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Il comitato di Aifa ha ratificato e Aifa ha poco fa revocato il divieto d’uso per il vaccino di AstraZeneca“. Lo ha detto il direttore generale di Aifa, Nicola Magrini, durante la conferenza stampa organizzata dal ministero della Salute in seguito al pronunciamento dell’Ema sul vaccino Astrazeneca.

La notizia principale da sottolineare è che i benefici del vaccino AstraZeneca superano ampiamente i rischi e quindi il vaccino è sicuro senza limitazioni di età e senza sostanziali controindicazioni per l’uso. Non è associato ad un aumento del rischio trombotico, nè ci sono problematiche rispetto ai lotti“, ha proseguito Nicola Magrini, “nesso causale con eventi rari trombotici non è dimostrato ma saranno avviati ulteriori studi. La preoccupazione giustificata nata dalla segnalazione di questi pochi casi di una certa gravità ha portato alla sospensione della campagna vaccinale in Unione Europea. Ma gli eventi rari si possono conoscere meglio solo dopo l’utilizzo. Non c’è ad oggi un legame causale“.

Aifa esprimerà nei prossimi giorni un documento ufficiale contro un uso preventivo o profilattico di farmaci come aspirina, tachipirina o eparina, antinfiammatoria. Non c’è motivo di usare farmaci preventivi o dopo la vaccinazione perché non c’è alcun nesso dimostrato. Non ci sono indicazioni neanche per donne che usano la pillola. “I vaccinati siano tranquilli e sicuri e solo se ci sono sintomi si rivolgano al medico. Se tutte queste analisi si fossero fatte nella quiete dei ricercatori forse il tutto sarebbe stato non dico meglio ma più tranquillo. L’accelerazione su cui i paesi hanno voluto allinearsi è stata un’azione positiva per chiedere una posizione dell’Europa. Certamente lo scossone che ha ricevuto il sistema è grave. Gli eventi verificatisi sia pure rari vanno comunque seguiti con grande attenzione“, ha concluso Nicola Magrini.

Presente alla conferenza stampa anche Gianni Rezza, direttore Generale della Prevenzione del ministero: “La revoca della sospensione è un grande sollievo perché dobbiamo dare accelerazione forte alla campagna vaccinale. A fronte dei rarissimi eventi avversi dobbiamo invece considerare che abbiamo ora incidenza elevata di Covid nel Paese con 150 casi per 100mila abitanti. Rinunciare ora ad una forte campagna vaccinale sarebbe estremamente rischioso”

Credo sia difficile oggi dire quando ciascun cittadino potrà essere vaccinato. Naturalmente sono state date delle priorità, che sono contestabili ma che servono quando le dosi di vaccino sono limitate: dopo anziani si stanno vaccinando insegnanti e Forze armate. Si è poi deciso di procedere per fasce di età decrescenti e persone fragili. Obiettivo è vaccinare 4-500mila persone al giorno, il più possibile entro poco tempo. Non prevediamo modifiche nelle procedure di vaccinazioni ma abbiamo chiesto all’Agenas di aggiornare la parte che riguarda il consenso informato, non solo per quanto riguarda AstraZeneca ma per renderlo anche più agile“, ha aggiunto Rezza.

Abbiamo valorizzato il principio della massima precauzione arrivando alla sospensione temporanea del vaccino di AstraZeneca. E’ stato valutato che su 20 mln di persone vaccinate in Unione Europea e Gran Bretagna non ci sono evidenze che il vaccino AstraZeneca, che copre al 100% per forme gravi, incrementi il rischio di complicanze tromboemboliche. In tutto ci sono 25 casi trombotici su 20 mln di vaccinati e non è dimostrabile un nesso di causalità e ricordiamo che l’infezione Covid è assai più pericolosa anche per questo tipo di infezioni“. Sono state le parole del presidente del Css Franco Locatelli, il quale ha concluso il suo intervento con una promessa: “Nonostante i pronunciamenti di Ema vi sarà un’attenzione e saranno condotti ulteriori studi per chiarire i determinismi alla base degli eventi trombotici rari. Il nostro Paese ha tutti gli strumenti per approfondire pur a fronte dell’estrema rarità degli eventi, proprio perché non si vuole trascurare nulla. Tali valutazioni saranno anche condotte creando gruppi di lavoro in Aifa”.