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È stato un anno importantissimo per il settore del gambling, il comparto del gioco pubblico e legale che ha finalmente superato il periodo difficile del post pandemia per tornare gradualmente ai livelli pre-Covid 19. A dirlo, oltre ai pareri degli esperti, sono i numeri, come quelli contenuti all’interno del report “Giocare da grandi. Gioco pubblico e altre forme di intrattenimento”.

L’indagine, condotta dall’Osservatorio sul Gioco Pubblico di SWG, aveva l’obiettivo di studiare l’evoluzione del fenomeno del gioco, per capire come sono cambiate e soprattutto come cambieranno ancora le abitudini, le preferenze e gli stili degli italiani. Presentato lo scorso 6 dicembre, a Roma, il report è interessante non solo per capire la portata del gambling italiano, con oltre 22 milioni di individui attivi, una spesa raccolta media di 4,9 miliardi di euro e un gettito erariale sempre più importante verso le casse dello stato, ma anche per guardare a un settore minoritario ma in costante crescita: quello dei giochi senza vincita in denaro.

Tra i partecipanti al sondaggio, oltre il 62% ha dichiarato di giocare più volte a videogiochi tramite l’app nel telefono, il 44% dice invece di praticare giochi tradizionali a carte in presenza e la stessa percentuale è di coloro che giocano da soli tramite computer o console. All’interno di questa fetta di mercato si stanno ritagliando un ruolo sempre più di primo piano le slot machine in versione digitale, diventate nel giro di poco tempo uno dei passatempi preferiti dagli utenti del web. Oggi, infatti, sono quasi 3 milioni gli italiani che hanno scelto questa forma di gioco, che attrae sia per la sua forma gratuita sia per la possibilità di non scaricare nessuna app e nessun tipo di software. Una caratteristica, questa, che fa esplodere ancora di più il mobile gaming, ovvero tutte quelle attività videoludiche che avvengono semplicemente tramite cellulare. Smartphone e simili battono i computer e le console 67% a 51% stando ai dati della rilevazione di SWG, con una percentuale sempre più alta anche di coloro che guardano al segmento degli eSports, i giochi elettronici, che oggi si assestano al 39%.

Visto il periodo dell’anno in cui ci troviamo, una menzione particolare la merita poi la filiera del gioco fisico, soprattutto quello tradizionale. Il 61% degli intervistati, dicevamo, racconta di aver giocato a carte in presenza (e i giochi sono quelli tipici: scopa, briscola, tressette e simili), il 46% è affezionato di giochi da tavola e di società mentre tiene il comparto delle carte collezionabili (dai Pokemon a Magic). Perché è proprio il caso di dirlo: certe passioni non muoiono mai.