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Carcere di Fuorni, primo suicidio del 2022: 29enne si impicca in cella

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Salerno – “Un detenuto albanese di 29 anni, condannato con sentenza definitiva e fine pena nel 2023, si è ucciso questa notte nel carcere di Salerno, impiccandosi”. Ne ha dato notizia Emilio Fattorello, segretario per la Campania del Sindacato Autonomo Polizia Penitenziaria (SAPPE). 

“Era da poco passata la mezzanotte – afferma il SAPPE – quando il personale di Polizia Penitenziaria in servizio durante un giro di controllo ha rinvenuto il corpo del detenuto impiccato alle inferriate della finestra della cella. Ogni tentativo di rianimazione è stato vano. Il suicida era da solo nella cella e ciò ha facilitato il suo insano gesto”. L’ evento ha lasciato tutti sgomenti sia il personale di Polizia che i detenuti. “L’ennesimo suicidio di un detenuto in carcere – ha concluso il sindacato degli agenti di Polizia penitenziaria – dimostra come i problemi sociali e umani permangono, nei penitenziari, al di là del calo delle presenze”. 

Covid: in Campania aumentano tasso contagio e ricoveri

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Situazione Covid in peggioramento in Campania. I positivi di oggi sono 13.888 su un totale di 132.821 test effettuati: un tasso del 10,45% rispetto al 9,93 di ieri. I ricoverati in terapia intensiva passano da 48 a 55 mentre i posti letto di degenza occupati sono 686 a fronte dei 675 di ieri. Altri 4 morti: tre nelle ultime 48 ore e uno in precedenza ma registrato oggi. 

Funerali vietati per Pupetta Maresca, morta dimenticata

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Napoli – Funerali vietati dalla Questura, che ha autorizzato la sola benedizione della salma, ieri al cimitero per Assunta “Pupetta” Maresca, vedova del boss “Pascalone ‘e Nola”, ucciso da un sicario, che vendicò uccidendo nel 1955, quando aveva 20 anni, il mandante dell’ omicidio. A 86 anni, nonostante i film e le fiction televisive a lei dedicate ed il ruolo avuto nelle vicende criminali degli anni ‘8O , quando in una conferenza stampa minacciò di morte Raffaele Cutolo, capo della “Nuova camorra organizzata”, Pupetta Maresca era stata dimenticata e viveva nell’anonimato a Castellammare di Stabia. Ieri solo una decina di donne si sono recate nella chiesa di S. Antonio di Padova, dove avrebbero dovuto svolgersi i funerali, per recitare qualche preghiera di suffragio. Pupetta Maresca aveva portato sempre addosso l’etichetta di donna insofferente alle convenzioni e alla legge. Attrice, cantante, vincitrice, da ragazza del titolo di miss locale, rimase incinta e sposò Pasquale Simonetti, detto “Pascalone ‘e Nola”, il boss dei mercati ortofrutticoli, di cui rimase vedova pochi mesi dopo il matrimonio. Mentre era in attesa del primo figlio sparò ad Antonio Esposito, mandante dell’ omicidio, e fu, condannata a 13 anni e 4 mesi di carcere. Tempo dopo si legò sentimentalmente al boss Umberto Ammaturo dal quale ebbe due gemelli, Roberto e Antonella. Questa nuova fase della sua vita fu funestata dalla morte del primo figlio, Pasqualino, che ”spari’ ” a soli 17 anni, forse vittima di lupara bianca. I suoi avvocati, Gennaro e Carlo Pecoraro, hanno protestato per le definizioni di “boss” e di ‘prima donna di camorra’ che le sono state attribuite dai media. “Definire “camorrista” oppure “donna boss” Pupetta Maresca – hanno scritto i legali – sono affermazioni “in spregio alla realtà, cristallizzata da provvedimenti giudiziari ormai definitivi, che tutti dovrebbero lealmente rispettare. Nei commenti su alcuni social media in modo ingiustificato e incivile si offende la memoria di una donna appena deceduta. Peggio ancora fanno taluni politici per ergersi a tutori di una legalità che si difende a parole, ma si calpesta nei fatti con esternazioni fondate su assunti smentiti in ogni sede processuale”.

Ore di apprensione a Ponte, scomparsa Grazia Iesce: ricerche in corso

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Ponte (Bn) – Ore di apprensione a Ponte, in provincia di Benevento, tra i familiari e i conoscenti di Grazia Iesce. La donna si è allontanata da casa nella tarda mattinata di oggi senza far ritorno. 

“La signora Grazia è stata vista – scrivono i suoi concittadini sui social – intorno alle ore 14.30 a Collepiano, Torrecuso, in prossimità dell’incrocio con la Variante per la provinciale 106. E alle 16 sarebbe stata segnalata nei pressi di contrada Torrepalazzo”. 

Sono in corso le ricerche. I vigili del fuoco sono al lavoro con le forze dell’ordine e la Protezione Civile per ritrovarla ma al momento non ci sono novità. 

Vendita Salernitana, Piero De Luca: “Siamo alla svolta”

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Salerno – “Siamo molto contenti per il buon esito della vicenda che ci ha tenuti fino all’ultimo con il fiato sospeso”. Lo scrive in una nota il deputato del Pd, Piero De Luca, salernitano, che aggiunge: “Nel corso dell’incontro con i trustee nei giorni scorsi, li avevo sollecitati a fare ogni sforzo per concretizzare la vendita del club, evitando l’esclusione dal massimo campionato di calcio. L’accettazione dell’offerta vincolante è il lieto fine di una vicenda molto travagliata e complessa per l’intero movimento calcistico italiano. Ora ci sono 45 giorni per concretizzare la cessione della società. Ma siamo ormai alla svolta. La proposta presentata da un imprenditore serio, capace ed appassionato come Danilo Iervolino consente di guardare avanti con maggiore ottimismo e fiducia. L’auspicio è che si possa rilanciare e dare finalmente stabilità al progetto sportivo e sociale della Salernitana”, conclude il Vicecapogruppo Dem alla Camera dei Deputati. Intanto, il sindaco di Salerno che aveva espresso già il suo personale augurio ai nuovi vertici societari ha avuto nel pomeriggio di oggi un colloquio con il neo proprietario della Salernitana Danilo Iervolino.

Nel corso della conversazione il Sindaco ha espresso all’imprenditore affettuosi auguri di buon lavoro apprezzandone l’entusiasmo, le idee chiare e la voglia di far bene in questa nuova avventura imprenditoriale e sportiva. 
Il Sindaco Napoli ha altresí rinnovato la disponibilità del Comune di Salerno a sostenere, come sempre, ogni attività del club che sia ispirata al rispetto della gloriosa storia granata, della passione esemplare  dei tifosi, della competizione agonistica. 

Lungomare, tratto interdetto per balaustra pericolante

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Salerno – Due tratti di balaustra, per circa cento metri complessivi, con annesso marciapiede sono stati interdetti dal Comune. Come si vede dal video, il parapetto appare sradicato e quasi finito di sotto. Siamo sul lungomare, nel tratto compreso tra piazza della Concordia e il Grand Hotel Salerno. Sempre più spesso, qui, le onde delle mareggiate arrivano fin sul marciapiede. Probabile che la salsedine, negli anni, abbia eroso il ferro, indebolendolo. 

Di cosa si sta parlando a Napoli nel primo giorno del 2022. Quello in cui ci si vergogna di essere napoletani

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NAPOLI – Non si è dovuto attendere nemmeno la mezzanotte di San Silvestro per avere la prima notizia dell’anno a Napoli: nonostante una precisa ordinanza del sindaco Gaetano Manfredi del 30 dicembre che proibiva di “far esplodere fuochi d’artificio, petardi, botti, razzi e simili artifici pirotecnici” dalle ore 16 del 31 dicembre alle ore 24 del primo gennaio, in città, si è salutato il 2022 con fuochi d’artificio, petardi, botti, razzi e simili artifici pirotecnici. Nonché colpi di pistola. Un quarantenne originario dello Sri Lanka, informava ieri l’Ansa già poco dopo le 21, è stato colpito da un proiettile vagante. La notizia (nella notizia) è che se la caverà. 

Diversamente da Salvatore Capone, e stiamo alla seconda notizia del nuovo anno: 42 anni, “già con precedenti”, alle ore 3 del primo gennaio, il proiettile che l’ha ammazzato nel rione Lauro a Fuorigrotta, non era vagante: era proprio per lui. E per gli inquirenti ha una matrice chiara: camorra.

Fatto sta che oggi il pranzone di Capodanno, i napoletani l’hanno appena trascorso, come da tradizione, a parlare dei botti. 

Con questa novità che ha messo nuovo pepe al dibattito: il sindaco Manfredi, che pure è un convinto assertore del pragmatismo, ha fatto bene a firmare l’ordinanza che li vietava? O è stato quantomeno un pò ingenuo?

In tv, al Vg21, è intervenuta la sua vice, Maria Filippone, che è una docente di italiano, latino e greco e che quindi ha avuto gioco facile a buttarla in filosofia: “Un’ordinanza non poteva fare un miracolo”, ha spiegato. “Tuttavia, è stato un segnale per riportare la città alla normalità anche il 31 dicembre. Il bilancio, alla fine, è simile a quello dello scorso anno (quando De Magistris decise di non fare ordinanze per vietare cose che sono già vietate dalla legge, ndr) e “per il cambiamento culturale che occorre per superare il problema”, ha concluso la vicesindaca, bisogna in pratica ripassare.

Il fatidico bilancio, quindi: nell’area metropolitana, le cose sono decisamente degenerate a Pomigliano dove hanno dato fuoco addirittura alle auto della Polizia Municipale. Mentre a Napoli città, vari video postati su Tik Tok di spari in aria con pistole, un appartamento andato a fuoco in zona Mercato, le palme di piazzetta Cariati bruciacchiate e 8 feriti. “Siamo al disastro sociale”, ha denunciato il consigliere regionale dei Verdi Francesco Borrelli sebbene, oggettivamente, in passato, si siano registrati anche bilanci peggiori.

Il fatto è che, in ogni caso, i social di oggi, primo gennaio 2022, sembrano riecheggare quel napoletano interpretato da Riccardo Pazzaglia in 32 dicembre, il film del 1988 – di 34 anni fa, quindi – di Luciano De Crescenzo dedicato, manco a farlo apposta, al concetto del Tempo.

“Sapete qual è il giorno in cui mi vergogno di essere napoletano? – si sfogava il nostro in un bar – Proprio al principio, il 2 gennaio. Perchè il 2 gennaio esce il Corriere della Sera e puntualmente mette un titolo su cinque colonne in cui sta scritto: ‘A Napoli, per i fuochi artificiali, la notte di Capodanno, 3 morti e 300 feriti’. E io, la mattina, quando leggo il giornale, mi vergogno di essere napoletano: perchè noi abbiamo duemila anni di storia – continuava la battuta Pazzaglia, manco avesse appena visto anche lui la trasmissione di Alberto Angela sui tesori di Napoli andata in onda la sera di questo Natale – Noi abbiamo nomi come Benedetto Croce, per dirne uno, no? Giordano Bruno, Jacopo Sannazaro – Sannazaro con una zeta, perchè scrivono tutti quanti con 2 zeta: una zeta! – Ma voi lo sapete in tutto il mondo quanti popoli sparano? Ci sono tre popoli che sparano: il popolo cinese, il popolo messicano e il popolo napoletano. Però con questa differenza: che il cinese, un cinese spara per un cinese solo. Il messicano spara per un messicano. Invece, il napoletano spara per tre cinesi, tre messicani, e per 12 napoletani più uno, che è lui, che spara”.

Trentaquattro anni dopo questa scena cult, su Twitter: dal consigliere comunale Antonio Bassolino (“che l’ordinanza del sindaco Manfredi contro i fuochi e i botti, fatta per di più appena un giorno prima dell’ultimo dell’anno, non sarebbe stata affatto rispettata era del tutto prevedibile”), alla firma del Corriere della Sera (manco a dirlo) Antonio Polito che l’ha buttata sul sarcasmo (“Grande successo a Napoli dell’ordinanza del sindaco che vietava i fuochi”), fino al corrispondente a Londra di Repubblica Antonello Guerrera che ha cinguettato in inglese contro Napoli sempre per i botti, non per la faida di camorra o per il cingalese che ci stava rimettendo la vita, raccogliendo migliaia di mi piace e commenti preoccupati soprattutto per la sorte degli animali domestici napoletani. Ecco, per citare solo tre casi: la vergogna del 32 dicembre, il giorno che nessun napoletano vorrebbe vivere con questo bollettino di guerra che apre il nuovo anno, si è perpetrata. Evoluta solo sotto l’aspetto tecnologico, se proprio vogliamo trovare una differenza.   

 

Covid, il bollettino del primo dell’anno: deceduti due sanniti al ‘San Pio’

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Benevento – Il 2022 si apre con due decessi per Covid all’ospedale ‘San Pio’ di Benevento. Si tratta di un 64enne di Cusano Mutri e di un 66enne di San Martino Sannita. È quanto emerge dal bollettino giornaliero dell’azienda ospedaliera di via Pacevecchia. 

Due, inoltre, i pazienti dimessi nelle ultime 24 ore, ma dieci i nuovi ricoverati tra cui due sanniti. Salgono, dunque, a 61 i positivi ricoverati: 25 sono sanniti e 36 risiedono fuori provincia. 

Dal febbraio 2020, i pazienti positivi al covid-19 deceduti sono 361 su 1515 trattati (sospetti 209 e accertati 1306), mentre i guariti risultano 848. 
Dei 1306 pazienti accertati positivi, trattati da febbraio presso l’Area Covid dedicata, 976 sono residenti nella provincia di Benevento. 

COVID, il bollettino dell’Asl di Avellino: sfiorati i mille contagi in Irpinia

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L’Azienda Sanitaria Locale comunica su 4.554 tamponi effettuati sono risultate positive al COVID 987 persone:

– 11, residenti nel comune di Aiello del Sabato;

– 13, residenti nel comune di Altavilla Irpina;

– 4, residenti nel comune di Andretta;

– 10, residenti nel comune di Aquilonia;

– 69, residenti nel comune di Ariano Irpino;

– 26, residenti nel comune di Atripalda;

– 45, residenti nel comune di Avella;

– 122, residenti nel comune di Avellino;

– 2, residenti nel comune di Bagnoli Irpino;

– 18, residenti nel comune di Baiano;

– 17, residenti nel comune di Bisaccia;

– 14, residenti nel comune di Bonito;

– 1, residente nel comune di Calabritto;

– 10, residenti nel comune di Calitri;

– 3, residenti nel comune di Candida;

– 4, residenti nel comune di Capriglia Irpina;

– 2, residenti nel comune di Carife;

– 9, residenti nel comune di Casalbore;

– 1, residente nel comune di Cassano Irpino;

– 3, residenti nel comune di Castel Baronia;

– 1, residente nel comune di Castelfranci;

– 1, residente nel comune di Castelvetere sul Calore;

– 77, residenti nel comune di Cervinara;

– 2, residenti nel comune di Cesinali;

– 2, residenti nel comune di Contrada;

– 1, residente nel comune di Conza della Campania;

– 1, residente nel comune di Domicella;

– 6, residenti nel comune di Flumeri;

– 6, residenti nel comune di Fontanarosa;

– 9, residenti nel comune di Forino;

– 4, residenti nel comune di Frigento;

– 10, residenti nel comune di Gesualdo;

– 34, residenti nel comune di Grottaminarda;

– 1, residente nel comune di Grottolella;

– 5, residenti nel comune di Lacedonia;

– 6, residenti nel comune di Lapio;

– 1, residente nel comune di Lioni;

– 3, residenti nel comune di Luogosano;

– 7, residenti nel comune di Manocalzati;

– 1, residente nel comune di Marzano di Nola;

– 6, residenti nel comune di Melito Irpino;

– 26, residenti nel comune di Mercogliano;

– 5, residenti nel comune di Montecalvo Irpino;

– 8, residenti nel comune di Montefalcione;

– 35, residenti nel comune di Monteforte Irpino;

– 5, residenti nel comune di Montefredane;

– 2, residenti nel comune di Montefusco;

– 2, residenti nel comune di Montella;

– 10, residenti nel comune di Montemarano;

– 9, residenti nel comune di Montemiletto;

– 55, residenti nel comune di Montoro;

– 4, residenti nel comune di Moschiano;

– 12, residente nel comune di Mugnano del Cardinale;

– 2, residenti nel comune di Nusco;

– 2, residenti nel comune di Ospedaletto d’Alpinolo;

– 1, residente nel comune di Pago del Vallo di Lauro;

– 4, residenti nel comune di Parolise;

– 3, residenti nel comune di Paternopoli;

– 1, residente nel comune di Pietrastornina;

– 7, residenti nel comune di Prata PU;

– 7, residenti nel comune di Pratola Serra;

– 16, residenti nel comune di Quadrelle;

– 2, residenti nel comune di Quindici;

– 1, residente nel comune di Rocca San Felice;

– 1, residente nel comune di Roccabascerana;

– 24, residenti nel comune di Rotondi;

– 1, residente nel comune di Salza Irpina;

– 2, residenti nel comune di San Mango sul Calore;

– 3, residenti nel comune di San Michele di Serino;

– 2, residenti nel comune di San Nicola Baronia;

– 9, residenti nel comune di San Potito Ultra;

– 7, residenti nel comune di San Sossio Baronia;

– 4, residenti nel comune di Santa Lucia di Serino;

– 4, residenti nel comune di Santa Paolina;

– 3, residenti nel comune di Sant’Angelo a Scala;

– 2, residenti nel comune di Sant’Angelo dei Lombardi;

– 1, residente nel comune di Santo Stefano del Sole;

– 1, residente nel comune di Savignano Irpino;

– 3, residenti nel comune di Senerchia;

– 8, residenti nel comune di Serino;

– 9, residenti nel comune di Sirignano;

– 42, residenti nel comune di Solofra;

– 11, residenti nel comune di Sperone;

– 12, residenti nel comune di Sturno;

– 5, residenti nel comune di Summonte;

– 5, residenti nel comune di Taurano;

– 4, residenti nel comune di Taurasi;

– 1, residente nel comune di Teora;

– 1, residente nel comune di Torella dei Lombardi;

– 1, residente nel comune di Torre Le Nocelle;

– 5, residenti nel comune di Trevico;

– 1, residente nel comune di Tufo;

– 7, residenti nel comune di Vallata;

– 5, residenti nel comune di Vallesaccarda;

– 5, residenti nel comune di Venticano;

– 4, residenti nel comune di Villamaina;

– 4, residenti nel comune di Villanova del Battista;

– 3, residenti nel comune di Volturara Irpina.

L’Azienda Sanitaria Locale ha avviato indagine epidemiologica sui contatti dei casi positivi.

Covid, precisazione di Mastella: “Ristorazione consentita solo per i posti a sedere”

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Il sindaco della Città di Benevento Clemente Mastella rende noto che rispetto all’ordinanza prot. n. 147543 del 29/12/2021 si è reso necessario un chiarimento atto a precisare che la ristorazione è consentita solo per i posti a sedere,  con esclusione di ogni possibilità  di “vendita e/o asporto” all’esterno del locale di alimenti e bevande, attività peraltro già vietata dall’Ordinanza del Presidente della Giunta regionale della Campania n. 28 del 19 dicembre 2021 (in B.U.R.C. n. 116 del 19 dicembre 2021).

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