“La lotta contro l’amianto riparte dalla Campania”, è questo il titolo del convegno organizzato questa mattina presso il Salone dei Marmi a Salerno dall’Osservatorio Nazionale Amianto e dal suo presidente, l’avvocato Ezio Bonanni. In Campania l’amianto ha provocato, soltanto nel 2022, più di 600 decessi (100 per mesotelioma, 200 per tumore polmonare, 300 per le altre patologie asbesto correlate come tumori del tratto gastro-intestinale, asbestosi, ispessimenti pleurici, etc.), e migliaia di nuovi malati, decine di migliaia i decessi per altri agenti cancerogeni.
Nella regione sono tante le attività economiche in cui negli anni i lavoratori sono stati esposti all’amianto. Tra queste cemento-amianto, cantieristica navale, industria metallurgica, edilizia, portualità e trasporto marittimo, rotabili ferroviari, trasporti terrestri e aerei, riparazione e commercio di autoveicoli e ricambi, difesa militare, agricoltura e industria tessile. Tra gli insediamenti produttivi a maggior rischio ricordiamo Eternit di Bagnoli per l’industria del cemento-amianto (dismessa nel 1986), Italsider di Bagnoli per il settore metallurgico, Fincantieri, SOFER di Pozzuoli, AVIS di Castellammare di Stabia, Firema di Caserta e Grandi officine delle ex Ferrovie dello Stato di Santa Maria La Bruna per la produzione e manutenzione di rotabili ferroviari. Gli ultimi dati disponibili (2018), parlano di 3 nuovi siti industriali con amianto, di 85 edifici pubblici, 955 edifici privati e 3043 coperture in eternit. In totale 4000 strutture. Le bonifiche, però, sono ancora in ritardo. Altra forte criticità è la mancanza di discariche destinate a ricevere materiali con amianto e di impianti di inertizzazione dell’asbesto e l’inattività del Cor, il Centro operativo regionale che registra i casi di mesotelioma.
Dopo la lettura di una nota del Sindaco di Salerno, Vincenzo Napoli, che ha dichiarato “credo che il tema dell’amianto sia una delle più importanti questioni complesse dei giorni nostri, sia per quanto concerne la tutela della salute che per la ricaduta economica. Dopo alcuni decenni è necessario mettere in campo politiche più incisive per l’eliminazione di questo materiale dall’ambiente e misure tese ad incentivare ed abbattere i costi per lo smaltimento. Questa vicenda ha un grosso impatto sociale e va affrontata a tutti i livelli istituzionali poiché il rischio di malattie da amianto è ancora molto elevato”, l’incontro è stato presieduto dal Presidente ONA Bonanni che ha sottolineato: “la nostra associazione oramai viene considerata da molti una Best practice da seguire in tanti altri campi. Per me che ne sono stato fondatore è emozionante constatare quanto la battaglia contro l’amianto che abbiamo messo in campo sia iconica della battaglia contro sostanze pericolose, cancerogene usate a volte senza nemmeno conoscerle. Per noi tutti l’obiettivo da conseguire è lo sviluppo integrale della persona umana”.
Il vicepresidente della Regione Campania e assessore regionale all’Ambiente, On. Fulvio Bonavitacola, sull’argomento ha dichiarato: “la bonifica delle strutture con elementi costruttivi in amianto è da anni alla primaria attenzione dell’amministrazione regionale. Nel 2018 abbiamo anche promosso un bando destinato ad enti e soggetti pubblici per favorire la decontaminazione da amianto da edifici pubblici o di uso pubblico, come scuole, strutture sanitarie, alloggi precari etc. Uno degli interventi più significativi in materia di amianto riguarda la bonifica del sito EX ISOCHIMICA di Avellino, con un intervento che quota circa 17 milioni di euro. Utilizzeremo il nuovo ciclo di fondi europei per dare un ulteriore impulso agli interventi di decontaminazione da amianto in tutto il territorio regionale”. A seguire l’intervento dell’Assessore alle Politiche sociali e giovanili del Comune di Salerno, Paola De Roberto che ha evidenziato che “il problema amianto a 30 anni dall’entrata in vigore della legge che lo ha messo al mando, risulta essere ancora, purtroppo, un grave problema, soprattutto per la salute, in quanto le patologie gravi ad esso correlate, tra cui in particolare il mesotelioma”.