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Salernitana, Nicola: “Vogliamo competere con chiunque”

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Salerno – “Il Bologna in questa stagione ha cambiato pelle più volte, possono giocare in diversi modi. Ma dando sempre l’impressione di avere un gioco organizzato. Dietro c’è stato un percorso. Noi abbiamo iniziato e vogliamo raggiungere la nostra identità per poter competere con chiunque. Tutto ci sembra difficile, ma sappiamo che non abbiamo altre strade. Proseguiamo su questa e credo che possa essere la più gratificante”. Così Davide Nicola, allenatore della Salernitana, ha presentato la sfida in programma domani allo stadio Arechi contro il Bologna.

“In otto allenamenti non si può essere perfetti. Per noi saranno tutte, maledettamente difficili. Ed è per questo che metteremo in campo sempre una grande voglia” ha aggiunto l’allenatore dei granata che deve fare i conti con le non perfette condizioni di Bonazzoli. “Ha lavorato in settimana con noi, vediamo le ultime valutazioni cliniche, poi si valuterà domani”. Per Nicola in ogni caso “la voglia di proporre gioco da parte della Salernitana deve esserci sempre. Deve essere un gioco aggressivo, deve esserci voglia di creare geometrie”. Non è mancato un pensiero su quanto sta accadendo in Ucraina. “Sicuramente non sono un politico, resta il profondo dispiacere a livello umano per qualcosa che credo non abbia senso per nessuno”.

Tragedia a Forino, 16enne perde la vita in un incidente stradale

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Forino (Av) – Incidente stradale mortale. Si è verificato poco fa in via Scheta. Coinvolti nel sinistro un’autovettura e un ciclomotore condotto da un 16enne del luogo. Purtroppo per il ragazzo non c’è stato nulla da fare. Sul posto sono intervenuti i Carabinieri della locale Stazione, anche per stabilire l’esatta dinamica dell’incidente.

Duplice omicidio di camorra: ergastolo per boss dei Casalesi

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Napoli – La Corte d’Assise d’Appello di Napoli ha condannato all’ergastolo per il duplice omicidio di Raffaele Diana e Nicola Martino, avvenuto a San Cipriano d’Aversa (Caserta) nel 1988, i boss del clan dei Casalesi Francesco Schiavone alias ‘Sandokan’, il cugino Francesco Schiavone ‘Cicciariello’, Francesco Bidognetti alias ‘Cicciotto ‘e Mezzanotte’ e Vincenzo Zagaria.

Pene più contenute – 15 anni di carcere – sono state inflitte ai collaboratori di giustizia Dario De Simone, Luigi Diana e Giuseppe Quadrano. In primo grado i capi del clan casertano erano stati assolti dalla Corte d’Assise del tribunale di Santa Maria Capua Vetere, ma la Direzione Distrettuale Antimafia di Napoli aveva fatto appello. Il duplice delitto è maturato nell’ambito della sanguinosa faida interna al clan dei Casalesi che scoppiò dopo l’uccisione del fondatore della cosca Antonio Bardellino, con i suoi ex luogotenente, in particolare i due Schiavone e Bidognetti che avviarono una caccia agli esponenti del clan rimasti fedeli a Bardellino, tra cui appunto Diana e Martino.

Studente morto a New York, la salma in serata arriverà a Battipaglia

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Battipaglia (Sa) – La salma di Claudio Mandia il 17enne di Battipaglia (Salerno) morto suicida in un College dello Stato di New York dopo una punizione inflittagli dalla scuola, è attesa per le 19 nella chiesa di Santa Maria della Speranza, nel centro del Comune del Salernitano. Il parroco, don Vincenzo Sirignano, impartirà la benedizione dei defunti. poi i fedeli reciteranno un Rosario. Domattina alle 9.30 si svolgeranno, i funerali. La famiglia di Claudio, “vicina alla Chiesa ed impegnata anche in iniziative di Carità – dice il parroco – sta vivendo con grande dignità questo momento. Si è rivolta, certamente, alla giustizia ma vive il dolore senza rinunciare alla speranza”.

Sono già un centinaio circa sul sagrato della chiesa di Santa Maria della Speranza, a Battipaglia (Salerno) le persone in attesa della salma del 17enne suicida Claudio Mandia giunta dagli Usa. Un furgone scarica corone e fasci di fiori bianchi mentre sul muro esterno della grande chiesa si continuano ad attaccare con nastro adesivo manifesti a lutto.

Fiamme in un appartamento a Napoli: nessun ferito

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Napoli – Un incendio ha si è sviluppato in un appartamento al primo piano di Vico Concordia nella zona dei Quartieri Spagnoli a Napoli. L’incendio è avvenuto intorno alle 15 e l’appartamento è stato divorato dalle fiamme; sono intervenuti i vigili del fuoco. Gli abitanti sono stati evacuati e, secondo le prime notizie, non vi sono feriti. 

Nell’appartamento di vico Concordia ci viveva una famiglia con 4 figli: i bimbi, prima del propagarsi delle fiamme, sono stati calati dal balconcino. Le fiamme, alte, hanno richiamato in zona diversi cittadini. Sul posto sono intervenuti sia i vigili del fuoco che i carabinieri. 

Sanità, minacce a specializzanda: “Lascia o tuo nipote muore”

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Napoli – “Voglio esprimere la mia personale solidarietà, quella del Consiglio direttivo dell’Ordine dei Medici di Napoli e di tutta la categoria che rappresento alla collega specializzanda Paola Tirelli, vittima di minacce inaccettabili e vili”. Queste le parole del presidente dell’Ordine di Napoli, Bruno Zuccarelli, nel commentare la vicenda della dottoressa Paola Tirelli, minacciata – assieme al nipotino di soli 3 anni – con lettere minatorie spedite al suo indirizzo come fa sapere l’Ordine partenopeo.

A raccontare, emerge in una nota, quanto accaduto è la stessa dottoressa attraverso il proprio profilo social. “Grazia Levante – si legge nel post – per chi non lo sapesse, è un personaggio di Gomorra, ed è anche il nome fantasioso che ha usato il mittente di due lettere minatorie, delle quali sono io il destinatario. Il contenuto delle lettere è un foglio, con una foto di me e mio nipote di 3 anni, con su scritto di dimettermi, minacciando di morte mio nipote, chiamandolo per nome”.

Minacce con le quali chi ha scritto ha cercato, anche se non è chiaro il motivo, di persuadere la dottoressa a rinunciare alla propria borsa da specializzanda in pediatria. “Per chi non mi conosce – prosegue nel suo post la dottoressa – piacere, sono Paola Tirelli, specializzanda al primo anno di Pediatria presso l’università Vanvitelli di Napoli. Non ricopro nessun ruolo importante. Se rinuncio alla mia borsa, viene persa, non viene avvantaggiato nessuno: dunque il motivo della minaccia, non sono le dimissioni. Ovviamente, qui si va sul penale, e mi sono già attivata presso tutte le sedi competenti”. E ancora, rivolgendosi a chi ha cercato di intimidirla: “Qui ci ergiamo – scrive – ad esperti di politica internazionale, parliamo di guerra, quando la guerra ce la facciamo ogni giorno, nelle “piccole” cose. Ieri mio nipote mi ha chiesto perché fossi triste, ma come faccio a rispondergli e a parlargli di un mondo così marcio? Così marcio che cerca di colpirmi nel modo più infimo e subumano possibile: non minacciando la mia integrità fisica, bensì quella di mio nipote di 3 anni, l’anima più innocente che questo gesto abominevole potesse colpire. Allora spero che aiuterete a fare arrivare questo messaggio a Grazia Levante, augurandomi che si renda conto dello schifo che ha commesso e dell’indignazione che ne deriva”

Niente accordo tra i club: nominato un commissario per lo statuto della Lega A

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Niente accordo tra i club della Serie A riuniti in assemblea sul tema statuto: da domani entrerà così in carica il commissario ad acta Gennaro Terracciano, nominato dalla Figc, che avrà il compito di adeguare insieme alle società il testo dello statuto della Lega ai principi informatori votati dalla Figc lo scorso novembre, in particolare sul tema delle maggioranze. Il confronto si è arenato sulle maggioranze richieste per il via libera dall’assemblea dei club sulla “gestione dei diritti collettivi NON-audiovisivi”, ovverosia la parte di diritti commerciali e sponsor non regolati dalla Legge Melandri, che valgono circa 50 milioni.

Morto il magistrato Liliana Ferraro: la salernitana che ha dato più lustro alla sua città

Liliana Ferraro. Fonte foto: Fotogramma/ADNKronos
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Salerno – È morta a Roma, dopo una breve ma implacabile malattia, Liliana Ferraro. Ella è stata, indubbiamente, la salernitana che ha dato più lustro alla città nella storia contemporanea.

Liliana Ferraro era nata a Lustra  Cilento il 22 giugno dle 1944. Tutta la sua vita professionale e la sua carriera si sono sviluppate fino ai massimi livelli della magistratura. Divenendo il braccio destro di Giovanni Falcone.

In una raraintervista rilasciata alla Città di Salerno, pubblicata il 13 giugno 2004 e qui ripresa dal blog di Mario Avagliano, emerge il particolare attaccamento di Liliana Ferraro a Salerno. Di seguito, alcuni passaggi:

L’infanzia e l’adolescenza hanno il profumo e il colore dei luoghi dove si è vissuti. Com’era la Salerno di Liliana Ferraro?
Era una cittadina bellissima, dall’atmosfera gioiosa e amichevole, con un lungomare di grande fascino.
Era anche una città sicura?
All’epoca sì. Non c’erano problemi di criminalità. Salerno era tranquilla. Ricordo ancora i miei anni al Liceo Tasso e le passeggiate al corso con i miei cugini e le mie amichette.
Tutti ricordi belli?
Nel mio cuore c’è posto anche per il ricordo angoscioso dell’alluvione del 1954. Non potrò mai dimenticare il giorno che ho visto uscire un braccio dal fango…

Nello steso articolo è riportata la seguente biografia: Liliana Ferraro nasce a Lustra Cilento (Salerno) il 22 giugno del 1944. Laureata in Giurisprudenza all’Università di Napoli, nel 1970 vince il concorso di magistratura e viene assegnata al Tribunale di Lodi. Nel 1973 è chiamata al Ministero di Grazia e Giustizia, dove segue la riforma dell’ordinamento penitenziario e del codice di procedura penale. Tra il 1974 e il 1980 riveste l’incarico di responsabile del coordinamento tra il Ministero di Grazia e Giustizia ed il Nucleo Antiterrorismo del Generale Dalla Chiesa, occupandosi di tale tematica anche sotto il profilo normativo, per gli accordi internazionali e presso il Consiglio d’Europa per la Convenzione per la lotta al terrorismo. Dal 1980 al 1983 lavora presso la Corte Suprema di Cassazione. Rientrata al Ministero di Grazia e Giustizia, collabora con il pool antimafia di Antonino Caponnetto, Giovanni Falcone e Paolo Borsellino, fornendo mezzi e strutture per la lotta alla criminalità. Sovrintende tra l’altro alla costruzione dell’aula bunker nella quale fu celebrato il primo processo contro “cosa nostra” istruito da Giovanni Falcone. Nel 1991 è nominata Vice Direttore Generale del Ministero di Grazia e Giustizia, al fianco dello stesso Falcone. Dopo l’assassinio del magistrato siciliano, nell’agosto del 1992 è nominata Direttore Generale degli Affari Penali del Ministero di Grazia e Giustizia. Quello stesso anno riceve il premio quale “Europeo dell’anno”, per l’attività svolta in Europa. Nel 1994 diventa Coordinatore Nazionale per la preparazione e l’organizzazione della Conferenza mondiale delle Nazioni Unite sulla criminalità organizzata transnazionale. Dal 1996 al 2003 è Consigliere di Stato. E’ socio fondatore e Segretario Generale della Fondazione “Giovanni e Francesca Falcone”. Nel 2001 è nominata Assessore alle Politiche per la Sicurezza, alla Polizia Municipale ed Avvocatura del Comune di Roma.

Il cordoglio del Guardasigilli – Il Ministro della Giustizia, Marta Cartabia, esprime cordoglio per la morte di Liliana Ferraro, magistrato che prestò servizio anche al Ministero della Giustizia quale vice di Giovanni Falcone, come direttore generale Affari Penali, e poi lei stessa alla guida dell’Ufficio dopo la strage di Capaci.

“Interpretò a pieno il ruolo di servizio del Ministero della Giustizia nei confronti degli uffici giudiziari, che si concretizzò anche nella costruzione dell’aula bunker di Palermo, perché si potesse celebrare lì il maxiprocesso. In quel momento e secondo questo spirito, Liliana Ferraro non si sottrasse a nessun compito, anche i più oscuri. L’allora Guardasigilli, Mino Martinazzoli, ricordò che non esitò neanche ad andare ogni giorno a comprare il cibo per Tommaso Buscetta, nel timore di un avvelenamento durante la sua deposizione in aula. Ferraro incarnò alti ideali e concretezza delle azioni, necessari allora come oggi nel contrasto ad ogni mafia e ad ogni malaffare”. 

Fonte foto: Fotogramma/ADNKronos

 

La guerra fa slittare la firma del Salva Napoli, ma per il Pnrr c’è una novità

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NAPOLI – Questa doveva essere la settimana della firma per il Salva-Napoli, il provvedimento con il quale il Governo centrale dà al Comune di Napoli quasi 1,3 miliardi di euro da qui ai prossimi 21 anni per non farlo affogare nei 5 di debito certificati dall’ultimo bilancio.

Ma l’invasione della Russia di Putin in Ucraina ha stravolto l’agenda di Palazzo Chigi. Il premier Mario Draghi non ha trovato il tempo di riformularla ritagliando i minuti necessari per il sindaco di Napoli Gaetano Manfredi e per i suoi colleghi degli altri grandi Comuni che avranno il salvagente statale.

Per l’assessore al bilancio Pier Paolo Baretta, l’uomo che ha portato avanti la trattativa Stato-Comune, se ne riparlerà la prossima settimana “bomba o non bomba”, per citare quella canzone di Venditti.

Il Salva-Napoli, in ogni caso, non escude Napoli dagli altri fondi. In primis quelli del Pnrr garantiti dall’Europa. E su questo fronte, invece, una novità c’è.

Finalmente, anche Catello Maresca può festeggiare la sua prima vittoria da politico in quanto nel pomeriggio di oggi è stato nominato all’unanimità presidente di una “commissione strategica come quella di monitoraggio sul Pnrr”. 

Anche lui, quindi, potrà girarsi quando, in via del Corso, qualcuno esclamerà ‘Presidente!’. Il costituzionalista Michele Ainis, nell’incipit del suo “Presidenti d’Italia – Atlante di un vizio nazionale”, ne ha contati, in tal caso, 15 fino a ieri. Ma (almeno) 70714 sparsi in tutt’Italia. Da oggi sicuramente uno di più.

Tant’è che “il messaggio è forte e chiaro”, ha commentato il neo presidente Maresca, politico a Napoli, magistrato a Campobasso e, ieri, da dichiarazione di Gaetano Cimmino, ex sindaco di Forza Italia di Castellammare a Metropolis, primo a chiamarlo subito dopo lo scioglimento per infiltrazioni della camorra del Comune stabiese.

“Ringrazio tutti i componenti della minoranza di centrodestra che mi hanno proposto e della maggioranza tutta che mi ha sostenuto. Quella che presiederò sarà una commissione di garanzia più che di controllo, che punterà ad assicurare trasparenza delle procedure e chiarezza dei programmi. Con i fondi del Pnrr ci giochiamo il futuro della città e dei nostri figli. Non ci sarà spazio per affarismi e corruttela”.

San Lorenzello, da domenica torna il tradizionale mercatino dell’antiquariato

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San Lorenzello (Bn) – L’Amministrazione comunale di San Lorenzello rende noto che domenica 27 febbraio 2022 tornerà il tradizionale mercatino dell’antiquariato (MercAntico), che interesserà le strade del Centro storico del Paese. Dalle ore 9,00 alle ore 20,00, in occasione della manifestazione, la chiusura al transito e sosta per ogni tipo di veicolo a motore e velocipede agirà sulle seguenti strade con segnaletica che sarà apposta in loco:
1. Via Giustiniani, dall’altezza del Bar Di Meo all’intersezione con via Fusco;
2. Via Surripe, dall’incrocio con via Giustiniani all’incrocio con via Ariella/Via Massone;
3. Piazza A. Cestari, dal passo carrabile n. 18/2021 all’incrocio con via Roma;
4. Via Roma, dall’incrocio con via Surripe all’incrocio con via Congregazione;
5. Via Fusco, dall’abitazione del sig. Aulino all’incrocio con via Giustiniani.

L’orario di accesso all’area mercatale da parte degli espositori sarà consentita sino a qualche minuto prima dell’apertura, per cui per motivi organizzativi, tecnici e d’immagine, non saranno ammessi gli espositori che dovessero arrivare dopo l’orario di apertura al pubblico del MarcAntico.

Nell’area interessata dal MercAntico dovranno essere osservate tutte le misure di sicurezza anti-Covid19, per far si che la manifestazione si svolga in assoluta sicurezza e tranquillità.

Il MercAntico, com’è consuetudine già da oltre 5 lustri, si svolge in prevalenza all’interno delle antiche e caratteristiche botteghe artigianali ubicate lungo via Roma e via Sorripe, dove circa 30 espositori di mobili e oggetti d’antiquariato offrono ai visitatori il piacere di ammirare antichi simboli. Gli espositori provengono da varie località della Campania. Altrettanto numerosi i turisti che, in estate come in inverno, affollano San Lorenzello apprezzandone il paesaggio, l’aria salubre e la bontà dei prodotti tipici locali.

Elvio Sagnella, assessore comunale e anima pulsante del MercAntico, tiene a sottolineare che: “I mercatini dell’antiquariato assumono per la cultura cittadina un’importanza straordinaria, e quindi vanno agevolati e non mortificati con normative talvolta incomprensibili che impongono a coloro che come hobbisti si impegnano a fare i mercatini una contorta trafila burocratica. Le città grandi o piccole che organizzano mercatini dell’antiquariato assumono una risonanza mediatica culturale, storica ed economica da non sottovalutare. Si avrà ovviamente la possibilità di curiosare, immaginare, desiderare e acquistare oggetti d’epoca e d’arte. Un modo attraente e utile a scoprire ciò che dalla nostra vita quotidiana è scomparso da tempo”.

(foto Michele Giordano)

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