- Pubblicità -
Tempo di lettura: 3 minuti

L’ultimatum del presidente della Regione Campania, Vincenzo De Luca, è ufficialmente partito. Da mesi punta il dito contro il ministro per il Sud e la Coesione territoriale, Raffaele Fitto, per il blocco dei fondi sviluppo e coesione. Oggi ha annunciato che “se non avremo risposte” il ministro sarà denunciato per “atti di omissione rispetto a procedimenti che vengono strumentalmente bloccati con un danno immenso per la comunità campana, per l’economia e per la concretizzazione di interventi di assoluta urgenza come quelli relativi ai Campi Flegrei”.
De Luca, come sempre, non usa mezzi termini. Chiede le dimissioni di Fitto, “una calamità nazionale, un ministro che consideriamo incompetente e inconcludente”. Dice che “abbiamo un Governo che è nemico del sud” ma che la Campania “non si fa ricattare“. Chiede, sempre a Fitto, un confronto pubblico “dove e quando vuole“. E poi in conferenza stampa ricostruisce, carte alle mano, “un anno di corrispondenze e solleciti, roba che neanche nell’Africa subsahariana avviene”.
Abbiamo un Governo che è nemico del Sud, ha rapinato anche il fondo di perequazione infrastrutturale, 4 miliardi di euro, ridotto a poche centinaia di milioni ma soprattutto si stanno tenendo bloccati i fondi sviluppo e coesione, per tutto il Mezzogiorno d’Italia e per la Campania, parliamo di 23 miliardi di euro. Sono manovre strumentali provocatorie, arbitrarie di un ministro per la coesione che è diventata una calamità nazionale“, premette. “Abbiamo rinunciato ad una parte di fondi Fesr e sviluppo e coesione per avere un capitolo finanziario che desse una mano ai Comuni per le opere infrastrutturali da chiudere entro dicembre 2023. Questi comuni, in Campania sono 300, rischiano di andare in dissesto perché non possiamo dare loro l’aiuto finanziario necessario. Sono bloccati tutti gli interventi che riguardano la cultura , il teatro, la musica, i santuari, i conservatori. Cose inimmaginabili e intollerabili”.
Da qui la decisione di denunciare Fitto. “Ci sono 30 giorni di tempo per la diffida alla istituzione inadempiente, per poter poi procedere davanti ai tribunali amministrativi – ha detto ancora De Luca. – La nostra diffida è partita il 20 dicembre, il 20 gennaio è sabato quindi il 22 depositiamo la denuncia al Tar del Lazio, poi alla Corte dei Conti per le centinaia di milioni che fanno perdere con questa dilazione e infine alla magistratura penale per individuare eventuali reati”.
Pronta la reazione del vicecapogruppo di Fratelli d’Italia alla Camera, Alfredo Antoniozzi: “Vincenzo De Luca, per citare Brian De Palma, è ‘tutto chiacchiere e distintivo’. Ora se la prende con il ministro Fitto, che sta facendo un lavoro straordinario, accusandolo falsamente di avere bloccato il Sud”.
Per Carolina Varchi, responsabile Mezzogiorno di FdI, “le fantasiose accuse del presidente De Luca al ministro Fitto sono solo la conferma che stiamo andando nella giusta direzione: quella in cui i soldi pubblici vengono utilizzati in modo razionale e per il reale sviluppo del Sud e non più con una logica padronale”.