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Non c’è pace per Lucia Azzolina. Tracciate le linee guida per riaprire le scuole a settembre, il ministro dell’Istruzione deve fare i conti con le proteste sollevate da Assufficio di FederlegnoArredo e Assodidattica. Il motivo? L’impossibilità di produrre i banchi monoposto destinati alle scuole o, almeno, l’impossibilità di rifornire in tempo tutti gli istituti. 

Leggendo il bando di gara indetto dal commissario Arcuri viene da chiedersi se, prima di stenderlo, qualcuno si sia posto il problema se sarebbe andato deserto. Ma i numeri dicono che il bando andrà sicuramente deserto. Per le aziende del settore è certamente una missione impossibile. In pratica significa che dal 7 al 31 agosto, cioè in 23 giorni compresi tutti i festivi, dovrebbe essere concentrata la produzione di 5 anni“.

E’ quanto lamentano le associazioni, a cui aderiscono i produttori e i distributori italiani dell’arredo scolastico ed educativo per il 95% del fatturato nazionale. “Un acquisto centralizzato di 3,7 milioni di pezzi tra banchi monoposto e sedute, è pari ad oltre la produzione di 5 anni di tutte le aziende nazionali certificate per fornire arredamento alla pubblica amministrazione. Ma non solo, il bando prevede la sottoscrizione del contratto entro il 7 agosto e la consegna nelle scuole (ovunque sul territorio nazionale) entro il 31 agosto“.

Nella migliore delle ipotesi, la capacità produttiva attuale potrebbe arrivare a 120.000 pezzi consegnati entro fine settembre, a patto che siano disponibili pannelli, tubolari, insomma tutti i componenti che concorrono alla realizzazione dei prodotti oggetto del bando. A tutto ciò si aggiunga che anche la consegna e la messa in loco degli arredi è in capo ai fornitori è evidente come siamo stati messi davanti a una missione impossibile che avrà due gravi conseguenze. I ragazzi non potranno avere i nuovi banchi con ricadute sull’avvio dell’anno scolastico e le procedure di gara regolarmente in corso o addirittura già vinte saranno bloccate, pertanto i quantitativi su cui le aziende avevano già predisposto un piano di produzione adeguato alle tempistiche richieste dalle stazioni appaltanti, non saranno consegnati“.

Rimandare l’apertura delle scuole, però, non è nei pensieri della Azzolina. “Si torna tutti a scuola regolarmente il 14 settembre“, ha ribadito il ministro da Ancona, dove ha preso parte a un confronto con i responsabili del settore, compresi i rappresentanti degli studenti e delle famiglie, della Regione Marche e dell’Ufficio Scolastico regionale, e di una visita all’Istituto Savoia-Benincasa. “Sto attraversando palmo a palmo tutti i territori italiani per verificare le criticità di ogni singola regione, concentrandomi soprattutto sugli spazi e sull’organico“, ha dichiarato la Azzolina, “il Decreto Rilancio ha già previsto un miliardo e 600 milioni di euro e ho chiesto un altro miliardo e 300 milioni di scostamento, cosicché entro settembre la scuola potrà disporre di 2,9 miliardi d’investimento, cui si aggiungono altri 236 milioni di euro di libri scolastici gratuiti per gli studenti in difficoltà. La collaborazione con gli enti locali è massima e stiamo lavorando tutti insieme senza colori politici“.