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Mercato San Severino (Sa) – Sarebbero stati prima narcotizzati e, successivamente, bruciati grazie all’alcol cosparso sui loro corpi dal figlio minore, rivenuto accucciato vicino a quello della madre. Forse, resosi conto di quanto fatto. Una ipotesi agghiacciante, una indiscrezione trapelata dopo l’esame autoptico eseguito stamani sui corpi di Iole De Marco, 82 anni, e due suoi figli, Donato e Franco Papa, di 61 e 58 anni, morti forse carbonizzati la sera del 27 dicembre scorso nella loro casa di Mercato San Severino.

L’esame irripetibile, eseguito dal dottor Giuseppe Consalvo, presso l’Istituto di Medicina legale sanseverinese, guidato dal professore Antonello Crisci, avrebbe rivelato anche altro. Ma andiamo per gradi. La ipotesi, che attende conferma o smentita dagli esami tossicologici affidati alla dottoressa Pieri della Università Federico II di Napoli, partirebbe dalle ustioni considerate non profonde. Cosa vuol dire? Chi dorme e viene cosparso di qualsiasi liquido sul corpo per reazione si sveglia. La madre e il figlio primogenito, invece, pare non abbiano avuto l’umano istinto di sopravvivenza. Il minore della famiglia Papa, considerato fragile con malessere depressivo, avrebbe narcotizzato madre e fratello, cosparso di alcol e aperto il gas. Per poi attendere la morte vicino ai familiari.