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La Campania è tra le nove regioni d’Italia classificate, in questo momento, a rischio basso per quanto riguarda la velocità di diffusione del Covid-19.

E’ il dato che emerge dal report settimanale (dati relativi alla settimana 21-27 dicembre 2020 e aggiornati al 29 dicembre 2020) a cura della cabina di regia che monitora lo stato d’avanzamento dell’epidemia. In Campania, infatti, l’indice Rt è allo 0,78 e non ci sono segnalazioni di allerte attive per quanto riguarda la resilienza dei servizi sanitari locali.

Si legge dal rapporto: “L’epidemia in Italia si mantiene grave ancora a causa di un impatto elevato sui servizi assistenziali. Tre Regioni/PPAA (Veneto, Liguria, Calabria) hanno un Rt puntuale maggiore di 1 anche nel valore inferiore, compatibile quindi con uno scenario di tipo 2, altre 3 (Basilicata, Lombardia e Puglia) lo superano nel valore medio, e altre tre lo sfiorano (Emilia Romagna, Friuli Venezia Giulia e Marche). Questo, insieme alla elevata incidenza che ancora si registra in quasi tutto il territorio, desta particolare preoccupazione e pertanto si esorta a considerare di applicare le misure previste, per i livelli di rischio attribuiti, anche oltre le scadenze attuali”.

“Complessivamente,  – prosegue il rapporto – l’incidenza in Italia rimane ancora molto elevata e l’impatto dell’epidemia è ancora sostenuto nella maggior parte del Paese. Il valore è ancora lontano da livelli (50 casi per 100.000 in sette giorni) che permetterebbero il completo ripristino sull’intero territorio nazionale dell’identificazione dei casi e tracciamento dei loro contatti. Tale situazione conferma la necessità di mantenere nel tempo la linea di rigore delle misure di mitigazione adottate nel periodo delle festività natalizie”.

Nel dettaglio, le nove regioni e le province autonome classificate a rischio basso sono Abruzzo, Basilicata, Campania, Marche, Molise (con alto rischio di progressione a livello moderato), Provincia di Bolzano, Sicilia, Toscana, Umbria (con alto rischio di progressione a livello moderato).

Undici quelle a rischio moderato di cui tre (Emilia-Romagna, Valle d’Aosta e Veneto) hanno una probabilità elevata di progredire a rischio alto nel prossimo mese nel caso si mantenga invariata l’attuale trasmissibilità). Le altre sono Calabria, Friuli Venezia Giulia, Lazio, Liguria, Lombardia, Piemonte, Provincia di Trento, Puglia.

Una sola regione, infine, la Sardegna, ha una classificazione del rischio Non Valutabile -equiparato a rischio alto- data la bassa percentuale di completezza dei dati.

Queste, dunque, le conclusioni della cabina di regia:

  • La settimana in valutazione è quella natalizia ed è stata caratterizzata da un numero particolarmente basso di tamponi nelle giornate festive. Questo potrebbe influenzare la stima dell’incidenza e della velocità di trasmissione. 
  • Nel periodo 8 – 21 dicembre 2020, l’Rt medio calcolato sui casi sintomatici è stato pari a 0,93 (range 0,89 – 1.02) in ulteriore aumento da tre settimane. Continua quindi il segnale di controtendenza nell’indice di trasmissione segnalato nelle ultime tre settimane nell’intero Paese. Questo si realizza in un contesto europeo caratterizzato da un nuovo aumento nel numero di casi in molti paesi Europei e la circolazione di varianti virali con una potenziale maggiore capacità di trasmissione.
  • Tre Regioni/PPAA (Veneto, Liguria, Calabria) hanno un Rt puntuale maggiore di 1 anche nel valore inferiore, compatibile quindi con uno scenario di tipo 2, altre 3 (Basilicata, Lombardia e Puglia) lo superano nel valore medio, e altre tre lo sfiorano (Emilia Romagna, Friuli Venezia Giulia e Marche). Questo, insieme alla elevata incidenza che ancora si registra in quasi tutto il territorio, desta particolare preoccupazione e pertanto si esorta a considerare di applicare le misure previste, per i livelli di rischio attribuiti, anche oltre le scadenze attuali, come descritto nel documento “Prevenzione e risposta a Covid-19: evoluzione della strategia e pianificazione nella fase di transizione per il periodo autunno-invernale” trasmesso con Circolare del Ministero della Salute del 12/10/2020 Prot. 32732.  
  • Complessivamente, l’incidenza in Italia rimane ancora molto elevata l’impatto dell’epidemia è ancora sostenuto nella maggior parte del Paese. Inoltre, si continua ad osservare nella maggior parte delle Regioni/PPAA un rischio Moderato o con alta probabilità di progressione a rischio Alto di una epidemia non controllata e non gestibile. Tale situazione conferma la necessità di mantenere nel tempo la linea di rigore delle misure di mitigazione adottate nel periodo delle festività natalizie
  • Si conferma pertanto la necessità di mantenere la drastica riduzione delle interazioni fisiche tra le persone. È fondamentale che la popolazione eviti tutte le occasioni di contatto con persone al di fuori del proprio nucleo abitativo che non siano strettamente necessarie e di rimanere a casa il più possibile. Si ricorda che è obbligatorio adottare comportamenti individuali rigorosi e rispettare le misure igienico-sanitarie predisposte relative a distanziamento e uso corretto delle mascherine. Si ribadisce la necessità di rispettare le misure raccomandate dalle autorità sanitarie compresi i provvedimenti quarantenari dei contatti stretti dei casi accertati e di isolamento dei casi stessi.
  • Si invitano le Regioni/PPAA a realizzare una continua analisi del rischio a livello sub-regionale. É necessario mantenere e/o rafforzare le misure di mitigazione in base al livello di rischio identificato come indicato nel documento “Prevenzione e risposta a COVID-19: evoluzione della strategia e pianificazione nella fase di transizione per il periodo autunno-invernale” trasmesso con Circolare del Ministero della Salute del 12/10/2020 Prot. 32732.
 
  • Nel periodo 8 – 21 dicembre 2020, l’Rt medio calcolato sui casi sintomatici è stato pari a 0,93 (range 0,89 – 1.02) in ulteriore aumento da tre settimane. Continua quindi il segnale di controtendenza nell’indice di trasmissione segnalato nelle ultime tre settimane nell’intero Paese. Questo si realizza in un contesto europeo caratterizzato da un nuovo aumento nel numero di casi in molti paesi Europei e la circolazione di varianti virali con una potenziale maggiore capacità di trasmissione.
  • Tre Regioni/PPAA (Veneto, Liguria, Calabria) hanno un Rt puntuale maggiore di 1 anche nel valore inferiore, compatibile quindi con uno scenario di tipo 2, altre 3 (Basilicata, Lombardia e Puglia) lo superano nel valore medio, e altre tre lo sfiorano (Emilia Romagna, Friuli Venezia Giulia e Marche). Questo, insieme alla elevata incidenza che ancora si registra in quasi tutto il territorio, desta particolare preoccupazione e pertanto si esorta a considerare di applicare le misure previste, per i livelli di rischio attribuiti, anche oltre le scadenze attuali, come descritto nel documento “Prevenzione e risposta a Covid-19: evoluzione della strategia e pianificazione nella fase di transizione per il periodo autunno-invernale” trasmesso con Circolare del Ministero della Salute del 12/10/2020 Prot. 32732.  
  • Complessivamente, l’incidenza in Italia rimane ancora molto elevata l’impatto dell’epidemia è ancora sostenuto nella maggior parte del Paese. Inoltre, si continua ad osservare nella maggior parte delle Regioni/PPAA un rischio Moderato o con alta probabilità di progressione a rischio Alto di una epidemia non controllata e non gestibile. Tale situazione conferma la necessità di mantenere nel tempo la linea di rigore delle misure di mitigazione adottate nel periodo delle festività natalizie
  • Si conferma pertanto la necessità di mantenere la drastica riduzione delle interazioni fisiche tra le persone. È fondamentale che la popolazione eviti tutte le occasioni di contatto con persone al di fuori del proprio nucleo abitativo che non siano strettamente necessarie e di rimanere a casa il più possibile. Si ricorda che è obbligatorio adottare comportamenti individuali rigorosi e rispettare le misure igienico-sanitarie predisposte relative a distanziamento e uso corretto delle mascherine. Si ribadisce la necessità di rispettare le misure raccomandate dalle autorità sanitarie compresi i provvedimenti quarantenari dei contatti stretti dei casi accertati e di isolamento dei casi stessi.
  • Si invitano le Regioni/PPAA a realizzare una continua analisi del rischio a livello sub-regionale. É necessario mantenere e/o rafforzare le misure di mitigazione in base al livello di rischio identificato come indicato nel documento “Prevenzione e risposta a COVID-19: evoluzione della strategia e pianificazione nella fase di transizione per il periodo autunno-invernale” trasmesso con Circolare del Ministero della Salute del 12/10/2020 Prot. 32732.