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Sembra la trama di un film, eppure quanto accaduto nel salernitano ad una coppia di coniugi stranieri che nel 2018 è stata truffata da due avvocati salernitani e dai loro rispettivi coniugi, tutti rinviati a giudizio nelle scorse ore dal Tribunale di Salerno, è un fatto realmente accaduto.
L’episodio è avvenuto nel 2018, in un noto comune della Piana del Sele. Vittime della truffa, due coniugi di origine del Marocco, residenti nel territorio del comune di Battipaglia.
Ad essere stati rinviati a giudizio dal giudice dell’udienza predibattimentale che si è tenuta dinanzi alla prima sezione penale del tribunale di Salerno, presieduta dal magistrato Mariella Montefusco, due avvocati residenti nel Cilento, assistiti e difesi dall’avvocato Pietro Fasano, e i rispettivi coniugi, assistiti e difesi dall’avvocato Guglielmo Scarlato, tutti accusati di aver concorso alla truffa nei confronti di una coppia di clienti di origine marocchina.
Secondo la Procura della Repubblica di Salerno, i due avvocati cilentani, con la complicità dei rispettivi coniugi, questi ultimi finti cessionari di un credito nei confronti di due clienti stranieri dei legali, avrebbero con artifici e raggiri, fatto sottoscrivere ai loro assistiti marocchini, una cessione di credito nei confronti dei coniugi degli stessi avvocati che avrebbero fatto risultare quali concessionari del credito.
Titolo di credito avente ad oggetto la somma di danaro spettante in realtà agli assistiti marocchini dei legali e scaturita dall’esito di alcuni giudizi civili instaurati presso il Tribunale di Salerno nei confronti dell’Asl di Salerno relativamente ad un contezioso giudiziario finalizzato al riconoscimento e alla quantificazione del danno di salute cagionato alla donna marocchina per una responsabilità medica del valore di 70mila euro. Danaro questo, corrisposto immediatamente alla donna, tramite assegno bancario, sul quale i due legali avevano tenuto all’oscuro dalla reale situazione i clienti che, all’esito della perizia del Ctu incaricato dal tribunale ne aveva quantificato il danno da risarcire pari a oltre 240mila euro. Secondo la Procura inoltre, i due avvocati, approfittando della poca conoscenza della lingua italiana della coppia, avrebbero confuso i clienti facendo credere loro che i 70mila euro si riferivano ad un primo acconto che avrebbe visto successivamente al termine del giudizio, la liquidazione di ulteriori somme di oltre 200mila euro.
In questo modo infatti, i legali avrebbero fatto intascare alla coppia marocchina che era beneficiaria, come da sentenza, dei 240 mila euro, oltre interessi e rivoluzione monetaria, solo 70mila euro mentre la parte restante della cifra liquidata dal tribunale nei confronti della donna marocchina, per un valore di 140mila euro, sarebbe stata incassata ai coniugi dei due avvocati.
Vicenda questa, che ha portato il rinvio a giudizio dei due legali e dei rispettivi coniugi che dovranno rispondere del reato di concorso in truffa.