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Covid, a Napoli il reparto del Santobono è pieno: 20 bimbi ricoverati

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Napoli – “La situazione è difficile. Abbiamo raddoppiato i posti letto per i bimbi con il covid, passando da 10 a 20 che oggi sono tutti pieni”. Così Vincenzo Tipo, primario del Pronto Soccorso dell’ospedale pediatrico Santobono di Napoli, spiega all’ANSA la situazione difficile dell’ospedale pediatrico, punto di riferimento per i bambini di tutta la Campania.

“Il reparto – spiega Tipo – è completamente pieno. Abbiamo una percentuale di accessi al pronto soccorso di bimbi malati di covid di 50 al giorno. Sono numeri inimmaginabili fino a due settimane fa, che non avevamo mai avuto. La maggior parte si tratta di bimbi lattanti, al di sotto di un anno. Hanno la febbre anche alta che spaventa i genitori che li portano qui e dal nostro tampone emergono positivi. Per fortuna non tutti necessitano del ricovero, la maggior parte non hanno patologie respiratorie né sono disidratati e quindi li mandiamo a casa con controlli del pediatra di base. Meno del 10%, invece, li ricoveriamo”.

Una situazione difficile per il Santobono che però affronta con coraggio la pandemia che sta attaccando la società dei bambini: “I genitori – spiega Tipo – sono spaventati e cerchiamo di rassicurarli, spieghiamo loro le manifestazioni da tenere sotto controllo e di interfacciarsi con il pediatra di famiglia, che poi ci ricontatta se vede che la cosa stesse stiano peggiorando. L’Omicron si comporta così, lo dicevamo da tempo che se una buona parte dell’età adulta è vaccinata, il virus per sopravvivere deve aggredire chi non ha anticorpi e quindi parliamo dei bimbi non vaccinati da 0-5 anni, in cui il covid trova terreno molto fertile. Attualmente i bambini costituiscono infatti il 30-35% di tutti i positivi in Italia”.

Numeri forti che colpiscono sia figli di genitori non vaccinati che con due somministrazioni. La maggior parte dei bambini al Santobono è in degenza normale, tranne uno che attualmente è in terapia intensiva: “Abbiamo un bimbo – spiega il primario – che ha delle comorbilità con una situazione complessa. Ha 3-4 anni e una sindrome genetica importante con il covid che peggiora la sua condizione di base. Poi abbiamo due bimbi con problemi respiratori che hanno avuto ossigeno, mentre tutti gli altri hanno febbre alta e problemi gastrointerstinali, li teniamo ricoverati per 4-5 giorni, poi stanno meglio e li dimettiamo per proseguire terapia a casa”.

LEGGI ANCHE – https://www.anteprima24.it/napoli/covid-policlinico-napoli-reparto-pediatrico-pieno-bimbi/

Arpac, nuova sede alla Spina Verde per attività laboratoriali

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Benevento – Esito positivo per il sopralluogo dei vertici regionali e provinciali dell’Arpac tenuto questa mattina presso i locali della nuova sede al Rione Libertà. La struttura, che va ad aggiungersi (almeno temporaneamente) a quella in via San Pasquale,  consentirà di migliorare le capacità operative dell’Agenzia.

All’ispezione hanno partecipato con il direttore generale regionale dell’Arpac, Stefano Sorvino, e quello provinciale, Elina Barricella, anche il sindaco di Benevento Clemente Mastella e l’assessore comunale all’Ambiente, Alessandro Rosa. Era presente anche l’amministratore dell’Asia Donato Madaro.

“Per il Rione Libertà è una giornata importante. Una struttura degradata avvilita quale questa della Spina Verde, non sfruttata sinora, trova esteticamente nuova linfa – ha sottolineato il primo cittadino -. Ci saranno 30 nuovi funzionari che lavoreranno in questo territorio e ci sarà pure un ritorno sull’economia nel quartiere. L’Arpac si assumerà pure il compito a tenere in piede la cura del verde  e la Spina Verde troverà giovamento”.

Il direttore Sorvino ha evidenziato: “Questi locali sono attivi dal 27 dicembre scorso e concessi in comodato d’uso da parte del Comune. Sono locali moderni funzionali per le attività laboratoriali. Organizzeremo un evento inaugurale appena il Covid abbasserà la sua morsa sulla tematica ambientale “.

 

Allegri: “Credo che Juve-Napoli si giocherà. Chiesa e Dybala stanno bene”

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Torino – “Noi ci siamo preparati per giocare, credo che giocheremo: mentalmente dobbiamo essere focalizzati perché è uno scontro diretto, le altre dinamiche non sono di mia competenza e dobbiamo solo prepararci”. Così Massimiliano Allegri in vista della sfida contro il Napoli che potrebbe essere a rischio per i casi Covid nel gruppo squadra dei partenopei. “La mia opinione non conta, bisogna solo rispettare i ruoli – aggiunge il tecnico bianconero – ed è più semplice di ciò che serve: uno detta le regole, da lì non si scappa. E’ uno stato di emergenza, nell’emergenza vanno trovate soluzioni nel bene e nel male”.

Condizione squadra: “La squadra ha lavorato bene, ne avevamo bisogno. Abbiamo lavorato poco a parte l’ultima settimana. Bonucci fuori domani e domenica di sicuro, vediamo per la Supercoppa; Danilo la prossima settimana sarà a disposizione, Pellegrini e Kaio hanno avuto un attacco influenzale e hanno lavorato da soli, non ci saranno domani; abbiamo recuperato Chiesa e Dybala. Ramsey è tornato oggi dopo il permesso per lavorare in maniera differenziata in Inghilterra, comunque è un giocatore in uscita. Arthur aspettiamo oggi l’esito del tampone se è negativo”.

Morata:  “Morata non parte. È un giocatore che l’anno scorso ha fatto 21 gol, quest’anno è già a 7. È un giocatore di rendimento, il problema di Alvaro è che nel calcio ci sono le etichette. Ha numeri da giocatore importante ma è visto come uno a cui manca qualcosa. Io ci ho parlato e gli ho detto che da qua non si muove perché per trovare uno alla sua altezza serve prendere i migliori 4 o 5 attaccanti. Alvaro rimane con grande entusiasmo, chiuso il discorso”.

Le condizioni di Chiesa e Dybala. Dubbi di formazione: “I difensori sono due, di terzini ne ho tre. Cuadrado è pure diffidato ma abbiamo tre partite una dopo l’altra. Chiesa sta molto bene, devo fare una scelta tra chi far giocare davanti. Chiesa e Dybala, essendo tornati entrambi da un infortunio lungo, potrebbero alternarsi per abituarli al ritmo partita. O gioca uno o gioca l’altro. Avendo fuori Ramsey e Arthur, Locatelli giocherà di nuovo centralmente e tra McKennie, Rabiot e Bentancur ne giocheranno due”.

Nuovo anno: “Abbiamo lavorato sul piano fisico e su quello tecnico. Abbiamo lavorato molto, ci servivano questi giorni. Da domani saremo pronti per affrontare le sei partite di gennaio che saranno molto importanti per la stagione. Abbiamo con la Samp una partita di Coppa Italia, poi la Supercoppa e quattro partite di campionato molto complicate”.

Contagi:  “Ci sono gli organi di competenza che devono decidere. Noi possiamo solo allenarci e giocare con quelli che abbiamo. Questo è uno stato di emergenza e bisogna trovare le soluzioni, nel bene o nel male”. Arthur resta? “Al 99% la rosa rimane questa”.

Rinviare la gara: “Noi ci siamo preparati per giocarla e la giocheremo. Per noi è importante, dobbiamo pensare solo alla partita contro una squadra che ha cinque punti in più di noi e gioca bene. Le altre dinamiche non sono di mia competenza. Noi dobbiamo solo prepararci: allenamento stamattina, poi rifinitura. Sarà una partita difficile, il Napoli in emergenza a San Siro aveva già vinto contro il Milan. La mia opinione personale non conta niente, dico che bisogna rispettare i ruoli, chi comanda deve prendersi le responsabilità e decide. Non so quali siano alla lettera i decreti, ma so solo che se ci dicono che domani si gioca, noi dobbiamo prepararci e presentarci”.

Sognare lo scudetto: “L’Inter è la squadra nettamente favorita per vincere lo scudetto. Non me ne voglia Simone (Inzaghi n.d.r.), ma può perderlo solo lei lo scudetto. Noi dobbiamo fare un passetto alla volta e poi vediamo. Cerchiamo di vincere la prima partita dell’anno e dare un altro colpetto alla classifica”.

Rinforzo in attacco: “I gol mancano dai centrocampisti, sulle palle inattive. L’attacco ha fatto il suo, abbiamo due acquisti come Dybala e Chiesa che ci daranno una grossa mano e faranno quattro mesi importanti. Gli acquisti a gennaio incidono poco, dobbiamo migliorare quello che abbiamo. Per raggiungere gli obiettivi bisogna viaggiare a una velocità di crociera che a noi è mancata, bisogna cercare di tenere sempre il motore acceso”

 

Insigne via, tifosi sui social: “Un addio triste”. L’intermediario: “Darà il massimo per il Napoli”

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Napoli – “Ha fatto quello che avrebbe fatto chiunque, nulla da dire, solo grazie per l’impegno e la maglia sudata ogni partita. Quello che fa storcere un po’ il naso è la tempistica: a due giorni da una partita così importante, soprattutto per i tifosi… si poteva attendere la fine del campionato, così che nessuno avrebbe potuto dire nulla. Ora gli sfottò sono dietro l’angolo, ad ogni errore, gol mangiato. Un epilogo triste”. Così Antonio, tifoso del Napoli, sui gruppi social degli ultrà commenta l’addio di Lorenzo Insigne, che ieri sera ha firmato il suo nuovo contratto con il Toronto. Un commento che sintetizza quello di tanti altri sostenitori azzurri. Insigne andrà in Canada a 31 anni, con un contratto di cinque da 11,5 milioni di base di stipendio annuo più 4 milioni di bonus.

Un contratto raccontato oggi da Andrea D’Amico, agente e intermediario, a Radio Marte: “Lavorando per Toronto come loro rappresentante, quando i tempi l’hanno consentito – racconta – ho fatto in un lampo questa transazione con Lorenzo. Ci sono state molte carte con il contratto MLS e Toronto. Il Toronto può prendere Insigne già a gennaio? Sicuramente no, l’operazione è stata pensata per portarlo a luglio. Ora Lorenzo è concentrato al massimo per la stagione con il Napoli. Fin quando sei in contatto con una squadra dai il massimo per quella squadra, poi ti concentri su altro, non ci trovo niente di strano, è lavoro”.

Il capitano azzurro di Frattamaggiore, in provincia di Napoli, lascerà la città dove ora vive, a Posillipo, e costruirà un pezzo di carriera nuova, ma senza giocare da avversario del Napoli. Un desidero che nel tempo potrebbe legarlo ancor di più ai tifosi che hanno sempre malvisto chi, da napoletano, ha lasciato la maglia azzurra per tornare da avversario. Due su tutti, Fabio Cannavaro, che lasciò presto la città per fare poi carriera in Inter, Juventus e Real Madrid, e prima ancora per Ciro Ferrara che dopo 10 anni in azzurro andò a giocare altri 10 alla Juventus.

Insigne non voleva lasciare con quest’ultima spaccatura con i tifosi che in questi anni lo hanno apprezzato, ma anche criticato fortemente qualche suo errore. Lui ha invece un legame vero e personale con la maglia azzurra e proprio per questo non se la sentiva di affrontarla, oltre al fatto di aver avuto l’offerta così forte dal Canada. Ma si era ormai deteriorato il rapporto con la società, con la quale Insigne era entrato in collisione già nel novembre 2019 quando – dopo il pari con il Salisburgo in Champions League – insieme a Mertens, Callejon e Allan aveva guidato il ‘no’ a Edoardo De Laurentiis che voleva far tornare la squadra in ritiro. Da allora Insigne è rimasto in campo, con la fascia di capitano e legando con gli allenatori, ma lontano dal presidente De Laurentiis che lo ha inserito nella lista dei giocatori ai quali tagliare l’ingaggio per tenere economicamente a galla il Napoli. L’offerta di 3,5 milioni per il rinnovo dell’ingaggio è stata ritenuta insoddisfacente e il capitano ha deciso di chiudere la sua avventura in azzurro e partire per l’altra parte del mondo. Ma da qui a giugno il sogno resta quello di vincere con la maglia del Napoli.

Se il Sindaco dice ai suoi cittadini “andate fuori a cercare lavoro”

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Benevento – Sono quindici, alcuni di loro hanno famiglia con figli da sfamare. Verranno presto dimenticati, vittime di un’altra angosciante vicenda che definisce il quadro desolante di un territorio moribondo. Quindici lavoratori che hanno dato tutto nella lotta al Covid nel periodo più difficile dal Dopoguerra. Non si sono risparmiati nonostante una situazione di precarietà assoluta, di profonda incertezza sul domani, con contratti in scadenza di mese in mese. Hanno rischiato in un luogo in cui il contagio galoppa più che altrove: un ospedale. E sono stati scaricati. Contratto scaduto il 31 dicembre, addio rinnovo. E basterebbe già questo, non servirebbe aggiungere altro, per spingere le istituzioni a non indirizzare lo sguardo altrove.

Oggi una loro delegazione è stata ricevuta a Palazzo Mosti. Avrebbe dovuto esserci il direttore generale del San Pio, Mario Ferrante, e non si è presentato (al suo posto il direttore sanitario Di Santo). C’era invece il Sindaco di Benevento, Clemente Mastella, che non ha trovato una frase migliore di questa: “Andate fuori, dove il lavoro c’è e il percorso è più breve”. Lui, primo cittadino da oltre cinque anni, lo ha detto a genitori, padri e madri di famiglia, come se fossero le parole più naturali del mondo. Chissà quante volte i quindici le avranno sentite pronunciare da amici e parenti, inammissibile che lo dica un Sindaco che ha basato la recente campagna elettorale sulla sua quarantennale carriera politica. Un curriculum che torna spesso nel cassetto quando c’è da risolvere le tante, tantissime questioni che attanagliano i precari della sua comunità.

Quella del lavoro è un’emergenza nell’emergenza. Da qualche giorno sui social gira un’immagine eloquente, una foto scattata lo scorso 2 gennaio alla stazione centrale di Benevento: decine di persone in attesa di un treno verso il Nord, verso una salvezza e un futuro altrimenti cancellati dal malgoverno. Vanno via non per consiglio, ma per necessità, una questione di vita o di morte. Chi è in politica da 40 anni dovrebbe saperlo, più che stappare bottiglie sventolando classifiche sulla qualità della vita ogni qual volta la sua città scala una, al massimo due posizioni nei bassifondi in cui è relegata. Ma dovrebbe soprattutto fare qualcosa per cambiare finalmente lo scenario guardandosi bene nel dare indicazioni che rasentano la banalità. A fornirle ci pensa già la realtà deprimente.

Napoli, un calciatore e un membro dello staff tecnico positivi al Covid

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“In seguito al giro di tamponi effettuato questa mattina al gruppo squadra è emersa la positività al Covid-19 di Alex Meret e di un membro dello staff tecnico. I positivi, regolarmente vaccinati, sono asintomatici e osserveranno il periodo di isolamento come da protocollo”. Questo la nota del Napoli che annuncia due positivi.

Allenamento mattutino per il Napoli alla vigilia del match con la Juve

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Seduta mattutina per il Napoli all’SSC Napoli Konami Training Center. Gli azzurri preparano il match contro la Juventus in programma domani a Torino alle ore 20.45. La squadra si è allenata sul campo 1 iniziando la sessione con torello e attivazione a secco. Successivamente lavoro tecnico tattico e chiusura con partitina a campo ridotto.

 

Mastella (per ora) dà il via libera alla scuola in presenza il 10 gennaio

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Benevento- “Non mi opporrò all’apertura del 10 gennaio per le scuole con lezioni in presenza, ma se vedrò la crescita dei contagi in città prenderò provvedimenti anche contro le determinazioni del Governo Draghi”.

Il sindaco Clemente Mastella, parlando questa mattina a margine del sopralluogo effettuato nei nuovi uffici dell’Arpac presso la Spina Verde, ha affrontato il tema spinoso della riapertura delle scuole dopo le vacanze di fine anno e del Teatro Comunale. Per quanto riguarda la riapertura delle aule e la ripresa delle lezioni in queste ore si registra un forte contrasto tra gli orientamenti del Governo, che vuole riaprire, e alcuni presidenti di Regione, tra i quali Vincenzo De Luca della Campania, che premono invece per la ripresa della didattica a distanza in considerazione dell’elevato numero di contagi che si registra per via della variante Omicron.

La posizione di Mastella è quella di attendere i dati circa l’andamento della curva epidemiologica: il sindaco di Benevento ha il potere di imporre il blocco delle lezioni in città, cosa che riguarderebbe gli studenti di ogni ordine e grado. La sua posizione è articolata: “Io sono favorevole al lockdown anche se di modesta entità. Questo è l’unico strumento che ci ha salvati nei momenti drammatici. D’altra parte, non mi opporrò alle decisioni del Governo. Noi sindaci dobbiamo essere compatti. L’Italia è in un momento drammatico dal punto di vista emergenziale. L’altra volta ne uscimmo con il lockdown. Prenderò in definitiva le decisioni più appropriate anche vedendo le responsabilità che si assumeranno Governo e Regioni. Io mi assumerò le mie”.

Sull’altra questione spinosa, ovvero il completamento dei lavori di ristrutturazione del Teatro Comunale “Vittorio Emmanuele”, Mastella ha mostrato tutta la propria insoddisfazione rispetto ai ritardi dei vertici regionali per l’accredito dei fondi: “Sono con un anno di ritardo. Per me è inaccettabile. Scriverò oggi al dirigente regionale affermando come la burocrazia sia vischiosa anche questa volta. Non fa bene alla nostra comunità. Non dipende da noi del Comune. Stesso discorso si registra sulla struttura di via Matarazzo. Ci sono ritardi che non dipendono da noi. Spero che non si vada al di la della primavera. Altrimenti sono pronto a chiedere i danni al Provveditorato alle Opere Pubbliche

 

Monumento imbrattato a Ercolano, l’ira del sindaco

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Ercolano – Imbrattato con scritte a pennarello il monumento e le panchine circostanti in piazza Colonna a Ercolano (Napoli). L’episodio, avvenuto nella serata di martedì 4 gennaio, suscita l’ira del sindaco della città vesuviana, Ciro Buonajuto che dice: ”Abbiamo sconfitto la camorra, quella violenta, che seminava terrore e paura, oggi la nostra sfida più grande è sconfiggere la malavita del menefreghismo, del mancato rispetto del bene comune, ed educare alla bellezza”.

Il primo cittadino esprime amarezza e aggiunge: ”Ciò che mi addolora maggiormente è che i protagonisti di questo atto sono delle ragazzine e dei ragazzini che nonostante i richiami dei commercianti, hanno continuato nella loro azione’‘. Il monumento in piazza Colonna è tra i primi in Italia ad essere stati eretti per celebrare l’avvenuta Unità, e a realizzarlo fu l’architetto Leonardo Filotico, sindaco a Ercolano nel 1861. Proprio alle spalle di quella piazza ‘‘Stiamo facendo ogni sforzo, come amministrazione, per realizzare la terrazza sugli Scavi di via Cortilivia Mare, un luogo dalla straordinaria bellezza, ma anche dal forte significato simbolico; proprio lì veniva ucciso Salvatore Barbaro, vittima innocente della camorra. Un’opera pubblica che renderà più vivibile l’intera zona, oltre a rappresentare una ulteriore attrattiva turistica per Ercolano” continua il primo cittadino. Un ausilio alle indagini, affidate alla Polizia Municipale, potrà essere fornito dalle telecamere presenti in zona.

Una grande Feldi Eboli non basta, la Supercoppa va all’Italservice Pesaro

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Prendi una squadra ferma da quasi un mese e mettila in campo di fronte a un pubblico caldo, caldissimo che tifa per i propri beniamini. Quei beniamini assetati come non mai di rivincita. Prendi un trofeo ambito come la Supercoppa Italiana e mettilo in palio. Prendi un giovane portiere di indubbie qualità e prospettive, ma al suo debutto con la maglia dei campioni d’Italia, e mettilo a difendere i pali al posto di un guardiano di caratura mondiale come Espindola. Aggiungiamoci poi di andare tre volte in svantaggio, di cui una per due gol.

Fatto? Bene, ma non scordarti della fame, della classe, della qualità di una rosa di campioni che non smette mai, e sottolineiamo mai, di stupire. Il risultato, alla fine dei conti, può essere solo uno, anzi sempre lo stesso: l’Italservice Pesaro vince la sua seconda Supercoppa Italiana della storia, il suo quinto trofeo in assoluto e consecutivo a livello nazionale. La squadra di mister Fulvio Colini ha superato una immensa Feldi Eboli 6-5 a casa sua, alzando l’ennesima coppa di un percorso che si arricchisce dell’ennesima soddisfazione.

Privo di Espindola, Colini lancia il debuttante Cianni tra i pali e Manuel fa capire a tutti di che pasta è fatto: parate su parate, complicate e decisive, soprattutto in avvio. Il primo tempo scorre via veloce, Pesaro fa la partita, protesta per un rigore piuttosto solare su Borruto, ma Calderolli porta in vantaggio i suoi a ridosso dell’intervallo. Eboli comanda 1-0 al rientro dagli spogliatoi.

Nella ripresa, succede letteralmente di tutto. Un gigantesco Salas (premiato inevitabilmente come MVP della finale) duetta con De Oliveira e il numero 18 insacca l’1-1 dopo che il paraguayano gli restituisce palla. L’Italservice riprende a dettare i tempi della partita ma Eboli effettua un nuovo sorpasso con Romano che da piazzato trova una leggerissima deviazione di Cianni, a detta degli arbitri, ed è 2-1. Non mancano le proteste. De Oliveira e Salas non ci stanno, si invertono i ruoli e quest’ultimo fa 2-2. Dura poco, Schiochet spacca il sette, 3-2 Eboli. Dal Cin si traveste da Superman e blocca i tentativi di Salas e Canal. Calderolli è chirurgico e regala il primo doppio vantaggio ai suoi, 4-2 per i campani. Sembra finita, anzi sarebbe finita per tutti. Eccetto per l’Italservice. Mister Fulvio Colini ordina a Taborda di indossare la maglia del quinto di movimento a 5′ dalla fine, mossa azzeccata: Salas, ancora lui, accorcia le distanze e Taborda ristabilisce la parità. Alla sirena è 4-4. L’Italservice Pesaro non muore mai.

Non manca qualcuno all’appello? Il Cobra! Borruto sfrutta l’ennesima sponda di un monumentale De Oliveira e gela il PalaSele in avvio di primo tempo supplementare regalando il primo vantaggio biancorosso di questa finale. Le squadre si invertono di campo. Eboli attacca in cinque e Calderolli fa tripletta, è 5-5. L’altalena di emozioni sembra fermarsi sul palo di De Oliveira a ridosso della sirena. Ma c’è tempo ancora per un attacco, a uno dalla fine. Colini non vuole andare ai rigori, Cuzzolino veste i panni del portiere. De Oliveira viene servito da Salas, oggi si sono trovati a meraviglia, il numero 18 allora pesca Honorio sul secondo palo tutto solo e l’eterno Honorio non fallisce l’appuntamento con la storia, spinge in rete la sfera e regala la Supercoppa Italiana all’Italservice Pesaro. Una infinita Italservice Pesaro che esulta, eccome se esulta. Come esultano il presidente Lorenzo Pizza, la sua famiglia e tutti i dirigenti. Come esulta lo staff tecnico, capeggiato da un meraviglioso Fulvio Colini, al suo ventesimo titolo italiano in bacheca.

ALBO D’ORO SUPERCOPPA ITALIANA SERIE A – 1992 BNL Roma, 1993 n.d., 1994 Ladispoli, 1995 n.d., 1996 n.d., 1997 Torino, 1998 n.d., 1999 Torino, 2000 n.a., 2001 n.d., 2002 Prato, 2003 Prato, 2004 Arzignano, 2005 Perugia, 2006 Arzignano, 2007 Luparense, 2008 Luparense, 2009 Luparense, 2010 Marca, 2011 Marca, 2012 Luparense, 2013 Luparense, 2014 AcquaeSapone, 2015 Pescara, 2016 Pescara, 2017 Luparense, 2018 AcquaeSapone, 2019 Italservice Pesaro, 2020 non assegnata, 2021 Italservice Pesaro.

ITALSERVICE PESARO-FELDI EBOLI 6-5 d.t.s. (0-1 p.t., 4-4 s.t., 5-4 p.t.s.)
ITALSERVICE PESARO
: Cianni, Tonidandel, Salas, Borruto, Canal, Ceccolini, Mariani, Fortini, Honorio, Taborda, Cuzzolino, De Oliveira, De Luca, Vesprini. All. Colini.

FELDI EBOLI: Dal Cin, Romano, Pesk, Calderolli, Schiochet, Vavà, Caponigro, Trentin, Bissoni, Senatore, Melillo, Selucio, Glielmi, Pasculli. All. Samperi.

RETI: 18’40” p.t. Calderolli (F), 3’50” s.t. De Oliveira (P), 6’28” aut. Cianni (F), 10’09” Salas (P), 10’48” Schiochet (F), 13’53” Calderolli (F), 14’59” Salas (P), 17’14” Taborda (P), 2’06” p.t.s. Borruto (P), 3’01” s.t.s. Calderolli (F), 3’58” Honorio (P).

ARBITRI: Alessi (Taurianova), Ronca (Rovigo), Minichini (Ercolano) CRONO: Marino (Agropoli).

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