- Pubblicità -
Tempo di lettura: 2 minuti

Napoli – A Fuorigrotta è emerso un tratto della via Puteoli-Neapolim, nel corso degli scavi archeologici presso le terme romane di via Terracina. Si tratta di una delle antiche arterie viarie più importanti della Campania, che collegava Pozzuoli, il porto commerciale dell’impero romano, con Napoli.

Lo scavo archeologico è condotto dagli studenti universitari della Orientale e dalla Federico II di Napoli coordinati dai professori Marco Giglio e Gianluca Soricelli, allo scopo di analizzare le aree scavate negli anni ’30 del secolo scorso, con particolare interesse per l’area residenziale delle terme e per gli assi viari.

Marco Giglio, docente di Metodologia e tecnica della ricerca archeologica presso l’Università L’Orientale di Napoli  spiega:

“Ad occuparsi degli scavi delle terme romane di via Terracina, riaffiorate durante i lavori di realizzazione della Mostra delle Terre d’Oltremare, fu Amedeo Maiuri, all’epoca sovrintendente alle Antichità di Napoli e del Mezzogiorno”, il docente, responsabile assieme all’archeologo Gianluca Sorricelli, docente associato di Storia romana presso l’Università del Molise, della campagna di scavo in corso, prosegue:
“Maiuri rinvenne nell’area fieristica alcuni tratti dell’antica arteria stradale e li limitò con due filari di pini. Anche qui, l’illustre archeologo ne rinvenne un tratto e lo segnalò piantando sul terrapieno che sovrasta il tracciato individuato, appunto dei pini”, seguendo questa indicazione, lasciata forse per i posteri, stiamo riportando in luce un tratto dell’antica strada che costeggia le terme – aggiunge – Sarebbe necessaria una campagna di scavi più articolata per rimuovere il terrapieno, piante e alberi e riscoprire l’intero basolato”.

Nel corso degli scavi, in un punto diverso dell’area oggetto di studio, è stata fatta un’altra

interessante scoperta: un ampio piano pavimentale realizzato in cocciopesto databile al III secolo d. C.

A tal proposito Giglio afferma:

“Ciò che ci stupisce di questo antico edificio, è la sua vitalità nel corso dei secoli. Più volte i suoi ambienti sono stati modificati e rimaneggiati per consentirne la fruizione. L’area residenziale delle terme, in particolare, ospitava anche una bottega e si sviluppava su più livelli: è ancora visibile una tratto di scala che conduceva agli ambienti superiori.

Il sottosuolo di Napoli ancora una volta, svela tesori archeologici di immenso valore, a testimonianza del suo grande passato.

Emanuela Zincone