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Napoli – Parole al veleno, dissenso ormai usuale, solita schiettezza. Aurelio De Laurentiis non le manda a dire e si lancia in un nuovo affondo all’indirizzo dei piccoli club del calcio italiano. Se lo scorso anno era stato il Benevento a finire nel mirino del patron del Napoli, stavolta è toccato al Frosinone, penultimo in classifica in serie A: “Club come il Frosinone non attirano né fan, né interessi né emittenti nel campionato. Arrivano, non cercano di competere e tornano in serie B con le casse piene di una quota ingiustificata delle entrate televisive”, dice De Laurentiis nell’intervista rilasciata al New York Times. “Il problema è che le piccole squadre hanno gli stessi diritti delle più grandi. Se squadre come il Frosinone non possono competere e finiscono per ultime, dovrebbero pagare una multa e non ricevere denaro per la loro retrocessione”. Per De Laurentiis, a dirla tutta, sono proprio i concetti di promozione e retrocessione ad essere inadeguati: “La promozione e la retrocessione sono la più grande idiozia nel calcio”, dice, auspicando di conseguenza un campionato per ricchi. Dall’altra parte, il patron azzurro giustifica comunque l’investimento fatto sul Bari. Anzi, per la precisione lo fa il figlio Luigi, che si sta occupando in prima persona del progetto:  “Bari non è Frosinone, ha un passato fatto di grandi ex e un appeal riconoscibile a livello nazionale”.