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Una vera e propria rivoluzione è alle porte. Dal primo luglio spariranno gli scontrini fiscali di carta e i negozianti dovranno sostituire gli attuali registratori di cassa analogici con quelli digitali, collegandosi direttamente con l’agenzia delle entrate. 

I tempi ristretti hanno causato non poche perplessità ai vertici della Confcommercio, con il presidente Sangalli che non ha usato mezzi termini: “Si teme il caos, c’è alta probabilità che si verifichino difficoltà operative connesse alle problematiche tecniche”.

Per l’applicazione della nuova norma mancano all’appello due decreti ministeriali. Il primo deve indicare le categorie economiche escluse, il secondo deve individuare e dunque riportare le aree del Paese in cui non c’è sufficiente connessione e nelle quali resterà valido lo scontrino cartaceo. 

L’obbligo del registratore di cassa venne introdotto in Italia nel 1983. Il ministro in carica era il socialista Francesco Forte. Il nuovo registratore di cassa digitale costa in media 800 euro e i commercianti possono usufruire del credito di imposta del 50%. Si può anche mantenere il registratore di cassa vecchio adattando il software per il collegamento all’agenzia delle entrate. 

Tutti gli incassi della giornata, in questo modo, vengono inviati via internet all’agenzia delle entrate. Per i clienti il nuovo metodo sarà utile per servirsi dello scontrino come garanzia digitale e anche per la conservazione e la presentazione in dichiarazione dei redditi per le detrazioni fiscali.