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Disservizi e ritardi nella definizione delle procedure e nella pubblicazione delle sentenze non possano certamente essere addebitati alla Magistratura o alla organizzazione amministrativa locale. A scriverlo, in una lunga lettera di denuncia è il distretto di Salerno dell’associazione  Nazionale Magistrati, all’esito di una partecipata assemblea.
 
La nota parte da una profonda autocritica di tutti i magistrati associati in relazione ai sistematici episodi di degenerazione correntizia resi noti dalla stampa nelle ultime settimane. La Magistratura, quale Istituzione posta a salvaguardia del rispetto dei principi dello Stato democratico deve riguadagnare autorevolezza e credibilità non solo nel suo interno, ma anche e soprattutto nei confronti dei cittadini, si legge nel testo, continuando ad adempiere al dovere di amministrare la giustizia in nome del popolo italiano, in attesa delle improcrastinabili riforme idonee anche al completo ridimensionamento del sistema delle c.d. correnti all’interno dell’ANM.
 
L’opinione pubblica va informata in ordine alle enormi difficoltà nelle quali giudici e p.m. sono costretti quotidianamente a svolgere la propria delicata funzione, scrivono i magistrati, per comprendere, nelle esistenti inefficienze, la origine di esse e quali siano i soggetti, Magistratura compresa, deputati alla soluzione. Rispetto a queste problematiche, preso atto delle numerose manifestazioni di protesta dell’Avvocatura salernitana in ordine all’effettivo funzionamento dell’attività giurisdizionale nella fase 1 della emergenza determinata dalla diffusione del COVID 19 e delle modalità organizzative della successiva fase 2, l’associazione dei magistrati ha rilevato che il termine del periodo di emergenza, con i limiti alla trattazione dei procedimenti civili e penali e alla loro definizione, fissato originariamente al 31 luglio e attualmente anticipato al 30 giugno, è stato individuato dal Ministero della Giustizia e non dalla Magistratura.
 
A ciò va aggiunto che la riduzione drastica del personale amministrativo in servizio attivo negli uffici giudiziari è stato deciso dal Ministero della Giustizia e non dalla Magistratura o dai dirigenti amministrativi locali e che la  impossibilità per gli amministrativi di utilizzare da casa gli applicativi degli uffici giudiziari (SICID operante solo all’interno della rete giustizia con mancata sua installazione sui PC personali dei cancellieri) – che determina la marginalizzazione del servizio, rendendolo, nonostante gli indubitabili sforzi di detto personale, del tutto inidoneo a ridurre anche di un solo giorno la durata di un procedimento – è una scelta del Ministero della Giustizia e non della Magistratura o dei dirigenti amministrativi locali. Da qui scaturisce che lamentati ritardi riguardando competenze estranee alla magistratura e che, anzi, nel periodo della emergenza, la Magistratura salernitana hai  proseguito, con abnegazione e dedizione, a compiere il proprio dovere con aumento, in alcuni uffici, della produttività nell’interesse esclusivo della comunità, nonostante le note disposizioni limitative. La nota include anche una serie di numeri. La prima sezione  del tribunale di Salerno settore civile ha depositato 117 sentenze di cui sono state pubblicate 68; la seconda sezione ne ha  pubblicate 233 e così via anche per il settore penale : 41 sentenze dal GUP, sono stati definiti n. 497 procedure della fase GIP con emissione di n. 44 ordinanze applicative di misure cautelari nei confronti di oltre 100 indagati e con emissione di n. 36 decreti di sequestri preventivi. 
 
Per il Settore Civile del Tribunale di Nocera Inferiore, appena attivato il collegamento da remoto con il funzionario addetto alla pubblicazione delle sentenze (soggetto fragile, che non può accedere al Tribunale) sono state pubblicate sessanta sentenze in tre giorni; nel periodo della sospensione i giudici del Settore Civile hanno continuato a redigere sentenze ed altri provvedimenti; quando la cancelleria riprenderà ad aprire le buste telematiche, si potrà avere il concreto riscontro del lavoro svolto. La nota si conclude con la constatazione di accuse ingiuste nei confronti dei magistrati sovente delegati a far fronte a criticità determinate da una organizzazione del servizio del tutto estranea alle proprie competenze. L’Anm di Salerno prende atto della fissazione del termine di cessazione del periodo dell’emergenza al 30 giugno 2020 ribadendo, tuttavia, di essere sempre stata pronta ad una completa ripresa dell’attività giudiziaria non appena le Autorità preposte avessero ritenuto che ciò rispondesse a condizioni di sicurezza.