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Siamo nuovamente tutti qui. Lo sapevamo che sarebbe accaduto e che ci saremmo ritrovati. Abbiamo provato a dimenticare, a mettere da parte, a superare, ma l’estate pian piano si è spenta e con lei si sono spente le speranze di aver vissuto solo un brutto incubo. Era prevedibile e, purtroppo, inevitabile perché, diciamocela tutta, ci abbiamo messo del nostro. Abbiamo avuto il tempo di prepararci e lo abbiamo sprecato. Adesso sediamo tutti insieme in attesa, in questa sorta di anticamera del lockdown.

Sta a noi decidere se proseguire il cammino verso il baratro o se voltarci e incamminarci verso l’uscita, augurandoci che arrivi presto il sostegno di un benedetto vaccino. Tocca a noi rimboccarci le maniche, ritrovando il senso di responsabilità per aiutare e sostenere un sistema che si avvia al collasso. Servirebbe lo spirito primaverile, quando il Paese si è dimostrato compatto e unito nel perseguire un obiettivo comune. Del resto è interesse di tutti vincere la pandemia e ritornare alla normalità.

Ci è stato chiesto un sacrificio, indubbiamente ci sono state chieste delle rinunce, non (ancora) paragonabili a quanto accaduto soltanto pochi mesi fa. Evitare assembramenti, luoghi affollati e spostamenti inutili. Ci è stato chiesto di rispettare poche, semplici e necessarie regole: distanziamento, uso della mascherina e lavaggio frequente delle mani. Un mantra imparato a memoria per poter tornare alla vita di tutti i giorni.

E’ il momento, insomma, di mettere da parte le scemenze (complottismo, negazionismo, ecc..) e le guerre personali, c’è bisogno di tirare fuori lo spirito di marzo che, con troppa fretta, abbiamo riposto in soffitta mentre il sole estivo riscaldava le nostre speranze.

Errori sono stati indubbiamente commessi e probabilmente ne verranno commessi degli altri, ma arriverà il tempo per analizzarli ed eventualmente condannarli. Adesso è solo il momento di remare compatti in un’unica direzione, fornendo ognuno il proprio contributo. Sta a noi, ad esempio, capire che ad Halloween una mascherina potrebbe rivelarsi più utile di una maschera.