 62 anni, era stata già sottoposta ad un’altra operazione per una frattura al gomito, con esito negativo, che le aveva provocato una lussazione di gomito residuata, non riducibile a causa della protesi di capitello radiale che aveva sfondato il radio prossimale. Perdurando il dolore, e persistendo l’abolizione della funzione articolare, si è provveduto ad espianto di protesi, con successivo reimpianto di protesi di gomito totale custom-made, realizzata tramite TC 3D. In seguito, la paziente in questione, ha recuperato completamente la flesso estensione del gomito. Tutto ciò è stato possibile grazie alla sinergia e alla professionalità dell’equipe medico infermieristica, del reparto di Ortopedia del Ruggi, diretta dal dottore Mauro Nese, insieme ai dottori Luigi Caruso, Mauro Ungaro, Nicola Poeta, all’anestesista dottore Pierluigi De Cicco, agli infermieri della sala operatoria, Anna Frasca, Antonio De Cesare, Monica Mondelli, Saverio Rivetti, Gaetano Marrazzo e al Tecnico Angelo Di Ciao.