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Vi è un continuo proliferare nel tessuto urbano di impianti di distribuzione carburanti di GPL e metano, che si aggiungono a quelli già preesistenti di benzina, ma di controlli ce ne sono ben pochi ed il rischio esplosioni può aumentare giorno dopo giorno – dichiara il consigliere MuscaràLe ASL che effettuano le dovute ispezioni su impianti particolarmente pericolosi sono: l’ASL Napoli 2 Nord molto presente; meno certamente l’ASL di Caserta, pur essendo l’unica dotata in atto aziendale di un servizio di controllo impiantistico dedicato. Assurda l’ammissione dell’ASL Napoli 3, che in un biennio non ha espletato alcun tipo di controllo previsto dalla normativa vigente, le altre ASL non hanno proprio risposto. Ci sono precise norme che impongono di elaborare i piani che devono tenere conto del rispetto delle distanze minime tra gli impianti, un minimo di “erogato” annuale, il rispetto delle condizioni ambientali e del codice della strada. Ho chiesto alla Regione di provvedere con urgenza all’aggiornamento degli atti aziendali o comunque atti organizzativi, tali da rendere i controlli impiantistici organizzati e pianificati. Sarà mia cura quindi – conclude il consigliere – sollecitare i dirigenti delle ASL al fine di verificare come sia possibile che si ignori la sicurezza delle persone. La maggior parte degli impianti sono dentro i centri abitati ed il rischio è veramente alto, specialmente per la nostra densità abitativa. A Castellammare nella proposta di Piano hanno richiesto il dimezzamento da 22 a 11 impianti per questioni di sicurezza”.