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Napoli, parrucchieri: “Donne no vax vogliono ci chiedono di andare a casa loro”

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Napoli – “Ho scoperto con questo obbligo del green pass di avere otto clienti non vaccinate. Ho detto loro che non potevano venire nel salone e molte mi hanno proposto soldi in più per andare noi a casa da loro, ma francamente nessuno vuole correre eventuali rischi”. Così Salvatore De Maria, responsabile del settore parrucchieri per Casartigiani a Napoli, spiega la prima giornata delle nuove regole di accesso che costringono parrucchieri, barbieri e centri estetici a chiedere il certificato ai clienti.

“Quasi tutti lo mostrano – spiega De Maria – ma parecchi cominciano a essere anche stanchi di doverlo far vedere ovunque”. Il settore vive difficoltà anche dai barbieri: “Siamo scesi un po’ in questi mesi – spiega Francesco Bottone, responsabile barbieri – fino a qualche mese fa quando si parlava meno di contagi e infezione le cose erano quasi alla normalità, ora con la variante Omicron si parla sempre del virus. La gente sta rallentando un pochino, lo vedo anche da poca gente per strada”. 

Covid, direttore Asl Napoli1: “Boom contagi in fascia pediatrica”

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Napoli – “Nel distretto di Napoli 1 centro, quindi su Napoli, Capri e Anacapri, dal 20 dicembre al 19 gennaio c’è stato per la fascia di età da 0 a 5 anni un incremento del 171 per cento dei positivi, dai 6 ai 10 anni del 123 per cento è tra 11 e i 13 anni del 115 per cento. Quindi siamo passati da 2.146 nuovi positivi negli ultimi 10 giorni di dicembre a 4.978 nuovi positivi, esclusi quelli precedenti”. Così il direttore dell’Asl Na1 centro, Ciro Verdoliva, ai microfoni della trasmissione ‘Barba&Capelli’ in onda su Radio Crc. “Questi dati – spiega – sono poi da confrontare con i positivi delle segnalazioni delle scuole. Il fatto dissonante è che nel periodo 10-16 gennaio noi abbiamo avuto in totale 145 segnalazioni, quindi c’è un dato completamente diverso tra quelli che sono i nuovi positivi che recuperiamo dai tamponi eseguiti e i nuovi positivi che invece ci segnalano le scuole. Questo significa che non riusciamo a seguire il tracciamento, nonostante abbiamo organizzato una serie di risorse umane dedicate solo alla scuola”. Verdoliva lancia poi un invito ai genitori “affinché segnalino tempestivamente la positività alle scuole, in modo tale da agire per prendere in carico i contatti stretti. É un aiuto che chiediamo perché questo dovrebbe farlo l’Asl, ma quando si hanno da settimane mediamente 4 mila positivi al giorno solo su Napoli, questo è impossibile. Dai dati possiamo vedere lo tsunami che ci ha investito dal mese di dicembre con un picco importante a gennaio, raggiungendo in alcuni casi i 6mila positivi al giorno. Sulla città di Napoli – continua – in questo momento abbiamo 46mila positivi contemporaneamente, e se con una stima a ribasso ad ogni positivo associamo 3 contatti stretti che devono andare in isolamento, ce ne sono altre 120mila. La percentuale di non vaccinati nelle strutture ospedaliere ricoverati è dell’80 a 20, e in terapia intensiva questo valore è ancora più alto. Quindi paghiamo ancora una volta delle scelte democratiche non rispettose della libertà. Ad oggi, abbiamo sfiorato i due milioni di dosi inoculate, ma non siamo riusciti ancora ad arrivare a dei dati che ci possono garantire una percentuale su Napoli del 90 per cento. Siamo al 77 per cento. Nella fascia 5-11 anni, a ieri pomeriggio la percentuale dei vaccinati arriva al 17 per cento: una percentuale non accettabile” conclude. 

Mertens: “Pronto a tutto per restare a Napoli, ADL tesseri mio figlio”

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Napoli – Aveva già giurato amore eterno, ora se possibile ha fatto ancora di più. Dries Mertens offre sul piatto – magari provocatoriamente – le prestazioni di suo figlio ad Aurelio De Laurentiis. Nascerà tra due mesi, il nome non è stato ancora scelto da lui e dalla moglie Kat, ma può essere già azzurro. “Se il presidente non vuole rinnovare il contratto a me, gli do l’opportunità di tesserare lui. In questo modo avrebbe il centravanti del futuro e io non sarei costretto ad andare via da Napoli”, ha dichiarato il belga al Corriere dello Sport nell’intervista realizzata da Antonio Giordano

Ho un contratto con opzione a favore del club, aspetto e poi si vedrà – ha proseguito Mertens -. So che esistono due strade, una è quella dell’addio. E so anche che nel momento in cui sarà inevitabile salutarsi, a casa Mertens piangeranno tutti. Io, Kat e anche il bambino. Io qui sono un uomo felice e lo è la mia famiglia, ma bisogna anche essere realisti e pratici. Il Napoli potrebbe non avere più bisogno di me, e spero non accada subito, però nel caso in cui questo si dovesse verificare io tenderò la mano, sarò grato per avermi dato la possibilità di appartenere a questo mondo e di avermelo fatto apprezzare. Non dimenticherò un solo istante”.

Mertens sente che il rinnovo può passare per i suoi gol: “Voglio segnare tanto così il presidente sarà costretto a tenermi. Più gol faccio e più lui capirà che varrà la pena farmi firmare. E poi ho un asso nella manica. Invece di andare in giro a buttare soldi per comprare un attaccante nuovo, gli concedo la possibilità di tesserare mio figlio. Ha un centravanti giovane, con una carriera lunga davanti a sé. E io non devo mollare né la casa né Napoli. Non mi interessano i soldi, mi basta Napoli”. 

Domenica c’è il derby con la Salernitana, vietato fallire l’obiettivo dei tre punti: “Dobbiamo battere la Salernitana, abbiamo buttato via troppi punti e ci sono stati tolti tanti giocatori nei momenti chiave. Se il secondo Napoli di Sarri è stata la squadra più bella nella quale ho giocato, questa lascia dentro tante domande: dove saremmo se Covid, infortuni e Coppa d’Africa non ci avessero sottratto tutti quei compagni?”.

Tanta la fiducia riposta in Osimhen, a cui contende il posto di prima punta nello scacchiere di Spalletti: “So quanto vale Osimhen e cosa può diventare. Dipenderà molto da lui, dalla capacità di gestirsi. ha un potenziale spaventoso, già adesso incide come pochi ed è ancora giuvanissimo. in due anni ne ha dovute passare troppe, ma adesso toccherà a lui”. 

Infine un elogio a un vecchio compagno che decise di proseguire la carriera alla Juventus: “Il più grande con cui ho giocato è l’Higuain dei 36 gol in campionato. Non ha rivali. Sono compagno in nazionale di De Bruyne e di Lukaku, che rappresentano eccellenze. Ma il Pipita di quella stagione faceva di tutto e giocava per la squadra. Fu un mostro”. 

Camorra, Procuratore Riello: “Arcivescovo Battaglia nostro forte alleato”

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Napoli – L’arcivescovo di Napoli Domenico Battaglia è “un alleato forte e incredibile”. Lo ha detto Luigi Riello, procuratore generale di Napoli, nella conferenza stampa indetta per l’inaugurazione dell’Anno Giudiziario. “I camorristi e i mafiosi – ha aggiunto – sono molto vicini alla Chiesa, sono devoti ai santi patroni, ma, come ha già detto don Mimmo, non possono uscire dalla Chiesa con la pistola in una mano e il rosario nell’altra. I don Abbondio non possono più accettare nulla da mani grondanti di sangue”. Riello, ha ricordato, la decisione dell’arcivescovo di far rimuovere da una chiesa di Marano i doni del boss Lorenzo Nuvoletta. 

Carceri, Di Giacomo (S.PP): “Tensione alle stelle. Basta poco per infiammare il clima”

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“Nelle carceri della Campania – dove i positivi al Covid tra detenuti ed agenti superano le 600 persone – ci sono tutti i segnali perché basta una “scintilla” a provocare la stessa reazione dei detenuti delle rivolte della primavera 2020. Non ci vuole la “palla di cristallo” per prevederlo”. A sostenerlo è il segretario generale del Sindacato Polizia Penitenziaria – S.PP. – Aldo Di Giacomo, sottolineando che “altrettanto si può affermare per le carceri siciliane (oltre 400 positivi tra agenti e detenuti) e a “macchia di leopardo” negli istituti penitenziari di altre regioni dove i focolai della variante Covid si stanno diffondendo molto rapidamente”.
“Proprio perché la tensione è altissima è estremamente pericoloso – aggiunge – soffiare sul
“fuoco” alimentando attese ed aspettative sul “libera tutti”. In proposito, la Ministra Cartabia dovrebbe essere più cauta quando dichiara che “nelle carceri il primo e più grave tra tutti i problemi continua ad essere il sovraffollamento”; una percentuale di sovraffollamento che arriva al 114% e che “esaspera i rapporti tra detenuti”. E ancora: “Vivere in un ambiente degradato – ha dichiarato Cartabia – di sicuro non aiuta i detenuti nel delicato percorso di risocializzazione”. Non dimentichiamo che le rivolte nella primavera 2020 di fronte alla prima diffusione della pandemia furono alimentate proprio dalla richiesta di scarcerazioni facili. Il clima di “buonismo ad ogni costo”, rafforzato da continue esternazioni dei Garanti regionali e locali dei detenuti, contribuisce ad accrescere l’attesa.
Tenuto conto che 14 detenuti sono attualmente ricoverati in ospedale, non si sottovaluti che
potrebbe accadere di tutto nella reazione dei detenuti. A questo punto ci vogliono “pompieri” in grado di prevenire gli “incendi”. Come ci vogliono azioni straordinarie per tutelare il personale penitenziario nella salute e nel rischio quotidiano di aggressioni e violenze. Non è più sufficiente condividere la nostra preoccupazione ma bisogna procedere all’organizzazione immediata di Open Day di vaccinazioni nelle carceri proprio come accade fuori, all’obbligo del Green Pass e di mascherine Fpp2, ad un piano straordinario anti-contagio”. 

Si ribalta con auto e finisce in una scarpata nel Casertano

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Caserta – Un salvataggio complicato, quello compiuto nella notte dai Vigili del Fuoco del Comando Provinciale di Caserta in una zona di montagna compresa tra i comuni di Ailano e Valle Agricola. Un 60enne che era finito con l’auto in una scarpata adiacente alla provinciale 281, ribaltandosi, è stato salvato grazie all’intervento congiunto della squadra di vigili proveniente dal Distaccamento di Piedimonte Matese e del nucleo Saf (Speleo-alpino-fluviale); ma per trarlo in salvo, i pompieri hanno dovuto tagliare rami ed arbusti con le motoseghe, quindi sono scesi nella scarpata e con un’autogrù sono riusciti ad imbracare il 60enne e a portarlo sul piano stradale, dove c’erano i sanitari del 118 ad attenderlo. L’uomo ha riportato ferite ma non è in pericolo di vita.

Pnrr, De Stasio-Perifano-Moretti: “Aperti e pronti al confronto ma il Piano va discusso in Consiglio”

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Benevento – “Abbiamo appreso ieri dalla stampa che la Cabina di Regia del PNRR insediatasi nel Comune di Benevento qualche mese fa, avrebbe avviato una fase nuova, addirittura di valutazione di proposte e progetti. Ci chiediamo di quale proposte e di quali progetti si stia parlando! Al momento, contravvenendo ogni norma, anche di buona educazione istituzionale, sappiamo per certo che si parla di ciò che viene tenuto nascosto al Consiglio Comunale”. Inizia così la nota congiunta di Rosetta De Stasio, Luigi Diego Perifano e Angelo Moretti. 

“Noi non ci stiamo! Ribadiamo – aggiungono – la nostra piena disponibilità ad un confronto serio e costruttivo sulle strategie di sviluppo territoriale che devono accompagnare l’attuazione del PNRR: ma il confronto non può che avvenire alla luce del sole e soprattutto nella sede deputata, ovvero in Consiglio Comunale, e non certo attraverso la nomina di un “tecnico” espressione delle “opposizioni” in seno alla cabina di regia.

Non ci interessano accomodamenti o contentini: vogliamo discutere del futuro dei beneventani, specie di quello delle giovani generazioni, e dato che crediamo nella autorevolezza e nella rappresentatività del Consiglio Comunale continuiamo a chiedere che sia esso il luogo del dibattito e delle decisioni, nel mentre, per quanto ci riguarda, la cabina di regia è e deve restare un organismo di supporto squisitamente tecnico.

È questo, peraltro, l’unico modo per animare un dibattito pubblico, più che mai necessario, sulle prospettive della Città, coinvolgendo le forze sociali, le organizzazioni economiche, le istituzioni culturali, e rendendole partecipi e protagoniste di un passaggio fondamentale per le sorti della nostra comunità.

Al momento abbiamo la preoccupazione che si navighi a vista, e che, in mancanza di una visione organica, di un masterplan degli interventi coordinato con gli strumenti della programmazione territoriale, il tutto possa risolversi in un’affannosa rincorsa a finanziamenti per opere che potrebbero non portare gli auspicati benefici sul piano della crescita economica ed occupazionale.

Siamo dunque a reclamare maggior senso delle Istituzioni, più collegialità e trasparenza nelle scelte, affinché le opportunità offerte dal PNRR si realizzino attraverso uno sforzo collettivo che mobiliti le migliori energie e le migliori idee”. 

Madonna del Carmine, dopo il furto si pensa a misure di sicurezza: le parole di Don Biagio – VIDEO

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Salerno – Ha sentito un boato forte e ha pensato ad un incidente nella vicina strada, Don Biagio Napolitano che era all’interno del santuario della Madonna del Carmine e aveva accettato di incontrare una coppia di giovani sposi nonostante fossero già le 21 perché questa è la filosofia che guida da sempre la missione del santuario, aperto a tutti ed ad ogni ora possibile per essere sempre pronti a dare conforto e ascolto ai fedeli che spesso passano qui di prima mattina, prima di andare al lavoro o la sera prima di ritirarsi. Il santuario della Madonna del Carmine è infatti uno dei luoghi di culto più frequentati dai salernitani, che oggi sono feriti dal furto avvenuto ieri all’interno della sacrestia dove, mandando in frantumi la teca in vetro attraverso l’ausilio di una grossa pietra, i ladri hanno portato via un ostensorio ed un calice risalenti al 1700 in argento. Al lavoro per risalire agli autori la polizia che ha rilevato le impronte digitali e le riprese delle videocamere di sorveglianza presenti in zona. Per i ladri non è stato difficile introdursi nella chiesa. Un furto sacrilego che causa un danno economico storico e naturalmente anche di fede e che renderà necessario adottare da parte del santuario delle misure di sicurezza. 

 

Bimbo ucciso: perizia esclude problemi, madre resta in galera

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Torre del Greco (Na) – Resta in carcere Adalgisa Gamba, la donna di 40 anni accusata di avere provocato la morte del figlio di due anni e mezzo, bimbo annegato nelle acque antistanti la zona La Scala di Torre del Greco (Napoli) la sera dello scorso 2 gennaio. Il medico incaricato dal gip del tribunale di Torre Annunziata Fernanda Iannone, ha infatti stabilito che la situazione psichica della donna è compatibile con la detenzione in galera. La quarantenne sulla scorta di quanto scritto da Camillo De Lucia – il professionista a cui è stato chiesto di effettuare gli ”accertamenti sanitari urgenti per la valutazione della compatibilità dello stato neuropsichiatrico di Agalgisa Gamba con il regime penitenziario”, così come scritto nell’ordinanza di convalida della misura cautelare firmata dal giudice per le indagini preliminari, resta dunque detenuta nel carcere femminile di Pozzuoli, dove è stata portata a seguito della decisione presa al termine dell’interrogatorio di garanzia tenutosi lo scorso 5 gennaio. A chiedere la perizia, concessa poi dal gip nel provvedimento nel quale aveva disposto ”l’applicazione della misura coercitiva della custodia cautelare in carcere”, era stata la difesa dell’imputata, sulla scorta anche di una precedente consulenza di parte che aveva invece evidenziato come il regime carcerario potesse non essere compatibile con le condizioni della donna. Da ciò che si apprende, nei prossimi giorni dovrebbe infine tenersi l’udienza del tribunale del Riesame, durante la quale sarà stabilito se persistano ancora esigenze cautelari tali da tenere in carcere Adalgisa Gamba.

Strega, con l’Alessandria arbitra il ‘telesino’ Rapuano

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Benevento – Un arbitro di origini sannite per Alessandria-Benevento, gara della prima giornata di ritorno in programma sabato pomeriggio (ore 14) allo stadio Moccagatta. Antonio Rapuano della sezione di Rimini è infatti nato in Romagna ma proviene da una famiglia di San Salvatore Telesino. Ha già incrociato i giallorossi sei volte in carriera rivelandosi una sorta di talismano, visto che il Benevento con lui non ha mai perso: tre pareggi e tre vittorie. L’ultimo successo risale al 4-0 sul Pescara del campionato 2019/2020, match casalingo a porte chiuse che anticipò giusto di qualche ora lo stop dei campionati e al lockdown sancito dal Governo per far fronte alla pandemia.

Nelle stagioni precedenti Rapuano e il Benevento si erano ritrovati in occasione del pari interno con il Brescia (1-1) del 2018/19, dello 0-0 con l’Ascoli nel torneo cadetto 2016/17, del 4-0 interno con la Reggina e della vittoria casalinga con la Vigor Lamezia (3-1), entrambi del campionato di Lega Pro girone C 2014/15. Il primo precedente in assoluto, invece, si riferisce al campionato 2012/13, sempre in C, con il pareggio a reti inviolate al Vigorito contro il Barletta

In occasione del match di sabato Rapuano sarà coadiuvato dagli assistenti Davide Imperiale di Genova e Marco Della Croce di Rimini. Il quarto uomo sarà Leonardo Mastrodomenico di Matera. Al Var agiranno Eugenio Abbattista di Molfetta e Alessio Tolfo di Pordenone, quest’ultimo nel ruolo di assistente. 

 

 

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