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Bancarotta fraudolenta, riciclaggio e auto riciclaggio: sono i reati contestati nell’ambito di un’indagine della Guardia di Finanza e della Procura di Salerno che ha portato all’arresto (ai domiciliari) di due persone, una delle quali in Spagna. Il Nucleo Speciale Polizia Valutaria della Guardia di Finanza, con i colleghi dei comandi provinciali, hanno notificato le misure cautelari, tra cui un sequestro da 1,5 milioni di euro, a Salerno, Napoli e Terni.
La società fallita è la Bushop, un negozio on-line che commercia prodotti informatici: la ditta avrebbe inoltrato alla società Nexi (gruppo finanziario che fornisce servizi e infrastrutture per il pagamento digitale a banche, aziende, istituzioni e pubblica amministrazione) ben 3319 richieste di storno – per complessivi oltre 883mila euro – presentate da clienti a cui non erano stati consegnati i prodotti acquistati sul web.
La Nexi ha provveduto a riaccreditare le somme sulle carte di credito con le quali i clienti avevano effettuato gli acquisiti, e poi chiesto il rimborso – ma senza ottenerlo per incapienza patrimoniale – alla Bushop.
Secondo gli inquirenti la società avrebbe dirottato il denaro dei clienti attraverso molteplici bonifici a vantaggio dei destinatari delle misure cautelari senza che ci fossero valide ragioni economiche alla base. In relazione all’insolvenza della Bushop l’ufficio inquirente coordinato dal procuratore Giuseppe Borrelli ha chiesto e ottenuto dal tribunale la sua liquidazione giudiziale che ha anche portato alla contestazione del reato di bancarotta fraudolenta documentale, patrimoniale e impropria. Per gli investigatori, ai vertici della società ci sarebbero stati amministratori di diritto e di fatto che, avvalendosi di un commercialista, hanno causato il fallimento doloso della società, indirizzando altrove il patrimonio aziendale e arrecando, così, ingenti danni ai creditori.