- Pubblicità -
Tempo di lettura: 2 minuti

Non solo il costo dell’energia, l’inflazione continua ad agire come una tassa silenziosa soprattutto nei beni di primo consumo a cui gli italiani non vogliono rinunciare. Ad esempio la pizza sta diventando quasi un genere alimentare di ‘lusso’. Il costo di uno dei piatti preferiti in Italia e all’estero è aumentato infatti di quasi il 30% a dicembre rispetto a un anno fa, come emerge dalle rilevazioni di Bloomberg. Un aumento che supera di gran lunga il tasso di inflazione al 12,3% a dicembre. 

Sul trend del costo delle farine al momento non si riscontrano aspettative di riduzione quindi si resta sui livelli che hanno visto crescere il costo della materia prima anche del 33%”. Ad esempio una farina da panificazione, a gennaio del 2022, costava 55 euro al quintale, oggi (gennaio 2023) costa mediamente 73 euro al quintale. Tutto questo ovviamente si riflette sul costo delle focacce da forno che si trovano nei panifici italiani e quindi anche della pizza.

Sulla pizza incide anche enormemente il costo dei pomodori pelati aumentati quasi dell’80%, della mozzarella cresciuta del 25% e dell’olio di oliva che è salito almeno del 15%. In questi aumenti c’è anche della speculazione perché non c’è uno shock della materia prima dall’origine, cioè la penuria della materia prima che determina e giustifica un incremento di prezzo.