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Salerno – Resta precaria ed in costante, lento declino la situazione dei collegamenti pubblici ‘da’ e ‘per’ il Vallo di Diano. Lo affermano i numerosi pendolari ed i viaggiatori occasionali. Nove ore in treno da Genova a Salerno e poi quattro ore di attesa per un mezzo pubblico che raggiunga il Vallo dalla città capoluogo. È l’odissea descritta da Giuseppe sulla sua pagina facebook, che testimonia ancora una volta l’isolamento vissuto dal territorio valdianese. Non di notte, ma nelle principali ore della mattinata. Certo il 31 agosto scuole e Università sono chiuse: quindi perché far girare pullman vuoti? E dunque peggio per loro se turisti o cittadini valdianesi pretendono di poter raggiungere il Vallo di Diano da Salerno tra le 9 e le 12 di mattina. “Dopo una lungo viaggio sul treno, da Genova a Salerno durato 9 ore – scrive amareggiato Giuseppe – vado in piazza della Concordia per trovare un pullman per tornare a casa, a Sala Consilina, ma trovo una amara sorpresa: dalle 9 fino alle 12 non c’è un mezzo per arrivare nel Vallo di Diano. Invece per il Cilento ci sono vari pullman, fra cui anche il treno ed il tanto acclamato Italobus”. Al danno si aggiunge la beffa, perché, spiega Giuseppe, “su alcuni siti istituzionali sono elencate corse di pullman da Salerno per Sala Consilina e viceversa, peccato però che non sono aggiornati e le corse sono in realtà inesistenti”. “Mi sono trovato a parlare con alcuni turisti stranieri che avevano intenzione di visitare Teggiano, la Certosa di Padula, le Grotte di Pertosa  -commenta ancora Giuseppe – ed alla fine mi hanno detto: sono città morte queste”. Dunque Giuseppe è stato costretto a più di tre ore di attesa a Salerno, con un bambino di due anni e mezzo in braccio. “I politici del Vallo di Diano esultano, gridano come se avessero vinto qualcosa quando succede qualcosa nel Cilento – sottolinea amaramente – mentre le città che devono amministrare, far crescere, nelle quali far arrivare turisti, muoiono piano piano. Forse sarà il caso che imparino a studiare un poco di geografia – conclude il cittadino valdianese – così comprenderanno che il Vallo di diano non è il Cilento e che se continuano di questo passo alle prossime elezioni verranno votati dai loro parenti, visto che la gente continua ad andare via”.