- Pubblicità -
Tempo di lettura: 2 minuti

Stefano Caldoro non le manda certamente a dire. Nel suo mirino finisco nuovamente Vincenzo De Luca e, questa volta, l’Unità di Crisi della Regione Campania. “La Campania sta dimostrando il suo fallimento sei mesi dopo il primo lockdown. La colpa è dell’Unità di Crisi e del presidente De Luca che non ha fatto nulla in questo periodo“, parole forti, pronunciate ai microfoni di Radio Crc Targato Italia, intervenendo durante la trasmissione Barba e Capelli.

Caldoro ci va giù pesante e rincara la dose: “Il fallimento della Campania è di dominio pubblico. E’ allarmante che il presidente De Luca continui a dire che va tutto bene. Non è cattiva fede, ma totale incapacità“.

Il candidato del centrodestra alle ultime elezioni regionali attacca anche le dirette del venerdì di De Luca, diventate ormai un appuntamento fisso. “Non dà notizie utili ai cittadini, è una sceneggiata. Ci vorrebbe un esperto che parli di emergenza, ma ora i medici hanno il bavaglio perché la verità va nascosta”, incalza Caldoro, passando poi a un tema caldo, “la scuola è l’ ultima istituzione da chiudere. In Campania ha chiuso prima di tutte le altre attività ma i contagi non sono diminuiti. Si è negata l’istruzione agli studenti“.

La decisione del Ministro della Sanità di fare della Campania zona rossa ha dunque un unico responsabile per il leader dell’opposizione. “Siamo puniti per gli errori di De Luca. Vanno dati ristori immediati a chi non ha altre entrate ora che tutto è stato chiuso”, conclude Caldoro, “come opposizione regionale ho inviato proposte e consigli ma al comando c’è una persona sorda che ha sfruttato la paura delle persone per la campagna elettorale. Oggi la verità è venuta a galla e i cittadini ne pagano le conseguenze. Faccio un appello al Governo: la Campania ha bisogno della comunità scientifica al comando, De Luca va rimosso”.