Salerno – “A breve sarà ripristinata la fermata Sassano – Teggiano, in provincia di Salerno. Grazie agli opportuni interventi tecnici e amministrativi di Trenitalia insieme al Comune di Sala Consilina, il servizio sostitutivo di Trenitalia Campania, sospeso temporaneamente, riprenderà a funzionare“. A darne notizia è Tommaso Pellegrino, capogruppo di Italia Viva in Consiglio regionale della Campania che ha interagito con i vertici regionali di Trenitalia, ai quali ha esposto le criticità create alle comunità locali, private di un servizio essenziale. “Ringrazio il direttore regionale di Trenitalia Mario Cuoco (rpt, Cuoco), che tempestivamente si è attivato per risolvere i disagi creati agli utenti. Il lavoro della Regione Campania sulle Aree Interne continua con attenzione e determinazione” ha concluso Pellegrino.
Trenitalia, Pellegrino: “A breve sarà ripristinata la fermata Sassano–Teggiano”
Juve Stabia, pagano Sottili e Rubino: comunicati gli esoneri
Castellammare di Stabia (Na) – La sconfitta con il Monopoli ha fatto saltare il banco in casa Juve Stabia. A pagare dazio sono il tecnico Stefano Sottili e il direttore sportivo Raffaele Rubino, entrambi sollevati dai rispettivi incarichi. Si tratta del secondo avvicendamento sulla panchina delle vespe, dopo il prematuro addio con Walter Novellino.
Stefano Sottili – “La S.S. Juve Stabia comunica di aver sollevato Stefano Sottili dall’incarico di allenatore della Prima Squadra. Ringraziandolo per la professionalità profusa, la Società augura a Sottili le migliori fortune umane e professionali. Si comunica, inoltre, che il nome del nuovo allenatore sarà annunciato nelle prossime ore“.
Raffaele Rubino – “La S.S. Juve Stabia comunica la decisione di sollevare dall’incarico il Direttore Sportivo Raffaele Rubino. Al dirigente va il ringraziamento per quanto fatto in questi mesi di collaborazione portati avanti con impegno e professionalità, unitamente ai migliori auguri per il futuro“.
SRA: “A Salerno arrivato carico di rifiuti che rischia di far scoppiare un disastro ambientale”
Salerno – La Sviluppo Risorse Ambientali Srl, in merito alla vicenda del rientro dei container provenienti dalla Tunisia, effettuato lo scorso 22 febbraio 2022, fa presente che da oltre due anni si sta opponendo fermamente a detta assurda scelta di rientro degli stessi operata sia dal Ministero degli Esteri che dal Ministero della Sviluppo Economico che dalla Regione Campania.
A ricordarlo sono, Giorgio e Francesco Avagliano, i legali dell’azienda autorizzata allo stoccaggio e al trattamento dei rifiuti con sede a Polla (SA), al centro da quasi due anni di una vicenda che si muove tra l’inverosimile e il tragicomico e che vede oggi ben 213 container colmi di rifiuti di dubbia provenienza.
“Ininterrottamente la SRA ha inviato centinaia di comunicazioni a partire dal mese di gennaio 2020 e sino al mese di febbraio 2022 chiedendo alla Regione di verificare la presenza dei sigilli installati dall’azienda sui container ben due anni fa – affermano i due legali – Ma nessuno ha mai ascoltato. E una volta scaricati i container nel porto di Salerno si è verificato quello che tutti temevano”.
Mentre il governo tunisino, sconvolto già da scandali e arresti per corruzione che nulla hanno a che vedere con l’azienda salernitana, la Regione Campania e il Ministero all’Ambiente hanno deciso di riportare, senza nemmeno un contraddittorio, i rifiuti in Italia.
“I sigilli sono stati manomessi ed i container aperti in Tunisia – accusano i legali dell’azienda di Polla – Richiusi non si sa da chi ed apposti sigilli non di SRA. In palese violazione della convenzione di Basilea. Basti pensare al solo container numero 213, in esubero rispetto alla spedizione originale, contenente “materiale bruciato”, come confermato anche da alcuni politici, senza alcuna analisi e miscelato dai tunisini, atto che già ne pregiudicherebbe la regolarità, secondo la legislazione internazionale.
Ad oggi i container sono sotto controllo delle autorità, posti sotto sequestro dai Noe dei Carabinieri.
“I container partiti dall’Italia avevano tutti i certificati d’analisi – contestano i legali dell’azienda, da anni impegnata nel ciclo di gestione dei rifiuti – Quelli tornati in Italia non hanno i sigilli di SRA apposti in fase di invio. Questo vuol dire che sono stati aperti e manomesso il loro contenuto. Ed una volta manipolato e maneggiato il suo contenuto, questo andava nuovamente campionato ed analizzato”.
Chi si assume la responsabilità di quello che hanno messo nei container aperti in Tunisia? Che tipo di rifiuti hanno permesso che arrivasse in Italia senza campionatura? Chi ha permesso e/o verificato la presenza e/o l’inserimento di materiale vietato o pericoloso all’interno degli stessi? Qualcuno dei nostri rappresentanti pubblici che tanto tengono alla nostra salute è in grado di dirlo?
“Il rientro sic et simpliciter dei container, senza caratterizzazione – concludono gli avvocati – poteva essere disposto solo se i sigilli fossero stati gli stessi di quelli di invio. Ma così non è stato. Ed a nulla sono valse le diffide di SRA di verificarne la presenza. A breve – concludono gli avvocati Avagliano – depositeremo l’ennesima querela per traffico illecito di rifiuti affinché la Magistratura accerti realmente chi sia il vero responsabile del reato di traffico internazionale di rifiuti tra la Tunisia e l’Italia. La SRA è pronta a rispondere di quello che c’è nei container chiusi con il sigillo apposto dai propri dipendenti in fase di spedizione dall’Italia. Solo di questi. Non di altri rifiuti. La SRA non sarà “l’agnello sacrificale” di chi, per coprire le proprie negligenze e reati, prova ad addebitare alla stessa le colpe di questa vergognosa vicenda”.
Bracconaggio, Legambiente: “Ecco il business”. A Salerno denunce, sequestri e un arresto
“Urgente adeguare la legge quadro e inserire al più presto i delitti contro la fauna nel codice penale”.
Lo chiede Legambiente a trent’anni dall’approvazione della legge n. 157/1992. Lo fa in occasione della presentazione del report dal titolo “La tutela della fauna selvatica e il bracconaggio in Italia”. Ricerca attraverso cui accuratamente analizza la legge e la sua genesi.
Emerge poi un valore economico – che muove parte dell’attività venatoria – davvero inquietante.
La ricerca parte dalle evoluzioni: “Dal 1992, anno di approvazione della legge quadro, l’attività si è più che dimezzata passando da un milione di praticanti a circa 500.000 ma, soprattutto, è drasticamente invecchiata andando da oltre il 60% dei praticanti con meno di 40 anni di età all’attuale 9% dei praticanti nella medesima fascia età”. Fari anche “sulla piaga del bracconaggio”.
Nel report si legge: “Trent’anni fa veniva approvata la legge n. 157/1992 che tutela fauna selvatica omeoterma (mammiferi e uccelli) e disciplina l’attività venatoria. Una legge – l’unica che tuteli in minima parte la fauna selvatica – figlia del compromesso seguito alla bruciante sconfitta referendaria del 1990 che chiedeva l’abolizione della caccia in Italia. Ad oggi a distanza di 30 anni risulta ormai ‘datata’ e non più rispondente alle urgenze connesse con la crisi della biodiversità.
La normativa tutela un misero 1,1% di tutte le specie animali presenti stabilmente o temporaneamente nel nostro territorio. Parliamo di 643 specie e sottospecie (comprese le specie di mammiferi e uccelli marini) protette su un totale complessivo di 57.460 specie e sottospecie di animali selvatici noti per l’Italia. Inoltre non regolamenta le tante attività umane come agricoltura, forestazione e viabilità che hanno quotidiana relazione con la fauna selvatica omeoterma”.
In Campania dal 2009 al 2020, anni a cui si riferiscono i dati analizzati da Legambiente e ricevuti dalle Forze di Polizia “sono stati riscontrati 2.937 illeciti contro la fauna selvatica, con 2.202 sequestri e all’arresto di 18 persone”.
“Maglia nera alla provincia di Napoli con 1.297 illeciti, 1.136 sequestri e 13 persone arrestate. Segue Salerno con 569 illeciti, 352 sequestri e 1 persona arrestata. In provincia di Caserta sono stati 535 gli illeciti con 381 sequestri e 3 arresti. Sulle coste pontino‐campane e sulle piccole isole nelle province di Latina, Caserta e Napoli, vengono uccisi migliaia di uccelli migratori.
Esiste un prezziario orientativo dei ‘prodotti’ di queste attività illegali: un verzellino da 25 a 50 euro, un verdone da 25 a 50 euro, un cardellino fino a 50 euro. Un piccolo passeriforme vivo, come allodole o tordi, se appena catturato va d 50 a 100 euro ciascuno. Invece se già da tempo è ambientato alla cattività, quindi con minor rischio di non sopravvivere, il prezzo va da 100 fino ad alcune migliaia di euro a seconda anche delle abilità canore.
L’affitto mensile in Campania di un bunker illegale con relativo stagno artificiale per sparare ai migratori da 7.500 a 15.000 euro; la modifica o la realizzazione di un’arma vietata per effettuare bracconaggio, dotata di silenziatore e puntatore laser, da 2.000 a 5.000 euro; un certificato Cites riciclato da un esemplare di rapace morto viene pagato anche 2.000 euro”.
Mariateresa Imparato, presidente Legambiente Campania, commenta: “Ribadiamo l’urgenza di modificare, adeguandola alle urgenti crisi di oggi, la legge quadro per tutelare tutte le specie animali selvatiche, inserendo anche i delitti per gli illeciti contro gli animali selvatici nel codice penale, regolamentando la coesistenza con le tante attività umane che quotidianamente hanno relazione con la fauna selvatica; prevedendo inoltre adeguati strumenti e risorse affinché ciò si realizzi, compreso il rafforzamento del sistema sanitario veterinario per la prevenzione di zoonosi e patologie animali che possano avere pesanti ricadute sociali”.
L’associazione ambientalista, oltre a chiedere un aggiornamento della legge quadro, ribadisce inoltre l’importanza di “ripensare la pianificazione del territorio agro-silvo-pastorale per la tutela della biodiversità e di tutte le specie animali selvatiche; impedire che sia una sola categoria sociale a ‘guidare’ le scelte di gestione della fauna selvatica omeoterma; rafforzare con personale, strumenti e risorse e specializzare il personale degli organi inquirenti; approntare un sistema pubblico trasparente, digitale, regolarmente alimentato e accessibile a tutti di pubblicazione dei dati sulla gestione della fauna selvatica”.
In marcia contro la violenza: la Valle Caudina si mobilita
Montesarchio (Bn) – Cervinara, San Martino e l’intera Valle Caudina dicono no ad ogni forma di violenza con una marcia silenziosa che si è tenuta ieri pomeriggio a Cervinara, partita da Via Roma fino a Piazza Ioffredo, luogo simbolo dove sabato 19 febbraio si è consumato l’efferato omicidio di Nicola Zeppetelli.
Una marcia silenziosa che ha visto la partecipazione, su invito dei sindaci Caterina Lengua e Pasquale Pisano, del presidente della provincia di Avellino Rizieri Buonopane, di tante fasce tricolori e di moltissime associazioni del territorio.
Presenti sindaci e delegati dei comuni di Montesarchio, Rotondi, Roccabascerana, Tocco Caudio, Bonea, Airola, Arpaia, Paolisi, Bucciano, Sant’Angelo a Scala per dire no alla violenza che si sta consumando in Valle Caudina. Più di cinquecento le persone che hanno sfilato in silenzio, tanti i rappresentanti degli istituti scolastici della valle caudina presenti.
Si vuole lanciare un primo significativo segnale da parte di una società civile che si ritiene sana e si oppone ad ogni forma di violenza, omertà e indifferenza
Per Montesarchio erano presenti il Vicesindaco Annalisa Clemente e il consigliere delegato alla Polizia Locale Gaetano Mauriello, che evidenziano quanto sia lodevole la risposta delle istituzioni e del popolo, che non si arrendono alla violenza, poiché una parte minoritaria non può influenzare e tenere in scacco i destini di comunità di persone per bene.
Covid: Campania in zona bianca ma resta obbligo mascherina
Napoli – “Si ricorda che permane l’obbligo di utilizzo dei dispositivi di protezione delle vie respiratorie, anche all’aperto, in presenza di affollamenti e assembramenti fino alla conclusione dello stato di emergenza, obbligo disposto dall’Ordinanza del Ministro della Salute dell’8 febbraio 2022, previsto anche per le regioni in “zona bianca”. Così, in una nota della Regione Campania. “Si raccomanda in modo particolare – sottolinea il presidente Vincenzo De Luca – di rispettare tale obbligo in occasione del Carnevale e di eventi pubblici e privati che possano determinare pericolo di nuovi contagi. Il senso di responsabilità e la prudenza consentiranno una maggiore tutela dei nostri concittadini e il rientro sereno nella vita normale, anche per le attività economiche“.
Droga: 19enne arrestato due volte in 48 ore a Napoli
Napoli – Nel giro di poco più di 48 ore è stato arrestato due volte per spaccio di droga. Un giovane di 19 anni, Francesco Pio Esposito, residente nel quartiere Scampia, a Napoli, è stato sorpreso ieri dai carabinieri della Compagnia Stella nella Vela Rossa. Accanto a lui – in un’intercapedine delle parete – sono state trovate 8 dosi di kobret, 27 di crack, 1 di eroina, 16 di cocaina e 7 di hashish. Due giorni prima Esposito era stato arrestato, sempre per spaccio di droga dai militari. Poco prima, al piano terra della “Vela Rossa”, i carabinieri avevano bloccato un complice che, probabilmente, faceva da “palo”. Si tratta di un immigrato della Tunisia di 32 anni, Nabil Ghribi. I due sono stati trasferiti in carcere.
Big match con la Cremonese, il Benevento ritrova Minelli: al var la quinta di Nasca
Benevento – Il Benevento ritrova Daniele Minelli di Varese. Il fischietto lombardo è stato designato per dirigere lo scontro diretto con la Cremonese, in programma domani al “Ciro Vigorito“. Minelli manca con la Strega dalla stagione 2019/20, quando arbitrò i giallorossi nella vittoriosa sfida casalinga con il Trapani (5-0).
Gli assistenti saranno Alessandro Costanzo di Orvieto e Marco Trinchieri di Milano. L’ultimo precedente con il guardalinee umbro è il match dello scorso anno a “San Siro” con il Milan (2-0), mentre il lombardo era a Crotone in occasione del successo della formazione di Fabio Caserta (0-2).
Il quarto uomo sarà Davide Di Marco di Ciampino, un solo precedente con il Benevento nel medesimo ruolo: vittoria casalinga con il Cittadella (4-1) nell’attuale campionato. Al var ci sarà Luigi Nasca di Bari, designazione non nuova: sarà il quinto incrocio stagionale dopo la sfida di Coppa Italia con la Spal e le gare di serie B a Crotone, con il Monza in casa e a Lecce. L’assistente dell’occhio elettronico, infine, sarà Vito Mastrodonato di Molfetta.
Il Napoli festeggia i 90 anni di Luis Vinicio: ‘O Lione fa visita agli azzurri
Il Napoli festeggia i 90 anni di Luis Vinicio. Il Mito de ‘O Lione rivive all’SSC Napoli Konami Training Center, per una visita suggestiva ed emozionante.
Luciano Spalletti e la squadra hanno accolto Vinicio con un enorme abbraccio al Centro Tecnico donandogli una maglia celebrativa con il numero 90.
Vinicio, commosso ed entusiasta, ha raccontato il suo infinito legame con Napoli e la napoletanità.
“Mi sento napoletano al cento per cento, questa città mi ha dato una felicità incredibile, questa è come se fosse casa mia. Io sono nato in Brasile ma la napoletanità, in questa città ho vissuto gli anni più belli della mia vita.
Il mio cuore batte sempre forte quando sono a Napoli e quando la squadra va in campo io mi sento di giocare sempre con voi con la maglia azzurra”
Poi un aneddoto dopo lo splendido successo del Napoli contro la Lazio.
Mi ricordo che una volta giocammo all’Olimpico contro la Lazio e c’erano 30mila napoletani a Roma. Quando abbiamo segnato è come ci fosse una sinfonia tutta per noi, lo stadio ha cominciato a cantare ‘o Surdato innamorato ed è un ricordo da brividi.
Luis Vinicio rappresenta un capitolo fondamentale della storia azzurra. Soprannominato ‘O Lione per la sua straordinaria forza in campo, è stato bomber del Napoli dal 1955 al 1960. Storico un suo magnifico gol in sforbiciata contro la Juventus proprio nel giorno dell’inaugurazione dello Staio San Paolo nel dicembre 1959.
Vinicio è stato anche allenatore azzurro negli Anni 70 in un filo luminoso che ha legato indissolubilmente la sua vita alla passione e all’amore per il Napoli.
‘PretenDiamo legalità’, la Polizia di Stato incontro gli studenti
Salerno – Proseguono nell’anno scolastico in corso gli incontri nelle scuole della provincia di Salerno, organizzati dalla Polizia di Stato, Questura di Salerno, in collaborazione con il MIUR Regione Campania – Ufficio Scolastico Provinciale di Salerno.
Tale serie di incontri si inserisce nel solco del consolidato Progetto “PretenDiamo Legalità” che ha come obiettivo, come anche nelle edizioni degli scorsi anni, di contribuire ad educare al rispetto delle regole, alla solidarietà, sui temi di maggiore attualità ed interesse per i giovani studenti, con particolare riferimento alla “tutela” posta da parte della Polizia di stato, in particolare in tema di “Dipendenza da stupefacenti, alcool e da internet”, “Bullismo e cyberbullismo”; “Intimità digitale ( es. revenge porn, adescamento online, etc.)”.
L’importante occasione di scambio e di dialogo tra scuola e Istituzione, per il mese di febbraio, ha visto come primi protagonisti gli studenti degli Istituti di Istruzione Superiore “Basilio Focaccia” di Salerno, “Gaetano Filangieri” e “Della Corte – Vanvitelli” di Cava de’ Tirreni.
I Referenti della Questura hanno utilizzato strumenti multimediali per al trattazione delle materie di argomento; gli studenti, di cui una parte in presenza ed altri in collegamento “streaming”, hanno mostrato una vivace attenzione alle tematiche trattate, ponendo numerose domande di chiarimento e di approfondimento.
I due incontri svolti a Febbraio dalla Polizia di Stato, Questura di Salerno, nelle scuole succitate di Salerno e Cava de’ Tirreni hanno permesso di raggiungere più di duemila studenti, grazie alla diretta” streaming” organizzata dai dirigenti degli Istituti Scolastici.
Tale tipo di svolgimento ha permesso, in sicurezza con i protocolli Covid, a tutte le classi, collegate con la Sala ove fisicamente si è tenuto l’incontro, di seguire l’evento e di parteciparvi anche interagendo, attraverso una “videochat” ufficiale dell’Istituto o attraverso l’intermediazione degli studenti fisicamente presenti, che hanno svolto la funzione di “rappresentanti” ponendo domande e esprimendo considerazioni.
Infatti, le ragazze e i ragazzi hanno posto interessanti domande ed hanno espresso acute osservazioni sui temi riguardanti le dipendenze da droghe e sulla sicurezza su internet.
L’iniziativa si svilupperà anche nei prossimi mesi di marzo, aprile e maggio ed è rivolta agli studenti delle prime dieci scuole secondarie di secondo grado di Salerno e provincia che hanno aderito al progetto.
I programmati incontri didattici, mirati ad un approfondimento sulle tematiche suindicate, individuate per attualità e specifico potenziale interesse, sono tenuti dal Vice Questore Aggiunto dr. Vincenzo Alagia, dal Medico Principale dr.ssa Benedetta Agrifoglio, dal Vice Ispettore Alessandra Gatti e dall’Assistente Capo C. Giuseppina Valeria Berardi, attraverso dei contributi elaborati dai referenti e con delle modalità che possano garantire il dialogo e l’interazione con gli studenti.
 
            
		





















