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Lo sceriffo Vincenzo De Luca, al momento della verità, rinfodera il pistolone, e pure il lanciafiamme, imbraccia una pistolina a acqua e si fa sorpassare da Jole Santelli, agguerrita presidente della Regione Calabria, sulla questione “rientri dal nord”.

Dopo che ieri il premier Giuseppe Conte ha dato il via libera al rientro a casa di chi è residente al Sud ma si trova al Nord, la Santelli ci va giù pesante, coerentemente con quanto da sempre affermato.

“Dal governo”, dice la Santelli, “via libera ad un nuovo esodo verso Sud. La dichiarazione di principio che fa divieto degli spostamenti interregionali viene smentita dalla norma di chiusura che consente il ritorno nel proprio domicilio, abitazione o residenza. Tradotto, un liberi tutti’ che va oltre i casi specifici. Il governo si assume in pieno la responsabilità  di un nuovo esodo verso Sud e dell’eventuale aumento di contagi che potrebbe derivarne. Le misure di contenimento attuate dalle Regioni del Sud”, aggiunge la Santelli, “possono essere gravemente compromesse da questa decisione di autorizzare ritorni in massa da zone ancora con altissimi numeri di contagio.

E’ la terza volta che questo accade e le altre due volte le regioni sono state lasciate sole nella gestione dei ritorni. Ora il presidente Conte ed il suo governo si assumano la responsabilità piena delle loro scelte e da oggi adottino tutte le precauzioni necessarie affinchè questi ritorni avvengano con le dovute precauzioni. Precauzioni che devono essere assunte in partenza e non scaricate sulle regioni di arrivo. Noi adotteremo le misure di cautela di nostra competenza, ma deve essere chiaro che la norma apre ad un ritorno indiscriminato parlando non solo di residenza ma addirittura di domicilio ed abitazione. Conte”, conclude la governatrice della Calabria, “si assuma in pieno la responsabilità della scelta, ma soprattutto della gestione di questi ritorni”. Parole sacrosante: il Sud in questo momento (scongiuri ammessi) ha un numero di contagi estremamente basso, che potrebbe consentire di passare per davvero a quella Fase2 annunciata dal governo ma rivelatasi, ieri, un bluff, dopo che Conte ha sostanzialmente prolungato il lockdown.

Ci saremmo aspettati che De Luca, il paladino del “chiudo la Campania”, dicesse qualcosa. Invece nulla. Zero. Anzi, peggio: l’Ansa, citando fonti della Regione, riporta una indiscrezione che rappresenta un incomprensibile marcia indietro di De Luca. “Sì al ritorno in Campania per i residenti che sono fuori Regione, ma con la necessità di avvisare l’Asl e osservare le due settimane di isolamento al proprio arrivo a casa. Questo il punto di partenza della Regione Campania in merito alla parte del decreto del presidente del Consiglio dei Ministri che permette dal 4 maggio il ritorno ai propri luoghi di residenza o domicilio”, aggiunge l’Ansa, “un articolo su cui comunque la Regione Campania fa sapere di attendere indicazioni più precise dal punto di vista operativo da parte del governo. La Campania si adegua quindi alla decisione di Palazzo Chigi ma ricorda il rispetto delle regole per, sottolineano fonti dell’ente regionale, evitare di mettere a rischio prima di tutto i propri familiari e amici. Il rischio di rientro in Campania da aree del Nord dove la pandemia è ancora forte c’è in particolare per gli studenti e i lavoratori di comparti al momento ancora fermi, come quelli del commercio al dettaglio. Dalla Regione governata da Vincenzo De Luca”, prosegue l’Ansa, “si ricorda che i controlli devono essere fatti prima di tutto a monte”.

Una incomprensibile calata di braghe da parte di De Luca, evidentemente condizionato dal fatto che il suo partito, il Pd, sostiene il governo ConteDe Luca si ricordi che proprio il Pd voleva farlo fuori dalla corsa alla riconferma alla guida della Campania, e si comporti con coerenza: dica la sua, ci metta la faccia, non si affidi alle indiscrezioni e faccia capire ai cittadini della Campania se la strategia con la quale ha scalato rapidamente vette molto alte di consenso è cambiata, la scorsa notte. Col favore delle tenebre.