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“Temo che l’autonomia differenziata vi darà molto lavoro”. Lo ha detto il presidente della Giunta regionale della Campania, Vincenzo De Luca, rivolgendosi ai magistrati presenti, nel corso della cerimonia di inaugurazione dell’anno giudiziario al Tribunale amministrativo regionale della Campania. Il governatore è tornato a parlare del rischio di “rottura dell’unità del Paese” perché non si può lasciare indietro quell’area del Paese – il Mezzogiorno – dove vive un terzo della popolazione.

“Siamo ad un punto limite – ha detto ancora De Luca – oltre il quale c’è la rottura dell’unità nazionale”. De Luca ha ricordato che al Mezzogiorno devono essere erogati 73 miliardi di Fondo Fsc (Fondo per lo Sviluppo e la Coesione) che “li vogliono spalmare altrove”. Parlando dell’attuazione dei programmi del Pnrr “è essenziale il ruolo della Pa” e dei 200 miliardi che sono stati assegnati all’Italia al 62 per cento sono a debito e “pare che nessuno se ne sia accorto”.

“La buona notizia della settimana è che sono passate le elezioni regionali in Lazio e Lombardia, quindi eviteremo ancora di essere martirizzati dai commenti”. Lo ha detto il presidente della Regione Campania Vincenzo De Luca su Facebook. “Sono andati a votare – ha sottolineato – tra il 37 e il 40% degli elettori, ha vinto il centrodestra e ha perso il centrosinistra. La bassa partecipazione al volto è un’ulteriore conferma della scarsa fiducia nella possibilità di cambiare le cose. E’ la conferma che la politica si stacca da ogni elemento di passione ed entusiasmo e su questo pesano anche i candidati, perché a parte qualche eccezione, c’erano parecchi pinguini candidati e quindi è difficile suscitare entusiasmo e passione”.

“La fine delle elezioni regionali di Lazio e Lombardia porterà un clima più sereno per parlare di altre questioni come l’autonomia regionale che sono state sollevate in maniera forte in campagna elettorale soprattutto in Lombardia”, ha detto il presidente della Regione Campania. “In particolare si discute di temi – ha detto De Luca – che impegnano la Campania su grandi battaglie di difesa: la sanità pubblica e la scuola pubblica, entrambe legate all’autonomia differenziata. Sulla sanità in Campania partiamo dal conto dei posti letto nelle strutture pubbliche: in Lombardia ce ne sono 42.000, in Campania 12.000. Stessa proporzione nel comparto privato, quindi resta uno squilibrio drammatico. Siamo anche ultimi in Italia per erogazione di soldi statali. E’ uno squilibrio fortissimo che dobbiamo recuperare tra noi e le Regioni del nord. Nonostante questo e 15.000 dipendenti in meno stiamo facendo miracoli. A volte arrivi però a punti di criticità in cui senza posti letto e personale ti fermi. Ma intanto andiamo avanti con nuovi ospedali che stiamo costruendo e aumentando le tecnologie”.

“Sulla scuola – ha proseguito il governatore campano – non accettiamo il taglio di 170 scuole in Campania. Faremo una battaglia su questo e mobilitiamo altre Regioni del sud Italia per avere l’ampliamento degli organici, l’aumento degli insegnanti di sostegno, e un piano completo per la nuova edilizia scolastica”.

Dobbiamo liberarci della situazione assurda delle facoltà di medicina ristrette. E’ sconvolgente dover rispondere a quiz demenziali per iscriversi, abbiamo carenza di personale medico, quindi bisogna aprire medicina a tutti”, ha detto De Luca. “Ci sono 10.000 giovani italiani – ha sottolineato De Luca – che studiano medicina all’estero perché non hanno risolto due quiz. Una cosa demenziale e sconcertante. Bisogna aprire le facoltà di medicina, so che ci sono problemi di spazi e ambienti ma se partiamo oggi i giovani laureati lo avremo tra sei anni e gli specializzati altri anni dopo. Bisogna aprire, altro che numero chiuso. Sento che il Ministero vorrebbe ampliare il numero egli iscritti, io sono per aprirlo del tutto, poi magari fare una selezione dopo uno o due anni, questo dipende da capacità degli iscritti, ma servono nuove forze”.