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Al giorno d’oggi le possibilità offerte dalla chirurgia estetica permettono alle persone insoddisfatte del proprio aspetto fisico di correggere i propri difetti e, di conseguenza, incrementare il benessere individuale.

L’attenzione verso questa branca della chirurgia nel nostro paese è senza dubbio molto alta, come dimostrano anche gli ultimi dati disponibili, che evidenziano un incremento di interventi del 20% nel corso del 2021.

Chirurgia estetica e maxillo facciale: caratteristiche e differenze

Più nel dettaglio, la chirurgia estetica comprende un ampio numero di operazioni, con cui attualmente è possibile intervenire su diverse tipologie di tessuti, dalla cute ai muscoli, sia del viso che del corpo.

In alcune circostanze, è possibile che per correggere alcuni difetti estetici e funzionali si ricorra invece alla chirurgia maxillo facciale, che concentra il suo raggio d’azione in particolare nelle zone del volto, del cranio, del collo, della mascella e della mandibola.

Le ragioni che possono portare una persona a rivolgersi al chirurgo maxillo facciale sono diverse, non esclusivamente di carattere estetico. Infatti, questi interventi vengono effettuati anche nel caso in cui sia necessario intervenire su specifiche patologie: si pensi, ad esempio, alle malformazioni, all’asportazione di cisti o tumori, così come al risanamento di fratture riportate in seguito a incidenti.

Indipendentemente dalla situazione personale, quando si ha la necessità di sottoporsi a un intervento di chirurgia estetica o maxillo facciale è importante ricordare che occorre affidarsi solo a medici chirurghi dalla comprovata professionalità.

Fra questi, è possibile annoverare anche il chirurgo plastico e maxillo facciale Gianpaolo Tartaro, che da oltre 20 anni mette la propria esperienza a disposizione dei pazienti, ascoltandone attentamente le necessità, così da tracciare percorsi personalizzati con cui intervenire al meglio in ogni specifica situazione.

Gli interventi più richiesti di chirurgia estetica e maxillo facciale

Per quanto riguarda la chirurgia estetica gli interventi più richiesti dagli italiani sembrano essere la liposuzione e la mastoplastica additiva: se quest’ultima operazione è riservata alle donne, si è comunque notata una spiccata tendenza al ritocco estetico anche negli esponenti del sesso maschile.

Tra gli interventi di chirurgia maxillo-facciale più richiesti sia dagli uomini che dalle donne spicca senza dubbio l’ortognatica, che agisce su denti e ossa del viso. Questa operazione che coniuga funzionalità ed estetica permette, infatti, di intervenire su numerose problematiche dello scheletro facciale. Più nel dettaglio, vi si ricorre per risolvere deformazioni e anomalie determinate da traumi delle mandibole e delle mascelle oppure da una loro crescita squilibrata durante gli anni dello sviluppo osseo. Si tratta di condizioni che, avendo un’incidenza sull’estetica del volto, talvolta possono impattare anche sul livello della qualità della vita delle persone, provocando disagi importanti a livello sociale.

Per questo gli interventi di ortognatica, oltre a risolvere problemi legati alla respirazione, alla masticazione o alla fonazione, permettono anche di trovare un giusto equilibrio dal punto di vista del benessere personale.

Si tratta di un’operazione che viene eseguita solo su persone maggiorenni; dopo due mesi, infine, è previsto un percorso ortodontico con cui completare il processo di corretto allineamento delle arcate dentali.

Nell’ambito della chirurgia maxillo-facciale, all’ortognatica si affiancano tutta una serie di operazioni che si rendono necessarie nel caso in cui particolari zone del viso riportino delle fratture. In questo senso, sicuramente tra gli interventi più frequenti vi sono quelli con cui è necessario agire sul naso rotto, una condizione che si verifica con una certa frequenza non soltanto nella vita quotidiana, a causa di incidenti soprattutto stradali, ma anche nel mondo dello sport da contatto.

In queste circostanze, il medico chirurgo maxillo facciale può intervenire in diversi modi, a seconda della gravità della frattura: alla chirurgia si ricorre generalmente solo nei casi più gravi, con operazioni come la settoplastica e la rinosettooplastica.