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Abbiamo trascorso l’ultimo anno a fare la conta di contagi e morti. In quest’ultimo caso ci siamo aperti al dibattito, smentendo la teoria della “somma che fa il totale“. Tutta colpa di una mancata distinzione tra i morti “colcovid e quelli “percovid. Un teatrino, l’ennesimo di ‘fabbricazione‘ italiana, montato ad arte per cercare di sminuire la portata di una pandemia che ci ha travolti come uno tsunami, costringendoci a sacrifici e rinunce. 

Tra un lockdown e una zona rossa, il 2020 è scivolato via tra le mura di casa e lontano dagli affetti. Il minor numero di spostamenti ha portato (almeno) a un dato significativo: la diminuzione del numero dei decessi sull’asfalto. Gli incidenti stradali sono crollati, tanto che l’Istat, nello scorso mese di dicembre, ha certificato che “nei primi nove mesi del 2020 il numero di morti scende del 43,1% rispetto al 2010 e del 66,4% nel confronto con lo stesso periodo del 2001“.

Un’ovvietà a leggerla oggi, ma mica tanto. Il famoso “ne usciremo migliori” è ormai un lontano ricordo, nessuno osa oggi eleggerlo a slogan della pandemia, consapevoli che non sarà affatto così. E’ bastato allentare un po’ la presa per riavere un assaggio della realtà. A Salerno e Benevento i sindaci hanno dovuto porre un freno alle uscite e agli assembramenti che si erano formati nel primo weekend di febbraio. E’ bastata una settimana dalla parvenza primaverile per farci dimenticare tutto il resto, come se la pandemia fosse solo un lontano ricordo. La guerra, invece, è tutt’altro che vinta e conclusa ma questo, alla gente, sembra non interessare. Certo, di controlli nemmeno l’ombra, quindi si badi bene a far pendere il pendolo delle responsabilità da una parte o dall’altra.

Il dato meno incoraggiante, tuttavia, è un altro e ci riporta alla strada. L’aria di libertà ha fatto tornare agli onori della cronaca gli incidenti stradali. Solo in Campania, nell’ultima settimana, si sono registrati cinque impatti mortali: due a Caserta e Salerno (tra i deceduti un bimbo di quattro anni) e uno a Napoli. Cinque vite spezzate sul freddo e ruvido asfalto, ma la lista degli scontri, fortunatamente senza drastiche conseguenze, è molto più lunga. Nel beneventano, tra sabato e domenica, abbiamo raccontato di quattro incidenti. Non potevano mancare i pirati della strada, ‘ricercati‘ tra l’Irpinia e il casertano, senza considerare l’anziano sannita colpito da un pugno in pieno viso scagliato da un automobilista.

La verità è che non ne usciremo migliori, e questo lo avevamo già scritto e capito da tempo. La verità è che questa pandemia ci avrebbe almeno dovuto lasciare piccoli ma significativi valori, come l’importanza di una vita che invece sembra non contare nulla quando ci mettiamo al volante. La tristezza nel ricordare i decessi per il covid e quelli della strada è rappresentata da un concetto di normalità alla quale, prima o poi, faremo ritorno.