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“La nostra solidarietà va alla popolazione dell’Emilia Romagna colpita dall’alluvione a alle famiglie delle vittime che ci sono state. Abbiamo contattato la Regione per metterci a disposizione con la nostra protezione civile e offrire qualunque aiuto in questa fase di emergenza, in una tragedia che va al di là dell’immaginabile e che richiede gesti di solidarietà da parte del nostro Paese”. Lo ha detto il governatore della Campania Vincenzo De Luca nella sua rubrica social del venerdì.

“Noi siamo – ha detto – a disposizione per qualunque forma di aiuto necessaria. Ci sono state vittime e danni ad aziende agricole e imprese industriali, sono saltate strade, ponti, argini fluviali, a loro tutta la nostra solidarietà. Questa vicenda porta a dover intervenire con abilità e concretezza, ma tradizionalmente dopo la prima solidarietà e vicinanza, dopo due settimane le cose finiscono nel dimenticatoio e i tempi di realizzazione delle opere diventano infiniti. Speriamo che stavolta non ci sia burocratizzazione insopportabile per le opere”. 

“Sull’autonomia differenziata è tornata la polemica dopo la relazione dell’ufficio tecnico del Senato che ha criticato il decreto del Governo prima delle elezioni regionali in Lombardia. Non ho letto le carte ma so che sono i rilievi che faccio io da un anno”, ha detto il governatore della Campania. De Luca ha elencato i suoi rilievi: “manca un fondo nazionale – ha detto – per la perequazione, se dobbiamo avere una definizione dei Lep, cioé livelli essenziali delle prestazioni per garantire a tutti i territori lo stesso livello di prestazioni statali ci sono Regioni in ritardo e servono risorse per recuperare. Poi c’è il tema fiscale in alcune regioni del Nord che pensano di trattenersi la gran parte del gettito fiscale presente nei loro territori. Se li trattengono accentuiamo le difficoltà e il divario del sud, che ha meno entrate fiscali. La terza criticità sono i contratti integrativi regionali su sanità e scuola. Siccome c’è poco personale sanitario nelle Regioni del nord possono fare contratti regionali integrativi dando 2.500 euro in più al mese a chi va a lavorare da loro, questo sarebbe il disastro per il Sud. Queste le ragjoni semplici per cui stiamo combattendo. L’autonomia delle Regioni è essenziale ma va fatta in maniera responsabile per garantire la perequazione, per non spaccare l’Italia. Oggi invece siamo di fronte a un tentativo di centralizzazione burocratica che è un disastro peggiore. Il Pnrr è prova che quando si gestisce tutto a livello centrale si va al disastro”.

“Dobbiamo essere uniti – ha detto De Luca – contro la palude burocratica ministeriale e avere un livello efficace di decentramento e autonomia regionale, poi vinta questa battaglia faremo una battaglia regionale per decisioni rapide, meno burocratismo ma senza mettere in discussione l’unità d’Italia e il diritto dello stesso livello di prestazioni e servizi dal Piemonte alla Sicilia. Combattiamo per l’inconcludenza del Governo e per avere le risorse di cui hanno diritto nostri cittadini visto che nel centronord ci sono 17000 euro l’anno di spesa pubblica per ogni cittadino e in Campania ce ne sono solo 12000″.

“Sullo stadio Collana a Napoli abbiamo già in programma la ristrutturazione complessiva, un intervento bellissimo per uno stadio che se ne cade a pezzi e pensiamo anche di ricavare sotto le tribune duecento posti auto in parcheggio interrato in due piani al servizio del quartiere, con un investimento totale 30-40 milioni della Regione”, ha detto De Luca ricordando la situazione di ricorsi sul Collana: “Noi Regione – ha detto – abbiamo avuto ragione dal Tar e dal Consiglio di Stato rispetto alla volontà di voler annullare la concessione del Collana a una società. Ieri c’è stato un rinvio al 18 luglio della decisione finale ma intendiamoci: il Consiglio di Stato valuta che, siccome ci sono gare e attività in corso, consente alla società di proseguire queste attività ma già da lunedì possiamo mettere in atto l’attività sulla presa di possesso dell’impianto. Ci auguriamo di chiudere questo calvario al più presto”. A suo giudizio sono successe “cose assurde che hanno portato poi alla revoca della concessione e a questi ultimi passi che si chiudono il 18 luglio. Da quella data avviamo velocemente la gara per questi lavori che si faranno per blocchi senza interrompere l’attività al Collana”.

“Ieri pomeriggio abbiamo avuto un incontro tra noi delle Regioni e il ministro Fitto. Avevamo due domande per lui: quando riunisci il Cipes per formalizzare la distribuzione delle risorse dell’Fsc e a quanto ammontano queste risorse visto che il Governo Draghi si è preso una parte di questi fondi per altri motivi nell’indifferenza generale”, ha detto il governatore riferendosi al ministro per gli Affari Europei, il Sud, le Politiche di Coesione e il Pnrr. “Ma Fitto come al solito – ha spiegato De Luca – ha parlato tanto ma se ti chiedono cosa ha detto fai fatica a trovare una risposta. E infatti anche ieri non ha detto niente. Lui ha l’immagine del seminarista, di un prete spretato ma fa tutto meno che una cosa concreta. L’inconcludenza di Fitto? Io ho detto che se succede al Sud quello che accade ora in Emilia non avremmo le risorse neanche per una gara di somma urgenza per rifare una strada o rifare un ponte, questo per sottolineare agli occhi di Fitto la grande responsabilità che si sta assumendo. Il ministro però fa il pistolotto parlando ma di concreto fa nulla e infatti ho replicato: abbiamo capito che non vuole fissare la data di riunione del Cipes per formalizzare il reparto”. “Le giustificazioni di Fitto – ha sottolineato il governatore campano – sono sempre una manfrina, vogliono controllare prima i fondi spesi. Una manfrina perché chi spende meno non sono le Regioni ma i ministeri che spendono dal 20 al 30% dei fondi. Cosa fai ora? Non mandi più i soldi ai ministeri? il ministro dice poi che vuole fare il riparto dopo incontri con ogni Regione per verificare i livelli di spesa. Noi abbiamo gà mandato la nostra relazione dei fondi europei spesi, ma questa idea di Fitto fa perdere un altro anno perchè ci sarebbero incontri delle Regioni con Fitto e poi con i singoli ministeri interessati. Così ce la tiriamo per un anno, solo per le riunioni. Intanto ci prende in giro perché non dice niente nelle riunioni che io seguo sempre e vedo la fumosità del governo. Da 10 mesi potevamo fare progetti e gare per opere pubbliche ma ora ci avviciniamo a un anno senza che si formalizzi il riparto delle risorse e siamo quindi bloccati”.