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Napoli – Dopo nove anni scompare il superticket, la tassa aggiuntiva che si applicava al tradizionale ticket (che resta in vigore). Da sempre oggetto di critiche per l’accusa di allontanare le persone dalla sanità e rendere concorrenziale le tariffe dei privati, in alcune circostanze più basse rispetto al pubblico, il superticket va in soffitta dopo un primo approccio col governo Prodi nel 2006 e l’effettiva operatività del 2011 sotto il governo di Berlusconi e Tremonti.

Un’iniziativa che ha consentito al Governo di stanziare 550 milioni di euro all’anno per permettere alle Regioni di poter inserire nel fondo sanitario la somma necessaria per coprire i mancati introiti della tassa. Così viene fuori che alla Campania toccheranno 51 milioni di euro, una cifra considerevole, certo, ma ben lontana dai 92 che arriveranno in Lombardia.