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Chi inizia a investire, ancor prima di occuparsi delle sue possibilità di ottenere successo, dovrebbe salvaguardare se stesso scegliendo con grande cura il proprio broker, visto che sono tante le piattaforme di trading online sulle quali si può contare e di cui ci si può fidare poiché regolarmente registrate all’albo, ma sono tante anche quelle da cui è meglio tenersi lontano, poiché sconosciute agli enti di controllo e per questo non affidabili.

Chi è la Consob e cosa fa

Ad occuparsi della tutela degli investitori e clienti italiani e del controllo di tali piattaforme, c’è la Consob, La Commissione nazionale per le società e la Borsa, la quale continua senza sosta la propria campagna contro i siti internet di investimenti sui mercati non regolamentati e per questo abusivi e pericolosi. A tale riguardo, bisogna fare chiarezza, per chi non ha alcuna esperienza in merito.

Non tutti i siti di investimento online sono pericolosi o illegali, investire online attraverso le piattaforme adibite è assolutamente legale e tutelato dalla legge, bisogna soltanto farlo attraverso quei broker che la Consob conosce e riconosce come tali, dandogli la propria autorizzazione a procedere, e iscrivendoli al proprio albo.

I siti che Consob ritiene non conformi alle regole, che non riconosce come legali o che non sono registrati, vengono immediatamente oscurati e la commissione ne chiede la totale cessione di attività per quel che riguarda l’Italia.

Inoltre, spesso, attraverso il proprio portale istituzionale rende pubbliche delle note, in cui indica quali sono queste realtà, con annessi link, come in un caso recente in cui sono stati pubblicati e resi noti sei nomi e indirizzi: Lion Finance Ltd, Globalix Ltd, Uab Elnira, Grandtrade.exchange, BTB Corporate Lt e Selinusinvestment.com.

A far sì che la Consob chiedesse il blocco e la chiusura di tali piattaforme, è soprattutto, come riportato, la mancata iscrizione all’albo tenuto dalla Consob stessa per quel che riguarda i canali di investimento online per il pubblico italiano.

Un lavoro che va avanti da tempo

Non è certo nuova a queste azioni la Consob, da anni, anzi, si occupa di tenere sempre aggiornato il proprio database riguardo le nuove realtà nascenti, permettendo così agli investitori italiani di saper riconoscere nel grande quantitativo di broker online nascenti, quali sono quelli affidabili, poiché riconosciuti e iscritti all’albo, e quali no.

Stando alle stime, dal luglio 2019, Consob ha richiesto l’oscuramento di oltre 77 siti internet di piattaforme di investimenti, le quali agivano in maniera illegale, poiché totalmente prive di certificazione e autorizzazioni, fornivano quindi ai propri clienti un servizio di investimento e altri servizi in maniera non legale e riconoscibile.

La volontà e il lavoro svolto dalla Consob sono ben chiari, poiché oltre alle varie note in cui vengono segnalati gli ultimi siti pericolosi riscontrati e regolarmente denunciati, è possibile trovare all’interno del portale una sezione apposta interamente dedicata alle truffe e al come difendersi da esse.

“Occhio alle truffe!” è espressamente composta e pensata per permettere a tutti di conoscere il vademecum necessario a proteggersi dai tentativi di siti abusivi e servizi non autorizzati di far entrare clienti meno attenti nelle proprie schiere e poi truffarli senza che possano in alcun modo difendersi.

La Consob, in ogni caso, anche grazie alle ultime norme varate nello scorso Giugno attraverso il Decreto Crescita, ha la possibilità di un intervento diretto a riguardo di queste piattaforme, avendo così la possibilità, in odore di illegalità, di fermare sin da subito la piattaforma e di chiederne alle autorità competenti l’immediata rimozione.

Grazie a questo cambiamento normativo, oggi la Consob ha la possibilità di servire al meglio gli investitori italiani, i quali sanno di essere ulteriormente protetti.