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Il coprifuoco è diventato tema centrale di discussione. Con le prime riaperture, soprattutto quelle dei ristoranti, la corrente di pensiero più permissiva ha visto il coprifuoco come un freno per la ripartenza dell’economia. Nonostante le richieste, il Governo ha però tenuto duro su questo punto. La linea per il momento non cambia, si andrà avanti così, vale a dire con il tetto delle ore 22 almeno fino alla metà di maggio.

E’ questa la prima scadenza che il premier Draghi e la squadra dei ministri si sono dati per rivalutare le proprie posizioni. Il primo passaggio, nelle intenzioni, è quello di spostare il coprifuoco alle 23 a partire da lunedì 17 maggio. Una decisione verrà presa il 14 maggio ma, affinché ci sia il consenso, la curva epidemiologica dovrà scendere per almeno due monitoraggi consecutivi.

Procedura che dovrebbe essere ripetuta per il mese di giugno. In vista dell’arrivo dell’estate, infatti, il Governo vorrebbe portare idealmente le lancette della “ritirata” a mezzanotte. Al bel tempo e alle temperature calde, però, dovranno accompagnarsi dati in costante miglioramento, consentendo al premier Draghi di concedere gradualmente il via libera per salvare un’estate che, inevitabilmente, sarà ancora una volta condizionata dal covid.

Nelle intenzioni del Governo, insomma, c’è la volontà di estendere e non cancellare definitivamente il coprifuoco. La movida fa paura e mentre si prosegue con campagna di vaccinazioni non è consentito muovere pericolosi passi indietro. Il ritorno alla normalità, insomma, sarà graduale e dipenderà dai comportamenti dei cittadini.